ID: 14854 Discussione: TORRE DEL GRECO AL VOTO 2012
Autore:
camillo scala
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doncamillo57@libero.it
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Scritto o aggiornato:
martedì 10 aprile 2012 Ore: 18:46
Dietrofront della pornostar: «Non mi candido a sindaco di Torre del Greco» Il «sogno» di sfidare Pdl e Pd all’ombra del Vesuvio è durato solo 10 giorni, il tempo di incassare qualche «copertina» e di scatenare l’indignazione degli addetti ai lavori. Dieci giorni di gossip, insomma, prima dell’atteso e puntuale dietrofront: «Rinuncio alla candidatura a sindaco di Torre del Greco perché sono sola e piena di impegni personali», le parole con cui la pornostar Milly D’Abbraccio ha ufficializzato la rinuncia alla corsa alla poltrona da numero uno di palazzo Baronale. Parole che hanno, inevitabilmente, suscitato sorrisi e battute nella città del corallo. Dove la presenza dell’attrice hard era annunciata proprio in settimana. Invece, niente: Milly D’Abbraccio non solo non si è vista, ma non sarà nemmeno tra le aspiranti alla fascia tricolore della quarta città della Campania. «Non sono abituata a perdere le mie battaglie - la resa di Emilia Cucciniello, vero nome della sessantenne originaria di Avellino -. Quindi, sì alla politica , ma non adesso». Addio, dunque, alla suggestiva ipotesi di uno scontro all’ultimo voto tra la nota pornostar e il chirurgo plastico specializzato in vaginoplastica: «Ho avuto, inoltre, problemi tecnici di scadenza - prosegue Milly D’Abbraccio - per la presentazione della mia lista civica, Love Torre del Greco: sarà per la prossima volta». Una nuova promessa dopo la prima spettacolare «uscita» sulla candidatura a sindaco a cui, stavolta, non sembra credere proprio nessuno.ALBERTO DORTUCCI
Torre del Greco, i «dolori» dell'ex sindaco verso il voto: sospeso tra Noi Sud e Pd Sembrava destinato a una lunga e luminosa carriera politica, in scia al solco tracciato dal «padrino» Mario Auricchio: prima consigliere comunale più votato nella storia di Torre del Greco, poi sindaco della quarta città della Campania a soli 35 anni. Una brillante ascesa interrotta prima dai guai con le presunte infiltrazioni camorristiche che portarono allo scioglimento e alla successiva riabilitazione da parte del Tar del suo consiglio comunale, poi dai deludenti risultati che segnarono la fine della sua avventura a palazzo La Salle per mano della stessa maggioranza. Infine, dalle brucianti bocciature alle urne: alle regionali del 2005 a cui si presentò da sindaco in carica, alle amministrative del 2007 in cui sfidò con la sola lista dell’Udc gli «eterni rivali» Alfonso Ascione e Ciro Borriello - uscendo sconfitto al primo turno - e alle regionali del 2010
affrontate con la scommessa Noi Sud.Un «contenitore vuoto» che Valerio Ciavolino individuò come potenziale trampolino di (ri)lancio verso palazzo Santa Lucia e che adesso si potrebbe trasformare nella «tomba» dell’ex enfant prodige di Forza Italia, rimasto intrappolato - in vista del voto del 2012 - in un partito che si colloca naturalmente nel centrodestra. Ovvero, l’unico schieramento dove - a causa dell’ingombrante presenza di Ciro Borriello - al momento Valerio Ciavolino non guarda per puntare alla rinascita.Non a caso, subito dopo la delusione alle regionali del 2010, l’ex primo cittadino di Forza Italia aveva stretto i rapporti con i vertici locali del Pd. Un corteggiamento che sembrava il preludio di un sorprendente matrimonio che, invece, rischia seriamente di saltare per «manifesta incompatibilità». A dispetto degli incontri organizzati nella sede di via Circumvallazione per sondare il gradimento delle varie correnti, ai vertici locali del Pd l’idea di «imbarcare» l’ex leader del centrodestra - bersaglio di centinaia di battaglie politiche tra il 2001 e il 2008 - non piace: a fare gola è il serbatoio di voti di Valerio Ciavolino, ma forti restano le perplessità sull’opportunità di utilizzare un simile «strumento» per conquistare palazzo Baronale.Perplessità che si
trascinano - attraverso illusioni e false promesse - da un anno e mezzo, lasciando perennemente in sospeso una trattativa dal finale pressoché scontato.Una trattativa in cui si potrebbe adesso inserire il nascente terzo polo che Udc, Api e Fli stanno provando a mettere in piedi all’ombra del Vesuvio: a Nicola Donadio (e al commissario cittadino dell’Udc, Filippo Colantonio) l’ipotesi di aggregare un potenziale «pezzo da Novanta» non è sgradita e non ci sarebbero problemi con l’eventuale decisione di Valerio Ciavolino di proseguire - in attesa di sviluppi futuri - l’avventura di convenienza con Noi Sud. Ma nel «grande centro» di Torre del Greco, il leader di Santa Maria la Bruna ritroverebbe Alfonso Ascione, con cui ha già vissuto la sconfortante convivenza conclusa con il fallimento della scalata alla Regione Campania. Un ostacolo che potrebbe convincere l’erede del compianto Mario Auricchio a ripiegare su un suo storico pallino - una lista legata alla sezione Torre Civica - per affrontare da terzo (o quarto) incomodo il voto del 2012 e provare a diventare l’ago della bilancia in un eventuale ballottaggio. Sempre che non prevalga l’idea - caldeggiata da diversi fedelissimi dell’ex primo cittadino - di restare alla finestra, rinunciando al chiodo fisso della candidatura a sindaco e stringendo un’alleanza in grado di garantire nuovi sbocchi in futuro.Insomma, in vista della corsa alle urne di primavera, il ventaglio di ipotesi (e dolori) per l’ex enfant prodige della politica a Torre del Greco è ampio e variegato. E la scelta finale potrebbe essere decisiva per scoprire, una volta per tutte, cosa il «giovane» Valerio Ciavolino vuole diventare da grande.07/01/2012 ALBERTO DORTUCCI
Corsa al voto a Torre del Greco: al via il «gioco al massacro» nel Pd Il vertice a tre è stato organizzato nel week end delle elezioni per il rinnovo del consiglio dell’ordine degli avvocati di Torre Annunziata, proprio a due passi dalla sede centrale del tribunale: un incontro che avrebbe dovuto gettare le basi per un accordo in vista del voto del 2012 tra l’aspirante candidato sindaco del Pd Luigi Mennella e l’ex primo cittadino di Forza Italia, Valerio Ciavolino. Invece, il summit - a cui ha partecipato
l’immancabile capogruppo dell’Udeur Massimo Meo, già artefice e regista dell’alleanza-flop tra lo stesso Valerio Ciavolino (entrambi nella foto) e lo storico «nemico» Alfonso Ascione - si è concluso con una fumata grigia.Una inaspettata battuta d’arresto per le ambizioni dell’ex esponente della Margherita - in lizza per una candidatura da leader già alle elezioni del 2007, prima di essere «bruciato» sul filo di lana dalla faida che scoppiò nel centrosinistra di Torre del Greco - ora meno certo dell’unità di intenti intorno al suo nome sventolata ai quattro venti da tutte le correnti del Pd.In poche ore l’esito della «riunione ristretta» ha fatto il giro della città, alimentando le voci sull’inizio del gioco al massacro nel primo partito del centrosinistra. A nessuno sfugge, infatti, l’ottimo rapporto tra il segretario cittadino Vittorio Cuciniello e il fedelissimo di Valerio Ciavolino che a ottobre del 2011 fu a un passo dall’ingresso nel Pd. Né sfuggono le difficoltà del numero uno del Pd a Torre del Greco, sospeso tra la necessità di mantenere il patto stretto con Luigi Mennella alla vigilia della «conta interna» del 2010 e i dubbi nel promuovere una candidatura già bocciata - in primis, grazie alla propria presa di posizione - nel 2007.Così a dispetto della benedizione ufficiale al sogno dell’ex esponente della Margherita - il cui nome sarebbe stato sponsorizzato perfino con Nello Formisano e Arturo Scotto, rispettivamente segretario regionale di Idv e segretario regionale di Sel - Vittorio Cuciniello non avrebbe rinunciato all’idea di individuare una soluzione alternativa, in grado di aggregare non solo l’ex sindaco di Forza Italia ma pure il neonato terzo polo dell’ex alleato Nicola Donadio.Insomma, dietro la fumata grigia - la tesi che gira (e viene fatta girare) negli ambienti del Pd - ci potrebbe essere la mano del segretario cittadino: una strategia da autentico «giostraio» della politica - secondo una mirabile definizione dello stesso Valerio Ciavolino - per alleggerire il «peso» dell’unico nome finora in circolazione. In ogni caso, le prime certezze potrebbero arrivare già a fine settimana: in programma c’è una riunione del direttivo cittadino che, dopo