Sabato 8 gennaio, alle 20.00, al cinema teatro “Politeama” di corso Vittorio Emanuele è andato in scena l’attesissimo spettacolo musicale di
tombola e tammorre con il gruppo musicale“I Spaccapaese”.
“Sciò sciò ciucciuvè” , organizzato dall’associazione AFAN(Femmennelle Antiche Napoletane) celebrerà uno scorcio di storia dei
vicoli e dei vasci rievocando le tradizioni antiche della cultura napoletana.
Protagonista di questo arcaico e magico rituale sarà Gerardinella che, assieme al suo gruppo di musica popolare degli “Spaccapaese”, è ritenuto degno interprete di una tradizione che lega al canto sul tamburo, tramandato oralmente nei secoli dai cantatori, la magia esorcizzante della tombola che con l’ipnotico roteare del suo strumento principe, ò panar’, ricrea la suggestiva melodia “scaccia maluocchio” che affligge la nostra società.
In un crescente, inarrestabile trasalire di sensi, ritmato dal frenetico batter di mani, nacchere e tammorre del gruppo di musica popolare degli “ I spaccapaese”, ha preso forma per una sera nella nostra città la coinvolgente magia, il mistero ad un tempo sacro e profano, di una delle manifestazioni più antiche e genuinamente popolari della nostra cultura: ‘A tombola d’e femmenielli. L’evento, melodioso già nel titolo, “Sciò sciò ciccuvé, spettacolo di tombole e tammorre”, targato A.F.A.N, Associazione Femmenell Antiche Napoletane. Nata con l’intento di recuperare e conservare le tracce di un’identità repressa e dispersa, l’AFAN mira a sottrarre la figura della “femminell” all’omologazione imperante che ne ha oramai distrutto mondo e valori, con un’attenta opera di ricostruzione della memoria e conoscenza che passa anche attraverso il recupero di antichissime tradizioni com’era un tempo la tombola dei femminielli.
Così come ne “Il castello dei destini incrociati” di Italo Calvino, dove le storie sono costruite dal susseguirsi dei tarocchi che il caso dispone sul tavolo, allo stesso modo la sortita casuale dei numeri sul cartellone, diventa pretesto per inanellare catene narrative segnate, nel loro dispiegarsi ed intrecciarsi, dal ruolo simbolico e cabalistico di ciascun numero, dalla forza evocativa che la tradizione assegna loro, dall’ effetto combinatorio, dalla capacità di affabulazione del sorteggiatore-narratore.
Eccellente ed ispirato affabulatore si è rivelato il tombolaro-musicista Gerardo Amarante, voce degli “I spaccapaese”, capace di avvincere i presenti con racconti probabilmente antecedenti allo stesso Cunto de li cunti di Giovan Battista Basile ed arrivati a noi attraverso la tradizione orale, raccolta a sua volta dal maestro Roberto de Simone. Ad una narrazione, intrisa di parole remotissime e di antichi influssi dialettali, ha fatto da legati al mondo di Marra, a sud del Vesuvio, dove la civiltà contadina è ancora molto radicata. Tammorre, castagnette, triccabballacche, putipù, scetavajasse, flauti ed organetto, hanno fatto da colonna sonora alla serata, generando la
stessa atmosfera di coinvolgimento dei raduni tradizionali dei tammorrari come la festa della Madonna dell’Arco, la Madonna delle galline, la Madonna dei bagni, di Materdomini, Montevergine ecc.
A dimostrazione del valore dell’evento e degli artisti, lo stesso spettacolo sarà portato dall’AFAN a Roma, nel mese di gennaio, presso il teatro “Lo Scalo” del quartiere di San Lorenzo.