ESCI ARCHIVIO DECENNALE PERMANENTE TORREOMNIA
22.000 pagine
IN MODALITA' FACEBOOK ELENCO 1
QUESTO ELENCO DI LINK PRONTI DI TESTI E FOTO. RELATIVI
A SEZIONI TORREOMNIA, PUO' ESSERE ADOPERATO LIBERAMENTE DA TUTTI I TORRESI COL COPIA E INCOLLA
NEL PROPRIO DIARIO O NEL GRUPPO A CUI SI APPARTIENE.

0008
ARCHIVIO DECENNAPE PERMANENTE TORREOMNIA 22.000 pagine
LA PUZZA DELLA MISERIA TRA CORALLO, IMBARCHI E DEIULEMAR
CROLLATI sotto 10 filmati:
Filmato ultimo 18-11-2014: www.youtube.com/embed/2Cc2B1nJVzM
L'inconfondibile puzza della miseria irrompe nelle strade, nei vicoli, nelle piazze che appaiono fatiscenti come nel disadorno della sventura.
Mai Torre del Greco aveva avvertito la caducit� del danaro come questa volta. L'onda tzunamica di barbarica memoria ha coperto e subito scoperto tutte le fasce sociali succubi dell'imprevedibile cancrena tra classi frammiste delle pi� svariate e contrapposte ideologie, dal mistico all'eslege, con in comune il solo asservimento al danaro. Una endemia che ha reso collerici gli umori pi� irreversibili e saldi.
Persino alcuni che, pur vittime,sono stati appena sfiorati dal "maremoto" che ha fatto traboccare il vaso della decadenza economica torrese (Corallo - Imbarco - Deiulemar) non hanno tutta la misura solidale delle vittime radicali che giocavano a fare i ricchi investitori con i risparmi di una vita.
Il fetore della sconfitta e il disinganno avanzano giorno per giorno come una presa di coscienza dell'incancrenimento, con trionfalismi e sedicenze sconfitte, compromettendo la stabilit� comune. fisica e materiale. fino al nichilismo di una leopardiana ottica esistenziale. A mano a mano l'iceberg rivela la sua base mentre gli ultimi spicccioli domestici scompaiono.
Non resta che la speranza, come si sa, l'ultima a morire.
Anche se l'evento ha campanilisticamente unito noi torresi in un virtuale abbrraccio solidale, speriamo che in un modo o nell'altro ciascuno riabbia il maltolto perch� di aria non si vive.
Mai nessun fratello in Torre, non colpito, dovr� restare indifferente o addirittura gioire, anche perch�, sia pur trasversalmente, tutti i corallini hanno subito il danno. Non dimentichiamo che l'appropriazione indebita � reato, ed � peccato per la coscienza, ma � ugualmente peccato per chi non � solidale per i compagni di campanile.
(Luigi Mari)
Filmato 11 aprile 2013 - RAI www.youtube.com/embed/lwMVazylwMo
http://www.torreomnia.it/forum/leggi.asp?id=14900
QUI SOTTO: Dossier TORREOMNIA 10 SEZIONI
http://www.torreomnia.it/forum/leggi.asp?id=16676
http://www.torreomnia.it/forum/leggi.asp?id=14774
http://www.torreomnia.it/forum/leggi.asp?id=14809
http://www.torreomnia.it/forum/leggi.asp?id=14761
http://www.torreomnia.it/forum/leggi.asp?id=14834
http://www.torreomnia.it/forum/leggi.asp?id=15071
http://www.torreomnia.it/forum/leggi.asp?id=15416
http://www.torreomnia.it/forum/leggi.asp?id=15949
http://www.torreomnia.it/forum/leggi.asp?id=14857
http://www.torreomnia.it/forum/leggi.asp?id=15240
Gli articoli della rete https://www.google.it/?gws_rd=ssl#q=deiulemar
Canale Youtube https://www.youtube.com/results?search_query=deiulemar

0009
ARCHIVIO DECENNALE PERMANENTE TORREOMNIA 22.000 pagine
UN MODO FACILE DI FARSI UNA CULTURA GENERALE IN 5 GIORNI
DA 5 A 100 ANNI IL MODO ACCATTIVANTE E FACILE DI IMPARARE
http://www.torreomnia.it/forum/leggi.asp?id=16772

0011
1000 STORIE TORRESI ILLUSTRATE - RICONOSCERETE I PARENTI
ARCHIVIO DECENNALE PERMANENTE TORREOMNIA di Luigi Mari
http://www.torreomnia.it/forum/leggi.asp?id=12191
RARO - IN QUESTE STORIE E' INSITA LA STORIA TORRESE CASALINGA