l’inutile seduta incentrata sulla stucchevole discussione per chiarire le ragioni del forfait del presidente Velia Matarese alla conferenza promossa dalle donne del Pd sul caso «quote rosa» a palazzo Baronale, dovrebbe finalmente affrontare la questione della candidatura a sindaco per le prossime elezioni. Ma a spegnere sul nascere il fuoco delle polemiche in casa Pd è lo stesso Luigi Mennella che prova a smentire la tesi del summit programmato da tempo con l’erede di Mario Auricchio: «Nessuna riunione politica, si è trattato di un incontro assolutamente casuale - la versione dell’avvocato penalista -. Ero al tribunale per le elezioni del consiglio dell’ordine di Torre Annunziata e Valerio Ciavolino, evidentemente, aveva accompagnato Massimo Meo. Ci siamo salutati, ma non abbiamo approfondito il discorso relativo alle prossime elezioni».Un discorso, d’altronde, già aperto e che - stando ai tempi «dettati» dal tavolo del centrosinistra - si dovrebbe concludere a stretto giro di posta, prima di ricorrere allo strumento delle primarie. «Sono assolutamente d’accordo con le indicazioni del segretario cittadino del Pd: bisogna decidere in fretta - conclude Luigi Mennella -. Sono sereno e ottimista, perché mi pare che Vittorio Cuciniello stia conducendo egregiamente le operazioni in vista del voto». Parole che confermano come il «gioco al massacro» in casa Pd sia davvero iniziato.Metropolis 17/01/2012
Corsa al voto a Torre del Greco, la pazza idea del sindaco: «Primarie nel Pdl» Sono il suo chiodo fisso già dalle elezioni del 2007. Quando, prima di sbarcare «voti e bagagli» nel centrodestra, provò inutilmente a convincere - insieme a Nello Formisano e ai vertici locali di Idv - gli alleati del centrosinistra. Ora, a cinque anni di distanza, la scena si ripete. Lo schieramento è opposto, ma la proposta è la stessa: «Le primarie per scegliere il candidato sindaco del Pdl».è la «pazza idea» lanciata da Ciro Borriello durante il vertice di maggioranza convocato a ridosso del consiglio comunale sul riconoscimento di alcuni debiti fuori bilancio: un summit in cui l’ex deputato di Forza Italia avrebbe nuovamente confermato la volontà di non puntare al bis a palazzo Baronale. «Ma per evitare inutili guerre per individuare il candidato sindaco del Pdl - il ragionamento di Ciro Borriello - le primarie potrebbero rappresentare la soluzione ideale. Vedo una preoccupante fibrillazione, le prossime elezioni saranno particolarmente complicate». Un apparente segnale di pace con i turbolenti alleati del Pdl - pronti a pretendere in vista del voto l’adesione ufficiale tutti gli assessori e consiglieri comunali che hanno fatto parte dell’attuale squadra di governo cittadino - dietro cui, tuttavia, si potrebbe nascondere l’obiettivo di calmare le acque e prendere tempo. Fino al 7 febbraio, una data segnata in rosso sull’agenda di Ciro Borriello, chiamato a comparire davanti al gup Elena Conte del tribunale di Torre Annunziata per rispondere delle accuse di abuso d’ufficio e soppressione di atti pubblici scattate nell’ambito dell’inchiesta «abusivopoli» a Torre del Greco. Un processo che il primo cittadino - assistito dall’avvocato Giancarlo Panariello - intende «risolvere» in tempi brevi con la formula del rito abbreviato. «Non voglio affrontare un’interminabile odissea giudiziaria - la confessione ai suoi fedelissimi -. Ritengo che le motivazioni del Riesame chiariscano come siano effettivamente andati i fatti e possano cancellare le ipotesi di reato contestate dalla procura».E se il verdetto del gup dovesse sorridere all’ex deputato di Forza Italia, le quotazioni per la corsa al bis a palazzo Baronale prenderebbero subito quota. In ogni caso il via libera alle primarie - un’assoluta novità per il centrodestra all’ombra del Vesuvio, lanciate proprio nel momento in cui il centrosinistra frena sul «suo» strumento democratico per eccellenza - potrebbe
poi consentire al sindaco del Pdl di promuovere (e portare alla vittoria) eventuali candidature sgradite ai pezzi da novanta del Pdl, ma premiate dal risultato delle «batterie elettorali» in famiglia.19/01/2012
Torre del Greco, il Pdl corre verso il voto: tutti pazzi per le primarie La pazza idea delle primarie lanciata da Ciro Borriello in vista del voto già fa «impazzire» il Pdl di palazzo Baronale: a 48 ore dalla proposta presentata dal sindaco al tavolo degli alleati, si infiamma la corsa a una candidatura alle batterie in famiglia per individuare l’aspirante successore dell’ex deputato di Forza Italia.Una pazza idea che, si dovesse effettivamente trasformare in realtà, segnerebbe il debutto delle primarie - a
livello nazionale - nel Pdl: «è necessario evitare inutili guerre interne - la spiegazione di Ciro Borriello agli alleati - perché le prossime elezioni saranno particolarmente complicate: le primarie sarebbero la soluzione ideale». Una soluzione che affascina diversi esponenti del Pdl, a partire dal consigliere provinciale Giovanni Palomba: «Il candidato del Pdl sarà Ciro Borriello», la cantilena ripetuta a ogni occasione dall’ex
esponente dell’Idv. Pronto, tuttavia, a scendere in campo se l’attuale numero uno di palazzo Baronale dovesse realmente rinunciare al bis e si aprisse la caccia a un’alternativa in grado di assicurare continuità ai cinque anni di lavoro portati avanti dall’attuale squadra di governo cittadino.Un’eventualità che farebbe nuovamente lievitare le quotazioni del presidente del consiglio comunale Michele Polese, il primo nome indicato dallo stesso Ciro Borriello per la successione alla guida della città del corallo: «Le primarie costituirebbero una novità assoluta per il Pdl - la riflessione dell’avvocato penalista - ma, chiaramente, siamo tutti favorevoli a uno strumento così democratico per l’individuazione del candidato sindaco».Una strada che potrebbe aprire le porte a possibili sorprese nel Pdl: a partire dalla discesa in campo di Antonio Spierto, l’ex vicesindaco a lungo in predicato di passare con Fli e poi rimasto fedele al chirurgo di via del Monte . Il capitano di lungo corso non ha nascosto le sue velleità di scalare posizioni rispetto alla carica di numero due ricoperta per tre anni e sarebbe il terzo nome «caldo» per le batterie in famiglia. Una corsa a cui, in ogni caso, non parteciperà Ciro Borriello: «Ero certo che agli alleati sarebbe piaciuta l’idea delle primarie - la riflessione del sindaco -. D’altronde, ci sono diversi esponenti della nostra amministrazione comunale che possono aspirare a partecipare. Penso all’ingegnere Giovanni Sorrentino, finora fuori da tutti i rumors». Insomma, avanti tutti. Anche perché, esattamente come il centrosinistra che ha rinviato a febbraio l’eventuale discussione sulle primarie, i tempi non sembrano preoccupare il leader locale del Pdl: «Ancora non si
conosce la data delle elezioni - conclude l’ex deputato di Forza Italia -. Le primarie si possono organizzare in dieci giorni, due mesi prima del voto».21/01/2012 ALBERTO DORTUCCI
Torre del Greco al voto, il Pd «chiude» alla società civile: «Il candidato sindaco dalla politica» Doveva essere l’incontro per cominciare a tracciare il profilo del candidato sindaco «ideale» e per avviare il discorso sul programma di governo cittadino. Invece, la riunione organizzata nella storica sede di Torre Civica - in casa dell’ex primo cittadino di Forza Italia, Valerio Ciavolino - si è chiusa con un’inattesa battuta d’arresto per il tavolo del centrosinistra. Una battuta d’arresto innescata dalla «bocciatura» del Pd al nome
suggerito da Italia dei Valori: l’ipotesi del vice prefetto Gioacchino Ferrer - 60 anni, figlio dell’ex sindaco Ciro Ferrer e attuale responsabile dell’area «ordine e sicurezza pubblica» a Napoli - proprio non piace a Vittorio Cuciniello e ai suoi fedelissimi.Niente di personale, ovviamente: lo stop al candidato sindaco proposto direttamente dall’onorevole Nello Formisano rientra nella strategia per imporre la «scelta obbligata» in
