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Argomento presente: « Treno 8017. »
ID: 1275  Discussione: Treno 8017.

Autore: Salvatore Argenziano  - Email: salvatore.argenziano@fastwebnet.it  - Scritto o aggiornato: domenica 13 marzo 2005 Ore: 03:16

Treno 8017.
Chiedo scusa all’amministratore del Forum e a tutti voi per questo messaggio lungo.
Non occorre che lo leggiate tutto.
Vorrei solo ricordare domani, 3 marzo, le vittime torresi del disastro ferroviario del 1944.

Ricordi

Cinquecento italiani sono periti venerdì mattina per asfissia in una galleria ferroviaria dell'Italia meridionale.
I morti sono 517.
Tutto il personale ferroviario addetto al treno è deceduto, all'infuori di un fuochista. Tutti gli altri erano viaggiatori di frodo.

«Accadde là sotto Balvano»
alle 0,50 del 3 marzo ‘44
seicento passeggeri
il merci 8017,
abusivi,
per miseria e fame
spinti alla borsa nera
nell’ultimo viaggio
verso la morte.

Nel sonno arrivò
il muto letale monossido
con la nera fumeta di carbone
nella lugubre notte di Balvano
la buia Galleria delle Armi
a cinquecentoventuno
dare morte.

Cinquecentoventuno i corpi stesi
sulla banchina tra i binari
bianco sudario la neve
i militi nella conta
per un cartello,
un numero
ai morti

Né li destò a Balvano
nell’ultima tappa del treno,
lo stridulo sferragliare in frenata
nel silenzio tenebroso della campagna
tra colline fatte bianche dalla neve
ad infrangere il lividore notturno,
i seicento abusivi dormienti
nel pesante respiro
ignaro di
morte.

L’8017 riparte
ansimante in salita
tra gole aspre a scavalcare
il serpeggiante torrente Platano
la stretta valle, di viadotti e gallerie
ecco la prima, siam fuori, e la seconda,
ora usciamo in un passo all'aperto,
una forra profonda, ed infine
un lungo serpente nel nero
la "galleria delle armi"
tanto basta per dare a
cinquecentoventuno
e più, nel sonno
la morte.

Solo un giornale, il quotidiano napoletano Risorgimento, l'unico autorizzato dalle autorità alleate a vedere la luce, accennò vagamente al fatto, il 7 marzo del 1944, in poche righe della sua cronaca regionale, senza specificare né la località nella quale la tragedia era avvenuta né il numero delle vittime.
A Torre del Greco la notizia arriva nella mattinata del giorno 3 di marzo. Qualcosa hanno saputo alla Ferrovia ma non dicono o non sanno.

Corrono in tanti
affannanti alla stazione
da vasciammare e da capotorre
da santamarialabruna e dai cappuccini
di parenti e d'amici a domandare
ieri sera partiti col merci
diretti ai paesi
del sud.

Forse uno è tornato
dei tanti torresi partiti.
”Visto l'avite a frateme Tatonno?
Iammo a sèntere a Resina,
nu cristiano è turnato,
sul'isso sarvato."

Rusario
chi l’ha visto?
Steva cu Giacumino”.
Pietose si rincorrono domande
e nomi e nomi si ripetono
ma già senza
speranza.

"Me chiagno
figliome Giuvannino
vintitrè l'anni ca teneva.
E frateme Giggino
l'avite visto?

Pateme Austino e ziome Tatonno
stevano cu frateme Vicienzo
na brutta fine, nu criaturo,
sultanto riciassett’anni,
ancora nu uaglione
troppo priesto
pe murì."

L'agenzia Reuter comunica da Napoli che 500 italiani sono periti venerdì mattina per asfissia in una galleria ferroviaria dell'Italia meridionale. Altre 49 persone sono degenti all'ospedale.

"Su quel treno m'ero addormentato con una mantellina militare avvolta sulla testa. Mi sono svegliato all'ospedale di Potenza. Mi dissero che la mantellina aveva fatto da filtro. Non ricordo altro."

Ancora un filo sottile
di pietosa speranza rimasta
"jammo a vere’ û spitale.
Partimmo,
pure a ppere,
ma u vulesse vere’
a maritome Giggino
"
"Io vaco a Balvano".
Voglio spia' a ggente"
"S'è salvata na certa Giulia?
Verite bbuono capita',
fosse u spitale?"
Tra cadaveri
ammassati si cerca.
e poi: "Addi' donna Giulia.
Addio".

