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Argomento presente: « LA VERA BIBLIOGRAFIA » | |||||
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ID: 1615 Intervento
da:
Amministratore .
- Email:
info@torreomnia.com
- Data:
lunedì 18 aprile 2005 Ore: 00:20
Signori, la bibliografia di Torre del Greco è completamente rinnovata. Vedi link in prima pagina del forum in alto a destra. oppure nella sez. opere, cultura, ecc. http://www.torreomnia.com/bibliografia.htm E' stata ampliata al massimo, trecento titoli; e contiene centinaia di foto delle copertine dei libri. Un vero e proprio esaustivo strumento guida. La spina dorsale della cultura torrese. La nuova bibliografia non sostituisce la vecchia ma la integra. Alcuni libri che non si trovano nell’elenco di sintesi sono nel secondo elenco, per così dire, generale, e viceversa. Ciò perché i due elenchi sono stati stilati da due persone diverse: il sottoscritto e il prof. Ciro Di Cristo. Torre del Greco vanta una vasta tradizione letteraria. I libri che citano Torre del Greco o che ne riportano notizie sono migliaia. Questa bibliografia cita testi completi scritti per Torre e su Torre. Il commento solo alle opere dell’elenco breve è dovuto al fatto che le ho avuti questi tomi sotto mano. Quindi per una panoramica globale vedi l'elenco generale con circa 300 titoli. Una curiosità: sto nell'Arte nera dall'età di nove anni e potrei raccontarne di aneddoti circa le controversie, le divergenze, le dispute di alcuni autori torresi a me contemporanei, diatribe che sorgevano anche da sentimenti puerili di concorrenza, dove gli universali sentimenti irriducibili quali l'invidia e la gelosia rendono anche gli uomini di cultura bambini capricciosi e dispettosi. Sarebbe un libro desueto: "Dietro le quinte della cultura torrese" scritto da un testimone oculare. Ma devo propendere per i discorsi costruttivi. Beghe e pettegolezzi allignano in tutte le fasce sociali e in tutti gli ambienti, è controproducente per tutti tracciarle con l'evidenziatore. Le debolezze umane nulla tolgono alla valentia degli autori e alla bontà dei loro componimenti. Ma talvolta proprio alcuni detentori di una certa cultura o pseudo-cultura, per fortuna ancora pochi, ma potenti, che snobbano qualsiasi iniziativa culturale di neofiti fuori del giro consolidato, stagnati nei loro oscuri cunicoli di clientelismi e favoritismi, crogiolati nei banali convenevoli e reciproci incensamenti di circostanza, talvolta con apologie ad autori di vere zavorre letterarie fatte di croste o libercoli e quant'altro; senza generalizzare, chiaramente e con tutto il rispetto per gli intellettuali VERI di Torre del Greco che non sono pochi, grazie a Dio. Ma qualsiasi fatica culturale, anche se mediocre, in qualsiasi contesto politico- ambientale viene realizzata, mantiene il suo valore storico- informativo persino nell'antietica, nel negativo storico. Opere come "La mia Battaglia" di Hitler, raccapricciante, eticamente parlando, lasciano una conoscenza di realtà interiori profonde, anche se contorte o perverse. Alcune opere che seguono non sono di carattere divulgativo, ma degli approfonditi studi per gli addetti ai lavori. Voglio dire che sono testi utilissimi ed insostituibili per studi e ricerche, ma spesso sono strutturate nella maniera più tediosa possibile. Non vi è nessuna gradevolezza di stile da cogliere, in queste, tra l'altro, estenuanti fatiche, per cui viene precluso a priori il piacere di leggere. Per fortuna altri autori hanno avuto la buona idea di romanzare, poetizzare gli argomenti e rendere la lettura piacevole per tutte le fasce sociali, quindi divulgativa, ma, a memoria d’uomo, a Torre non è frequente leggere testi che si attengono all’arte scrittoria avanzata per un motivo semplice, non si fa narrative, o almeno la si fa all’acqua di rose. Al di là delle pregevoli opere storiografiche, qualche libro locale è penetrato nelle famiglie torresi, nei costumi del nostro popolo; altri si sono soffermati sulle usanze, sulle