0015
ARCHIVIO DECENNALE PERMANENTE TORREOMNIA 22.000 pagine
CARLO BOCCIA TORRESE DOC il meccanico collaboratore narrativo
Cosa sarebbe Torreomnia senza di Te? Un albero spoglio del vesuviano autunno inoltrato. E i mestieri antichi, e le icone votive, e la storia delle strade, e i personaggi, e le foto di scuola, tra elementari e superiori, grazie a te.
Cos'altro hai in serbo tra una biella e un cuscinetto a sfere? Tu che abbracci un motore ancora sbuffante e lo poggi sugli scranni con la sola forza della volont�. Perch� il tuo pensiero s�invola, dedaleggiando lungo i feraci pascoli corallini dell'antico Miglio D'oro, delle tre raccolte l�anno.
Non � un motore che hai afferrato, ma il Vesuvio della tua terra, ancora fumante. Le tue nari s'inebriano dei vapori ignei che diventano innocui e salutari per rispetto del tuo cuore intorno al quale vanno ad adagiarsi come un demonio che diventa angelo per amore per l'Araba Fenice.
Sei impagabile, l'instancabile autore di fattarielli di costume, di proverbi, sei la memoria vivente dei nostri giochi puerili. Torreomnia si inchina deferente al tuo passaggio come la plebe al Re, come il popolo torrese alla Madonna. E poi, l'amore vero alligna sempre nelle persone semplici. Ah maledetti culturalisti, barbassori ipocriti emuli infelici degli intellettuali corallini veri. Meglio la linearit� onesta che l'artificio ipocrita.
Il mio amore per Torre, invece, � corrotto, � complice del pensiero, mea culpa pur se candido e innocente senza trucchi mestieranti, ma giace sotto il giogo asettico delle dottrine; il tuo, Carlo, � complice del cuore, la sua dimora autentica. Non ne conosci altri.
Vedi, Carlo, (nome che deriva dal germanico �karla� che significa "uomo di condizione libera"), vedi quali sono i discorsi di Libert�? Il nichilismo personale diventa una salvaguardia sociale. Immolarsi per la libert�! Senza i firework, le lame affilate e i denti aguzzi dei culturalismo, figlio depravato della cultura corallina.
Per questo feci l'apologia alle tue mani di lavoratore "prima maniera". Per questo il mio progresso etico pende dal tuo labiale, dal Tuo mondo acculturato quanto basta, fuori dalla storiografia dotta e dagli "ismi", alieno di esistenzialismi togati.
Vedi come � lineare il tuo appello? Tanto � adottrinato e retorico, tanto pi� � sincero e sentito. La semplicit� delle tue parole svergognano le mie "prediche" da barbassoro, mi strappano dal pulpito dei nodi culturali e mi lanciano nella geenna del superfluo. Il valore del megasito Torreomnia sta anche nella tua capacit� di vivere il sociale nell'essenza e non nella forma quasi sempre corrotta da sindrome di varia natura. Senza Te, come alter ego, come servo-coscienza, io non sarei nulla, sarei un prodotto librario, un ciarlatano delle idee, uno che ostenta di sapere sempre una pagina pi� del libro. Tu mi redimi e mi assolvi, amico mio, per questo benedico quelle due-tre ore dei nostri sabato pomeriggio in tipografia, io come maestro superfluo, tu come alunno prezioso, ore che mi purificano dal veleno delle incomprensioni solo e nient�altro che per ostinazione.
INDICE PARZIALE INTERVENTI DI CARLO BOCCIA IN TORREOMNIA
http://www.torreomnia.it/forum/leggi.asp?id=6512

0016
SULLA DONNA VESUVIANA
Mi basta quel tipo di Amore prima maniera in una compagna, perch� � molto vicino a quello di una madre, a quello di Dio.
Fa duopo parlare pure di maschietti, senza dubbio pi� imperfetti delle donne, anche perch�, biologicamente, l'embrione � sempre donna; solo dopo delle settimane si trasforma in maschio.
Questo post sulla donna vesuviana �, tra l'altro, forse una mia dichiarazione d'amore per lei, anche se talvolta uno scudo non gi� di sentimenti maschilisti, ma di sia pur lieve misoginia. Il classico odio-amore. lo stesso sentimento agli estremi opposti.
Esiste la problematica delle donne in generale, ma che vedo calzante con la donna torrese per il motivo da me reiterato di �cittadina con caratteristiche metropolitane� e si riassume nel parametro della perfezione fisica che insegue la donna: niente rughe, ad esempio, ed un seno preciso. Perfetto s�intende non abbondante, anche se rientrante nei parametri famosi della coppa di champagne, quale perfezione che riguarda l�armonia, l�euritmia della figura femminile in generale.
Nonostante gli anni di battaglie per conquistare rispetto, dignit� e parit� di diritti con l�altro sesso, specie su un terreno spinoso come quello vesuviano, dove residui ancora ferrati di maschilismo, alimentato e sorretto dal �suocerato� che ancora vige.
E dopo aver ricoperto cariche di rilievo nella societ�, pure sotto il Vesuvio, si lasciano poi ancora intimorire da una ruga!
Ma sono davvero cosi fragili anche le nostre donne coralline? Penso piuttosto che non abbiano ancora raggiunto la piena consapevolezza del loro vero valore muliebre, deistico-verginale del patrono della citt� del corallo, la Mamma Celeste.
Su quali basi fondiamo l'amore tra un uomo e una donna sul Miglio d'oro, lungo l'Epitaffio o il palazzone, nei dedali delle costruzioni spagnole del triangolo S. Gaetano, XX Settembre e la Salita del Metropolitan? La mia idea a riguardo � disastrosa. Come vorrei aver preso solo e sempre cantonate.
L'amore � spesso, essenzialmente una dipendenza gi� nel contesto planetario, figuriamoci dove esiste una ingerenza dello iodio marino e dell'atavico timore delle eruzioni oramai nel DNA. L'amore romantico, o peggio, l'amore-dare sono ripieghi culturali per romanzare la vita e migliorarla appannaggio del bene; vita spesso troppo asettica. Altres� � una realt� derivata dal concetto cristiano ed un po� pietistico e caritatevole dell� �Amore�. Ma questa �letteratura� di sostegno (altrimenti detta anche valori etici e morali), tende a scomparire nelle ultime generazioni che non sono peggiori di quelle passate, anzi.
Ma poi se ne viene fresco fresco il "National Hospital Neurology" di Londra con news diffuse in tutta Internet, (� verissimo. Controllare con l'aiuto dei motori di ricerca, oppure mandare e-mail all'ospedale) e ci dimostra che di fronte all'immagine della persona amata si accendono ben quattro regioni celebrali situate alla base del cervello, evidenziabili attraverso l'esame clinico: "risonanza magnetica".
E insistono, questi di Londra, dicendo che l'AMORE, tanto decantato dai poeti, da secoli, causa una serie di reazioni a catena dei neurotrasmettitori, identici a quelli presenti nelle persone affette da "disturbi ossessivi compulsivi" producendo gli stessi comportamenti patologici.
Vi dir�: attraversai un periodo "strano" quando mi fidanzai con mia moglie, oltre quarant'anni anni or sono. E ancora oggi quando sono preoccupato per la salute sua e dei figli, (di una moglie reale, non una di comodo come quella del tenente Colombo); sento, dicevo, che il mio cervello si mette in moto con una energia simile a quella di quando nel motore si mette il diesel al posto della benzina. Ma accade davvero a tutti questo fenomeno neurologico dell'Amore?
Eppure io sono felice anche sapendo che in lei, per me, forse, non si sono mai accese le "quattro zone del cervello!", n� probabilmente, sono mai avvenute le reazioni a catena dei neurotrasmettitori. Sono cose da stranieri, queste, non da vesuviani probabilmente da gentlemen.
Noi siamo abituati a mangiare i taralli col pepe sulla banchina. Ci sediamo sulle pietre tiepide di sole delle scale della Parrocchia". Noi che ancora sognamo i ritrattielli, l'azzeppata di fichi d'india e i cazzabbocchi de 'a Carmenella", dei lidi mappatella, dei "pidocchietti" e poi� quel profumo di peperoni arrostito, e il fare la lotta coi piedi tra fratelli sui lettini, dalle lenzuola sempre candide, lavate con stenti sui lavatoi con ranno e sapone di piazza... E quanti di noi sono nati sotto i lavatoi con parti di fortuna, spontanei. Altro che cliniche asettiche e parti pilotati dove spesso la speculazione ci mette il naso.
Quali modelli di zone cerebrali e di neurotrasmettitori avevano le nostre mamme?. Era l'amore vesuviano dei petali di rosa della "Festa dei Santi", di Luttava, e d' 'a Mmaculata, della talassoterapia sulla spiaggia de� " 'U cavaliere", u laghetto, 'a Scala.
Ma... un paio di volte, nella vita, quando sono stato male seriamente, ho visto la reazione di quel tipo di Amore, per cos� dire, vesuviano, sia pur strano, anomalo, bizzarro delle nostre donne, quello che di fronte al pericolo di una perdita umana nel nucleo gonfiano gli occhi di lacrime e disperazione e tengono quella tumefazione del volto per giorni, qualcuna per anni a secondo della malattia. Mi basta quel tipo di Amore prima maniera in una consorte, perch� � molto vicino a quello di una madre, a quello di Dio.

