ID: 1263  Discussione: ALL'OMBRA DEI CIPRESSI

Autore: Luigi Mari  - Email: info@torreomnia.com  - Scritto o aggiornato: giovedì 31 marzo 2005 Ore: 05:22

Questa sezione è dedicata a coloro che ci lasciano.
Chiunque può inserire necrologi di amici, conoscenti, parenti torresi.

E' MORTO UN FIORE

Pochi sanno che Torre del Greco ha i Campi Elisi, da cui si dipanano distese praterie, infinite, che vanno diritte verso i Pascoli Celesti. Destatevi all'alba, alle cinque. Li vedrete, sotto le prime luci, nel silenzio. Se fissate il mare con alle spalle S. Croce avete avuto un saggio del Paradiso. Ma fate presto, fate prima dei claxon e delle serrande.
Dio, per sua Misericordia, ha protratto la vita media dell'umanità illuminando la scienza, ma trattiene qualche riserva. C'è carenza di Angeli oltre il Settimo Cielo. Talvolta richiama a Se quello che ci dona.
La vita media ha le sue eccezioni. Come i vent'anni di Marika. Vissuti tutti, attimo per attimo, nello sconfinato istinto materno, a tratti per Amore, a tratti per rabbia, ma sicuramente per una missione senza fine.
Vent'anni; prima della classe; tutto il tempo che le restava delle quotidiane lotte per la sopravvivenza, lo spendeva in vigore, in gioia, in esaltazione del bello.

Marika Oranges era la voglia di vivere torrese, nell'incertezza del suo destino predestinato.
Mai rassegnata. I suoi entusiasmi, i "suoi coraggi", la sua difficile laica speranza, svergognavano la mia tristezza di sano, la mia insaziabile sete di fortunato, la mia vigliaccheria di saccente.

Mamma e figlia, su quelle ventilate spiagge di Casalvelino, in vacanza, ridicolizzavano i miei vapori di poeta, con la loro biologicità dell'amore e della forza d'animo, dello spirito ribelle e della resa, sconfitta, dove la speranza e la cristianità potevano aspettare e far posto alla voglia di vivere nella più terrena delle volontà, anch’essa disegnata dal Signore. La vita e la morte presa nelle due mani e staccate con forza come in un braccio di ferro ideale col destino.
Marika. Non immagini neppure cosa mi hai insegnato.
Hai raggiunto il tuo papà partito due anni fa a cinquant'anni. Prima di inserire in Torreomnia le sue poesie.

www.torreomnia.com/testi/tullio/set_fra_tullio.htm

Torre del Greco ne recide di steli negli ultimi anni. Forse il mondo, lo fa. Forse le vittorie della scienza sono illusioni.
Dolce, tenerella, con le tue finzioni sceniche de “La Bazarra” di De Luca, al "Don Orione", all' “Onpi-Pensionati", concentravi nel tuo anno reale i 7 virtuali che avresti dovuto vivere, come il mio barboncino, che lo scodinzolare di coda annienta e sostituisce l'essenza di mille libri scritti sulla morale e sull'amore.

Così sei vissuta, Tu, con la morale e l'amore connaturata nelle tue cellule, cromosomica, impastate dal Sommo nei ventre della Creazione.
Io sono certo che il Paradiso accoglie prima chi vive o sopravvive la vita vera, quella naturale delle pene e delle opere prima di quella delle teorie, delle prediche, delle teologie e dei cilici apotropaici. La fede senza opere è morta, diceva S. Agostino.
Luigi Mari

P.S. - Spero solo che la famiglia mi autorizzi a pubblicare la lettera che la ragazza ha scritto prima di partire per il suo lungo viaggio. Chissà se non impariamo qualcos'altro.