casa Pd, l’ex capogruppo della Margherita Luigi Mennella. Un nome che, fino a oggi, non è uscito fuori ufficialmente. Ma che ha già provocato le prime frizioni nel centrosinistra: l’atteggiamento del Pd - altolà alla società civile per puntare su un nome già noto in politica - ha scatenato forti perplessità tra i vertici locali di Idv.E gli stessi esponenti di Sel - a 48 ore dalle parole di Arturo Scotto che aveva sottolineato la necessità di «optare per un nome che rappresenti una rottura rispetto alla scena politica degli ultimi cinque anni» - si sono riservati di tracciare un profilo del candidato sindaco ideale solo se dovesse scadere il termine del 31 gennaio e dovesse così prendere seriamente corpo l’ipotesi-primaria.A fare da pompiere per spegnere i primi malumori accesi dall’altolà a Gioacchino Ferrer è proprio il segretario cittadino del Pd: «Innanzitutto non si tratta di un altolà - afferma Vittorio Cuciniello. Il ragionamento fatto va nella direzione di privilegiare in questa fase scelte che ricadano su personalità dei partiti capaci di parlare a tutta la città. A nostro giudizio non deve esistere il concetto società civile contro società politica».ALBERTO DORTUCCI 24/01/2012
Elezioni a Torre del Greco, il Pd «sforna» Mennella. Ma Idv non molla Ferrer Il Pd rompe gli indugi e «sforna» il candidato sindaco per il voto del 6 e 7 maggio. Nessuna sorpresa rispetto alle aspettative: l’esecutivo del primo partito del centrosinistra ha dato, infatti, ufficialmente via libera all’ex capogruppo della Margherita Luigi Mennella (nella foto). Un nome caldeggiato in primis dal segretario cittadino Vittorio Cuciniello (e sponsorizzato dal presidente Velia Matarese con un’articolata
presentazione nella sede di via Circumvallazione) perché «si tratta di un profilo perfettamente incardinato con il ragionamento che stiamo portando avanti con gli alleati». Ovvero: un politico capace di parlare alla gente e di rappresentare una valida alternativa a Ciro Borriello. «Ma l’approvazione all’interno dell’esecutivo - ha precisato il numero uno del Pd all’ombra del Vesuvio -rappresenta solo il primo step del percorso:
adesso il nome di Luigi Mennella dovrà essere presentato al direttivo cittadino e, successivamente, valutato insieme a tutte le forze politiche sedute al tavolo del centrosinistra».Dove, in effetti, l’ipotesi di puntare sull’ex capogruppo della Margherita potrebbe provocare il primo vero strappo tra gli alleati.A partire da Italia dei Valori che - a dispetto della «bocciatura» da parte degli stessi esponenti del Pd di candidature
provenienti dalla società civile - non sembra orientata a mollare l’idea legata al vice-prefetto Gioacchino Ferrer, ritenuto un elemento di «rottura» rispetto ai «soliti noti» sempre in rampa di lancio. Insomma, a breve,il centrosinistra si potrebbe trovare davanti al primo bivio verso le elezioni. Intanto - alla riunione convocata nella sede di Sel, a cui per la prima volta hanno partecipato i Verdi, rappresentati da Dino Cozzolino - gli alleati hanno incontrato i vertici locali del terzo polo (Udc-Api e Fli) per tracciare le basi per un eventuale accordo: «è stato un incontro costruttivo - spiega il commissario cittadino dell’Udc, Filippo Colantonio - per individuare punti di convergenza: ci siamo confrontati su programmi e idee. Adesso incontreremo i rappresentanti del centrodestra, poi faremo le valutazioni del caso».ALBERTO DORTUCCI 28/01/2012
Elezioni a Torre del Greco, i dubbi del Pd frenano Mennella. E il terzo polo rallenta sulle alleanze Azione, ciak: si gira. Stop! A giudicare dalle prime «riprese» andate in scena all’ombra del Vesuvio, il film per svelare il candidato sindaco del centrosinistra per il voto del 2012 a Torre del Greco rischia di diventare la solita (tragi)commedia: dopo la battuta d’arresto provocata da un «disguido» organizzativo - nessuno aveva aggiornato gli esponenti locali di Idv sulla convocazione di un nuovo incontro - il summit che avrebbe dovuto ufficializzare la proposta del Pd di puntare sull’ex capogruppo della Margherita Luigi Mennella si è concluso con il classico «nulla di fatto». La discussione tra gli alleati si è impantanata sul «profilo ideale» del candidato sindaco - questione già affrontata durante le precedenti riunioni - e sulle modalità di compilazione delle liste. Poi il rinvio a lunedì prossimo nella sede di Italia dei Valori, in attesa che il terzo polo sciolga le riserve su un eventuale patto elettorale.I dubbi del Pd In realtà, dietro la linea «attendista» del centrosinistra, si nascondono i dubbi e le incertezze del Pd: l’esecutivo cittadino ha già approvato l’idea legata a Luigi Mennella, ma diversi sono gli esponenti del Pd che non gradiscono un’ipotesi già bocciata (senza fortuna) nel 2007. A partire dal capogruppo a palazzo Baronale Lorenzo Porzio e dal «cavallo di Troia» Michele Farinaro, il primo a tradire la fiducia dell’avvocato che ora sogna la fascia tricolore da primo cittadino: non a caso, i due consiglieri comunali hanno pubblicamente sottolineato come «il via libera dell’esecutivo non è vincolante, il nome di Luigi Mennella deve essere approvato dall’intero tavolo del centrosinistra e potrebbe essere sacrificato se dovesse servire per allargare la coalizione». Certamente, non un attestato di fiducia incondizionato. Così come il silenzio del segretario cittadino Vittorio Cuciniello che si era impegnato - come tutti gli alleati - a «individuare una soluzione politica entro il 31 gennaio». Alla luce dell’unica nota ufficiale sottoscritta fino a oggi dagli esponenti locali del centrosinistra, dunque, potrebbe riprendere quota l’ipotesi primarie lanciata da Sel e bocciata dal Pd.La fuga dal Pdl Mentre il centrosinistra annaspa, il Pdl scappa. Non in termini di voti, bensì in termini di uomini. La settimana di fuoco a palazzo Baronale ha fatto registrare la «fuga» di tre fedelissimi del sindaco Ciro Borriello - l’ex capogruppo Ciro Accardo, Giuseppe Vitiello e Francesco Cuciniello - nel Nuovo Psi e l’avvicinamento dell’assessore Antonio Spierto e del consigliere comunale Carmine Gentile all’associazione Mezzogiorno di fuoco dell’europarlamentare Enzo Rivellini: un’emorragia che rischia di sfasciare in due il Pdl, diviso tra gli esponenti «storici» del partito e la generazione-globettrotter figlia degli «insegnamenti» dell’ex deputato di Forza Italia. Il discorso sul candidato sindaco è, al momento, rinviato al 7 febbraio quando è in calendario l’udienza gup di Ciro Borriello per lo scandalo abusivopoli. Se il sindaco dovesse riuscire a dimostrare tout-court la propria estraneità alle accuse di soppressione di atti pubblici e abuso d’ufficio avanzate dalla procura di Torre Annunziata, diventerebbe - a dispetto dell’annunciato «disinteresse» al bis a palazzo Baronale - il
candidato «naturale» del Pdl. In caso contrario, invece, si aprirebbe una corsa che già vedrebbe in lizza tre concorrenti: il consigliere provinciale Giovanni Palomba, il presidente del consiglio comunale Michele Polese e, appunto, l’ex vicesindaco Antonio Spierto. Una sfida che si potrebbe risolvere con le prime primarie del Pdl per scegliere il nome su cui puntare per il 6 e 7 maggio.il terzo polo I vertici locali di Udc, Api e Fli si sono prima seduti al tavolo del centrosinistra e hanno poi incontrato i portavoce - il capogruppo Francesco Mirabella, l’assessore alla Nu Ferdinando Guarino e il consigliere provinciale Donato Capone - del Pdl. Ma ogni decisione su eventuali alleanze elettorali è stata rinviata a metà febbraio: «Sono state due riunioni esplorative - afferma il commissario cittadino dell’Udc, Filippo Colantonio -, l’occasione per un confronto su temi e idee. E’ chiaro che adesso dovremo fare attente valutazioni su una scelta che può essere determinante per il futuro di Torre del Greco». Una scelta che non arriverà prima di metà febbraio: «Nel week-end - prosegue l’ex assessore ai lavori pubblici - saremo impegnati in due manifestazioni in strada, in via Roma e in via Salvator Noto. Poi il 12 febbraio saremo presenti a piazzale del Buon Consiglio: vogliamo ascoltare la gente e illustrare il nostro programma. Non è escluso che, non dovessimo trovare convergenze di idee né a destra né a sinistra, alla fine potremmo decidere di correre da soli. Al momento, siamo già a quota 5 liste: abbiamo numeri e carte in regola per affrontare in solitario la corsa alle urne» .ALBERTO DORTUCCI 04/02/2012
Elezioni a Torre del Greco: il centrosinistra resta fermo al palo Rischia di diventare una estenuante partita a «Indovina chi» - il gioco da tavolo degli anni Ottanta in cui i partecipanti dovevano individuare un personaggio misterioso attraverso una serie di indizi - la caccia del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco alle prossime elezioni comunali. Dopo le prime sei riunioni, infatti, i partiti della coalizione che punta a costruire una valida alternativa a Ciro Borriello & co. sono praticamente fermi al palo: il summit organizzato nella sede di Italia dei Valori per trovare un accordo, una volta per tutte, sul «profilo ideale» del candidato sindaco e tracciare le basi per scoprire il «personaggio misterioso» si è trasformato nell’ennesimo flop. Non solo perché al tavolo non sono state presentate proposte ufficiali su cui avviare la discussione, ma perché i rappresentanti di Sel e Idv hanno - in pratica -
