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Argomento presente: « ANEDDOTICA VESUVIANA » | |||||
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ID: 1271 Intervento
da:
Luigi Mari
- Email:
info@torreomnia.com
- Data:
mercoledì 2 marzo 2005 Ore: 00:14
Caro Adriano, stamane non mi spiegavo perché hai impiegato una trentina di secondi per osservate un bagno così piccolo. La risposta me l'hai data stasera con l'identificativo 1268 di questa discussione. Nientemeno ti sei fatto una cultura filosofica sul cesso (Chiederemo a Salvatore perché si chiama così) in maniera da non vergognarci più di usare questa parola. Vedi, il mio è un cesso vero, non di facciata. Infatti io non lo chiamo mai "bagno", "toilette", "water close", il mio è un semplice, autentico, onesto, originale cesso del seicento. Un signor cesso, se vogliamo: rispetto a quelli dei quattrocento o del duecento che ritroviamo sotto i cunicoli della Torre sepolta. Il mio è quello caratteristico che si trova ancora fuori le logge. Anzi per questo i terrazzi malsicuri delle fabbricazioni spagnole sono invase ancora di vasetti di garofani e rose, per occultarne il tipico "odore" Se la gente, come accennano gli autori dei libri che hai citato, si giudica dal proprio bagno, allora sto inguaiato. Solo per il timore di non essere definitivamente giudicato rimbambito non ho ascoltato il consiglio di Salvatore di mettere il mio cesso in bacheca. E meno male, a pensarci bene. Che squallore, come può testimoniare Ciro. Nemmeno un barbone ha un bagno così. Non si vede una roba del genere nemmeno sotto i cunicoli del Dott. Langella. Stonacato, senza illuminazione, senza pavimento. Peggiore di quelli ubicati nei soppalchi delle pizzerie napoletane del centro storico. Vedi, è un classico, tutte le officine antiche dove si manipola inchiostro, grasso per automobili, carbone, adattate in pratica nei bassi ubicati nelle vecchie costruzioni polverose, stonacate, con porte e portelle, hanno tutti dei gabinetti pietosi dal punto di vista architettonico. L'igiene non conta può esserci o no anche nei cessi costruiti ieri mattina. E' un'altro discorso. Non è un fatto nostalgico perché il mio gabinetto rimane "originale" come tre secoli fa. Una mano di bianco e quattro mattonelle (dato gli 80 cm. quadrati) non costano nulla. E' che non posso, per legge. Il mio gabinetto risale alle costruzioni spagnole del Viceregno, è storico, la Sovrintendenza mi ha proibito di toccarlo... Come è possibile che un artista non se ne sia accorto? Per questo stamani ti ho chiamato per fartelo visitare, se non fosse stato una "stele" del seicento mi sarei guardato bene dal mostrartelo. Se ti fosse scappata, lei, la frettolosa, impaziente, irriguardosa delle prostate e delle incontinenze, mi sarei presentato con la bottiglia vuota della Coca-cola. Tempo avresti impiegato, ma alla fine un'analisi clinica non è mai troppa. Mi dispiace, Adriano, se ti scappa ti prego di venire a casa mia al Parco Giusy passerai dalle stalle alle stelle. Non farai una pipì storica, ma ti consolerai nel profumo di rugiada di bosco, nei vapori della vegetazione delle notti cubane, nelle quintessenze, della menta piperita. Con cinque donne in casa che mangiano pane e detersivi... vorrei vedere. Ho un solo dubbio, adesso; ma la mia personalità è relativa al cesso decrepito della tipografia o a quelli lindi ed asettici di casa. Senza volerlo mi hai fatto venire una crisi d'identità. Ti saluta l'estimatore dei tuoi quadri regalati, piccoli come le figurelle di Padre Onofrio che non possono ntiritare nessuno perché è più grosso il chiodo che essi. Per vedere Lucrezia D'Alagno, devo regalare una lente d'ingrandimento ad ogni ospite. Luigi Mari |
ID: 1268 Intervento
da:
Ciro Adrian Ciavolino
- Email:
ciroadrian@libero.it
- Data:
martedì 1 marzo 2005 Ore: 22:12
Postilla Egregio Mari, a proposito del tuo bagno di cm.80, che orgogliosamente mi hai mostrato, opinando poi nel tuo scritto che avrei potuto averne bisogno, devo rassicurarti che non sono incontinente e non ho problemi di prostata, che è ancora efficiente, non come quarant'anni fa, certo, ma che assolve egregiamente ai compiti preposti... A proposito del tuo luogo-cult (e "luogo" lo chiamavano i nostri padri e nonni) vorrei suggerirti un ottimo e divertente libro-saggio di Lawrence Wright "Civiltà in bagno", sottotitoli: La storia dei popoli si impara meglio dalle loro stanze da bagno o dai loro campi di battaglia? Ed ancora, in quarta "Storia del bagno e di numerosi accessori, abitudini e mode riguardanti l'igiene personale". Edizioni Garzanti, 1961. Non credo che si possa più trovare in commercio: se ti interessa, posso fare un prestito a tempo determinato. Fammi sapere. Adry diuretico. |
ID: 1267 Intervento
da:
Ciro Adrian Ciavolino
- Email:
ciroadrian@libero.it
- Data:
martedì 1 marzo 2005 Ore: 21:18
Nel messaggio disperso ti chiedevo di non divulgare del mio modesto omaggio che stamattina ti ho portato...Esso è infatti un multiplo, colorato a mano, in pochissimi esemplari. Succede, che a saperlo, tra l'altro, alcuni golosi si potrebbero "intiritare"....A tale proposito il nostro linguista ci illumini..... Colgo l'occasione per correggere qualcosa del tuo racconto di Paparazzella e Ciro l'acquaiolo: La strada è Gradoni e Cancelli, non Canali, che è quella più giù, quella famosa delle grariatelle della ciucciara, magistralmente descritte da Antonio Abbagnano. Un saluto cordiale. Adry "intiritato". |
ID: 1266 Intervento
da:
Torreomnia amministratore
- Email:
info@torreomnia.com
- Data:
martedì 1 marzo 2005 Ore: 20:57
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