Puoi anche Tu inserire qui
un nuovo
argomento

  Torna all'indice
Comunità

Puoi anche Tu intervenire a questo argomento o invia un post alle e-mail private

Argomento presente: « Mari e Marinai »
ID: 1448  Discussione: Mari e Marinai

Autore: Luciano Valera  - Email: fratellino.50@email.it  - Scritto o aggiornato: giovedì 17 marzo 2005 Ore: 23:10

Caro Gigi la tua è stata un ottima presentazione che spero col tempo di meritare.
Inserire discussioni, ragazzi, è come invitarmi a nozze senza dover essere tacciato di poligamia.
Il fatto di non essere "TORRESE" non mi spaventa, appartengo anche io alla categoria dei marinai o marinaretti essendo nato a Baia (Bacoli) terra famosa di imperatori, Ville Patrizie scavi, musei ecc.ecc.. Questa appartenenza all'elemento liquido spesso tempestoso e ribelle si avvicino al mio modo di vivere, di rigettare, ribellarsi in un qualche modo agli eventi che ci vorrebbero costretti in antri oscuri. La mia speranza è contattare tutti quei torresi che se la sentono con le loro storie di parlare del mare e magari anche di se stessi.
Luciano Valera(Jonathan)

 
 

ID: 1449  Intervento da: Luigi Mari  - Email: info@torreomnia.com  - Data: giovedì 17 marzo 2005 Ore: 23:10

Caro Luciano.

già il Tuo direttore di giornale Franco Penza mi illuminò negli anni 70 sul “NI” che manca al MARI per ricordare Gianbattista Mari(ni), napoletano del 1600 che fu detto divino, con la sua fama offuscò tutti i suoi contemporanei e fu l'idolo letterario di mezza Europa.
Contrariamente a me, suo emulo, la sua vita fu agitatissima, ma, similmente piena di trovate e di dolori. Scacciato dal padre, trovò protezione di un principe; per il ratto d'una fanciulla patì il carcere. Io subisco il carcere in cui vogliono mettere la mia lingua.
Con un “NETTI” ci spostiamo a Parigi, nel lontano 20 febbraio 1909. La prima pagina del giornale “Le Figaro” aprì con un articolo dal titolo breve e accattivante: "Le Futurisme", a firma di Filippo Tommaso Mari(netti). "Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerarietà". "Il coraggio, l'audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia" Marinetti si mise in testa di uccidere la luna.

Tu, Luciano, puoi inserire tutte le discussioni che vuoi. Dici anche che non ti spaventa non essere torrese? Per certi versi ti dovrebbe spaventare esserlo. Non perché siamo peggiori o migliori degli altri, ma perché siamo diversi nel senso di: "imprevedibili", "poliedrici", sorprendenti, ma non solo nel bene.

Sei nato a Baia, cioè nel Paradiso che chiude l’arco del Golfo di Pozzuoli è la penisola di Bacoli con l’estrema propaggine del Capo Miseno.
Per forza hai affinità con i vesuviani, caro Luciano, Bacoli è situata nei Campi Flegrei, i "Campi Ardenti" dei greci e dei romani. E tu mi insegni che Bacoli, col mitico Monte Miseno chiude a Nord il Golfo di Napoli (l'antico Cratere Cumano) che col Vesuvio di Torre è strettamente imparentato.
Si, Valera, "siamo usciti a parenti". Il golfo di Napoli è "un biicchiere, da Capo Miseno, appunto, a Punta della Campanella.
Noi abbiamo come frazione la tapina S. Maria La Bruna, Tu hai Miliscola, Baia, Fusaro, Cuma, Torregaveta.
Io sono Mari, ma Tu sei il mare, il marinaio e il marinaretto, è vero quello che dici, Tu sei il Mosè bacolese nato tra le acque non già del Nilo, ma del Mare Nostrum, il Mediterranean Sea, venisti alla luce in uno scenario estremamente mutevole nel quale si alternano laghi e sinuose spiagge, isolette, ripidi promontori e ondulate colline vulcaniche.
Io sono “il Mari” (come dice Monica) Tu sei “il mare”, Luciano. Per questo ti crogioli nella "terra famosa di imperatori, Ville Patrizie scavi, musei ecc." come hai detto.

Hai scritto: "Questa appartenenza all'elemento liquido spesso tempestoso e ribelle si avvicina al mio modo di vivere, di rigettare, ribellarsi in un qualche modo agli eventi che ci vorrebbero costretti in antri oscuri. La mia speranza è contattare tutti quei torresi che se la sentono con le loro storie di parlare del mare e magari anche di se stessi".

Il Mari siamo tutti” Perché “i mari” sono la terza parte del globo terraqueo. Il nostro mondo è mare, è acqua. Anche il nostro corpo è composto per i tre quarti di acqua.

Scrivi Luciano. Tu sei torrese in relazione al fuoco e all'acqua!

Ti abbraccio
Luigi mari


Puoi anche Tu intervenire a questo argomento o invia un post alle e-mail private

 Ogni risposta fa saltare la discussione al primo posto nella prima pagina indice del forum. L'ultima risposta inviata, inoltre, che è la seconda in alto a questa pagina "leggi", aggiorna sempre pure data e ora della discussione (cioè il messaggio principale),
pur se vecchio.

T O R R E S I T A'

Autore unico e web-master Luigi Mari

TORRESAGGINE