0021
ARCHIVIO DECENNALE PERMANENTE TORREOMNIA di Luigi Mari
http://www.torreomnia.it/forum/leggi.asp?id=885&page=1
UNA BARUFFA SULLA DONNA TORRESE DI OPINIONISTI LOCALI
LE FOTO ANTICHE DI PIAZZA LUIGI PALOMBA SONO INEDITE

0024
RAPPRESENTANZA SOLO PER TORRE DEL GRECO
BARA CON PORTABAGAGLIO - PREZZI BASSI CONSIDERATO
I COMPRATORI - PER CHI CREDE CHE IL DANARO SIA ETERNO.
PER FARE UNA MORTE SENZA STRAPPARE LE LENZUOLA CON I DENTI.
Tel. 882680987

0030
Novembre 2005.
Enzo Palomba, Paolo Di Luca,Antonio Abbagnano, Vincenzo Speranza, Carlo Boccia, Paolo di Luca e Gigi Mari, che si appresta a pagare per tutti.

0032
ARCHIVIO DECENNALE PERMANENTE TORREOMNIA 22.000 pagine
Da Gutenberg a Steve Jobs di Luigi Mari
Storia della stampa tipografica
http://www.stampatipografica.it/

0237
DA TORREOMNIA, SENZA ALCUN DUBBIO IL MIGLIORE DOCUMENTARIO
DEL MONDO VERSIONE ITALIANA, DI UN ORA E MEZZA,
DA GODERSI IN PIENO SCHERMO, CON IMMAGINI TRIDIMENSIONALI
ED UN SONORO DA FAVOLA
http://www.torreomnia.it/forum/leggi.asp?id=11489

0040
IL CANCRO VOLONTARIO FACEBOOK
http://www.torreomnia.it/forum/leggi.asp?id=13147
Dossier Torreomnia
Se sono trascorsi almeno 10 mesi e stai almeno 4 ore al giorno
su Facebook sei in pericolo. E' necessarioche faccia marcia indietro.

0045
ARCHIVIO DECENNALE PERMANENTE TORREOMNIA 22.000 pagine
Matrimonio FORMICOLA-MARI
FOTO CARTELLA 0045

0047
ATTENZIONE ATTENZIONE ATTENZIONE ATTENZIONE ATTENZIONE
ARCHIVIO DECENNALE PERMANENTE TORREOMNIA di Luigi Mari
15 ANNI - 22.000 PAGINE DI ENCICLOPEDIA TORRESE
www.torreomnia.it ------------ www.torreomnia.it/forum/index.asp

0048
IL PIU' GRANDE ARCHIVIO MULTIMEDIALE PERMANENTE TORRESE
RICERCA IN 22.000 PAGINE http://www.torreomnia.it/index3trovare.html
RICERCA AUTOMATICA DI 360 MILIONI DI PAROLE IN TORREOMNIA
TUTTA LA CITTA' TUTTI I TORRESI, TUTTA LA STORIA CON UN CLIK

