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Argomento presente: « REPORTAGE NUOVO PARCO G.NNI PALATUCCI » | |||||
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ID: 14102 Intervento
da:
la redazione
- Email:
info@torreomnia.it
- Data:
domenica 17 luglio 2011 Ore: 13:30
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ID: 14097 Intervento
da:
camillo scala
- Email:
doncamillo57@libero.it
- Data:
venerdì 15 luglio 2011 Ore: 18:25
Inaugurato Parco "Giovanni Palatucci": l'intervento del Sindaco Comunicato Portavoce del 14.07.2011 Esprimo a nome dell’amministrazione comunale di Torre del Greco e mio personale il più cordiale saluto a voi tutti, alle autorità civili, militari e religiose, ringrazio in particolare il signor Prefetto vicario di Napoli, dott. Angelo Ciuni, il Questore vicario di Napoli, dott. Antonio Borrelli, il dott. Paolo Esposito, neo Dirigente del nostro commissariato di Pubblica Sicurezza, il colonnello Andrea Paris, il Tenente Vito Ristallo, il luogotenente Nicola Olivetta della Compagnia dei Carabinieri, il comandante Francesco Cimmino della Guardia costiera di Torre del Greco, il capitano Girolamo Franchetti in rappresentanza della Guardia di Finanza di Torre del Greco per loro la gradita presenza. Un caloroso benvenuto ai maestri della Banda Musicale della Polizia di Stato, al Direttore Rocco Mascaro e un affettuoso ringraziamento al nostro carissimo don Mario Pasqua per la sua preziosa disponibilità, nonché sensi di gratitudine e apprezzamento al maestro Vincenzo Borriello, autore della bella scultura. Dopo l’apertura del parco Salvo D’Acquisto, questa sera ci apprestiamo ad inaugurare ufficialmente un altro importantissimo spazio per la collettività amministrata: parco Giovanni Palatucci. Fin dal primo momento questa amministrazione ha pienamente condiviso la proposta avanzata dall’associazione nazionale della Polizia di Stato, dal presidente Luigi Gallo che saluto cordialmente, nonché dal dott. Pietro De Rosa, già dirigente del Commissariato di Torre del Greco di dedicare lo spazio alla memoria di una così singolare figura, come quella di Giovanni Palatucci. Solo brevemente, ricordo che il dottor Palatucci, è stato uno straordinario e fulgido esempio di uomo di fede, servitore dello Stato, nonché forte oppositore della follia umana. Di quella orribile pazzia che nella seconda guerra mondiale condusse allo sterminio milioni di ebrei, “nostri fratelli maggiori”, come ebbe felicemente a dire il carissimo Papa Giovanni Paolo Secondo. Del meraviglioso rapporto tra l’ultimo Questore di Fiume italiana e gli ebrei, nel 1941, con straordinaria umiltà Palatucci ha scritto, in un’affettuosa lettera ai genitori che ha “la possibilità di fare un po’ di bene, e i beneficiati da me sono assai riconoscenti. Nel complesso riscontro molte simpatie. Di me non ho altro di speciale da comunicare”. Ma è proprio grazie a quel preziosissimo bene, offerto senza alcun indugio e nella più assoluta non curanza di perdere la propria vita, che il giovane Questore salvò oltre cinquemila ebrei, come esplicitamente affermato nel 1945 a Londra dal delegato italiano Rafael Danton alla prima Conferenza ebraica mondiale. Le testimonianze dell’immenso prodigarsi di Palatucci per salvare tante vite umane sono diverse ed autorevolissime. Ma quello che mi preme sottolineare è la figura e la tenacia, il percorso e l’amore di un uomo giusto verso il prossimo. E non a caso, un bel libro su Palatucci, di Goffredo Raimo, si intitola A Dachau, per Amore. Un titolo che abbiamo riportato sulla stele. Palatucci, infatti, venne arrestato il 13 settembre 1944 da Herbert Kappler, colonnello delle SS, e trasferito nel carcere di Trieste. Poi il 22 ottobre fu deportato nel campo di lavoro forzato di Dachau, dove morì pochi giorni prima della Liberazione, a soli 36 anni. Mi piace concludere questo mio breve saluto ancora con le parole di Palatucci, a proposito di una ebrea in pericolo e, pertanto, affidata ad un suo fedele collaboratore, la raccomandò con queste parole: “Questa è la signora Scwartz. Trattala, ti prego, come se fosse mia sorella. Anzi, no: trattala come se fosse tua sorella, perché in Cristo è tua sorella”. A distanza di anni, quella signora partita da Israele è andata a Fiume, davanti alla Questura, per lasciare un fiore, un sentito omaggio alla memoria del beato poliziotto Giovanni Palatucci, un paradigma forte da emulare e da tramandare sempre alle future generazioni e non solo. Infine, ma non da ultimo, mi sia consentito rivolgere un deferente e sentito pensiero ai nostri giovani soldati, caduti all’estero in missione di Pace, uomini che stanno duramente lottando per garantire i fondamentali diritti dell’uomo in quei territori difficili. Viva l’Italia. Il Portavoce Antonio Borriello Fu un poliziotto italiano, commissario di pubblica sicurezza. Medaglia d'oro al merito civile per aver salvato la vita ad moltissimi ebrei durante la Seconda guerra mondiale e, per questo, anche nominato Giusto tra le nazioni. È venerato col titolo di Servo di Dio dalla Chiesa cattolica. |
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