TORRE DEL
GRECO.
"TAGLIO"
CON TERESA ARMATO
Ospedale Maresca: inaugurata
la disivione di riabilitazione fisica
Mancano pochi minuti a mezzogiorno quando l'assessore regionale alla
Sanità, Teresa Armato, taglia il nastro tricolore e inaugura la nuova
Divisione di Medicina Fisica e Riabilitazione dell'ospedale Maresca, con
l'augurio che possa servire a migliorare la vita alle persone che sono
maggiormente esposte alla vita: gli infermi. Flash, applausi, benedizioni,
brindisi e congratulazioni. Poi, un minuto di commozione e di lacrime che
salgono alla gola quando il primario, Michele Maglione, consegnando una
targa-ricordo ai familiari di Giuseppe Iovino, annuncia di voler dedicare
il nuovo reparto alla memoria del medico scomparso qualche tempo fa che
per primo iniziò a parlare di riabilitazione nell'Asl Napoli 5. Strette
di mano, saluti, fotografie e poi i discorsi di rito: intanto, la folla di
infermieri e medici preme per poter parlare con l'assessore Teresa Armato.
Sembra che siano arrivati apposta per chiedere il "miracolo"
invocato da decenni. Una "grazia" che si aspettano soprattutto i
cittadini di Torre del Greco: salvare l'ospedale dal degrado e
dall'indifferenza. E lei, la first-lady della Sanità in Campania, segue
alla lettera il protocollo suggerito dal pubblic relator dell'Asl 5.
Ascolta, sorride, ringrazia i dirigenti del Maresca e dell'azienda
sanitaria, risponde al coro di chi chiede attenzione. Soltanto dopo, senza
dimenticare le regole della buona diplomazia, inizia a esternare e a
"sparare" le prime cartucce, puntando l'indice soprattutto
contro la situazione indecente del Pronto Soccorso di via Montedoro.
"Sono - dice Teresa Armato - davvero sconcertata. Voglio lanciare un
appello al direttore sanitario e a tutti i dirigenti di questo nosocomio
affinchè si faccia uno sforzo corale per cercare di migliorare le
condizioni del Pronto Soccorso. La qualità di una struttura, il servizio
che viene offerto agli ammalati, non possono dipendere solo dalle risorse
economiche e dal potenziamento finanziario che pure sono necessari.
Bisogna, piuttosto, cominciare dalle piccole cose: ciò che manca in
questo ospedale è l'umanizzazione". Poco importa, insomma, se da
anni i miliardi della legge 20 destinati alla ristrutturazione del vecchio
padiglione continuano a rimanere legati ai lacci della burocrazia. Conta,
invece, che in via Montedoro nulla si fa per valorizzare quel poco che
esiste. "Ma - riprende l'onorevole Armato - le difficili condizioni
in cui si trova l'ospedale Maresca richiedono l'attenzione di tutte le
istituzioni. Qualsiasi sia il livello. È necessario affermare il
principio della responsabilità di chi dirige che ha l'obbligo di dare
seguito agli impegni presi; e bisogna ribadire il principio dei tempi che
in Sanità sono importantissimi perché appesantiscono le procedure e
peggiorano giorno per giorno le prestazioni". Non tutto, però, in
via Montedoro è negativo. Dopo l'inagurazione e la consegna del nuovo
padiglione disposta, dopo oltre un decennio di inutile attesa, la scorsa
estate dal direttore sanitario Giovanni Lettieri, entra in funzione da
oggi la Divisione di Medicina Fisica e riabilitazione. Un fiore
all'occhiello che va ad aggiungersi al Dipartimento di Gastroenterologia
diretto dal professore Livio Cipolletta. "Sono certa - aggiunge
l'assessore Teresa Armato - che il reparto inaugurato si rivelerà
indispensabile per centinaia di disabili che vivono in provincia. Non
dimentichiamo che in tutta la Regione Campania esistono solo altri tre
centri pubblici simili a questo. Un piccolo gioiello che il direttore
sanitario, Giovanni Lettieri, e il primario Michele Maglione sapranno
valorizzare nel migliore dei modi".
