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Argomento presente: « lenga torrese »
ID: 1286  Discussione: lenga torrese

Autore: Luciano Valera  - Email: fratellino.50@email.it  - Scritto o aggiornato: venerdì 4 marzo 2005 Ore: 15:28

Dal FORUM DI TORREOMNIA
Caro Franco Penza,
ed è subito revival negli anni ’60, quando stampavamo “Il penZatore”, otto pagine in folio, e “L’Infinito”. La prima critica fu sulla testata, perché non capirono la finezza di PenZatore con la zeta, con riferimento al tuo cognome. Ti ricordi? Scrivevamo, componevamo e stampavamo per attirarci addosso critiche e disappunti a raffica. Poi, ventenni, andavamo di sera alla “Cantina del pescatore”, al “Cantinone” o “Al Parzunariello” per un trancio di pizza, perché quella intera costava troppo; e ridevamo per le incazzature di chi attaccavamo sui giornali. Io mi sono precluso il progresso (non popolare) della tipografia e tu venivi escluso dai circoli “bene”. Ma hai “fatto” da solo cultura e Teatro. (vedi Sezione Teatro di Torreomnia). Emulavamo Giuseppe Marotta e i suoi giornalini d’esordio.
Ci attribuivano la “Scapigliatura torrese”. Tu eri il Gozzano corallino”. Io sono rimasto autodidatta e Tu hai tre lauree.
Ci sarebbe da parlare per ore.
Luigi Mari

Negli anni ’60, disoccupati, senza un soldo in tasca, assurdamente, ci sentivamo i padroni del mondo ed attaccavamo tutto ciò che ci stava male. Recentemente ho saputo che un professore, attaccato per la prima volta nella sua forma barocca d’espressione, ne fece una malattia. Ma l’incoscienza quasi sempre suggerisce soluzioni sbagliate. Ma a distanza di tempo posso dire che non c’era cattiveria. C’era soltanto il desiderio di essere indipendenti economicamente. Tra gli amici ricordo il dottore Auriemma, che m’invitava a scrivere delle recensioni d’arte per avere la possibilità di andare a cena. Se Lui offriva pizze, noi dovevamo ricambiare con quaglie.
Tu possedevi un’auto con la quale accompagnavamo le ragazze da Chiarina a Mare, non nel ristorante ma fuori, accanto al Macello.
Ho sempre inteso però una forma pura dell’arte per l’arte, poi ho dovuto imparare a mie spese che l’arte deve servire anche per la vita. Ma chi è tondo non può morire quadro e mi ritrovo sempre con i soliti problemi. I titoli conseguiti in ufficiali Università non sono valutabili per una società, dove il merito è la donazione di organi o di pecunia o l’abbrutimento. Quindi un dottorato non si nega a nessuno oggi. Le mie “pazzielle”, come definisco la mia poesia e la mia pittura, mi aiutano a vivere, anzi a sopravvivere. E ringrazio il Padreterno che mi ha regalato l’equilibrio necessario per non invidiare il mondo di Plutone.

Caro Salvatore Argenziano,
Il tuo vocabolario “Lenga turrese” è un’opera di grande validità, ma carente, perché hai dimenticato molte famiglie locali. La famiglia dei Sorrentino, i sapone, di cui Antonio al ritorno dall’America negli anni venti, fondò nel 1948 il Cinema Oriente, nel quale Giuseppe Penza lavorò per molti anni. Il figlio Michele continuò l’opera del padre, poi fu pugile, procuratore di atleti e fondatore di palestre con Mario Di Nardo, altro campione degli anni ’60. La famiglia dei Rivieccio, ‘i piscitielli, ed altre, che adesso non ricordo.
Ricordo bene invece il convento degli Zoccolanti, dove sono nati i giornali L’Infinito, Il Penzatore, le poesie napoletane ed italiane di mio padre Giuseppe, che vi abitò da sfollato con altre famiglie dal 1948 al 1980. Il terremoto permise lo sfratto di tutte le famiglie.
Franco Penza
 
 

ID: 1299  Intervento da: Salvatore Argenziano  - Email: salvatore.argenziano@fastwebnet.it  - Data: venerdì 4 marzo 2005 Ore: 15:28

Caro Franco,
ti ringrazio per la telefonata e per la mail sul Forum.
Ringrazio anche il collaboratore capintesta del dizionario, Gigi Mari, per il chiarimento sulle finalità e i limiti prefissati del lavoro
Terrò comunque presente i tuoi suggerimenti nella prossima edizione che mi auguro frutto di molte collaborazioni.
Mi piacerebbe che la prossima copertina fosse fatta con un elenco infinito di nomi dei torresi ai quali sta a cuore questo aspetto della nostra cultura. Na bella mmiscata.
Con affetto,
Salvatore.


ID: 1288  Intervento da: Luigi Mari  - Email: info@torreomnia.com  - Data: giovedì 3 marzo 2005 Ore: 15:33

Benvenuto Luciano Valera,
persino la tue e-mail è tutto un programma. La più bella e-mail che abbia mai letto: fratellino.50@email.it.
L'attuale braccio destro del Dott. Franco Penza.
Stamani per telefono gli ho detto: "Franco è idiosincraico con l'ettronica. Egli è legato in modo nostalgico al cartaceo!". Franco Valera mi ha risposto candidamente, da buon napoletano:
- "Pure io sono legato al cartaceo. Accidenti. Alle banconote!
E poi mi ha parlato di cantinelle, di tracchiulelle, di buon vino di Gragnano.
Vi amo napoletani. Siete unici. Voi il benismo lo usate come carta igienica.

Luigi Mari

P.S. Devo chiarire che l'Ing Argenziano ha inserito nel dizionario "Lenga Turrese" dei "fatti" a caso. La parte narrativa del dizionario non aveva nessuna pretesa di completezza. Parlare di carenza è gratuito. L'ing. Argenziano ha sempre postulato la collaborazione senza essere mai ascoltato. Dare a Cesare...


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