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Argomento presente: « DA MARZABOTTO - BOLOGNA »
ID: 1407  Discussione: DA MARZABOTTO - BOLOGNA

Autore: Lucio .  - Email: malucami@tiscali.it  - Scritto o aggiornato: sabato 26 marzo 2005 Ore: 21:52

Sono Lucio,
Dove sono nato alle mie figlie e ai miei amici. Lo so è un lavoro immane, e merita ben più di una stretta di mano e\o un busto dopo il trapasso...
Mm almeno avrebbero potuto ospitarti sul server comunale, anche perchè così si conosce la Torre del Greco che non è solo malavita e sporcizia, ma anche, e soprattutto, la Torre che è vita lavoro e gioia di vivere.
Grazie da tutti noi che siamo lontani e ci dai un po di profumi di casa.
By Lucio
da Marzabotto (Bologna)
malucami@tiscali.it

 
 

ID: 1506  Intervento da: lucio vitiello  - Email: malucami@yahoo.it  - Data: sabato 26 marzo 2005 Ore: 21:52

non ricordo chi ha scritto la frase che tu citi,ma ricordo di averla vista nel sacrario ai caduti qui a marzabotto.
MI dispiace se hai pensato a me come a un buontempone(molto generoso) ma evidentemente ne avrai visti parecchi nel forum.
la frase che ho scritto mi è venuta di getto dal mio cuore e a pensarci non so a cosa associarla.
a presto e buona pasqua a te e alla tua famiglia


ID: 1413  Intervento da: Luigi Mari  - Email: info@torreomnia.com  - Data: venerdì 11 marzo 2005 Ore: 01:51

Caro Lucio,
innanzitutto Ti invito a scrivere ancora, Di primo accihito ho malignato che il nome della tua città fosse fittizio. Insomma ho pensato a un torrese fuori le mura buontempone. Poi ho messo in atto i potenti mezzi della mia biblioteca ed è venuta fuori una bella paginetta dove non è citato l'autore.

"...Incassata fra le scoscesi rupi e le verdi boscaglie della antica terra etrusca, Marzabotto preferì ferro, fuoco e distruzioni piuttosto che cedere all' oppressore. Per 14 mesi sopportò la dura prepotenza delle orde teutoniche che non riuscirono a debellare la fierezza dei suoi figli arroccati sulle aspre vette di Monte Venere e di Monte Sole sorretti dall' amore e dall' incitamento dei vecchi, delle donne e dei fanciulli. Gli spietati massacri degli inermi giovanetti, delle fiorenti spose e dei genitori cadenti non la domarono ed i suoi 1830 morti riposano sui monti e nelle valli a perenne monito alle future generazioni di quanto possa l'amore per la Patria ..."

Con tutto il rispetto che ho per gli "operatori" del comune, ad esempio il Dott. Giuseppe Sbarra dell'Ufficio stampa, sempre disponibile per Torreomnia e dell'Ing. Flavio Russo, attivo collaboratore del sito, metto in pratica il "quanto di sale sa lo pane altrui". Sempre la nonna Severina mi diceva" Guagliò nun gghi' maie suggetto. Pane e cepolle, ma suggetto mai".
Ho sessant'anni e mangio ancora il pane e cipolle della nonna Severina. Non dico altro per non apparire immodesto.
Il busto dopo il trapasso non me lo fanno. Ah, ma siete fissati Tu e mia moglie con questo busto dopo morto... Io non sono nessuno. Quando mai hanno fatto il busto ai tipografi artigiani? Io sono nato in silenzio in un monovano di Via Giuseppe Beneduce n. 6. E morirò in "silenzio": l'unica cosa d'oro che le donne detestano.
"La gioia di vivere e i profumi di casa", hai detto. Questa è la Torre che hai nel cuore. Custodisci questo pensiero, sigillalo in una teca e mettila al sicuro.
Hai mai giocato all'associazione di idee? "La gioia di vivere e i profumi di casa", a quale frase l'assoceresti?
Gigi

P.S. "Più conosco l'uomo e più amo le bestie" è una frase famosa.


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