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Argomento presente: « TORREOMNIA CHIUDE? »
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ID: 1210  Discussione: TORREOMNIA CHIUDE?

Autore: Luigi Mari  - Email: info@torreomnia.com  - Scritto o aggiornato: sabato 29 luglio 2006 Ore: 20:39

Premessa:
Questi, probabilmente ultimi, miei messaggi avranno, ad ogni buon pro, questo collophon: “Il messaggio che segue è espressamente di carattere generale. Comunque NON GENERALIZZANTE. Nessun riferimento è mirato o relativo a persone fisiche o cose realmente esistenti fuori o dentro il forum”. SIA CHIARA UN'ALTRA COSA: IL NOVANTA PER CENTO DEI TORRESI E' BRAVA GENTE.
Inoltre chi fosse disturbato dai miei argomenti è libero di fare zapping. Non c’è bisogno di apporre l’iconcina di un diavoletto accanto ad ogni titolo dei miei messaggi. Basta leggerne il nome o l’e-mail e fuggire a gambe levate, come si suol dire. Nessuno mai ha minacciato con armi alla mano l’ingresso coatto in determinate sezioni.

Signori del Forum,
con grande piacere stamani do dato libri, stampe, puzzle e DVD, rubrichette S. Croce, calendari antichi, ecc. a Ciro Adrian ed un analogo pacco per la signora/ina Busiello, soprattutto perché non scrive nel forum, e ai bambini della Nazario Sauro, come promesso. Detto fatto! Come dicono i politici.

La vista di Ciro Adrian Ciavolino mi ha dissipato ogni amarezza assorbita sin dall’inizio del 2005: insomma il “premio”, il “riconoscimento”, la festa del sesto anniversario compiuto, per l'immane lavoro svolto per amore, solo per amore. Se ci saranno ancora stilettate, ingratitudini e incomprensioni valuterò l'idea che mi balena da giorni di sopprimere Forum e Sito in un solo colpo per la gioia di moltissimi. Lo giuro. Un colpo netto di scimitarra, e via. La testa del drago colpita e affondata. No, non non soffro di manie di persecuzioni, statene certi. Intorno ad un discorso così ampio come Torreomnia si impone il clamore dell'irrefrenabile desiderio di metterci le mani.

Oscar Wilde diceva "Tutto ti perdonano, tranne il successo". Senza sapere che "successo" non è altro che il participio passato del verbo "succedere". Se successo ci fosse stato, nell'altra accezione, allora non sarebbe solo merito mio, ma soprattutto della stessa città che risplende di luce propria, perche è Torre che è grande con la sua storia, i suoi trascorsi, i suoi nobili torresi dell'anteguerra e non come una buona parte di NOI contemporanei, ME PER PRIMO: una manciata di ominidi sedicenti e presuntuosi suggestionati e conniventi al culto dei covoni bancari e del potere in qualsiasi forma si manifesti.
Forse ci sarà lutto comunale se Torreomnia muore, Funerale di Palazzo, banda con De profundis, Carabinieri in alta uniforme, Scout in squadre, orfanelle del Ricovero della Provvidenza. Un perdita collettiva, come le biblioteche bruciate dal Terzo Reich. Ma pur di fare felici alcuni miei compaesani mi immolerò, mi imbavaglierò, ingoierò la lingua e la sputerò solo in punto di morte!. MAI far soffrire gli amici. La vita umana ha un grande valore. Dopo Dio viene Essa.

Quindi è bene procurarsi l'ultima versione aggiornata del DVD, è un consiglio fraterno, tanto il 95% dei dischi vengono regalati. Sarà l'ultima mia follia quella di sopprimere la mia stessa anima; e non conto sul rimorso degli altri, sul ravvedimento, non rivendicherò nulla. Solo Don Chisciotte voleva mutare il mondo; a questo ci pensa il Signore; decide Lui chi buttare o meno nella geenna. Speriamo nessuno mai. Ciò non mi compete. Chiuderò le porte del cuore, questo sì, mi trincererò in un bunker di amarezze e di solitudine. Piùttosto che parlare ancora di amore e di umorismo, cioè anziché gioire, mi farò "castrare la lingua", mi farò tagliare le corde vocali come la scienza fa ai poveri cani da vivisezione. Mi farò succhiare l'anima dal cancro del benismo e dall'illusione dei poteri terreni con la chimera di poter sfidare la morte, di eludere la pochezza umana, per la nostra devastante consapevolezza della finibilità, narcotizzata con reazioni difensive diversificate e contrapposte, fino all’annichilimento mistico o alla criminalità.

E' stata una bella mattinata per lo scambio di battute tra me, Ciro Adrian Ciavolino, una signora che odia le polacche e le ucraine perché le hanno soffiato il marito, e un simpaticissimo giovane pastore brasiliano che opera a Torre del Greco in una comunità a Via Nazionale. Un grande uomo di cultura e di fede. Un sudamericano scuro e dolce come un cioccolattino. Forse è il Dio di Lutero che me lo ha mandato, perché il nostro amico conosce il dialetto napoletano, le nostre abitudini e si adegua anche all'umorismo nostrano con i doppi sensi. Uno spasso. Ne sorride e spesso esordisce con risate sazie, coinvolgenti, perché è aperto alla bontà e al coraggio, non al torpore, ma alla vitalità; è disposto alla comprensione, al perdono. Egli accetta anche mille azioni cattive, basta che ce ne sia una sola buona e non viceversa: una sola leggererezza, una sola distrazione per la condanna a morte, una sola goliardia per un'amicizia distruttà similmente ad uno scarro malavitoso.

