Zi prevete
addio!
P. Giuseppe Bottiglieri nasce a Torre il 25-9-1915
Il P. Giuseppe Bottiglieri, tornato a Dio. Padre consolatore, mi
sericordioso, datore d’ogni bene e munifico con i suoi figli, il 31
luglio 2000, dopo un lungo viaggio, gli ha consegnato i talenti ricevuti
al momento della partenza, moltiplicati. A Dio, che l’ha amato di un
amore preferenziale”arricchendolo del dono della consacrazione religiosa
e sacerdotale e di tanti carismi personali, diciamo grazie per il bene che
gli ha voluto.
Il P. Bottiglieri che ha apprezzato nella sua vita tale dono,
incontrandolo a faccia a faccia per primo gli ha detto: grazie, Padre,
perché mi hai voluto religioso dei Missionari dei Sacri Cuori e
sacerdote.
Un grazie che, prima aveva detto nel vivere la sua vita religiosa e
sacerdotale con impegno, amore e dedizione, specialmente, tacendo
conoscere l’amore del Cuore di Gesù e di quello della Santissima Madre
Addolorata. Il religioso e un cristiano che vive solo di Dio. Per lui,
infatti, le cose di questo mondo a confronto del tesoro, che ha scoperto e
per il quale ha venduto tutto per comprarlo, perdono senso e valore. Egli
con la vita distaccata dai beni terreni annuncia che Dio e l’unico
tesoro, che nessuno può rubare.
Per lui le cose del mondo passano nel momento in cui Dio lo consacra a
sé, dandogli un amore, a confronto del quale ogni altro amore perde forza
ed attrattiva. Il sacerdote vive per Dio. Ogni uomo ha un ideale per il
quale vive, quello del sacerdote e: servire Dio, lavorare per 1’avvento
del suo regno, diffondere il suo nome, far conoscere il suo amore. Una
vita sacerdotale senza Dio sarebbe un non senso.
Il P. Bottiglieri spende la sua nella lode di Dio e nel lavoro apostolico,
perché tutti gli uomini conoscano l’amore di Dio, che è Padre buono e
misericordioso. La sua vita consumata per Lui e il grazie più bello che
abbia potuto dire per il dono della chiamata alla vita sacerdotale ed a
quella di missionario dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria, con la missione
di accendere nel cuore degli uomini il loro ardentissimo amore. Comunicare
l’amore per Gesu e la passione della vita del P. Bottiglieri.
Chi lo visita negli ultimi tempi della sua vita se ne parte dalla stanza
sempre con una parola di incoraggiamento ad amare Dio, a ringraziarlo in
tutte le circostanze della vita ed a fare la sua volontà. Nelle sue
animate prediche sembra quasi voler con la sua accalorata e vibrante
parola indurre le persone a decidersi ad amare Dio senza più attendere.
Nel servizio alle persone bisognose, che numerose accorrono a lui per
essere aiutate, con 1’interessamento disinteressato, fattivo e generoso
per la soluzione del problema, fa capire che maggiormente gli sta a cuore
la salvezza dell’anima, della quale invita a preoccuparsi allo stesso
modo del ”piacere” materiale. Nella direzione spirituale, alla quale
dedica molto tempo specialmente negli ultimi anni, invita ad avanzare nell’amore
del Signore.
Sono certo, perciò, che, alla sua morte, in cielo si sia ripetuta la
scena evangelica del fattore, che alla consegna del frutto del suo lavoro,
si sente dire: ”Bene, servo buono e fedele, perché sei stato fedele nel
poco, ti darò autorità su molto, prendi parte alla gioia del tuo padrone”.
(Mt.25,21)
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Ed egli prende posto tra i giusti, dei quali
tante volte ha predicato le virtù. La missione dell’annuncio della
Parola di Dio caratterizza la sua attività missionaria. Giovane sacerdote
gira molti paesi dell’Italia meridionale per la predicazione,
affrontando non pochi sacrifici, imposti dal tempo della guerra.
L’altra nota che segna la vita del P. Bottiglieri e la sofferenza. Egli
vive 85 anni, dei quali 61 di sacerdozio, compiuti il 30 luglio, la
vigilia della sua morte, ma molti di loro sono segnati dalla sofferenza,
dalla malattia, che da sempre mina il suo corpo, fino a non consentirgli
di lasciare la sua stanza nell’ultimo periodo.