bocciato l’ipotesi avanzata dal Pd di puntare sul «sempreverde» Luigi Mennella. «E' necessario coinvolgere la società civile», l’orientamento dei vertici locali di Italia dei Valori che - non a caso - alla vigilia di Natale avevano già lanciato il vice-prefetto di Napoli Gioacchino Ferrer. «In ogni caso - l’indizio di Sel - basti che rappresenti un elemento di novità rispetto alle scelte del passato: non puntiamo su chi è già stato sindaco o candidato sindaco». Fosse davvero «Indovina chi» l’unico personaggio che Idv e Sel vorrebbero escludere, dunque, sarebbe proprio Luigi Mennella: l’ex capogruppo della Margherita è già stato in lizza per la fascia tricolore nel 2002, quando si presentò a capo della lista civica «Insieme per Torre» mentre nel 2007 le sue aspirazioni furono bocciate in favore di Alfonso Ascione.Gli «indizi» di Idv e Sel hanno così interrotto il
«gioco» prima che i partecipanti potessero «indovinare» il candidato ideale. Un nuovo stop davanti a cui non si perde d’animo il segretario cittadino del Pd: «Ogni occasione di confronto - afferma Vittorio Cuciniello - rappresenta una novità, nel senso dell’accrescimento di chi partecipa alle riunioni». Un arricchimento che, tuttavia, potrebbe portare diritti all’impoverimento della proposta avanzata dal primo partito del
centrosinistra. Un’eventualità che non sembra spaventare il numero uno del Pd: «Non ci sono problemi - conferma il vicepresidente del consiglio comunale -. Sono particolarmente contento del tipo di dibattito che si sta sviluppando tra le forze politiche e civiche». Evidentemente è l’unico che già ha indovinato il personaggio misterioso che il centrosinistra candiderà alle elezioni del 2012 a Torre del Greco.ALBERTO DORTUCCI
09/02/2012
12 Torre del Greco verso il voto: il terzo polo «apre» a Città Nuove Il terzo polo «apre» a Città Nuove, il movimento fondato dal governatore del Lazio Renata Polverini e sostenuto a Torre del Greco dall’attuale vicesindaco Rosario Rivieccio. Dopo i due incontri interlocutori con centrosinistra e centrodestra, i vertici di Udc, Api e Fli hanno incontrato la delegazione locale del nuovo movimento politico per «allargare» il grande centro e trasformare il terzo polo in un colosso capace di insidiare Pd e Pdl.«L’obiettivo di Città Nuove è trasferire in Campania - afferma il coordinatore cittadino Rosario Rivieccio - il modello della Regione Lazio, dove governiamo insieme a Pdl, Udc e Fli. Le elezioni a Torre del Greco saranno un banco di prova importante: Città Nuove si pone come sede di confronto su temi economici e sociali per contribuire al rilancio della politica e dei territori». Concetti espressi durante il lungo faccia a faccia con i vertici locali del terzo polo, impegnati a costruire una valida alternativa all’attuale maggioranza capitanata dall’ex deputato di Forza Italia: «Parlare di candidati a sindaco è prematuro - puntualizza il numero due di palazzo Baronale - perché in cima alle nostre priorità ci sono i programmi e i progetti per Torre del Greco. E’ vero: attualmente facciamo parte della squadra di governo cittadino, ma potrebbe non essere così per sempre. Bisogna fare chiarezza sull’utilizzo dei fondi del piano Più Europa e sull’impianto per il trattamento della frazione secca-indifferenziata dei rifiuti a villa Inglese».Insomma - in caso di risposte non convicenti - Città Nuove potrebbe prendere le distanze dal centrodestra e puntare a costruire una valida alternativa insieme al terzo polo: «Le scelte - conclude Rosario Rivieccio - saranno effettuate esclusivamente sui programmi. In questo momento, non posso escludere nemmeno l’apertura di un dialogo con il Pd: il confronto deve essere sui temi, poi si potrà discutere sul nome del candidato sindaco». Un messaggio subito raccolto dal commissario cittadino dell’Udc, pronto a organizzare un secondo incontrocon i vertici locali del centrosinistra: «Giovedì prossimo - spiega Filippo Colantonio, ex assessori ai lavori pubblici con il sindaco Valerio Ciavolino - avremo un confronto ‘interno’ per tracciare i punti fermi di eventuali alleanze».Punti fermi che partono dalla «discontinuità» rispetto all’esperienza targata
Ciro Borriello: in caso di corsa bis a palazzo Baronale dell’attuale primo cittadino - un’ipotesi «sgradita» a diversi fedelissimi del Pdl all’ombra del Vesuvio - il terzo polo punterebbe a un patto elettorale con il centrosinistra oppurealla corsa in solitario. Uno scenario che potrebbe, invece, cambiare se Ciro Borriello non dovesse ottenere il sostegno del Pdl e provasse a centrare l’impresa solo con liste civiche.
ALBERTO DORTUCCI 14/02/2012
Elezioni, la «casta» di Nova Civitas spinge per il candidato del Pd a Torre del Greco Cinque avvocati, sei noti professionisti e un musicista: tutti a sostegno della candidatura a sindaco di Luigi Mennella. L’associazione politica «Nova Civitas» annuncia ufficialmente la propria partecipazione al voto del 6 e 7 maggio e «anticipa» le mosse del tavolo del centrosinistra: «Allo stato - la nota diffusa da «Nova Civitas» - l’unico partito che ha posto una candidatura seria è il Pd che ha indicato l’avvocato Luigi
Mennella». Una (mezza) fuga in avanti - considerato che la candidatura dell’ex capogruppo della Margherita è stata approvata solo dall’esecutivo cittadino del Pd - per sottolineare come «Luigi Mennella, lontano dalla macchina comunale per cinque anni, sia persona seria e affidabile, accomunabile all’idea di impegno civico a cui Nova Civitas si ispira». Insomma, un vero e proprio assist, proveniente proprio dalla «società
civile» invocata da Italia dei Valori e Sel durante i precedenti incontri tra i vertici locali del centrosinistra. Incontri a cui, d’ora in avanti, potrebbero partecipare i rappresentanti della neonata lista civica: «In ogni caso - specificano gli esponenti di Nova Civitas - se diversi dovessero essere i candidati espressi dai partiti, l’associazione farà le opportune e ulteriori valutazioni. Altresì importante sarà la condivisione del progetto e la partecipazione alla stesura del programma».ALBERTO DORTUCCI 14/02/2012
Torre del Greco, il Pdl «mette in riga» Ciro Borriello in vista del voto Gli assessori e i consiglieri comunali del Pdl «mettono in riga» il sindaco Ciro Borriello in vista del voto del 6 e 7 maggio. In attesa che il primo cittadino sciolga le riserve - confermate ai vertici provinciali del Pdl e legate ai guai giudiziari per lo scandalo «abusivopoli» all’ombra del Vesuvio - sulla sua candidatura per il bis a palazzo Baronale, gli esponenti del primo partito di maggioranza tracciano le linee guida per gli
eventuali accordi elettorali. Accordi che - secondo il «patto per le elezioni» sottoscritto da assessori e consiglieri comunali del Pdl - non possono prescindere dagli «alleati naturali» del terzo polo e di Città Nuove: una «precisazione» arrivata dopo che l’ex deputato di Forza Italia aveva pubblicamente manifestato la volontà di rinunciare all’Udc per la prossima corsa al voto. Una corsa che - a prescindere dai dubbi sul propria
candidatura a sindaco - Ciro Borriello avrebbe voluto affrontare con liste civiche e partiti satelliti, in primis il Nuovo Psi a cui hanno aderito i suoi fedelissimi Ciro Accardo, Francesco Cuciniello e Giuseppe Vitiello.Una strategia evidentemente sgradite al gruppo storico del Pdl, messo in allarme da una «fuga» che potrebbe indebolire il primo partito del centrodestra all’ombra del Vesuvio. Di qui, il «messaggio» lanciato a Ciro Borriello: «Scelte collegiali per governare in città nei prossimi 5 anni». Un messaggio accompagnato da un invito a terzo polo - nato a inizio 2012 dall’unione di Udc, Api e Fli - e Città Nuove «per definire insieme programmi per il futuro governo cittadino, prodromici a un’alleanza politica solida e duratura che possa reggere i destini di Torre del Greco per il prossimo quinquennio».Un incontro che, tuttavia, non potrà essere
