Vittorio Perna è nato l'1 novembre 1929. La prima
passione, sin da pargoletto, fu il teatro dei pupi. A Torre del Greco
avevamo il teatro delle marionette diretto da Alfredo Buonandi che
operava anche nel periodo bellico. Fu soppresso per fare posto al
Cinema Metropolitan di Via A. Luise, ma presto fu soppresso pure
questi perché i peccati, si dice, qua si fanno e qua si pagano.
"Cosa avveniva, allora, Vitto' ":
"Io imparavo dal Maestro - afferma Vittorio - perché Buonandi un
maestro era. Si rappresentavano i migliori spettacoli del periodo
Cavalleresco, Orlando, Rinaldo, li facevamo vivere sulla scena gli
davamo un'anima, un cuore".
"Ma la gente non si scocciava di vedere le stesse cose tutte le
sere?".
"I testi erano molti - assicura Vittorio - e poi durante gli
intervalli si tenevano spettacoli di canzoni sceneggiate, quelle più
in voga in quel momento, e da qui presi, come dire, la malattia del
teatro". Infatti incomincia a strabuzzare gli occhi e a ricordare
un misto di Zappatore e gesta trovadoriche. Vittorio Perna faceva il
puparo nel senso più nobile della parola, in barba a chi annovera
questo genere tra le arti minori. Lavorava pure con Michele Izzo,
altro allievo di Buonandi, fratello di Vincenzo Marcantonio Izzo, che
oggi ancora opera a Livorno col suo teatro viaggiante e costruisce da
se i pupi, come i veri grandi pupari.
"E' stata la televisione - dice Perna - a sopraffare i pupi.
L'ultima coltellata a Tore 'e Criscienzo la diede Mike Buongiorno col
suo Lascia o raddoppia. Con tanta amarezza vedemmo i pupi messi da
parte e sorgere al posto del teatrino il Cinema-Teatro Metropolitan, e
qui Buonandi divenne Direttore , nominato dal proprietario".
"E il teatro, Vitto', la malattia del Teatro?"
"Frequentava il teatro dei pupi un ardito filodrammatico,
Raffaele Perillo che scriveva testi teatrali in vernacolo, per esempio
'O miracolo 'e San Gennaro. Qui Raffaele Perillo mi offrì la parte
del guappo sbruffone. Da quel giorno la passione per il teatro non mi
ha più lasciato. Continuai con Gianni Pernice, altro acceso
filodrammatico nel suo Teatro del Popolo. Pernice fu il mio maestro.
In seguito ho diretto compagnie varie: "Gruppo comico
dialettale", frequentato da numerosi appassionati torresi.
Rappresentammo i classici: Natale in Casa Cupiello, le voci di dentro,
Assunta Spina, La musica dei ciechi e farse di Petito e Scarpetta. Nel
dopoguerra si organizzavano i famosi "quadretti
comico-drammatici".
Erano atti unici tratti dalle canzoni di
successo del dopoguerra: "Priggiuniero 'e guerra",
"S'aspetta 'o sposo", ecc. In seguito si aprì l'arena
"Tina De Lorenzo", in Via Gaetano De Bottis, e si
rappresentavano spettacoli importanti con attori di fama. Ma torniamo
ancora ai pupi. Negli anni 50 Michele Izzo, detto 'o pittore, si
spostò in Calabria per impiantare il suo teatrino e pregò Vittorio
Perna di seguirlo. Al ritorno seppe dal Maestro Buonandi che Vittorio
aveva degnamente sostituito i pupari professionisti che man mano lo
lasciavano per la crisi del settore.
Dopo la chiusura del teatro dei pupi, prima che sorgesse il
Metropolitan, Alfredo Buonandi fu scritturato da un teatro dei pupi
viaggiante e portò con sé Vittorio che seguì il maestro a Formia, a
Gaeta, a Teano, ecc. Infine si unirono con un altro puparo, altro
Perna, detto 'o scudiero, ed operarono nel napoletano. Negli ultimi
anni Vittorio Perna si è indirizzato sul manageriale, organizzando
feste e spettacoli di vario genere.
Luigi Mari
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Un grande appassionato di
teatro che ha realizzato il suo sogno nei figli: due professionisti
della scena: Enzo e Gina Perna
Vittorio Perna duttile e poliedrico
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Vittorio Perna in una commedia (Anni
60)
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Vittorio con la figlia Gina Perna,
attrice affermata in campo nazionale come il fratello Enzo
Perna. |
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