tradizioni, ma nessuno è mai penetrato nel substrato psicologico delle singole personalità, nell'animo popolare, nei sentimenti dei singoli personaggi torresi vecchi e nuovi. Si è sempre lavorato sul vago, sul generico sul sociale generalizzato relativo all’urbanistica, alle legislazioni ai mutamenti storici. Conosciamo a menadito quanti peli sulla nuca aveva Giuseppina d'Alagno, quante proprietà avevano i Carafa, quante volte al giorno andava... nel cesso Giovanni Caracciolo detto Sergianni; e la cittadinanza? Le spose e le mamma in pena per il loro congiunti sul mare tempestoso? L'angoscia del padri sperduti per anni sugli oceani, in un passato non molto lontano, impotenti di seguire l'età evolutiva dei figli, di beneficiare quotidianamente del calore familiare. Questi possono essere alcuni profili individuali, interiori degli antichi torresi e, come retaggio, di quelli moderni. Perché dalle testimonianze degli attuali anziani, da foto e documenti si può risalire e costruire pure la storia interiore di un popolo. Dei vesuviani, invece, si ripiega al solito con i bravi professionisti quali Rea o Prisco, Compagnoni od Ortese o, in certi tratti, lo stesso Marotta fino al caustico Malaparte. Perché a Torre del Greco non abbiamo mai avuto un vero romanziere. Uno tradotto, di respiro almeno europeo. Sono ben poche le righe di Clotilde Marghieri che stese quando dimorava a Torre. E Leopardi era troppo assorto nei propri tormenti per poter scrutare i sentimenti profondi dei torresi. Nel suo soggiorno tornese il grande poeta scriveva tenendosi sul generico. A TORRE MANCA LA NARRATIVA! I pochi tentativi sono di scarso valore. Filologia, agiografia, storiografia non è scrivere nel senso del bello letterario, dell’arte scrittoria, della creatività. Nella narrativa ci vuole la genialità, il talento, in una parola la creatività. L’arte dello scrivere non si impara sui banchi di scuola. Luigi Mari |
ID: 1601 Intervento
da:
Luigi Mari
- Email:
info@torreomnia.com
- Data:
giovedì 14 aprile 2005 Ore: 15:38
Mio caro Ciro, amico di gioventù, del primo idealismo della prima “scapigliatura gozzaniana". Dei primi giornalini marottiani. Tu appartieni a quei "pochi ma buoni". Un altro candido. In questo Tuo prezioso documento ci sono testi scritti per Torre del sei, sette, ottocento che ne ignoravo esistenza di autori e titoli. Tu sei uno di quelli "pochi ma buoni" che sa benissimo di dare "perle ai porci", (come dicevano già i latini), ma lo fai disinteressatamente. E' per la gente come Te che io non oscuro Torreomnia, e soprattutto per i giovani che non lo faccio. Per i nostri giovani puliti, vittime del sistema, dei vecchi volponi, dei baronati mai abbattuti; peggiori, oggi, perché camuffati dalle pseude-democrazie. Ne beneficeranno i giovani di Torreomnia, noi vecchi bacucchi riponiamoci in pensione. L'essere umano nasce con le mani chiuse e muore con le mani aperte. Diamo a loro quello che di buono abbiamo, apriamole queste maledette mani accaparratrici, avide di infermità, di insaziabili bisogni di potere e di successo. Apriamole prima di morire. Quel poco di amore e di libertà che ci è rimasto dentro aspergiamoli sui giovani, sul futuro del mondo. Poverini i giovani, molti di essi soffrono il "mal di vivere" per colpa della sociètà ipocrita. E i grandi non ci vergogniamo delle nostre complicità, dei nostri accomodamenti, delle nostre connivenze a discapito dei posteri. Entro stasera l'inedita, completa, straordinaria Bibliografia del filologo- storico- archeologo Ciro di Cristo starà al suo posto. Indicherò il percorso nella discussione "Avvisi di servizio". E a proposito di Archeologia. Il nostro buon Ciro mi ha portato uno studio sul sottosuolo torrese della Sovrintendenza di Pompei, un centinaio di pagine stampate corredate di foto ed illustrazioni. Non le pubblico ancora in Torreomnia per mancanza di autorizzazione alla riproduzione. Ciro Di Cristo sta provvedendo. L'autore di Torreomnia |
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