0049
FRATELLO TORRESE
(La satira caustica degli anni 70 con malapartiani giochi di parole, L'ironia non � sarcasmo)
I migliori fratelli torresi sono i preti, non i sacerdoti, per carit�, sia ben chiaro. Essi sono fratelli e basta, perch� sono rimasti padri, ed hanno tutti figli minori. I minori sono una categoria speciale. Se hanno bisogno d'aiuto, essi si rivolgono ora al padre, ora al fratello maggiore, ma se le cose non vanno bene, indicano il Nonno che se ne sta buono buono in Paradiso e non si fa mai vedere, ma che fratelli, figli e padri amano e rispettano e spesso venerano pur se a modo proprio, con la religione cucita addosso come un vestito.
Non perch� il torrese sia peggiore o migliore degli altri, ma � terribilmente fratello in tutte le sue azioni, anche raramente rubando, quando capita. .
Anche le donne torresi, pi� che madri e spose sono irresistibilmente fratelli, ma, a differenza degli uomini, sono un po' bigotte, per questo sono anche un po' amiche confidenti, confabulatrici. Seguire la moda con discrezione, con sobriet�, senza invidia o antagonismo di sorta � un modo nobile d'esser fratello, per una donna.
Ma ci� che pi� rende fratelli le donne a Torre � il pudore, anche se il maligno lo chiama falso pudore, ch� � un modo molto torrese d'essere donna, ll pudore delle donne torresi � inconfondibile: io riconoscerei una mia compaesana a New York, tra un mare di gente, attraverso il pudore, nel modo garbato e attento con cui si copre, nello sguardo timido e sottomesso, in quell'espressione acqua e sapone di piazza che la caratterizza.
Poi, grazie alle donne, il maschio a Torre � pi� fratello che mai, fratello di latte, magari. La categoria neutra � quella delle suocere. Il presente e il futuro della citt� � nelle loro mani. Esse non sono differenti dalle altre suocere del mondo, ma sono particolarmente suocere per il modo testardo di non voler essere fratello. Ma pur non essendo amiche sono terribilmente bigotte, tanto che se cade Torre, la reggono le suocere. Chiss� che non la reggono gi� da adesso.
Un altro modo d'esser fratello a Torre � quello nobile di ammettere i propri torti senza battere ciglio, porgendo l'altra guancia. Quale modo meraviglioso d'esser fratello! Anche perch�, per fortuna, il fatto di dire "pane al vino..." e... "vino al pane..." � un modo tipico d'essere amico e non fratello, a Torre, grazie al Signore.
C'e ancora una maniera d'esser fratello che � quella sciocca, consueta retorica di stimarsi e di amarsi. Non che questo sia un modo o l'altro d'esser torrese, ma � certo un modo molto d'uso d'essere amico, pur non essendo bigotto. Ora bisognerebbe fare il punto sulla parola fratello che spesso � confusa con la parola caino. Ma tutto � chiaro quando si parla del fratello torrese, il quale, non essendo caino, � soprattutto fratello, perch� religioso.
Non c'� modo pi� banale e squallido d'esser fratello che quello d'esser sincero, molto pi� che l'esser mendace che � la maniera giusta d'essere amico. Ma l'esser sincero, il pi� delle volte e un po' come l'essere pauroso; e meno male che avere paura e il modo pi� tipico d'esser bigotto donnabbondiano, come non e il torrese, grazie a Dio.
L'unico modo di non esser fratello a Torre � quello d'esser parente, non gi� perch� non si ami il proprio sangue, ma perch� il fratello uterino si ama da morto prima che da vivo. Infatti questa maniera d'esser fratello, che � la meno ortodossa, fa s� che il fratello, morto in vita, nasca non appena � sottoterra. Non ho mai visto amare un fratello vivo, nella mia citt�, come l'ho visto fare con uno morto. La gioia, la felicit�, la lealt� che gli si nega da vivo gli si d� da morto. Veder amare un vivo a Torre � una cosa disgustosa. Se si suol dire "i figli si baciano nel sonno"si pu� anche dire, a Torre, i fratelli si baciano da morti. Si spenderanno centinaia di migliaia di lire per il proprio cadavere, fiori, e avvisi di lutto enormi; si costruiranno sacrari e tempietti; si verseranno mare di lagrime, ci si tormenter� allo spasimo, si impazzir� dal dolore, l� quando non s'aveva mai speso un soldo, per il vivo, mai tormentati e mai impazziti, anzi, specie in sedi notarili.
E' uno spettacolo commovente e angoscioso, tanto che vale la pena di non esser fratello, e l'unico modo per non esser fratello, a Torre, e quello d'essere figli alla stessa madre, da vivi; figli di Dio da morti.
1972 Luigi Mari