organizzato prima della prossima settimana. Nel frattempo, i vertici locali di terzo polo e Città Nuove si saranno già seduti al tavolo del centrosinistra. «Dopo i primi due incontri interlocutori con entrambe le coalizioni - afferma il commissario cittadino dell’Udc, Filippo Colantonio - vogliamo avere chiare le idee sui progetti che centrosinistra e centrodestra sono intenzionati a portare avanti. Solo allora potremo decidere
su eventuali alleanze».ALBERTO DORTUCCI 15/02/2012
Dal carcere al riscatto personale: il ritorno (con Fli) di Tommaso D'Ambrosio Si è aperta, sotto l’egida di Fli, la campagna elettorale di Tommaso D’Ambrosio al consiglio comunale. Un nome che sta facendo discutere nella città del corallo e che «profuma» di riscatto personale: “Molti cittadini di Torre del Greco devono sincere scuse a Tommaso D’Ambrosio, un caro amico e un ottimo politico che merita nuovamente la fiducia della città», la presentazione del segretario provinciale di Fli, Pietro Diodato. «La nostra, vuole essere una politica che si nutre di risorse nuove, ma pure di valide risorse del passato che sono state ingiustamente messe alla porta». Un riferimento affatto casuale. Il percorso politico di Tommaso D’Ambrosio - iniziato nel 1971 con il movimento giovanile della Dc - è stato duramente interrotto nel 1994 a causa dell’arresto per la tangentopoli che spazzò via i politici della prima Repubblica: un
calvario concluso solo nel 2005 con l’assoluzione per non aver commesso il fatto che ha minato la salute dell’ex Dc.Adesso pronto alla nuova sfida elettorale con il terzo polo. A perorare la sua causa insieme al segretario provinciale di Fli, il segretario regionale del partito, l’onorevole Luigi Muro. Legalità, ritorno alla politica attiva e liste elettorali con sottoscrizione di Codice Etico, i principali temi discussi dai presenti. Dare nuovo impulso all’artigianato locale e alla cantieristica, valorizzare le risorse paesaggistiche e sostenere le problematiche dei diversamente abili, sono i punti di forza del progetto elettorale con cui Tommaso D’Ambrosio ha scelto di presentarsi nuovamente alla cittadinanza per cancellare un’onta del carcere e l’incubo della malattia.26/02/2012 MARINA MIRANDA
Elezioni a Torre del Greco, centrosinistra in panne: Sel (ri)lancia le primarie Quando il gatto non c’è, i topi ballano. E così la contemporanea assenza in città dei due principali indiziati per la candidatura a sindaco del centrosinistra - entrambi in vacanza per il week end, prima della full immersion in vista del voto - rischia di cancellare il «lavoro» di due mesi di incontri e trattative. Perché alla riunione convocata in casa Pd che avrebbe dovuto segnare il decisivo passo in avanti verso la scelta del leader di coalizione c’è stato, invece, il prevedibile e atteso colpo di scena: «Fermo restando il massimo rispetto nei confronti dei nomi fino a oggi messi in campo - l’affondo di Antonio Boschetti, segretario cittadino di Sel - dobbiamo evidenziare che non c’è stata l’auspicata convergenza sulle proposte avanzate da Pd e Idv. Al momento di tracciare il profilo del candidato ideale avevamo sottolineato la necessità di puntare su due elementi distintivi: la novità e la competitività. Né Luigi Mennella né Gioacchino Ferrer rispondono perfettamente a tale profilo».Di qui, l’ultimatum di puntare sullo «strumento democratico» per eccellenza: le primarie. Un tasto su cui Sel aveva battuto già a inizio gennaio, prima che gli alleati decidesso di attendere fino al 31 gennaio per individuare una «soluzione politica» che mettesse tutti d’accordo. Un obiettivo miseramente fallito e che adesso - a 25 giorni dalla scadenza dei termini - ha convinto i vertici di Sel a tornare alla carica per le primarie: «Da organizzare - sottolinea Antonio Boschetti - entro 15/20 giorni».Una proposta accolta con freddezza da Idv: «Non sono necessarie - afferma Giuseppe Speranza, vicecoordinatore cittadino - valuteremo con calma prima di decidere». Già pronto alla sfida, invece, l’ex sindaco Valerio Ciavolino (nella foto con il suo fedelissimo Massimo Meo): «Non sarebbe una soluzione negativa, considerate le difficoltà nell’individuare una soluzione unitaria - la riflessione del leader di Torre Civica -. Se la proposta dovesse passare, sarei sicuramente tra i candidati: le primarie sono uno strumento democratico, sarebbero direttamente gli elettori a scegliere da chi essere rappresentati». Una patata bollente che il segretario cittadino del Pd consegnerà direttamente nella mani del direttivo, dopo che l’esecutivo del partito aveva già «promosso» Luigi Mennella: «Personalmente non sono contrario, visto che la coalizione non converge su alcuna proposta - spiega Vittorio Cuciniello - ma toccherà al direttivo del partito a dire l’ultima parola». (ad) ALBERTO DORTUCCI 26/02/2012
Elezioni a Torre del Greco, prove d'intesa Pd-Udc per frenare la marcia di Ciro Borriello Tutti insieme per impedire il bis a Ciro Borriello. E' il progetto a cui stanno «lavorando» Pd e Udc in vista del voto del 6 e 7 maggio: a cinque giorni dal mancato «golpe» al sindaco del Pdl - fallito il piano delle dimissioni di 16 consiglieri comunali per il dietrofront dei «traditori» Giovanni Palomba e Gennaro Granato - i vertici locali del primo partito del centrosinistra e del primo partito del terzo polo studiano una soluzione per frenare la prevedibile vittoria a mani basse dell’ex deputato di Forza Italia, ufficialmente investito della candidatura direttamente dal commissario regionale del Pdl Francesco Nitto Palma. Le basi dell’accordo sono state già gettate durante gli incontri organizzati dal centrosinistra nelle scorse settimane a cui ha partecipato il commissario cittadino dell’Udc, Filippo Colantonio. Adesso, ufficializzato il «no» all’intesa con il centrodestra guidato da Ciro Borriello, non resta che cercare la quadratura del cerchio per costruire un’alternativa all’attuale squadra di governo cittadino. Il nodo, al solito, resta legato al nome del candidato sindaco: fino a oggi, il Pd - attraverso la decisa presa di posizione del segretario cittadino Vittorio Cuciniello, sostenuta e approvata all’unanimità dall’esecutivo - ha sempre puntato su Luigi Mennella, l’ex capogruppo della Margherita che ha già incassato il sostegno della lista civica Nova Civitas. Un nome su cui, tuttavia, non converge l’intera coalizione. A partire da Italia dei Valori: in un primo momento, il segretario regionale Nello Formisano aveva proposto la candidatura del vice-prefetto di Napoli Gioacchino Ferrer - un chiaro «segnale» dell’intenzione di voltare pagina rispetto all’amministrazione comunale targata Ciro Borriello - ma, davanti alle difficoltà emerse durante le trattative con gli alleati, sarebbe pronto a una «soluzione di superamento» della questione. Durante un incontro pubblico, il leader di Idv all’ombra del Vesuvio ha chiaramente fatto riferimento a una donna e l’indiziata numero uno sarebbe Patrizia Caputo ex responsabile del presidio sanitario Bottazzi e oggi dirigente all’ospedale Cardarelli. Ma un eventuale «calderone» con l’Udc potrebbe inevitabilmente portare a nuove ipotesi: non è un mistero, infatti, il «pressing» dello scudocrociato sull’avvocato Gennaro Malinconico. Un professionista stimato in città che, tuttavia, non avrebbe sciolto le riserve sulla disponibilità a scendere personalmente in campo. Le prime novità potrebbero arrivare tra oggi e domani, quando ci sarà l’incontro decisivo tra Vittorio Cuciniello e Filippo Colantonio.Al momento, dunque, le uniche candidature certe per la sfida al sindaco Ciro Borriello restano due. Entrambe legate a due volti nuovi per la politica all’ombra del Vesuvio: in primis, il giovane Michele Sorrentino che con la Democrazia Cristiana ha già ufficialmente aperto la sua campagna elettorale. Insieme al ventottenne di Santa Maria la Bruna, già pronta a scendere in campo c’è la pornostar Milly D’Abbraccio: la nota attrice a luci rosse ha pubblicamente annunciato la propria candidatura a sindaco a Torre del Greco, scatenando curiosità e attesa all’ombra del Vesuvio per le eventuali «alleanze» strette sul territorio. Curiosità
che potrebbero essere soddisfatte a metà mese, quando la pornostar dovrebbe arrivare in città per presentare il suo programma elettorale.ALBERTO DORTUCCI 07/03/2012
Torre del Greco, nasce l'armata anti-Pdl: intesa in arrivo tra Pd e Udc Restano da definire i «dettagli» relativi alla candidatura a sindaco e alle linee programmatiche, ma l’accordo sostanzialmente è stato raggiunto: il centrosinistra e il terzo polo, salvo nuovi colpi di scena, proveranno insieme a contrastare la scalata-bis di Ciro Borriello a palazzo Baronale.Una scelta «obbligata» dal rifiuto del primo cittadino del Pdl - successivamente sostenuto dal nuovo commissario regionale della Campania,
