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28/08/2011 -Metropolis web - Autore Alberto Dortucci

Sarà la procura di Torre Annunziata a sciogliere tutti i dubbi sulla morte di Ilario Aurilia, il ventitreenne di via Teatro che nella notte tra mercoledì e giovedì scorso si è schiantato con lo scooter in via Purgatorio. Dopo le polemiche e le accuse sulla ricostruzione della dinamica dell’incidente - familiari e amici della vittima sostengono che il giovane motociclista sia caduto perché inseguito da un’auto della polizia - la magistratura ha aperto un’inchiesta per fare piena luce sulla tragedia. Così, a 24 ore dai funerali celebrati nella basilica di Santa Croce e dopo la denuncia presentata dalla madre della vittima, il pubblico ministero Francesco Vittorio De Tommasi ha disposto l’autopsia sul cadavere dell’ennesima vittima della strada a Torre del Greco.

Un esame che, inizialmente, era stato ritenuto superfluo perché chiara sembrava la causa del decesso: una profonda ferita alla testa - il centauro non indossava l’obbligatorio casco protettivo - provocata da un devastante impatto prima contro un palo della luce e poi contro il ciglio del marciapiede all’angolo di via Giovanni Battista.

Secondo la tesi degli agenti del locale commissariato di polizia, intervenuti sul posto dopo la segnalazione dell’incidente da parte di una pattuglia della guardia di finanza, Ilario Aurilia avrebbe perso il controllo del suo scooter 50 mentre viaggiava a velocità sostenuta lungo via Purgatorio, deserta alle quattro del mattino. Insomma, secondo gli investigatori, la vittima era sola in strada al momento dell’incidente.

Una versione immediatamente contestata dai parenti e dagli amici del ventitreenne, fidanzato e padre di una bambina, pronti a giurare che Ilario Aurilia sarebbe stato indotto a cadere dopo avere ignorato un posto di controllo della polizia: una voce che in poche ore era circolata in tutta la città, dove sono comparsi diversi striscioni - “Ilario vittima dello Stato” e “Per la morte del nostro fratellone vogliamo spiegazione” - per ricordare il giovane motociclista e per chiedere “giustizia”.

Inizialmente i funerali, in programma alle 11.30, era stati rinviati pure per consentire all’autorità giudiziaria di valutare l’appello a procedere con l’autopsia per chiarire tutti i contorni del giallo. Poi alle 17.30 l’esequie che sembravano avere scritto la parola fine alla vicenda. Fino a ieri mattina, quando al cimitero di Torre del Greco si sono presentati i carabinieri della caserma Dante Iovino con il provvedimento firmato dal pm Francesco Vittorio De Tommasi: “Riesumare la salma di Ilario Aurilia per procedere all’autopsia”, l’ordine del magistrato del tribunale di Torre Annunziata.

Una straziante operazione – eseguita sotto gli occhi gonfi di pianto della moglie di Ilario Aurilia e sotto lo sguardo attonito di decine di amici, in larga partetifosi della Turris – conclusa con il trasferimento del cadavere del ventitreenne all’obitorioell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia. Dove, all’inizio della prossima settimana, saranno eseguiti gli esami che potrebbero contribuire a risolvere il mistero del tragico impatto in via Purgatorio che ha spezzato la vita di un giovane di soli 23 anni.

ALBERTO DORTUCCI