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Argomento presente: « ACQUA IN BOCCA E INVIDIA CREPA »
ID: 10294  Discussione: ACQUA IN BOCCA E INVIDIA CREPA

Autore: Salvatore De luca  - Email: info@tipografiamari.it  - Scritto o aggiornato: lunedì 10 maggio 2010 Ore: 14:27





Torreomnia ha fabbricato per il momento due bevande: una contro i litigi coniugali torresi, antichi come la Villa Sora; e l'atra contro l'invidia che sotto il vesuvio è molto diffusa, specie in seno alla cosiddetta intellighenzia o pseudo tale.
In pratica in entrambi i barattoli c'è acqua di rubinetto, ma l'azione è efficacissima metaforicamente, nel senso che il primo è non altro che il vecchio sistema "dell'acqua in bocca" ad almeno uno dei coniugi, impedendo la lingua di vituperare sino a troncare le invettive del coniuge inviperito; il secondo ha solo effetto da placebo, infatti si somministra al "paziente" invidioso tormentato dalla bravura degli altri senza rivelarne la natura del liquido.
Sto nell'Arte nera dall'età di nove anni e potrei raccontarne di aneddoti circa le stelettate dietro le spalle tra noi veri o presunti intellettuali, accuse che insorgono da sentimenti puerili di concorrenza, dove gli universali sentimenti irriducibili quali l'invidia e la gelosia ci rendono anche bambini capricciosi e dispettosi.
Senza escludere la mia persona, ciascuno pensa di creare capolavori. Alcuni ancora col cartaceo, tantissimi altri con la rete, ma è tutto riporto, scopiazzatura, zavorra da dopolavoro comunale.
Poi le presentazioni, le recensioni al Circolo qui e al sodalizio là, con banali convenevoli e reciproci incensamenti di circostanza, (SOLO PUBBLICAMENTE), talvolta con apologie ad autori di vere zavorre fatte di croste o libercoli e quant'altro; senza generalizzare, chiaramente, e con tutto il rispetto per gli autori validi e accreditati. Poi, soli con se stessi: il rodimento di fegato, col ruminare in silenzio, o la ricerca del soggetto complice per l'azione demolitrice alle spalle di quelli che valgono davvero.
(Luigi Mari)


A cura di De Luca Salvatore della redazione

 
 

ID: 10297  Intervento da: Luigi Mari  - Email: info@torreomnia.it  - Data: sabato 31 gennaio 2009 Ore: 15:29

Caro Cristofaro,
innanzitutto grazie per il post, incominci a scioglierti. Noi esseri animali, anche se nella fattispecie detti superiori e più specificamente denominati umani, siamo una ingegnosissima macchina biologica: idraulica, elettrica e chimica. (Chi trasforma il vino in urina meglio di noi?)

Il Signore Iddio (o la signora Natura, come dicono taluni), ci mettono al mondo gratis quasi sempre collaudati. Ma i successivi tagliandi fino alle riparazioni in vecchiaia sono a nostre spese. Alla fine paghiamo il conto salato: la morte, che ci costa la vita. Così la vita è confusa ed instabile con migliaia di tentativi per scardinare il maggiore degli insoluti esistenziali, vale a dire la devastante consapevolezza del proprio destino di mortale, narcotizzata, invece, con reazioni difensive diversificate e contrapposte, dall’annichilimento mistico alla criminalità.

Sani o ammalati, sereni o disturbati, buoni o cattivi secondo l'indole prioritaria, siamo tutti accomunati da sentimenti pro e contro la vita nostra e degli altri con emozioni profonde quasi sempre dualistiche: amore-odio, antipatia-benvolenza, apprezzamento-invidia, (identici sentimenti all'estremo opposto) ecc.
Una delle maggiori cause dei contrasti nei rapporti umani specie di categoria, sia professionale che hobbistica, è una diabolica carenza del bisogno d'ammirazione e apprezzamento, che pensiamo si possino ottenere solo con la sopraffazione e la prevaricazione degli altri, con logiche sistematiche, un soggiogamento egemonico che viene applicato soprattutto con la con la violenza psicologica.
In parole povere l'uomo è tormentato da invidie, gelosie, antipatie, ossessionato da sconfitte e defenestrazioni per l'universale concetto di competizione che ci trascina animo e corpo a voler essere il primo di qualsiasi traguardo, culturale, sportivo, sociale, ecc.
Così l'amicizia diventa complicità o ipocrisia, nessuno valuta più pagliuzze e travi, e l'armonia cumunitaria va a farsi benedire.
Luigi Mari


ID: 10296  Intervento da: cristofaro cingolo  - Email: cris1948@fastwebnet.it  - Data: sabato 31 gennaio 2009 Ore: 09:58

Non so a voi: ma, a me persone del genere metteno addosso tanta tristezza
Lì manderei in un ospedale o un cimetero per vedere cos'è la vera sofferenza e cosa ci aspetta domani.
Dico a queste persone di vivere un sano sentimento. Amore e sorrisi per voi tutti
Cristofaro.


ID: 10295  Intervento da: Salvatore De luca  - Email: info@tipografiamari.it  - Data: sabato 31 gennaio 2009 Ore: 03:09



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