Francesco Nitto Palma - di correre insieme all’Udc, dopo il fallimento del tentativo di alleanza portata avanti con Alfonso Ascione a partire dal gennaio 2011. Così i vertici locali di tutti i partiti del centrosinistra e gli esponenti locali del terzo polo si sono ritrovati nella sede del Pd di via Circumvallazione per «costruire un’alternativa a Ciro Borriello». Una vera e propria impresa, a giudicare dalle difficoltà con cui sono state portate avanti fino a oggi le trattative al tavolo del centrosinistra: difficoltà che l’attuale opposizione a palazzo Baronale cercherà adesso di superare con il sostegno del «grande centro» costituito da Udc, Api e Fli. Diversi (e, in parte, contrastanti) gli umori del giorno successivo al contatto ufficiale: l’unico punto in comune tra le varie «anime» che hanno partecipato all’incontro è relativo alla necessità di individuare una «soluzione
politica» prima di ripiegare su un nome proveniente dalla società civile. Un punto su cui ha battuto con particolare insistenza il Pd: non è un mistero che l’esecutivo cittadino abbia già «benedetto» l’avvocato Luigi Mennella - ex capogruppo della Margherita in consiglio comunale ai tempi del sindaco Valerio Ciavolino - e che il segretario cittadino Vittorio Cuciniello punti, fino a oggi senza apprezzabili risultati, a incassare il placet degli alleati. Alleati che, invece, restano freddi sull’ipotesi della «minestra riscaldata» e cercano una via d’uscita che potrebbe arrivare proprio dal terzo polo. Stasera - prima della partita Chelsea-Napoli, evidentamente in pole position rispetto alla necessità di trovare la quadratura del cerchio - è in programma un nuovo incontro e l’Udc potrebbe portare al tavolo la sua proposta: considerata la decisione di puntare su una «soluzione politica» e i dubbi dell’avvocato Gennaro Malinconico - il nome preferito da Nicola Donadio e, in seconda battuta, da Filippo Colantonio - non si escludono sorprese. A completare il quadro dei nomi in gioco, il viceprefetto di Napoli Giocchino Ferrer e l’ex responsabile del distretto ospedaliero Bottazzi Patrizia Caputo, entrambi proposti da Italia dei Valori. Al momento, dunque, le uniche certezze restano legate alla candidatura - al momento esclusivamente mediatica - della pornostar Milly D’Abbraccio e del giovane Michele Sorrentino con la Democrazia Cristiana.ALBERTO DORTUCCI 14/03/2012
Politica & legalità, il sindaco di Torre del Greco sfida il centrosinistra «Adesso basta: sono disponibile a un confronto pubblico con i miei avversari, a partire proprio dal tema della legalità». A 48 ore dall’ennesima pioggia di veleni arrivata dal centrosinistra, il sindaco Ciro Borriello alza il tiro dello scontro politico con i suoi «nemici» e lancia il guanto della sfida per fare chiarezza «sulla mia azione politica e sul contributo fornito alla città dai miei contestatori».Il «no» del gup Elena Conte al rito
abbreviato per lo scandalo abusivopoli - adesso l’ex deputato di Forza Italia affronterà la campagna elettorale da imputato per reati contro la pubblica amministrazione - e le successive «pressioni» dei vertici locali (e non) del centrosinistra al ritiro della candidatura per ragioni «etiche e morali», scatenano l’immediata risposta del leader locale del Pdl: «Evidentemente - afferma il sindaco - l’opposizione non ha argomenti. Mi
meraviglio di chi implora il Pdl a non puntare nuovamente su di me: se ho governato male la città, sarà il popolo a decidere e presto loro avrebbero una grande occasione. Sento dire che ho fatto sfracelli, ho portato la camorra, ho devastato Torre del Greco: se così dovesse essere, il popolo mi punirà. Il no del gup non cambia l’iter processuale: volevo il rito abbreviato per sgomberare il campo da eventuali nuvole in campagna elettorale, ma proseguirò per la mia strada anche con questa spada di Damocle che pende sulla mia testa. Perché la mia posizione non cambia: innocente ero ieri, innocente sono oggi».Con buona pace - il sottinteso del sindaco - dei vari Nello Formisano (Idv), Arturo Scotto (Sel) e Francesco Maria Borrelli (Verdi) che in questi mesi hanno sottolineato i vari passi falsi del leader locale del Pdl: «Qualcuno di questi signori - attacca Ciro Borriello - è stato solo di passaggio a Torre del Greco e non conosce dove si trovi. Altri sono radicati, ma solo perchè ci vivono e stanno in politica già dalla prima repubblica e hanno rivestito posti di estremo valore. Mi vorrei confrontare con loro sulla questione della legalità, perchè ho avuto la sfortuna di incappare in un incidente di percorso. Sono pronto a un confronto a 360°, ma soprattutto sulla legalità: un confronto dove vogliono, in piazza come in televisione. Posso dimostrare in concreto cosa ha fatto il politico Ciro Borriello per Torre del Greco: non tutto è andato a buon fine, ma c’è stato l’impegno costante e totale. Ora vorrei scoprire cosa hanno fatto i miei avversari per la città».ALBERTO DORTUCCI 17/03/2012
Elezioni a Torre del Greco: sì al «duello» sulla legalità tra sindaco e avversari Due sì convinti e un secco no: il guanto di sfida lanciato dal sindaco Ciro Borriello per un «confronto pubblico» sul tema della legalità con i suoi avversari politici viene prontamente raccolto da Arturo Scotto e Francesco Maria Borrelli - rispettivamente segretario regionale di Sel e commissario regionale dei Verdi - mentre il numero uno di Idv in Campania, il più feroce «nemico» del leader locale del Pdl, rinuncia in partenza al faccia a faccia e dice no al «duello» con il leader locale del Pdl.«Il sindaco non deve spiegare a me le sue ragioni - afferma il senatore Nello Formisano - bensì ai magistrati che stanno indagando per lo scandalo «abusivopoli» a Torre del Greco oppure ai componenti della commissione d’accesso agli atti inviata dalla prefettura a palazzo Baronale. La legalità è un tema serio, non si può ridurre a show». Dunque, niente dibattito in piazza o in televisione. Una presa di posizione «singolare» per chi - a partire da dicembre del 2011, attraverso eloquenti striscioni esposti al balcone della sede di via Vittorio Venento e manifesti pubblici – ha puntualmente evidenziato tutte le «colpe» di Ciro Borriello, al punto da incassare una denuncia-querela per diffamazione: «Su argomenti del genere - conclude Nello Formisano - non si fa politica: il confronto deve avvenire su argomenti diversi dalla legalità».Differente, invece, l’opinione (e la scelta) di Arturo Scotto: «Quando vuole e dove vuole», la prima risposta del segretario regionale di Sel. Pronto a puntare l’indice sulla «gestione» di palazzo Baronale da parte della squadra di governo cittadino targata centrodestra: «Ritengo che il rispetto delle regole - spiega l’esponente di Sinistra Ecologia e Libertà - sia la precondizione per qualsiasi ragionamento politico. Non ho mai scambiato la questione morale per una questione giudiziaria: credo che i cinque anni di Ciro Borriello alla guida di Torre del Greco abbiano contribuito ad abbassare il livello di etica pubblica nella vita politica cittadina, quasi interamente concepita sul terreno dello scambio, del favore e dell’accreditamento». Concetti che Arturo Scotto si dice pronto a ribadire direttamente a Ciro Borriello, raccogliendo così la «sfida» lanciata dal primo cittadino del Pdl: «Sono disponibile per un faccia a faccia pubblico - conclude l’ex deputato dei Ds - sia in piazza sia in televisione,
magari proprio su Metropolis Tv: non ci sono problemi». Sulla stessa lunghezza d’onda, il commissario regionale dei Verdi: Francesco Emilio Borrelli era stato l’unico – al momento della battaglia anti-demolizioni condotta dall’ex deputato di Forza Italia – a ricordare che proprio Ciro Borriello (insieme a diversi suoi familiari) era stato raggiunto da un’ordinanza di abbattimento del Comune per gli abusi edilizi realizzati nel suo «feudo» di via del Monte. Un argomento che l’ex fedelissimo del ministro Marco Pecoraro Scanio vuole portare al centro del dibattito con il leader locale del Pdl: «Un confronto pubblico con il sindaco Ciro Borriello - taglia corto il numero uno dei Verdi in Campania - sarà un momento molto interessante di alta politica. Sulla legalità e sull’abusivismo edilizio sono proprio curioso di ascoltare le sue ragioni: non ho problemi a un faccia a faccia». Insomma, la sfida è raccolta. E certamente contribuirà a infiammare - a dispetto dell’assenza del «nemico giurato» di Ciro Borriello - la campagna elettorale verso il voto del 6 e 7 maggio.ALBERTO DORTUCCI 20/03/2012