L'ALTRA FACCIA DEI RICCHI VESUVIANI
I poveri sono poveri hanno Dio e la speranza che li sostiene, vanno in giro indisturbati, non temono i ladri. Al povero non viene detto generalizzando di avere almeno un parente a casa del diavolo.
I ricchi vengono compensati dalla ricchezza, dal potere, dal comando, dall'ammirazione. La malattia dei ricchi � mezza malattia, diciamo a Napoli. Ma il ricco spesso � impopolare, invidiato e incompreso, talvolta ingiustamente perch� si pensa che la ricchezza sia sinonimo di cattiveria. Solo l'umile S. Francesco rifiut� la ricchezza, ma fu anche un partito preso contro la politica dell'esistenza.
In quell'alone di sedicenza sapevo che egli, nei suoi precordi, custodiva l'altro tesoro: la sua terra, la sua gente, la sua infanzia, l'odore della salsedine sulla scarpetta vulcanica a Portosalvo, le semmolelle con le alici salate alle prime luci dell'alba, i panzarotti e le arachidi tostate di "mmiez''a Torre", il profumo dell'incenso nelle veglie natalizie e dell'Immacolata in Santa Croce, l'odore intenso, narcotizzante, del corallo nelle ceste ai piedi del suo letto, cio� la linfa vitale che lo ha nutrito per quasi un secolo di esistenza.
Basilio Liverino non � la personificazione del corallo, � il corallo stesso. Ai nostri tempi i bambini nascevano dal cavolo, dalla zucca, Basilio � nato dalla fauna marina. Chiss� se � venuto alla luce nei fondali di Sciacca, negli oceani o, forse, la sua cara mamma raccolse il suo rametto fetale nelle scogliere della scala perch�, staccatosi dai banchi coralliferi, � venuto ad adagiarsi nel nostro dolce, caro mare vesuviano, quello della nostra magnifica, gloriosa, martoriata terra.
La telefonata di Basilio fu cos� umile, unana, deferente che, per un momento, pensai di essere io il ricco e lui il povero; io l'intervistato e lui l'intervistatore. Egli aveva assimilato il messaggio umano e sociale di cui � intriso il mio tomo "Da Magonza a Torre del Greco" e si era genuflesso presso l'altare umanistico, le belle lettere. "Io scrivo come un bimbo di terza elementre", mi disse" ma leggo come un grande scrittorre. L'episodio mi stup� e mi riemp� di gioia; capii che non bisogna mai essere superficiali sui giudizi e non bisogna mai generalizzare. Basilio Liverino non solo non ha lasciato, ma, con l'et�, ha rafforzato le antiche radici, i vecchi valori umanitari, l'antica napoletanit�.
Basilio Liverino, malgrado le ottanta primavere, presente, intuitivo, dall'intelletto fresco come una rosa; starei per dire edulcorato dal candore dipanato dai vecchi ricordi, sapeva bene quello che volevo da lui: NULLA, fatto desueto ai giorni nostri, perch� uno scambio di benevolenza, di amor patrio non prevede affari.
Ed egli, comunque affermato imprenditore, costretto, talvolta, agli spintoni da carriera, all'auto difesa, alla necessaria dose di scaltrezza, sapeva bene che non doveva difendersi, questa volta, dal sorrisi ipocriti clientelari, dai consueti nepotismi, dal solito postulante posto di lavoro, a mo' di ufficio di collocamento, n� ripararsi da una sorta di demone in caccia di anime pi� o meno appetibili.
Basilio Liverino quella mattina era solo l'uomo Basilio, un pezzo di Torre vecchia maniera, un crostone del Campanile di S. Croce, un basalto vulcanico tiepido dei marciapiedi delle antiche strade torresi dove siedavamo spensierati e scapigliati mezzo secolo fa, col tepore che sentivamo sotto le gambine nude che si rinnovava sugli scogli del Cavaliere o della Scala, con i corpicini d'infante rinfrescati immediatamente dopo nelle estenuanti nuotate sotto il sole allo zenit o con i "cazzabbocchi" della "Carmenella", il pioniere dei trans, per poi sdraiarci sulle candide lenzuola delle nostre magioni - giardino di Torre antica, con porte, portelle, giardini e davanzali sempre colmi di garofani e rose di Debalziana memoria. Appena percepivamo la calde note materne che ci esortavano a consumare quel pasto piccolo, (pastasciutta o scapece, o panino con melanzane o puparuoli), pasto povero ma gustoso d'amore, mentre le nostre gambine altalenavano tra le inferriate dei nostri umili balconi infiorati delle case torresi di una volta.
Ci volevamo gi� bene perch� sentivamo di essere fratelli in Torre.
A fine intervista, mettendo mano al portafoglio disse: "Cosa vi devo". Sorrisi: "Avete gi� pagato", avete riscattato e persone ricche dai pregiudizi. Torreomnia � gratis, come gratis Dio ci ha creato, il sito � di tutti i torresi, di tutti i fratelli in Torre.
Mi porse tra le mani un ritratto di una delle sue figliole che, dopo la nascita, negli anni cinquanta, aveva avuto bisogno di serie cure. Tempi duri, quella volta. Mi raccont� che prov� su di se le medicine per non arrecare ulteriori danni alla bimba.
"Ora la mia figliola � una donna e le vogliono tutti bene nell'Azienda", concluse mentre le due perle sul suo volto statuario erano fulgide e radiose, luccicanti; erano lo scandaglio dei suoi precordi, l'altro tesoro di Basilio Liverino che nessuna guida turistica segnaler� mai.
http://www.torreomnia.it/�/menu_dito�/set_frame_liverino.htm
http://www.torreomnia.it/forum/leggi.asp?id=7238
http://www.torreomnia.it/corallarte/liverino/liverino07.htm
Luigi Mari

