Flavio Russo
Via Lamaria 137, 80059
Torre del Greco (NA)
Telefono-Fax: 081 8473621
Cellulare: 339 2816195
E-mail: flaviorussocm@libero.it
L'oro rosso di Torre del
Greco
Aspetti
militari della pesca del Corallo
(Edizione
illustrata con centinaia di immagini e foto)
per gentile
concessione dell'autore
© 2002
Premessa
Il rapporto che lega Torre del Greco con il corallo potrebbe
motivatamente definirsi di corrispondenza biunivoca.
1
-
Veduta del golfo da Castellammare di Stabia: in alto a destra, alle falde
del Vesuvio, l’abitato di Torre del Greco
E' emblematico,infatti,che le fonti inizino confusamente a
certificare l'appellativo 'del Greco', in sostituzione del più remoto 'Octava'
(1), quasi contestualmente al
coinvolgimento di alcuni suoi abitanti nella pesca del corallo.Come pure
che lo sviluppo socio-economico della cittadina segua, per grandi linee,
nel corso dell'età moderna l'incrementarsi dell'attività corallara.
Conseguenza, in ultima analisi, apparentemente imputabile all'impiego
esaustivo dei suoi abitanti nel settore comprendente l'estrazione,la
lavorazione e quindi la commercializzazione.Ma tale conclusione può
soltanto
parzialmente accogliersi poiché la vicenda fu ben diversa,
caratterizzata, per
alcuni secoli, da una insormontabile estraneità dei torresi alla fase
più remunerativa e specialistica ovvero quella della valorizzazione del
grezzo nonostante la indiscussa supremazia conquistatasi nella ricerca e
nella pesca.Anche ad una indagine superficiale non sfugge che mentre
quest'ultima impegnò sin dall'alto medioevo un crescente numero di suoi
marinai in campagne progressivamente più lontane dal golfo di Napoli, la lavorazione dell'ambitissima formazione risale appena agli
albori del 1800. E solo dopo l'Unità d'Italia Torre del Greco assurse
a capitale incontrastata della gioielleria corallina, al punto da
rendere quasi pleonastica l'accennata correlazione, perdendo nel frattempo
quasi ogni ruolo nella pesca.
Agli inizi dei nostri anni novanta con quasi 150 aziende tra medie
e grandi, nelle quali trovano occupazione circa 5.000 addetti, con un
fatturato annuo di 350 miliardi, per almeno due terzi provenienti
dall'esportazione, la lavorazione del corallo rappresenta ormai una
realtà produttiva tra le maggiori della Campania. Quanto alle celebri
coralline sono un romantico ricordo, essendosi pressoché conclusa la
partecipazione diretta dei marinai torresi all'approvvigionamento del
grezzo. |