Elezioni a Torre del Greco, il «papocchio» del Pd: c'è il candidato-bluff Il Pd rompe gli indugi, scarica l’Udc e ufficializza il suo candidato a sindaco di Torre del Greco. Ma solo per due ore, il tempo necessario al commissario della federazione provinciale di frenare sul nascere «la fuga in avanti» dei vertici locali. Non c’è pace per il centrosinistra all’ombra del Vesuvio, capace di aggiungere la beffa dell’auto-smentita alla «fumata bianca» per Luigi Mennella al danno del ritardo già accumulato nella corsa al voto del 6 e 7 maggio. Eppure alle 15 sembrava tutto pronto per l’apertura della campagna elettorale del centrosinistra: al tavolo organizzato nella sede di via Circumvallazione c’era finalmente un Luigi Mennella sorridente e rilassato, dopo due mesi trascorsi sempre sul filo del rasoio. Tutti felici e via alla rincorsa? Assolutamente no. I brindisi e le congratulazioni, infatti, sono durati solo due ore.Mentre i profili facebook di tutti i simpatizzanti del Pd (e del centrosinistra) salutavano il «travagliato parto» e aprivano la lotta senza frontiere al bis di Ciro Borriello a palazzo Baronale, arrivava l’inattesa doccia fredda. Sotto forma di una nota ufficiale firmata direttamente da Andrea Orlando: «A Torre del Greco è fondamentale - le parole del commissario della federazione provinciale del Pd a Napoli - riunire tutte le forze riformiste e moderate
per voltare pagina». Un primo stop, insomma, alle porte chiuse in faccia all’Udc. Poi l’affondo che rischia di aprire l’ennesimo capitolo al veleno della corsa al voto: «Il centrosinistra - insiste Andrea Orlando - sta percorrendo assieme all’Udc tutte le strade necessarie per giungere a una coalizione forte e unita, capace di esprimere un candidato sindaco unitario. Fino al compimento di questo percorso, qualsiasi fuga in avanti non può essere positiva». Altolà, dunque, alla candidatura a sindaco di Luigi Mennella. E via libera alle trattative a oltranza per recuperare il primo partito del terzo polo, ritenuto fondamentale per contrastare l’armata-Pdl guidata da Ciro Borriello: «Nessuno può perdere di vista - il monito conclusivo del commissario della federazione provinciale del Pd a Napoli - l’obiettivo che deve animare tutti noi: dare a Torre del Greco una classe dirigente finalmente all’altezza delle sfide che attendono la quarta città più grande della Campania. Un’uscita che ha innescato un meccanisco che adesso potrebbe portare alla completa distruzione della coalizione messa faticosamente in piedi sotto il Vesuvio. Un’ora dopo la nota di Andrea Orlando, infatti, puntuale è arrivato il carico da novanta firmato Idv: «Comincio a temere che a Torre del Greco bisogna fare come a Napoli - le parole di Elpidio Capasso, segretario provinciale di Napoli - visti i tentennamenti del Pd verso forze di arretramento del panorama politico locale». Se c’era, insomma, una sola possibilità per il centrosinistra di fermare Ciro Borriello potrebbe essere definitivamente tramontata con la candidatura-bluff che si è trasformato nell’ennesimo autogol per il Pd.ALBERTO DORTUCCI 28/03/2012
Elezioni a Torre del Greco: disastro del Pd, il candidato sindaco «regalato» all'Udc Il Pd spaccato in due, l’Idv pronto a sposare l’ipotesi di un candidato proveniente dalla società civile e Sel perplessa davanti al solito «teatrino» elettorale del centrosinistra all’ombra del Vesuvio. Il tutto mentre l’Udc stringe il cerchio con i vertici provinciali degli «improvvisati» alleati e rischia di scippare il candidato sindaco alla coalizione che - a livello locale - lavora da tre mesi per costruire una valida e concreta alternativa all’amministrazione comunale targata Ciro Borriello.A tre giorni dalla presentazione delle liste, il centrosinistra resta senza pace e senza candidato sindaco. A tutto vantaggio del centrodestra, già in campagna elettorale da diverse settimane. Un gap che adesso la «strana coppia» Pd-Udc - messa in piedi da Andrea Orlando (nella foto) e Carmine Nocerino (rispettivamente commissario della federazione provinciale del Pd a Napoli e segretario provinciale dell’Udc), con il placet del segretario provinciale di Idv Elpidio Capasso - con un disperato recupero di credibilità e consensi. Una «mission impossible» che, a meno di nuovi clamorosi colpi di scena, sarà affidata all’avvocato Gennaro Malinconico.A vent’anni dalla sua unica esperienza politica a Torre del Greco, lo stimato professionista è in pole position - sostenuto dalla corrente dell’Udc che fa riferimento a Nicola Donadio, delfino dell’assessore regionale Pasquale Sommese - per frenare la corsa al bis a palazzo Baronale dell’ex deputato di Forza Italia. Una candidatura sulla carta «condivisa» da tutto il centrosinistra, ma su cui restano pesanti punti interrogativi. Perché i vertici locali del Pd insistono sull’idea - brutalmente bocciata da Andrea Orlando, dopo che era arrivata l’investitura ufficiale - legata a Luigi Mennella e gli esponenti di Idv hanno sciolto le riserve solo al termine del’ennesima «pausa di riflessione di 12 ore» strappata al termine del summit provinciale.«L’Italia dei Valori raccoglie l’invito a tenere unita la coalizione di centrosinistra in accordo con le forze moderate, a partire dall’Udc - la fumata bianca di Elpidio Capasso -. Rivendica, tuttavia, il diritto di indicare i tratti distintivi del candidato sindaco che dovrà guidare la coalizione e che non dovrà appartenere alla categoria dei politici di professione. Nelle attuali condizioni è il momento che i partiti facciano un passo di lato, favorendo l’individuazione di una personalità autorevole, di qualità morali indiscusse e che si sia affermata in campo professionale per capacità e competenze, attingendo dall´ampio consenso civico». Insomma, il preciso identikit di Gennaro Malinconico. Un’ipotesi su cui - alla luce della contiguità di diversi esponenti dell’Udc con l’amministrazione comunale guidata da Ciro Borriello - restano forti le perplessità di Sel. Ma, alla fine, pure Sinistra
Ecologia e Libertà (insieme a Verdi e alla civica Nova Civitas) dovrebbe piegare la testa all’ordine partito da Napoli. L’ufficialità della candidatura di Gennaro Malinconico dovrebbe arrivare oggi, quando è in programma una conferenza pubblica nella sede del Pd dei giovani candidati di partite e liste civiche del centrosinistra. Un incontro «per chiarire la propria posizione e far conoscere le proprie idee in merito agli ultimi sviluppi pre-elettorali. Una vera e propria rivolta contro le decisioni imposte a livello extraterritoriale per proporre una vera alternativa al sistema che stagna nell’indecisione e dimostrare che i candidati giovani del centrosinistra hanno un’idea differente del fare politica». Se il buongiorno si vede dal mattino, la «strana coppia» formata da Pd e Udc sembra destinata a un brusco risveglio.ALBERTO DORTUCCI 31/03/2012
Torre del Greco al voto, accordo Udc-Pd Soddisfazione di Orlando per l'intesa con i centristi. Si allarga la coalizione contro il sindaco "Esprimiamo grande soddisfazione per l'accordo che abbiamo raggiunto nei comuni di Torre del Greco e Pozzuoli in vista delle prossime elezioni amministrative sulla base di un programma elettorale condiviso e che guarda al futuro delle città". E' quanto si legge in una nota congiunta delle segreterie provinciali di Napoli del Pd e dell'Udc. "L'apertura della coalizione alle forze moderate e civiche ci consentirà di presentarci all'elettorato con maggior forza e credibilità. A Pozzuoli l'intesa è avvenuta perché dopo le vicende amministrative che hanno coinvolto la città serve maggiore stabilità e governabilità per il rilancio del centro flegreo", continua la nota."A Torre del Greco dopo i disastri dell'amministrazione guidata da Ciro Borriello, serve uno scatto in avanti improntato innanzitutto sui temi della legalità e della trasparenza, per dare una immagine nuova ad una città martoriata dall'incapacità della classe politica che ha governato fino ad oggi", spiegano Pd e Udc. "Un ringraziamento va innanzitutto ai gruppi dirigenti territoriali che con il loro lavoro hanno permesso di raggiungere questo straordinario risultato", conclude così la nota.31/03/2012
Torre del Greco - Amministrative, un poker di giovani per il centro-sinistra Minimo comune denominatore dei candidati: "Trasparenza e legalità".
