C’è preoccupazione tra la gente che abita ai piedi del Vesuvio,
la montagna simbolo di Napoli che secondo un noto vulcanologo giapponese,
Nakada Setsuja, potrebbe
eruttare da un momento all’altro. Lo scienziato giapponese, che ha
parlato nel corso dei lavori della XII conferenza mondiale dei geoparchi ad
Ascea, nel Parco nazionale del Cilento, ha detto letteralmente «il
Vesuvio erutterà, è sicuro perché è un vulcano attivo, anche se non si può
prevedere quando», ed ha aggiunto che «gli
italiani devono discuterne e preparare un piano per gestire la situazione».
Niente di nuovo o particolarmente eclatante dunque, anche se l’uscita di
Setsuja, tra i più apprezzati sismologi al mondo, ha provocato una pioggia
di titoloni allarmati sulla stampa nazionale, a partire dai giornali locali
campani. Anche perché che il Vesuvio possa eruttare prima o poi è un fatto
puramente statistico, prima ancora che scientifico, trattandosi appunto di
un vulcano attivo: l’ultima eruzione del celebre cono risale infatti al
1944.
C’è poi da ricordare che il
Vesuvio è un vulcano che nella sua storia ha avuto attività prevalente di
tipo esplosivo e non
effusivo, quindi potenzialmente molto pericolosa. Del resto, chi non ricorda
di aver studiato su libri di scuola i drammatici effetti della storica
eruzione del 79 dopo Cristo, quella che sommerse di lava, cenere e lapilli
Pompei, Portici, Stabia e Oplontis (Torre Annunziata) consegnando alla
storia per sempre le splendide città romane.
Ma i segnali che la montagna simbolo di Napoli possa “esplodere” da un
momento all’altro non ci sono. Lo conferma anche Paolo Papale, responsabile
del dipartimento Vulcani dell’Istituto
nazionale di Geofisica e Vulcanologia che
ai microfoni di Corriere
Tv (nel video in basso) ha
detto che «L’attività
del Vesuvio è costantemente monitorata e non c’è alcuna avvisaglia che stia
cambiando», sottolineando inoltre che «I
piani di mappatura delle zone di pericolosità e di evacuazione ci sono».
Della zona rossa, quella che sarà oggetto di evacuazione in caso di eruzione,
fanno parte i comuni di Boscoreale, oscotrecase, Cercola, Ercolano, Massa di Somma, Ottaviano, Pollena Trocchia, Pompei, Portici, Sant’Anastasia, San
Giorgio a Cremano, San Sebastiano al Vesuvio, San Giuseppe Vesuviano, Somma Vesuviana, Terzigno, Torre Annunziata, Torre del Greco, Trecase, le circoscrizioni di Barra, Ponticelli e San Giovanni a Teduccio del Comune di Napoli, i comuni di Nola, Palma Campania, Poggiomarino, San Gennaro Vesuviano e Scafati, e l’enclave di Pomigliano d’Arco nel Comune di Sant’Anastasia.