I FEMMNIELL TURRISI-VESUVIANI

ID: 13681 Intervento da: camillo scala - Email: doncamillo57@libero.it - Data: giovedì 3 febbraio 2011 Ore: 14:14

L’evento Il tradizionale pellegrinaggio dei «femminielli» blindato ma sereno
Marcello Colella Montevergine. Le scritte: «La Candelora non è il Gay Pride», «Forza Nuova contro Luxuria». La polemica, l’unica che s’arrampica lungo i tornanti per Montevergine, è agitata dai tazebao del gruppo di estrema destra che 24 ore prima aveva consumato un raid «omofobo» nella sede Cgil di Avellino. In vetta, sul sagrato del santuario della Madonna Nera, il gelo raffredda la tensione scatenata dalle dichiarazioni dell’abate Beda Paluzzi, che aveva detto a chiare lettere di «non gradire» la presenza dei femminielli fra le navate. «Un attacco ai diritti degli omosessuali», l’accusa al religioso. Niente folclore e tammurriate tra i banchi del santuario, stavolta, nel giorno della Candelora, come chiesto da Vladimir Luxuria, per evitare inasprimenti nei rapporti con i Benedettini. Il corteo transgender, duemila le presenze, si arresta all’esterno
del luogo di culto e intona canti in onore della Madre celeste, al suono di tammorre, fisarmoniche e triccheballacche. Luxuria arriva a Montevergine a mezzogiorno, avvolta in un lungo piumino grigio argento. La piazza si accende di flash e di cineprese. Si consuma il tradizionale bagno di folla. C’è un imponente servizio d’ordine che filtra gli ingressi nel santuario e che vigila per evitare incidenti. L’ex parlamentare di Rifondazione Comunista è scortata da esponenti delle associazioni gay. Entra in chiesa dall’ingresso laterale, accende una candela bianca, segue la funzione in raccoglimento. Un segnale di apertura al dialogo che il priore mostra di apprezzare, accettando la richiesta di un colloquio di chiarimento che si terrà nei prossimi giorni. «La disponibilità dell’abate - commenta Luxuria - mi riempie di gioia. La nostra compostezza, la sincerità d’intenti, sono sotto gli occhi di tutti. Non abbiamo nulla di cui vergognarci. Le polemiche distraggono l’attenzione dal nostro profondo spirito religioso, dal culto per la Madre, unico motivo per cui siamo qui». La strada del confronto per sostenere le battaglie civili per il riconoscimento dei diritti omosessuali. «Rivendichiamo - afferma - il diritto a professare la fede religiosa a prescindere dall’orientamento sessuale. Tra qualche giorno incontrerò anche esponenti della Chiesa valdese. Una nuova occasione di dialogo». La Candelora della pacificazione chiude il sipario. Più giù, nell’inferno dei tornanti, c’è l’ingorgo di pullman e auto. In black out la biglietteria della funicolare. Il riflesso mediatico, prevedibile, della visita di Vladimir al Tempio. il mattino