Coralli,
domenica parte il convegno
Dall'Europa a Torre del Greco per studiare il Dna del corallo e dei suoi
meccanismi di crescita: una svolta che spalancherebbe le porte alla
tecnica dell'acquacoltura segnando così l'inizio di una nuova epoca per
le aziende specializzate nella lavorazione dell'oro rosso. Le stesse
piccole, medie e grandi imprese che oggi sono costrette ad acquistare a
prezzi esorbitanti la materia prima dai sub, domani potrebbero abbassare i
costi di produzione e quindi di vendita grazie all'innovazione tecnologica
e scientifica. Per questo, i rappresentanti dei più importanti centri di
ricerca europei, arriveranno domenica 3 settembre nella terza città della
Campania - capitale del Mezzogiorno nella lavorazione del corallo - per
mettere a punto, nell'ambito del simposio internazionale "Red Coral
Workshop" un progetto che potrebbe aprire le frontiere all'acquacoltura.
studio ambizioso che rientra nel V programma-quadro 1998-2002. Il
simposio, dunque, che per tre giorni si terrà nell'auditorium della Banca
di Credito Popolare - Palazzo Valleloga - riunirà intorno ad uno stesso
tavolo l'equipe italiana rappresentata dai professori Francesco Salvatore
della Federico II di Napoli; Vittorio Colantuoni dell'Università del
Sannio e i ricercatori stranieri Denis Allemand di Nizza, Jean Pierre Cuif
dell'ateneo di Orsay (Francia) e Josep Maria Gili di Barcellona. Accanto
al sindaco di Torre del Greco, Romeo Del Giudice, invece, siederanno per
la Regione Campania il presidente Antonio Bassolino, l'assessore al
Bilancio Aniello Formisano e il responsabile regionale della Ricerca
Scientifica, Nicolais. E mentre il coordinamento del programma "Red
Coral Project è stato affidato a Matilde Borriello, i primi due giorni
del simposio ovvero domenica 3 e lunedì 4 settembre, saranno interamente
ed esclusivamente riservati ai ricercatori e ai rappresentanti di
categoria che arriveranno a Palazzo Vallelonga da ogni parte d'Italia e
d'Europa. Solo martedì 5 settembre, alle 10, quindi, le porte
dell'esclusivo auditorium messo a disposizione del Comune dalla Banca di
Credito Popolare, verranno aperte agli studenti, ai giornalisti e ai
cittadini che appassionati della materia.
Pronta la quarta scuola
realizzata con i fondi
della "Falcucci"
Diciotto anni dopo, il Comune consegna agli studenti la quarta scuola
realizzata grazie ai finanziamenti della legge Falucci. Giovedì 14
settembre, infatti, due giorni dopo l'inaugurazione dell'anno scolastico
2000-2001, i bambini della materna ed elementare del VII Circolo che fino
a giugno scorso hanno frequentato Villa delle Giade, parteciperanno al
taglio del nastro al fianco di sindaco e assessore, e occuperanno
finalmente le 16 aule che, a suon di ricorsi e ritardi burocratici, sono
state costruite in via Scappi-Sant'Elena. Una conclusione a lieto fine che
cancella con un colpo di spugna i diversi raid messi a segno nel cantiere
da ladri e teppisti durante i lavori: una serie di incursioni notturne che
hanno mandato all'aria scadenze e milioni. L'ultimo furto, clamoroso, fu
organizzato qualche mese fa da una banda di sconosciuti che smantellò
servizi igienici, porte, finestre e quant'altro fosse possibile trafugare:
un bottino sostanzioso che i soliti ignoti prima di sparire nel nulla
caricarono addirittura su di un furgoncino. "Oggi - assicura il
sindaco Romeo Del Giudice - questo problema non esiste più perché
all'interno della scuola c'è un guardiano". Ma, mentre un'equipe di
impiegati pubblici è al lavoro per organizzare la cerimonia
d'inaugurazione fissata per il 14 settembre, i tecnici di Palazzo la Salle
stanno rivedendo il progetto relativo al completamento dell'edificio di
via Beneduce chiuso due anni fa e rimasto abbandonato per l'ennesimo
contenzioso tra il Comune di Torre del Greco e la "Edilprog", la
ditta incaricata nell'82 di realizzare nove scuole con i sessanta miliardi
messi a disposizione da una legge firmata dall'allora ministro alla
Pubblica istruzione Franca Falcucci. "Stiamo facendo il possibile -
dice l'assessore comunale competente, Giovanni Garofalo - per riuscire a
consegnare anche questa nuova struttura entro il prossimo anno
scolastico". "Di sicuro - aggiunge il sindaco - i lavori di
completamento inizieranno massimo a dicembre. Il progetto esiste ed è
già esecutivo. Salvo impedimenti dell'ultima ora, quindi, l'istituto
potrebbe entrare in funzione nel settembre 2001". Tempi più lunghi,
invece, per le altre quattro scuole fiananziate di cui, per il momento, si
sa solo che, almeno tre, dovranno essere costruite in via Nuova Trecase,
in via Cimaglia e via Del Monte. Incertezza maggiore per il quarto
edificio, la cui sorte, a quanto pare, è legata ai risultati definitivi
del censimento scolastico.
