ID: 15510 Intervento
da:
la redazione
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- Data:
domenica 10 febbraio 2013 Ore: 13:46
| Arlecchino e Brighella si trovano spesso in rapporto con Pantalone, ricchissimo e avarissimo mercante veneziano.
Pieno di soldi, ha sempre paura di perderli e la sua caratteristica è quella di lagnarsi continuamente (per questo la gente spesso lo evita).
Ma non è intelligentissimo e prenderlo in giro è abbastanza facile. Ci riescono qualche volta anche Arlecchino e Brighella, mentre ci riescono sempre la moglie e la figlia. |
| Colombina, unica donna di rilievo nel panorama delle maschere, è una servetta veneziana un po' civetta, che si lascia corteggiare volentieri da tutti senza fare tante storie.
Ma è furba e scaltra: non si lascia imbrogliare facilmente e sa rimettere gli uomini al loro posto quando esagerano. Anche Arlecchino, suo eterno fidanzato, con lei deve stare molto attento.
È decisa, vivace e graziosa. Ed è una gran chiacchierona. |
| Gianduja è un gentiluomo piemontese di origini contadine: non ama la rissa ma è sempre dalla parte degli oppressi e contro i tiranni. La sua caratteristica principale è il buonsenso, ma è anche testardo e un po' sospettoso.
Ama moltissimo il buon vino e mangiar bene.
Il nome deriva dal piemontese Gioan d'la douja, che vuol dire Giovanni del boccale (perché appena entra in un locale chiede sempre da bere). |
| Il Dottor Balanzone è bolognese: saccente, erudito, pedante, brontolone, sputasentenze, esperto in ogni scienza e arte, la sua caratteristica principale quella di chiacchierare senza fermarsi mai dicendo cose senza senso che nessuno capisce (ma sempre con aria dottorale e seriosa).
Il suo nome deriva probabilmente da balla nel senso di bugia, frottola. |
| Meneghino è un altro servitore, ma stavolta milanese, che sa sempre rispondere con la battuta giusta a ogni domanda.
È così amante della sua libertà e indipendenza che è diventato simbolo di Milano nella lotta contro l'occupazione austriaca della metà dell'Ottocento.
Ancora oggi dire "meneghino" è uguale a dire "milanese".
Il suo nome deriva da Domenico / Domenichino. |
| Tartaglia è sicuramente una delle maschere più comiche: la sua origine è forse veronese o forse napoletana. Certo è che a Napoli ha avuto grande successo e molti eredi.
Tartaglia è balbuziente e quando parla non si sa mai dove i suoi discorsi andranno a finire. Le cose che dice sono spesso incomprensibili ma proprio in questo non-sense sta gran parte della sua comicità. |
| Stenterello è un personaggio magro e allampanato, che proprio con la sua magrezza rivela la sua vita di stenti.
La maschera è toscana.
Stenterello è saggio, arguto e ottimista. Molto generoso con chi è più povero di lui, è però piuttosto sfortunato, sempre inseguito dai creditori e tradito dalla moglie |
| Rugantino è una maschera romana.
E rappresenta in pieno quello stereotipo tipico romano di persona arrogante e manesca, ma a suo modo anche generosa, personaggio insomma ignorante, spaccone e un po' violento ma in fondo di buon cuore.
Il nome deriva da rugare, minacciare provocando, la stessa radice appunto di arrogante. |
| Capitan Spaventa è detto anche Capitan Fracassa perché combatte più con la lingua che con la spada.
Porta con sé un grosso spadone ed è temerario e intrepido.
Il personaggio prende in giro gli ufficiali del suo tempo ed è di origine ligure. |
| Pulcinella (con Arlecchino sicuramente la maschera più famosa e popolare) è napoletano. Il suo nome è di origine incerta: forse deriva da pulce, forse da pulcino.
Il personaggio rappresenta la plebe napoletana sempre sfruttata dai potenti, affamata e dissacrante.
A differenza di Arlecchino, Pulcinella non copre solo il ruolo di servitore ma di diversi personaggi e spesso ha una venatura, oltre che comica, anche drammatica. |
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