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Argomento presente: « IL CIMITERO IN TORREOMNIA »
ID: 1534  Discussione: IL CIMITERO IN TORREOMNIA

Autore: Amministratore .  - Email: info@torreomnia.com  - Scritto o aggiornato: domenica 10 aprile 2005 Ore: 13:43

Amici,
si dice "chi trova un amico trova un tesoro" e chi ne trova due?
E' proprio vero Dio è veramente provvidenziale. Ogni volta che ti chiude una porta ti apre un portone. Egli, come si dice, è lungariello, ma non è scurdariello".
Paolo Di Luca e Carlo Boccia oramai li vedo quasi tutti i giorni. Paolo è poliedrico, esplosivo e imprevedibile, perché la sua mente spazia a 380 gradi, va dalla barzelletta al De Profundis. Tu non Egli non favella, ma emette dalle corde vocali scioglilingua a raffica senza intaccare una sillaba. Sta almeno cento giri sopra alla media. "Se li fuma" gli speacher in TV che raccolgono in 3 secondi le norme ministeriali in coda agli spot dei medicinali.
Paolo Di Luca è l'archivio vivente del Calcio Turris.
Chi, se non Carlo Boccia poteva avere l'idea di "immortalare", è proprio il caso di dire, il Cimitero torrese in Torreomnia?. Carlo Boccia lo vedo quotidianamente, il "Zoff delle occasioni" perché prende sempre la palla al balzo, ha già ottenuto il permesso dall'assessore addetto per scandagliare il Cimitero di Torre palmo palmo. Con una "manodopera" così posso andare anche in pensione.
E così, prossimamente avremo in Torreomnia il nostro bravo "memento mori" grazie al braccio e la mente di Carlo. I viali della nostra casa eterna, i monumenti, le tombe degli uomini "illustri", quelle dei caduti, ma non trascurerò, (altrimenti, è proprio il caso di dire, passeranno sul mio cadavere), non trascurerò le povere tombe degli sconosciuti, dei semplici, dei poveri cristi.
Chi volesse dare ulteriori suggerimenti scriva un messaggio a Carlo Boccia o a lo invii nel forum.
Da secoli si parla dei torresi vivi. Chissà se, partendo a valle, non possa avvenire un sovvertimento dell'immaginario collettivo e ricomporsi, al di qua del Settimo Cielo o dal profondo di Casadiavolo, una sorta di palingenesi.
Luigi Mari

P.S. – Chi dovesse disturbarsi all’idea si faccia un giro tra i diecimila cimiteri virtuali della rete. Inserisco qui un link di uno dei primi cimiteri virtuali napoletani dove è possibile venerare il proprio defunto, accendere ceri e inviare preghiere, far dire messe, ecc. In più troverete la tomba di Totò, Troisi, Garibaldi, ecc.

http://requiescat.org/

Oppure si suggestioni con la morte in Torreomnia

http://www.torreomnia.com/personaggi_anonimi/personaggi/compro_morte/set_fra_compro.htm

 
 

ID: 1573  Intervento da: Luigi Mari  - Email: info@torreomnia.com  - Data: domenica 10 aprile 2005 Ore: 13:43

Miei cari amici, in questa discussione Monica scrive:


(...) La sezione, però, che il Mari ha indicato con un link, quella relativa ai personaggi anonimi e precisamente "L'uomo che compra la morte", mi sembra quanto meno di cattivo gusto. Mi ha turbata profondamente. Anzi mi ha sconvolta al punto di provocarmi delle pulsioni erotiche fastidiose. Io sono ipersensibile.
Gigi cacella tutto: le foto delle bare, i fiori funebri, la testa di morto decomposta, è assurdo, ma come ti viene, ma cosa passi ogni tanto. E poi, che cacchio compra questo signore? Compra la morte, ma che cazzate sono queste. Mi sembra che così offendi l'intelligenza della gente.

Mari risponde:
Le religioni senza l'idea del dolore fisico post-mortale, potrebbero pure andare in pensione. Ogni concetto, per essere assimilato va esposto con tinte forti, anche in maniera caustica. I pizzicotti e i graffi "risvegliano" più e prima del solletico.
La pubblicità di respiro planetario ha come fondamento il sesso, se avesse il mistico o la poesia nessuno comprerebbe più nulla. Il fine giustifica i mezzi. I miei "scuotimenti" di coscienza, per così dire, non sono imposti come, ed esempio, un manifesto murale raccapricciante delle multinazionali dell'abbigliamento; I miei messaggi al primo impatto visivo possono essere evitati. Ma Tu hai scandagliato tutta la sezione "personaggi anonimi" e ne sei rimasta scossa. Il metodo ha funzionato. Solo che invece di cogliere la profonda umanità che se ne evince, ti sei soffermata sulle pulsioni erotiche che quel multimediale ti ha provocato perché la tua psiche vi ha piazzato come difesa sostitutiva la tua fisiologia.
L'Eros -Thanatos freudiano. Sesso come istinto di vita strettamente connesso all'istinto di morte, non solo, di finibilità con probabile assenza salvifica proprio per il peccato insito nel sesso dalle culture millenarie.