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TORRE
DEL GRECO.
TURRIS l'Asso nella manica
Scarpa, da riserva a goleador
L’attaccante ha segnato 3 reti al Castrovillari
Qualche sassolino dalla scarpa l’attaccante corallino doveva ancora
toglierselo. Massimo Scarpa, 30 anni, giocatore esperto di categoria era
arrivato a Torre del Greco tra i mugugni. Con Galli e Matticari alle prese
con infortuni, la punta originaria di Nocera Inferiore era considerato il
«ripiego» idoneo nello scacchiere corallino in attesa del ritorno dei
due attaccanti considerati titolari. Non poteva giungere migliore
risposta: domenica scorsa, Scarpa ha marchiato a fuoco la vittoria della
Turris, siglando tutte e tre le marcature del successo contro il
Castrovillari. Per lui la prima tripletta da professionista: «In
precedenza avevo realizzato delle doppiette - afferma il calciatore - la
più importante delle quali l’avevo segnata due anni fa in uno spareggio
per non retrocedere con il Casarano. Sono soddisfatto, ma guai ad
esaltarsi troppo: nelle prime due giornate non ho segnato, adesso sono
arrivate tre reti. Per il momento il mister mi ha sempre affidato la
maglia da titolare e penso di aver dato sempre il massimo. Il resto non
conta. Certo, so che ci sono in squadra attaccanti di valore eccelso come
Galli e Matticari ma la concorrenza serve anche a farci esprimere sempre
ai massimi livelli».
Se Matticari è abile e arruolabile (pur palesando ancora carenze sotto
l’aspetto fisico), Galli, finora, Torre del Greco non l’ha ancora
vista. Dovrebbe farsi vedere al «Liguori» oggi pomeriggio, alla ripresa
degli allenamenti, dopo aver svolto la preparazione atletica a Roma dopo
l’operazione alla gamba destra. I tempi di recupero appaiono ancora
lunghi. Ne avrà per un altro mese. Ma nel successo personale di Scarpa,
c’è secondo l’eroe di domenica il lavoro di tutta la squadra.
«I miei tre gol - sostiene - sono frutto del gioco corale. Sulla prima
realizzazione, gran merito va dato a Matticari che mi ha fornito un assist
delizioso anche in occasione della terza rete Camporese ha trovato un buon
corridoio nel quale infilare il pallone. La rete che ha sbloccato
l’incontro ha messo in risalto le mie doti, basate sulla rapidità e
sulla precisione del tiro».
Alla comitiva torrese si aggregherà anche Raffaele Scala, già in forze
nella passata stagione alla Turris. Stamane in sede, l’ex giocatore
delle giovanili del Napoli dovrebbe sottoscrivere un contratto che lo
legherà alla società coralline per due stagioni.
ANIELLO SAMMARCO
Parcheggi :
più vigili contro gli abusi
La
tariffa "a piacere" varia dalle mille alle tre mila lire: i
parcheggiatori abusivi che in via Calastro A Torre del Greco hanno fiutato
un nuovo business, tassano gli appassionati del cinema all'aperto e i
clienti di bar e pub della zona. L'approccio è quello di sempre: "Dottò,
siamo qua per servirvi". Un piccolo aiuto nella manovra, qualche
suggerimento di troppo e poi fuori dalla tasca il tagliando fasullo da
sistemare rigorosamente sul parabrezza per salvare ogni apparenza, in
cambio del denaro. Tutte le sere è la stessa scena: un vero esercito di
persone che arrivano con l'auto da ogni quartiere di Torre del Greco agli
ex Molini Meridionali Marzoli, pur di godersi un buon film al fresco e in
santa pace, mettono mano al portafoglio e pagano un servizio che per il
Comune e le autorità competenti è del tutto inesistente. Insomma, il
solito "contributo di beneficenza" che ogni automobilista deve
versare nelle tasche di finti disoccupati o di tossicodipendenti a caccia
di denaro. E guai a non pagare. Il "branco" di parcheggiatori
abusivi che si divide il controllo del territorio dall'incrocio di via
monsignor Felice Romano a via Calastro, individua la macchina e il
titolare "ribelle", la circonda e lancia anatemi. Nessuna
minaccia chiara, ma solo un semplice e velato avvertimento: "La
prossima volta, da queste parti non parcheggi". Inutile cercare un
poliziotto, un carabiniere o un vigile urbano: il territorio, dalle 20 a
mezzanotte, è nelle mani degli abusivi che, di mattina e di pomeriggio,
"lavorano" sulla banchina del porto e in via Montedoro in
particolare, nell'area di sosta incustodita dell'ospedale Maresca.