Freschi dell'accordo raggiunto in sede provinciale, con l'adesione dell'IDV alla coalizione di centrosinistra, a Torre del Greco è partita la campagna elettorale. SI è tenuta ieri, presso la sede del PD della città corallina, la conferenza stampa a cui hanno preso parte i candidati al consiglio comunale del centro-sinistra Giuseppe Stasio (PD), Ernesto Ciampi (IDV), Leopoldo Fontanarosa ( Nova Civitas) e Gabriele Toralbo (SEL) hanno esposto i punti salienti dei loro programmi elettorali. Minimo comun denominatore è stata la cultura e la valorizzazione dei beni culturali torresi, che abbondano sul territorio, e che consentirebbero alla città corallina di riprendersi da quel "sistema economico medievale", come lo ha definito Fontanarosa, che non consente uno sviluppo economico adeguato ai tempi, ora che "è finita l'epoca d'oro dei marittimi". Un
esempio, è il caso della villa De Nicola, appartenuta al primo Presidente della Repubblica Italiana, che presenta una pineta che, secondo la volontà del presidente, doveva essere destinata ai bambini torresi. Volontà disattesa, visto che "il sindaco Borriello ha cementificato la zona per creare un'isola ecologica". Per questo i Giovani Democratici si sono attivati in una raccolta firme atta a riqualificare la zona secondo la
volontà di De Nicola. Stasio ha più volte ribadito l'alternativa che il centro-sinistra si propone d'essere ai vecchi modi di far politica, "che hanno portato negli anni ad una cattiva gestione amministrativa, che ha generato malessere e diffidenza da parte dei cittadini verso le istituzioni comunali". "Trasparenza e legalità" imperativi di questa campagna elettorale. Ciampi ha posto l'accento sull'insufficienza della burocrazia comunale, sugli sprechi pubblici, come "la prolungata presenza delle luminarie oltre il periodo natalizio, sulla disinformazione del cittadino, sulla difesa dei marittimi torresi". Propone "una politica di contenuti" e si auspica la creazione di "un centro interpartitico" per combattere "l'arroganza delle istituzioni" .Toralbo, infine, ribadendo la sua provenienza dalla "piazza", dalla politica del fare e dell'agire, indipendentemente da un
partito politico, ha affermato che "c'è bisogno di dare un segnale forte, che siamo in un'epoca di forti cambiamenti dove i vecchi sistemi politici sono ormai superati, e c'è bisogno di un profondo cambiamento". Il suo obiettivo è quello di "riuscire a dar voce e a riportare alle urne tutti quei cittadini che, da anni disillusi, hanno abbandonato l'impegno politico". Anche lui, come Stasio e gli altri, è convinto che ci sia bisogno di una maggiore trasparenza, per evitare imbrogli e sprechi. di Giovanni Marrazzo StabiaChannel.it 31/3/2012
Torre del Greco, Pd & Udc copiano il «sistema» del sindaco Ciro Borriello Alleanza politica tra «nemici» per battere il centrodestra alle elezioni
«L’unico modo per (provare a) battere Ciro Borriello è utilizzare il suo stesso metodo». E’ il ragionamento che ha messo in piedi l’insolita «armata» che il 6 e 7 maggio sfiderà alle urne il Pdl guidato dall’ex deputato di Forza Italia. Adesso è ufficiale: Pd e Udc - insieme a Idv, Sel, Verdi e una lista civica targata Valerio Ciavolino - correranno per la prima volta insieme all’ombra del Vesuvio per strappare la poltrona di numero uno di palazzo Baronale al leader locale del centrodestra. Un obiettivo che ha convinto i vertici provinciali dei due schieramenti - rappresentati rispettivamente dal commissario della federazione provinciale del Pd Andrea Orlando e dal segretario provinciale Carmine Mocerino - a mettere da parte le ruggini accumulate in 5 anni di cordiale indifferenza e a «dimenticare» (in particolare il Pd) i percorsi che in diverse occasioni - politiche e giudiziarie - hanno visto camminare a braccetto importanti pezzi da Novanta della nuova coalizione e il «sindaco dei disastri», secondo la definizione delle segreterie provinciali di Pd e Udc.Un «sindaco dei disastri» a cui, tuttavia, i nuovi alleati hanno letteralmente copiato il metodo utilizzato per vincere le elezioni del 2007: un laboratorio politico Idv-Pdl - inventato dall’onorevole Nello Formisano, guarda caso oggi «complice» dell’operazione Pd-Udc - con cui Ciro Borriello sbaragliò la concorrenza del centrosinistra guidato da Alfonso Ascione e l’Udc capitanato da Valerio Ciavolino. Una spregiudicata operazione che scatenò feroci polemiche e accuse, considerato che il Pdl aveva già annunciato che il candidato sindaco sarebbe stato il «barone» Gennaro Cirillo, poi retrocesso a ruolo di «vicesindaco di garanzia» prima di incassare il benservito sei mesi dopo il voto. Esattamente quanto accaduto, stavolta, a Luigi Mennella: prima annunciato dai vertici locali del Pd come leader di tutto il centrosinistra e poi «bruciato» da Napoli per allargare l’intesa all’Udc.Un Udc a cui il primo partito del centrosinistra ha regalato in candidato sindaco della quarta città della Campania, al termine di una partita che si è giocata su due tavoli: Torre del Greco e Pozzuoli, come si legge in una nota congiunta delle segreterie provinciali di Napoli del Pd e dell’Udc.«Esprimiamo grande soddisfazione per l’accordo che abbiamo raggiunto nei comuni di Torre del Greco e Pozzuoli in vista delle prossime elezioni amministrative sulla base di un programma elettorale condiviso e che guarda al futuro delle due città - spiega il documento -. L’apertura della coalizione alle forze moderate e civiche ci consentirà di presentarci all’elettorato con maggior forza e credibilità. A Pozzuoli l’intesa è avvenuta perché dopo le vicende che hanno coinvolto la città serve maggiore stabilità e governabilità per il
rilancio del centro flegreo mentre a Torre del Greco, dopo i disastri dell’amministrazione comunale guidata da Ciro Borriello, serve uno scatto in avanti improntato innanzitutto sui temi della legalità e della trasparenza per dare una immagine nuova a una città martoriata dall’incapacità della classe politica che ha governato fino a oggi». Belle parole per mascherare ciò che, invece, si evince chiaramente dai fatti e dalla storia: fino a oggi la soluzione adottata da Pd e Udc è esattamente la stessa che «il sindaco dei disastri» adottò nel 2007 per vincere le elezioni. Con una sola differenza: al momento, il candidato sindaco dell’Udc - l’avvocato Gennaro Malinconico, una sola esperienza in politica come consigliere comunale del Pli negli anni Ottanta - non conferma la sua discesa in campo. «Se dovessi essere indicato dalla coalizione - le uniche parole del noto penalista, in attesa di un incontro pubblico per ufficializzare la sua candidatura a sindaco - pretenderò dai partiti che tutte le procedure normative siano seguite rispettando la legge. I candidati? Non conosco la composizione delle liste, ma chi non è eleggibile deve essere immediatamente depennato». Appunto, legalità e trasparenza. Temi su cui, tuttavia, non tutti i nuovi alleati dell’insolita «armata» potranno puntare l’indice contro l’ex deputato di Forza Italia e su cui s’infiammerà una campagna elettorale che già si annuncia al vetriolo.ALBERTO DORTUCCI 01/04/2012
Torre del Greco al voto: scelto il candidato sindaco di centrosinistra-Udc Si punta sull’avvocato Gennaro Malinconico
Nell'ultimo giorno utile prima della presentazione delle liste, il cui termine ultimo è fissato per domani a mezzogiorno, arriva l'ufficializzazione del candidato sindaco del centrosinistra e dell'Udc a Torre del Greco (Napoli) per le elezioni amministrative del 6 e 7 maggio. Con un comunicato stampa congiunto i segretari di Pd, Italia dei valori, Sel, Udc, Insieme per la città, Nova civitas e Torre Libera hanno annunciato la loro convergenza sull'avvocato Gennaro Malinconico, nome circolato negli ultimi giorno e chiamato a sfidare nella prossima tornata elettorale il candidato a sindaco del centrodestra, l'attuale primo cittadino del comune vesuviano, Ciro Borriello. "Torre del Greco - si legge nella nota di centrosinistra e Udc - versa oggi in un momento di grave crisi economica, sociale e morale, che impone di voltare pagina e di riscrivere, così come
più volte i suoi uomini migliori hanno fatto in passato, la sua storia. La Commissione di accesso nominata dalla Prefettura è oggi chiamata a verificare l'operato dell'amministrazione comunale uscente e si profila all'orizzonte l'ipotesi, tutt'altro che remota, di scioglimento. Tutti chiedono, perciò, a gran voce che venga riaffermata la legalità e auspicano che uomini responsabili possano assumere la guida della città per
restituire a Torre del Greco la dignità che merita"."Questo - proseguono i segretari cittadini dei sette partiti che si riconoscono in questa coalizione - è il sentimento che ha determinato alcune forze politiche e sociali ad aderire alle richieste provenienti da tanti cittadini di scegliere quale candidato sindaco un torrese, non aderente ai partiti, di alta levatura morale, stimato professionista, che sia espressione della società civile. Pertanto i rappresentanti delle forze politiche e sociali che sottoscrivono il presente comunicato, pur se consci di poter esprimere candidati presenti al loro interno, moralmente irreprensibili, che rappresentano al meglio i valori politici e sociali di riferimento, hanno individuato nell'avvocato Gennaro Malinconico - una persona esterna alle forze scese in campo -, quella figura invocata da tantissimi cittadini di Torre del Greco, ritenendo che egli racchiuda in sé un'altissima moralità unita ai valori e agli ideali che la coalizione intende esprimere. L'uomo giusto, quindi, per rafforzare l'unità e la coesione sociale, rilanciando così l'economia della città. L'avvocato Gennaro Malinconico, consapevole dell'importanza e della complessità del ruolo che gli viene proposto, ha accettato con entusiasmo la candidatura offerta e si prepara ad affrontare il gravoso compito, operando nel segno della legalità e del rinnovamento".02/04/2012