0051

IL CARATTERIALE DE' "L'OMME TURRESE"
Dal balcone delle partorienti in casa, fino agli anni 60 si gridava: "E' omme, � omme", ch� non � la stessa cosa di dire "� maschio, � maschio".--------
Stamane ha fatto quasi irruzione nella mia bottega un ancora imberbe diciassettenne con tutte le caratteristiche della sua giovent�: slancio, impetuosit�, azione e giovinezza. Non sempre c�� giovinezza nel giovane.
E' una fortuna scoprirla. B.T. potr� vivere mille secoli e, per sua fortuna, mai distinguer� la differenza tra erudizione e cultura. Mai capir� la creativit� e l'intuizione del bello deistico perch� ne � egli stesso essenza e materializzazione. Soggetto e non oggetto, tanto meno infruttuoso fabbricatore di nodi culturali.
-" 'O zi', mit' 'a fa chilli cose, comme se chiammano: ah 'i cartuscelle p' 'i pumbiniere". (Testuale).
A questo punto mia moglie, Rosaria, si incuriosisce mette sotto torchio B.T., strizzandolo, fino all'ultima sillaba del repertorio depositato nel suo contenitore mnemonico, l� dove un terzo grado si intimidisce e scappa da qualsiasi caserma del Globo.
La sua ragazza, A.F. presto sua moglie, sicuramente con tutte le pompe e le convenzioni dovute che suocere e societ� perbenista circostante impongono loro, nel miracolo divino della nullatenenza.
Ha quindici anni e mezzo la pulcella. (Quel "mezzo" � stato un riscatto di colpa per il ragazzo che lo sottolinea quasi come se gli altri quindici anni non avessero importanza). Gi� incrinato il suo candore dagli occhi del mondo provinciali.
E sorride. Non ride o sghignazza, ma sorride, puerile, casto, quasi con ancora i suoi denti di latte; con la sua tenera prima peluria di uomo in erba.
Non hanno tetto, non hanno lavoro, non hanno cultura, i ragazzi torresi oggi., quelli onesti, figli di divoratori di arachidi tostate e panzarotti all'uscita dei "pidocchietti". Falegnami, imbianchini, muratori, nel migliore dei casi "squartati" sull'acqua salata (specie dopo i tre imperi crollati: Corallo, imbarco, Deiulemar) . I bamboccioni hanno solo quella creatura (ci ha mostrato la "polaroyd"). Sar� folle. Ma la figura dei bambini � un farmaco miracoloso per la mia massa cerebrale martoriata e sconnessa dalle nozioni e dall'erudizione coatta da tipografo allineata al sistema..
E tutte le "rotelle" dello scibile consunte dalla torresaggine, tutti i fil di ferro del sapere attorcigliati si sciolgono come fa la forchettata di spaghetti nell�esofago ingordo della cosiddetta �maturita�; per incanto i fil di ferro arrugginiti. indistricabili si rigenerano, si "sbrogliano".
L'affezione cogitante incancrenita rientra, la cataratta culturale fa posto al cristallino dell'innocenza neonatale. E la trachea dei sospiri si dilata.
Vedo il futuro riscattato e redendo nelle braccia di quella acerba donna bambina dalle idee illibate; la testolina instabile e la fragile fontanella di quel "soffio di Dio", adagiata e incerta sul bicipite di quel pap�-ragazzo i cui pantaloni corti testimoniano tutta l'incoscienza e la felicit� di quella coppietta.
Loro sono i primi della classe torrese, quella �della vita e dell'amore�, cosa se ne farebbero del resto?. Se ne fanno un baffo della cultura e dei macchinismi cogitanti corallini dei vecchi laureati privilegiati delle famiglie ricche, della storiografia vesuviana martoriata. Loro giovanetti sono gli animisti del sentimento i neardental del cuore torrese.
Ho detto a B.T., da tipografo sentimentale, che "i cartuscelle p' 'i pumpiniere� non costano niente... li passa la USL... E' stato Dio, che avendo piet� dei vesuviani e del loro autolesionismo, fatto di incomprensioni e di respinte fraterne, odi condominiali, ha riposto tutte le risorse e le manna dal cielo nella USL al Bottazzi e nella CARITAS decanale del Di Luca.
A Torre, a Pordenone, a Messina non si muore fuori gli ospedali, come in America, perch� la tessera sanitaria assicurativa � scaduta. La sanit� � gratis da noi perch� Dio gratis ci ha creati. Sono gli uomini malvagi che speculano sulla salute dei fratelli.
E io sprofondo in un abisso di solitudine e di angoscia quando ascolto episodi squallidi relativi ai preti corrotti e infermi denunciati dallo stesso Papa; ai casi di baronato bianco; figuri di ospedali politicizzati, di una farmaceutica pi� crudele delle mafie, uominicchi infarinati nella boria dell'accreditamento clientelare, che specula sulla sofferenza umana.
Uomini capaci di portare in camera operatoria persone sane, atterrite dalla peste della neoplasia, e vivisezionate, anche sapendo che quella famiglia sarebbe caduta, dopo, sotto il giogo dello strozzinaggio.
Io voglio pensare ai milioni di medici vesuviani puliti ed onesti, mai vittime dell'arrampicatura sociale diabolica ed inferma, suffragata dalle ambizioni smodate e disumane di mogli o "compagne" assetate delle peggiori specie, succubi della chimera del potere terreno caduco e implacabile..
Io voglio parlare qui del novanta per cento di uomini vesuviani laboriosi, onesti e meritevoli, anche se talvolta un pochino scaltri e maschilisti per crogiolarsi nel loro folklore abitudinario, castigati da un suocerato tuttavia mai realmente nocivo, per il loro cromosomico retaggio lazzaronico del Viceregno.
Caro B.T. tu e la tua neo mogliettina, in quei due metri quadrati della mia reception room, sei il mio uomo vesuviano futuro ideale. Mi commuove la tua diserudizione compensata dalla tua preziosa. esclusiva tua cultura dell'Amore irrorata della sola Acqua di Maggio, dalle nonne amorevoli anni 60, dal romantico profumo di caff� nella "napoletana" il cuo nettare dell'amore domestico scendeva e non in ascesa come le asettiche caffettiere "espresso" dove il caff� sale, che emulano la mania delle sinusoidi della finanza.
Luigi Mari

0052
ARCHIVIO DECENNALE PERMANENTE TORREOMNIA di Luigi Mari
INTERVISTA CAPO REDATTORE CAMILLO SCALA per TORRE D'AMARE
GRIDO DISPERATO MARITTIMI: www.youtube.com/embed/lQZCHIfXxkA
TUTTI I VIDEOGIORNALI: https://www.youtube.com/watch�
TUTTE LE INTERVISTE: http://www.torremare.net/interviste1.htm