Perché sono sicuro che Nostro signore se la riderà sotto i baffi quando ascolta barzellette e le goliardie innocue, tambullerà come il Papa alla musica dei concerti rock a Lui dedicati, sul suo stallo, arieggiato da due flabelli, fischiettando, il Signore, facendo finta di niente, per poi irrorare i trasgressori del perbenismo e dell'ipocrisia con una lieve pioggerellina primaverile di perdono e di Amore dall'alto della Sua Misericordia. Ma giù no. Giù ci sono gli anatema i tridenti e i dardi infuocati. E' l'uomo si arroga il diritto del: Dio perdona, io no.
Le sensibilizzazioni, gli scossoni di coscienza non allignano, i tessuti cerebali hanno perduto la sensibilità, sono narcotizzati dai famosi neuroricettori che hanno le stesse caratteristiche delle idee coatte compulsive. Ma rispetto a queste affezioni mantengono la lucidità e la logica, quella personale, naturalmente. Dei, sempre contraddittori e riottosi, pronti a litigare per niente.

Bisogna scegliere tra Libertà e l'amicizia. Ma se l'amicizia è spesso solo complicità, affinità di interessi comuni, non d’intendi, allora non ci sono dubbi: sceglieremo la libertà! O si scoprirà prima o poi il nero ed il truce del disamore, il grigio dell'invidia e della gelosia, il rosso sangue del tradimento. E basta nulla: una frase, un sospiro, uno sguardo sospetto per venderti per trenta danari; per accoltellare l'amore alle spalle, per squarciarla sino alle midolla, per strapparle il miocardio e divorarlo, per poi boccheggiando, mentre la vermiglia vendetta cola dalle labbra, andare a giacere come il Conte Ugolino, sfinito e infelice per la consapevolezza della nefandezza compiuta.

Questo religioso brasiliano, per altro nell'aspetto somigliante a Maradona (chiedete a Ciro Adrian) che, forse, apparirà sul forum, (gli ho fatto io stesso l'iscrizione) ha fatto rivelazioni inedite credo per molti di noi. Ha detto che il Brasile si distingue nel mondo perché è il sud-Brasile ricco che sostiene il nord-Brasile povero. Finalmente un Sud riscattato e vincitore. Non solo. Nel sud contraddistinto dalle Regioni S. Paolo, Parana, S. Catarina, Rio Grande do Sul ci sono nientemeno che VENTISEI MILIONI DI ITALIANI. (DICO VENTISEI MILIONI). Con migliaia di scuole italiane, alberghi, cinema teatro cultura nostra.
Buona parte della ricchezza del Nord Italia viene dalle risorse di questo Grande Paese perché questi connazionali insediatisi nel Sud Brasile sono per lo più italiani del Nord-Est. delle zone del Dott. Langella.
I meridionali italiani hanno popolato l'America del nord. Insomma nel mondo la cifra degli Italiani all’estero supera quella presente nella nazione.

Io aggiungo: cosa sono, allora, i centomila abitanti incerti della nostra "ridente" cittadina alla falde di uno dei vulcani attivi più tremendi del mondo? Cos'è il torrese singolo, alto poco più di un metro e mezzo che, quando è borioso si alza sulla punta delle scarpe e sblatterà: "Non sai chi sono io!?
E poi può cadere inerme, attanagliato e senza speranza, da un invisibile elemento del micro-cosmo che il macro-cosmo di miliardi di anni luce lo rende ancora più insignificante riducendo quel metro e mezzo ad un mucchietto di cenere il cui granellino capo, gigantesco, rispetto al microbo che l'ha ucciso, si alza sulla sua mirmicolante sfericità a gli dice: "Tu sapevi chi ero io" e mi hai fregato.
Luigi Mari

P. S. - La coalizione è fatta, gli accordi telefonci effettuati, gli jago si strofinano le mani. Il colpo di stato è pronto. Colpire diritto al cuore, non sbagliare. Silenzio, silenzio assoluto. Il silenzio letale di tutti, batteriologico e annietatore, senza fragori. Il potere sarà nelle loro mani. Quanta gente predica la libertà per poi toglierla agli altri.
E Torreomnia bambina, sei anni, piange in un angolo pensando alla sua Mamma di Pietra che non c'è più.
Vieni, vieni tenerella, sono oramai infetto. Non posso smettere di amarLi lo stesso, anche col cuore trafitto, anche nella pozza delle trentatrè pugnalate. Anche sospirando il mio flebile "Quoque tu Brute fili mi".
 
 
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ID: 1213  Intervento da: Ciro Adrian ciavolino  - Email: ciroadrian@libero.it  - Data: giovedì 24 febbraio 2005 Ore: 20:47

Torreomnia è un patrimonio inalienabile.
La cultura e la Scuola di questa città attingono a questo patrimonio.
Una moltitudine di studenti ne fanno motivi di studio, di ricerca.
Tesi di laurea si sono arricchite di questo patrimonio.
Molto di questa città è stato distrutto da chi doveva difenderne la Storia. le Vestigia, la Cultura.
Il futuro fisico non avrà molto da mostrare.
Torreomnia sì.
Adry perplesso.



ID: 1211  Intervento da: Salvatore Argenziano  - Email: salvatore.argenziano@fastwebnet.it  - Data: giovedì 24 febbraio 2005 Ore: 19:01

I forti non si arrendono nelle difficoltà.
E Gigi Mari è uno tuosto e forte.
Vita lunga a Torreomnia e al suo creatore.


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