"Conosco il problema - dice il sindaco Romeo Del Giudice - ho
ricevuto diverse segnalazioni ed è per questo che ho chiesto l'intervento
delle forze dell'ordine e dei vigili urbani". "Faremo tutto il
possibile - assicura invece il comandante della polizia municipale, Andrea
Formisano - per cercare di debellare questo fenomeno: già oggi (ieri per
chi legge, ndr) firmerò un ordine di servizio per garantire la presenza
fino a notte fonda di una pattuglia in via Calastro. Ma cercheremo di
estendere il provvedimento anche nelle altre zone della città".
Fra trasferimenti e ferie,
Ospedale Maresca in tilt
Da un mese due reparti chiusi, manca il personale I pazienti costretti a
"emigrare" a Torre Annunziata anche per un'otite Le ferie e i
trasferimenti mandano in tilt l'ospedale Maresca: due reparti,
Otorino-Laingoiatria e Urologia, sono stati chiusi alla fine di luglio per
la mancanza di personale e riapriranno, forse, a settembre. Intanto anche
Ortopedia è ormai al collasso: il pensionamento di un medico e il
passaggio di due specialisti in altre strutture ospedaliere sta creando,
proprio in queste ore, una serie di disservizi e disagi. Ma a favorire una
situazione ormai paradossale, sarebbe a quanto pare una catena di
richieste di trasferimento: un vero esodo di medici, infermieri e tecnici
che, esasperati anche dalle pessime condizioni di lavoro, sempre più
spesso chiedono e ottengono senza difficoltà il nulla osta. Nel
frattempo, però, i dirigenti dell'Asl Napoli 5, pur elargendo
autorizzazioni, continuano a "dimenticare" di nominare i
sostituti dei professionisti che "scappano" verso altre realtà.
Inutile, poi, confidare nelle assunzioni a tempo indeterminato: pochi
soldi e troppa burocrazia impongono alle aziende sanitarie di ripiegare
sugli "stagionali" e di perdere tempo prezioso in vincoli e
normative in continua evoluzione. Così, ad agosto, in una città di
centomila abitanti, in un pronto soccorso che in media registra quasi
sessantaduemila prestazioni mediche all'anno, può anche capitarti di
dovere aspettare oltre un'ora per essere "ricucito" e rimandato
a casa. Tutta "colpa" di una bella manciata di chirurghi
"emigrati" per stress o morti per infarto e mai rimpiazzati:
cinque professionisti, secondo i sindacati di categoria, sarebbero
deceduti negli ultimi anni proprio a causa dei massacranti turni di lavoro
a cui erano sottoposti continuamente. Ma, ad agosto, in una città
affollata e per niente deserta, ti può anche succedere di arrivare al
pronto soccorso di via Montedoro con in braccio una ragazzina affetta da
otite ed essere costretto a ritornartene a casa più angosciato di prima.
"Mi sono trovata - racconta A. V., impiegata comunale - in una
condizione davvero avvilente. Qualche settimana fa, mia figlia aveva un
forte dolore all'orecchio. Ho cercato di mettermi in contatto con diversi
specialisti: tutti, purtroppo, erano in ferie. Mi sono rivolta, quindi,
alla medicina territoriale sperando di riuscire a fissare una visita
ambulatoriale presso la struttura di via Ignazio Sorrentino. Anche in
questo caso c'era una trafila da rispettare: allo sportello mi hanno
infatti comunicato che non era possibile parlare con l'otorino prima di
settembre poichè anche la lista dei casi urgenti era completamente
esaurita".Ospedale Maresca, dunque, come ultima spiaggia."Certo
- continua la singora A. - Sono arrivata in via Montedoro dove, però, mi
sono trovata di fronte al reparto chiuso. Non è andata meglio al pronto
soccorso: in quel momento non era in servizio l'otorino. È stato così
che mi sono rassegnata ad aspettare tempi migliori decidendo di curare mia
figlia con gli antinfiammatori che mi erano stati suggeriti da un medico
generico". L'epilogo di questa disavventura arriva ventiquattr'ore
più tardi quando Emanuela (il nome è di fantasia) continua a piangere
per il dolore. "Mi sono accorta in quel momento - conclude
l'impiegata - che mia figlia aveva il lobo dell'orecchio gonfio per una
infezione enorme. Sono tornata di corsa al pronto soccorso: ma questa
volta dell'ospedale di Torre Annunziata dove hanno subito visitato e
curato la bambina che, per fortuna, è guarita in pochi giorni".
Benvenuti nel paese dei balocchi.
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