0062
I TESO' E GLI AMO' TORRESI AI TEMPI DI FACEBOOK
Molti dicono che abbia affilato lame di sagacia e perspicacia dentro parametri desueti. Non me ne accorgo. Se ci� fosse avvenuto la mia cattedra � stata quel banchetto di acception room della bottega di due metri quadrati, dove Tu, Ciccio Raimondo, spesso appoggi il tuo gomito e ti sciogli nelle tue performance mimiche post-forum.
"Teso' e amo' " sono neologismi insorti negli anni 80, sono andati a braccetto, a Torre, con l'avvento dello "status simbol" della comunicazione civica ancora lontana dagli i-phone e tablet odierni e sostituiscono i vecchi ammiccamenti od "ostentazioni pettorali" muliebri celate del passato, esibite tra vasetti di garofani e rose delle traballanti costruzioni spagnole, perch� il decollet� era penalizzato dal provincialismo. I "teso' " e " amo' " sono nati l�, dentro i due metri quadrati antistanti la porta d'ingresso della mia bottega, perch� � quello l�altare preliminare del "rogito".
Per strada, al cinema, nelle case i "teso' e gli amo' " vengono biascicati, accennati; all'atto della commissione delle partecipazioni, invece, sono la liturgia, l'omelia della "messa del destino" cio� la cerimonia dell'unione monogamica, com'� spesso � vista oggi nella plaga vesuviana. Da fidanzatini FACEBOOK i teso' e gli amo' vengono gridati, esibiti, come la mano ripiegata per rendere la fedina pi� visivile.
Dopo i 9 mesi della gravidanza i "teso' e gli amo' " si dissolvono.
Le commissioni successive alle partecipazioni, sacrali come enormi ostie consacrate, appaiono scolorite e artefatte similmente alle carte false che gi� denotano un perduto amore. Qualcosa si incrina dopo la spedizione delle partecipazioni e l'arrivo dei mobili.
Tuttavia diverse coppiette di giovani torresi figli di facebook dopo la promessa sono tutte idealmente "incinte"; maschi e femmine avvertono quotidianamente le doglie, i calci del feto, nel bel mezzo dei nove mesi di gravidanza che dall'onirico diventano realt�.
Ma quella reale dei giovanetti non � una gestazione sofferta, perch� si sperano nuovi sbocchi, si vedono nuovi orizzonti che scavalcano gli imperi corallini crollati.
La nascita di una creatura sconvolge i ragazzi, diventa collante tenacissimo, ma giusto i 9 mesi previsti. Poi il preparto del destino futuro si incomincia a delineare nella sua realt� indogena ed esogena; eh, se partotirai! Non gi� in podalico o in cesareo, con salti nel buio ed arrampicature sugli specchi, come si suol dire.
Cio�, giovane, prenderai consapevolezza del substrato che si cela nei meandri e nei cunicoli di questo straordinario strumento di confronto, ma senza trucco e senza inganno questa volta. Lo scotto � che non pronuncerete n� ascolterete pi� frequantemente i "teso' " e gli " amo' ", dopo, perch� vi sentirete svezzati, adulti d'amore e di libert�.
E' l'umana reazione ad un impatto troppo forte. Diverse coppie torresi a causa delle origini di lontananza ('u lavoro suggetto)attraversano momenti di disorientamento fino, talvolta, a sentirsi usati, dileggiati. Tutto pu� apparire come un gioco, ma un gioco serio.
Tes� e am� addio. In quei due metri quadri di reception room della mia umile, purtuttavia storica bottega di Via Purgatorio, all'atto dell'ordine dei bigliettini per le bomboniere per il battesimo, col bamboccio in braccio, la stessa che ostentava "Tes�, amo' " e sbaciucchiamenti, con la mano piegata per mostrare la fedina.
La mano di lei ora � sempre a mezz'asta, piegata, questa volta per mostrare la fede, e la carrozzina fuori per l'esibizione cittadina. Ora il maritino sbuffa sull'uscio, impaziente e ansioso per il timore dei vigili e fa danzare la pianta del piede sul pavimento. Non si aspetta il "Tes�, am�", dopo centinaia di amplessi gi� noiosi e dopo la realizazione della mogliettina con la meternit�: la nascita del suo sostituto affettivo. Gi� il disingano?
"Oi sce', vuo veni' a vede' sti bigliettini, o no? Ma che salame!
Ma va a f..., te faccio pag� a te 'a multa.
Entrambi stanno gi� sognando Facebook. Chiss� se non si pronuncer� di nuovo "Tes�, amo".

