DEIULEMAR, LA PARMALAT DEL MARE

ID: 14812 Intervento da: camillo scala - Email: doncamillo57@libero.it - Data: giovedì 22 marzo 2012 Ore: 16:29

DEIULEMAR GUERRA TRA SOCI ...E IL CAPITANO GIURA: «NON TRADIRO' I RISPARMIATORI»

«Non tradirò la città, le mie risorse economiche sono state messe a disposizione con l’esclusivo fine di soddisfare le esigenze dei risparmiatori». Parola di «capitano».
A due mesi dall’incontro pubblico organizzato all’hotel Mercure-Sakura, l’ex amministratore unico della Deiulemar, Michele Iuliano, rompe il silenzio e «parla» alle 13.000 famiglie che hanno legato i propri risparmi alle fortune del colosso economico di via Tironi. Poche righe per confermare a chiare lettere «la volontà di esaudire in modo concreto le esigenze degli obbligazionisti» e per prendere le distanze rispetto alle «esternazioni» del suo successore alla guida della Deiulemar, l’avvocato Roberto Maviglia: «L’ipotesi di soddisfacimento dei creditori della compagnia di navigazione avanzata dal nuovo amministratore unico - sottolinea Michele Iuliano - mi trova del tutto dissenziente, in quanto lontana e difforme dalle mie intenzioni». Insomma, davanti allo spettro del fallimento, le «rotte» delle tre famiglie di armatori che nel 1967 fondarono la Deiulemar - insieme a Michele Iuliano, a dare vita alla compagnia di navigazione furono Giuseppe Lembo e Giovanni Della Gatta - si dividono. E i dissapori vengono a galla: «Sento fortemente nei confronti della gente il peso - conclude lo storico «capitano» della Deiulemar - non solo economico ma pure etico e morale di una fiducia che si è instaurata in 40 anni di attività». Una linea, dunque, completamente «schiacciata» a tutela degli investitori e in netta contrapposizione rispetto all’ipotesi di lavoro avanzata dall’avvocato Roberto Maviglia: «Riguardo al passivo della Deiulemar - aveva evidenziato il nuovo amministratore unico - l’ammontare dei certificati cosiddetti irregolari si dovrebbe aggirare intorno ai 550 milioni di euro, approssimato per difetto e non per eccesso. A tale importo, alle obbligazioni iscritte in bilancio per circa 40 milioni di euro, deve essere aggiunto il debito bancario che è definito nella misura complessiva di circa 101 milioni di euro. Deve essere poi considerato il debito verso fornitori, in particolare noleggiatori di navi: un debito, allo stato, non pienamente definito perché costituito di rapporti oggetto di contenzioso». Facendo due conti, complessivamente il debito si aggirerebbe intorno agli 800 milioni di euro e la linea indicata dall’avvocato Roberto Maviglia (e da Angelo Della Gatta e Pasquale Della Gatta) sarebbe orientato a «spalmare» i beni complessivi messi a disposizione sull’intera somma. Un’ipotesi adesso ufficialmente contestata da Michele Iuliano. Pronto a rilanciare la promessa che, in un’escalation di emozioni e lacrime, aveva rassicurato i circa mille risparmiatori che lo scorso 19 gennaio avevano affollato la sala dell’hotel Mercure-Sakura con la speranza che le voci sulla crisi della Deiulemar venissero spazzate via da chi per 40 anni è stato il punto di riferimento per 13.000 famiglie di investitori della città del corallo: «Non dimentico le mie parole - ribadisce a due mesi di distanza il «capitano» Michele Iuliano - e confermo la volontà di mettere a disposizione le mie risorse patrimoniali con l’esclusivo fine di soddisfare gli obbligazionisti e nessun altro».ALBERTO DORTUCCIhttp://www.metropolisweb.it/Notizie/Cronaca/deiulemar_guerra_soci_capitano_giura_non_tradiro_risparmiatori.aspx