"A zi' Teresina,
e figliame Carmilina,
teneva sulo riciannov'anni,
e frateme Ciccillo riciassette puvuriello
e don Mimì, zi' Armando, u nonno Errico,
e figliome Tatunniello, manco vint'anni
Tummaso, Carminiello, Gennarino,
tutti amici 'i vasciupontajatta,
pe nnu' muri' ra famme
a fa' sta vita 'i mmerda.
Che brutta fine
sta notte
spierti."

Torre piange
gli amici, i parenti,
il lutto ci tocca mparanza
"Che brav'ommo ronn'Aniello.
E mo' cumme pozzo campa'
senza figliome Vicenziello,
sirici anni sulamente
troppo priesto
pa nicissità
s'è fatto
ommo.

Zi' Arturo
cinquant'anni
e Natalino riciassette.
Gerardo, cu nnammurato mio Tatonno
poveri giuvani scampati 'a uerra,
ra morte sotto u sole all'Africa,
nfunno u mare affunnati,
fujuti a mano 'i teteschi,
pe muri' rurmenno,
sparpetianno
strafucati
cu ggas.

Ajeri era u juorno
ca faceva cinquantaruianni
maritome Peppeniello
e a festa ce la fatta
u ggas ru treno
a Balvano.

Chill'era ancora
na criatura
n'anema
'i Dio
quattuordici
l'anni ca teneva
Pinuccio mio puvuriello.
Nun c'è misericordia
ch'aveva fatto?
nun me pozzo
rassignà."

Accardo Antonio, Amato Rosario, Amitrano Giacomo, Ascione Giovanni, Ascione Luigi, Avventurato Agostino, Luna Antonio, Avventurato Vincenzo, Balzano Luigi, Brancaccio Giulia, Castaldo Maria Teresa, D'Aniello Carmela, De Luca Francesco Paolo, Di Cristo Domenico, Di Somma Armando, Esposito Enrico, Formisano Antonio, Giocondo Tommaso, Izzo Carmine, Organista Gennaro, Paduano Aniello, Pernice Vincenzo, Pierini Arturo, Pinto Natale, Pontino Gerardo, Tammaro Antonio, Velardo Giuseppe, Versante Giuseppe

 
 

ID: 1426  Intervento da: gennaro francione  - Email: adramelek@tin.it  - Data: domenica 13 marzo 2005 Ore: 03:16

Amici,
una trasmissione sulla tragedia di Balvano dove interverrà l'avv. Gianluca Barneschi col suo libro che han avuto un successo inaspettato. Un vero e proprio dossier sulla tragedia di Balvano.

Segnalo che, dopo l'abbondante copertura delle testate lucane e del GR1 della scorsa settimana, oggi (sabato) alle ore 13 (e in replica lunedi alle
23,30) "Radio 24", nell'ambito della trasmissione "La storia e la memoria", trasmetterà un ottimo speciale/intervista sul mio libro, con anche una
bella intervista a un testimone. Sempre per sabato 12 è prevista un'intervista nel GR3 delle 18,45.
Grazie per l'attenzione.
Cordialità
Gianluca Barneschi

Gennaro Francione


ID: 1283  Intervento da: Aniello Langella  - Email: aniello.langella@tiscali.it  - Data: giovedì 3 marzo 2005 Ore: 08:49

Il testo, caro Salvatore meriterebbe da solo una pubblicazione. E' una testimoninza emotivamente importante.
Aniello


ID: 1279  Intervento da: Luigi Mari  - Email: info@torreomnia.com  - Data: giovedì 3 marzo 2005 Ore: 00:07

Insomma,
"tanto che fate" mi fate rischiare l'infarto. Ma lo volete capire o no che sono emotivo?
Prima la morte predestinata di Marika, 19 anni, (Mia moglie è la sua madrina di Cresima), poi la gioia dell'ingresso di Pina Busiello (per me un simbolo, in questo contesto, indipendente dalla sua identità, dal genere, ecc.) Per l'occasione ho abbellito "Leggi il Forum" all'ingresso: il "copertino" fuori il balcone; poi se ne viene Tore con Balvano e i 30 morti torresi col "poemetto", bello e toccante.
Provate qualche volte a farvi salire il groppo alla gola per la gioia e per il dolore insieme. L'emozione variegata come un rustico, agro-dolce, come gli spaghetti al cioccolato.
Salvato' li ho letti tutti i versi. Non Ti ho mai valutato abbastanza, nella giusta misura.
Gigi


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