A tutti, raccontando la sua vita, ricorda i numerosi interventi chirurgici
subiti, per incoraggiarli ad affrontare il dolore e la sofferenza.
Considera la sofferenza come un momento di purificazione, perciò, a
quanti lo visitano, non si stanca di ripetere: Dio mi vuole tanto bene,
per cui, ora, mi sta purificando. La sua giaculatoria quotidiana è: sia
fatta la volontà di Dio. Anche morire e fare la volontà di Dio e quando
capisce che sta per arrivare la sua ora, la ripete lucidamente e
coscientemente.
P. Giuseppe Bottiglieri nasce a Torre del Greco
(Napoli) il 25 settembre 1915 da Gennaro e Raiola Andreina. All’età di
quindici anni entra nella nostra Scuola Apostolica, in Secondigliano, dove
compie gli studi ginnasiali, prima di essere ammesso al noviziato, il 29
ottobre 1932. Al termine del quale, il P. Cristoforo Di Donna, suo
maestro, reputandolo maturo ed idoneo, scrive: ”E’ una buona vocazione
per il nostro Istituto” e chiede che sia ammesso alla prima professione,
che avviene il 1 novembre 1933.
Continua gli studi classici nella stessa casa di Secondigliano ed il 4
novembre 1936 emette la professione religiosa perpetua. Una settimana dopo
e trasferito nella casa di Roma per gli studi teologici presso la
Pontificia Università dell’Angelicum. Il 30 luglio 1939 e ordinato
sacerdote. Nel 1942 e mandato nella nuova casa di Montesano Scalo(SA),
come rettore- parroco e nel 1944 in quella di Campagna (SA). Nel 1946 e
trasferito alla casa di Secondigliano, come assistente spirituale della
Pia Unione dei Sacri Cuori, sez. maschile, dedicando le sue energie
giovanili per la formazione umana, cristiana, spirituale e ricreativa
della gioventù.
Molti ancora ricordano con amore e nostalgia quegli anni, per i quali gli
sono rimasti sempre affezionati. Dal 1951 al 1956 collabora alla gestione
dell’Istituto ”P. Gaetano Errico”, scuola materna, elementare, media
e ginnasiale, del quale ne diviene poi rettore dal 1956 al 1959. E il
periodo durante il quale si manifesta una forma di malattia, che lo
costringe ad un riposo forzato, lontano dalle attività.
Nel 1964, ripresosi dal malessere, e destinato alla casa di Afragola, dove
rimane fino al 1980, come assistente spirituale delle associazioni e,
quindi, rettore. Durante la sua permanenza ad Afragola si impegna nella
diffusione della devozione del S. Cuore di Gesù, nell’ammodernamento
della chiesa e della casa e nella promozione umana delle classi più
deboli, perorando ed insistendo presso le Autorità civili la soluzione
dei problemi dei più poveri. Ancora, oggi, lo ricordano con gratitudine,
affetto e stima i tanti beneficati. Dal 1980 e alla casa Madre di
Secondigliano, dove svolge un fecondo ed intenso apostolato, come
assistente spirituale della Pia Unione, sez. femminile, dei Sacri Cuori,
confessore e direttore spirituale di numerose persone che lo richiedono.
Nel Capitolo generale del 1986 è eletto consigliere generale nel governo
dell’Istituto. La vita di ogni persona e un dono, che Dio fa all’umanità,
inviandole un suo messaggio. Il P. Bottiglieri con il suo spirito vivace,
intraprendente, sensibile, creativo, comunicativo, forte, qualche volta
animoso, ci dice di non arrenderci nelle difficoltà, ma di confidare in
Dio; zelare per le cose di Dio, diventando creativi ed operosi, perché
Egli sia conosciuto, servito ed amato; coltivare quella sensibilità, che
consente di ammirare le meraviglie di Dio, espresse nella natura, nell’arte,
nella poesia; abbandonarci filialmente in Dio, nei momenti della
sofferenza; nutrire un amore tenero e filiale verso la Vergine Santissima
Addolorata, contemplandola ai piedi della croce, per trovare la forza
necessaria per affrontare le croci di tutti i giorni” impegnarci per la
giustizia e la difesa degli ultimi. La vita e l’attraversamento del
deserto del mondo con tutte le difficoltà che esso comporta. L’uomo, se
non vuole perdersi, deve riporre fiducia piena e duratura in Dio.
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