0063
ARCHIVIO DECENNALE PERMANENTE TORREOMNIA di Luigi Mari
SULLA DONNA VESUVIANA
Mi basta quel tipo di Amore prima maniera in una consorte, perch� � molto vicino a quello di una madre, a quello di Dio.
Fa duopo parlare pure di maschietti, senza dubbio pi� imperfetti delle donne, anche perch�, biologicamente, l'embrione � sempre donna; solo dopo delle settimane si trasforma in maschio.
Questo post sulla donna vesuviana �, tra l'altro, forse una mia dichiarazione d'amore per lei, anche se talvolta uno scudo non gi� di sentimenti maschilisti, ma di sia pur lieve misoginia. Il classico odio-amore. lo stesso sentimento agli estremi opposti.
Esiste la problematica delle donne in generale, ma che vedo calzante con la donna torrese per il motivo da me reiterato di �cittadina con caratteristiche metropolitane� e si riassume nelparametro della perfezione fisica che insegue la donna: niente rughe, ad esempio, ed un seno preciso. Perfetto s�intende non abbondante, anche se rientrante nei parametri famosi della coppa di champagne, quale perfezione che riguarda l�armonia, l�euritmia della figura femminile in generale.
Nonostante gli anni di battaglie per conquistare rispetto, dignit� e parit� di diritti con l�altro sesso, specie su un terreno spinoso come quello vesuviano, dove residui ancora ferrati di maschilismo, alimentato e sorretto dal �suocerato� che ancora vige.
E dopo aver ricoperto cariche di rilievo nella societ�, pure sotto il Vesuvio, si lasciano poi ancora intimorire da una ruga!
Ma sono davvero cosi fragili anche le nostre donne coralline? Penso piuttosto che non abbiano ancora raggiunto la piena consapevolezza del loro vero valore muliebre, deistico-verginale del patrono della citt� del corallo, la Mamma Celeste.
Su quali basi fondiamo l'amore tra un uomo e una donna sul Miglio d'oro, lungo l'Epitaffio o il palazzone, nei dedali delle costruzioni spagnole del triangolo S. Gaetano, XX Settembre e la Salita del Metropolitan? La mia idea a riguardo � disastrosa. Come vorrei aver preso solo e sempre cantonate.
L'amore � spesso, essenzialmente una dipendenza gi� nel contesto planetario, figuriamoci dove esiste una ingerenza dello iodio marino e dell'atavico timore delle eruzioni oramai nel DNA. L'amore romantico, o peggio, l'amore-dare sono ripieghi culturali per romanzare la vita e migliorarla appannaggio del bene; vita spesso troppo asettica. Altres� � una realt� derivata dal concetto cristiano ed un po� pietistico e caritatevole dell� �Amore�. Ma questa �letteratura� di sostegno (altrimenti detta anche valori etici e morali), tende a scomparire nelle ultime generazioni che non sono peggiori di quelle passate, anzi.
Ma poi se ne viene fresco fresco il "National Hospital Neurology" di Londra con news diffuse in tutta Internet, (� verissimo. Controllare con l'aiuto dei motori di ricerca, oppure mandare e-mail all'ospedale) e ci dimostra che di fronte all'immagine della persona amata si accendono ben quattro regioni celebrali situate alla base del cervello, evidenziabili attraverso l'esame clinico: "risonanza magnetica".
E insistono, questi di Londra, dicendo che l'AMORE, tanto decantato dai poeti, da secoli, causa una serie di reazioni a catena dei neurotrasmettitori, identici a quelli presenti nelle persone affette da "disturbi ossessivi compulsivi" producendo gli stessi comportamenti patologici.
Vi dir�: attraversai un periodo "strano" quando mi fidanzai con mia moglie, oltre quarant'anni anni or sono. E ancora oggi quando sono preoccupato per la salute sua e dei figli, (di una moglie reale, non una di comodo come quella del tenente Colombo); sento, dicevo, che il mio cervello si mette in moto con una energia simile a quella di quando nel motore si mette il diesel al posto della benzina. Ma accade davvero a tutti questo fenomeno neurologico dell'Amore?
Eppure io sono felice anche sapendo che in lei, per me, forse, non si sono mai accese le "quattro zone del cervello!", n� probabilmente, sono mai avvenute le reazioni a catena dei neurotrasmettitori. Sono cose da stranieri, queste, non da vesuviani probabilmente da gentlemen.
Noi siamo abituati a mangiare i taralli col pepe sulla banchina. Ci sediamo sulle pietre tiepide di sole delle scale della Parrocchia". Noi che ancora sogniamo i ritrattielli, l'azzeppata di fichi d'india e i cazzabbocchi de 'a Carmenella", dei lidi mappatella, dei "pidocchietti" e poi� quel profumo di peperoni arrostito, e il fare la lotta coi piedi tra fratelli sui lettini, dalle lenzuola sempre candide, lavate con stenti sui lavatoi con ranno e sapone di piazza... E quanti di noi sono nati sotto i lavatoi con parti di fortuna, spontanei. Altro che cliniche asettiche e parti pilotati dove spesso la speculazione ci mette il naso.
Quali modelli di zone cerebrali e di neurotrasmettitori avevano le nostre mamme?. Era l'amore vesuviano dei petali di rosa della "Festa dei Santi", di Luttava, e d' 'a Mmaculata, della talassoterapia sulla spiaggia de� " 'U cavaliere", u laghetto, 'a Scala.
Ma... un paio di volte, nella vita, quando sono stato male seriamente, ho visto la reazione di quel tipo di Amore, per cos� dire, vesuviano, sia pur strano, anomalo, bizzarro delle nostre donne, quello che di fronte al pericolo di una perdita umana nel nucleo gonfiano gli occhi di lacrime e disperazione e tengono quella tumefazione del volto per giorni, qualcuna per anni a secondo della malattia. Mi basta quel tipo di Amore prima maniera in una consorte, perch� � molto vicino a quello di una madre, a quello di Dio.

0073
ARCHIVIO DECENNALE PERMANENTE TORREOMNIA di Luigi Mari
I CAPOLAVORI IN 4K - VIDEOFONINI E VIDEOCAMERE ADDIO
STRAORDINARIO REALISMO VISIVO - TI SENTI PRESENTE NEL FILM
http://www.torreomnia.it/forum/leggi.asp?id=16636

0075
FILM 4 DIMENSIONI ARCHIVIO DECENNALE TORREOMNIA di Luigi Mari
La citt� di Napoli come non l'avete mai vista, l'ultimissima tecnologia nel
campo dell'ultradefinizione: il 4k. Risoluzione pari al doppio del FullHD.
La sigla 4k fa riferimento ai 4 mila pixel circa della base del video
http://www.youtube.com/embed/y-0vzaBj5c4
www.youtube.com/embed/5rGnnCjAGrI

0097
CENTINAIA DI NETWORK
Una volta esisteva la propria citt�, ridotta in quartiere, in palazzo, in famiglia, in stanza.
Oggi il network a cui si appartiene allarga ad estuario il punto di vista individuale aprendo una finestra sul mondo.
Una delle maggiori cause della disadattabitit�, con conseguente solitudine e insoddisfazione, � quella di non poter cambiare il mondo e la non consapevolezza, invece, che il mondo pu� cambiare noi.
Non possiamo opinare con successo e garantita diffusione sui network (universi di idee) Ma essi possono cambiare noi, e malgrado tutte le illusioni restiamo soli nella nostra stanza prostrati innanzi alla compulsione di fare finalmente di pi� oggi, domani...
Le rivoluzioni, le guerre, i cambiamenti politici e religiosi avvenivano all'aperto, nelle campagne, nelle piazze, sul mare, raramente nelle prigioni.
Oggi la nostra stanza con quella sorta di finestra del nostro monitor incamera gli oceani, gli universi di idee, per condividere solo quelle di uno sparuto gruppo come le vecchie associazioni di circoli e associazioni di dopolavoro rette da "conoscenti" perch� "amici" � una parola adulta, matura, razionale, scevra da narcisismo ed esibizionismo, senza contare la chimera del trionfalismo.
Affondiamo quando incominciamo a vedere le cose a partire dall'universo verso di noi col nostro mirmicolante essere, per altro caduco e finibile in men che non si creda.
Senza ancora pensare che i network (cio� gli universi di idee) non sono solo Facebook e Twitter, ma centinaia, il link sotto ne elenca appena una quarantina, tra quelli pi� conosciuti in Italia:
http://www.informagiovanisaluzzo.it/news_dettaglio.php...