Monica scrive:
Adesso mi risponderai che si tratta di linguaggio figurato, di messaggio traslato, di arte avanzata. Quell'intervista fa schifo e basta. Ma quello che più mi sconcerta è come può uno che scrive un saggio sul sesso sublime davvero inedito e di rara fattura, un concetto dell'amore fisico lirico, ispirato, diafano e paradisiaco, cadere, poi, nella banalità del metafisico ciarlatanistico?
Il Mari è imprevedibile. E' un camaleonte, sembra avere dieci personalità in una. Se lo scopo di queste interviste è quello gratuito di scuotere, turbare a tutti i costi solo per fare sensazione, scoop, il Mari è fuori strada, almeno per l'ambiente torrese.

Mari risponde:
Io ti amo per la tua trasparenza, potessi pure essere gobba. So, intanto, quanto Tu mi stimi e mi vuoi bene; ma ancora non riesci a cogliere metodologie, forme e provocazioni come previste. Figuriamoci gli altri che ancora usano il formale "Ciao" in testa ai messaggi, come se il "Caro" presumesse dipendenza affettiva o, addirittura, sensualità. Non si spiegherebbe quando mi riveli al di là del cavo il Tuo bisogno di abbracciare un sessantenne malandato e fisicamente non entusiasmante come attrattiva fisica. I miei messaggi scuotono e smottano per prima la mia coscienza. Il turbamento, lo scuotimento morale ed etico, se c'è, è mio prima che del lettore.
Quando si smotta un terreno le ruspe fanno un fracasso infernale e si alza un polverone enorme.

Chiudo con una freddura di Paolo di Luca per alleggerire:
"Sai Gigi, da giovane ho rischiato di diventare il cognato di Gesù. Mi innamorai platonicamente di una suora, una Sua sposa...".

Apparentemente blasfema, questa frase, nasconde invece cristianità in me e in Paolo ed un profondo rispetto per la figura di Cristo, assoluto e incommensurabile nel ruolo di Dio, qualsivoglia sia l'"etichetta" che le etnie Gli danno. Ho impiegato mezzo secolo per capire che l'ateo o il bestemmiatore sono in fondo dei religiosi disturbati, degli ostinati fragili che esorcizzano la pochezza dell'uomo con le ridicole idee umane, estremamente limitate rispetto al trascendente. E quello che è più sorprendente è che Dio, Allah, Budda, sono la stessa entità. Eppure l'uomo si ostina a scindere, ad esempio, il cristianesimo, in centinaia di "etichette".

Luigi Mari


ID: 1539  Intervento da: Monica Falanga  - Email: monicafalanga@virgilio.it  - Data: lunedì 4 aprile 2005 Ore: 15:10

Ciao Luigi,
sono un po' incazzata con te. Quindi Ciao a tutti gli amici del forum.
Alla fine della mia carriera sto oberata di lavoro.
Scusate tutti se non scrivo. Ho in serbo tante cose, ma il lavoro mi assorbe tutta la giornata.
Molto bella l'idea di riportate il Cimitero di Torre su Torreomnia. Pensate a quelli che stanno oltre oceano. L'idea di primo acchito mi è sembrata un po' macabra, poi ho riflettuto bene. In fondo se pensassimo un pochinino in più al "fine" della nostra vita saremmo un tantino meno stronzi. Evviva la faccia!
La sezione, però, che il Mari ha indicato con un link, quella relativa ai personaggi anonimi e precisamente "L'uomo che compra la morte", mi sembra quanto meno di cattivo gusto. Mi ha turbata profondamente. Anzi mi ha sconvolta al punto di provocarmi delle pulsioni erotiche fastidiose. Io sono ipersensibile.
Gigi cacella tutto: le foto delle bare, i fiori funebri, la testa di morto decomposta, è assurdo, ma come ti viene, ma cosa passi ogni tanto. E poi, che cacchio compra questo signore? Compra la morte, ma che cazzate sono queste. Mi sembra che così offendi l'intelligenza della gente.
Adesso mi risponderai che si tratta di linguaggio figurato, di messaggio traslato, di arte avanzata... Quell'intervista fa schifo e basta. Ma quello che più mi sconcerta è come può uno che scrive un saggio sul sesso sublime davvero inedito e di rara fattura, un concetto dell'amore fisico lirico, ispirato, diafano e paradisiaco, cadere, poi, nella banalità del metafisico ciarlatanistico?
Il Mari è imprevedibile. E' un camaleonte, sembra avere dieci personalità in una. Se lo scopo di queste interviste è quello gratuito di scuotere, turbare a tutti i costi solo per fare sensazione, scoop, il Mari è fuori strada, almeno per l'ambiente torrese.
Portare invece la realtà del cimitero a torre è invece un'idea poetica, secondo me.
Sono certa che chi ti segue ti ama e ti odia, perchè, come tu mi hai insegnato, si tratta dello stesso sentimento all'estremo opposto.
Un ultima cosa, me ne infischio se la gente segua o meno i miei messaggi, voglio solo dichiarare che l'idea della password alla mia pagina in bacheca è stata del Mari, e non mia. Ha fatto bene a neutralizzarla.
Anzi è da ieri che mi prudono le mani, per non dire altro, all'idea di inviare mie foto che esaltano tutta l'armonia di un corpo femminile. Ho ompiegato 10 anni per raccogliere le migliori. E lo farò ad un solo patto se il Mari pubblica il saggio sul sesso sublime che mi ha inviato privatamente. Quello sì sarebbe uno scoop.
Originali i testi del Giudice Francione. Un vernacolo nuovo. Il contesto generale, per quel poco che ho letto, è di grande significato. Approfondirò.
Monica
Ausfidersen (adattamento italianizzato fonetico).


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