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Argomento presente: « A Torre un uomo sbrana 8 lupi »
ID: 1621  Discussione: A Torre un uomo sbrana 8 lupi

Autore: Amministratore .  - Email: info@torreomnia.com  - Scritto o aggiornato: mercoledì 28 giugno 2006 Ore: 15:27

A TORRE DEL GRECO UN TREDICENNE SBRANA UN BRANCO DI LUPI

Link dove è stata ricavata la notizia:

http://trascendentale.altervista.org/art/albino.htm

Karol Mondadori

TORRE DEL GRECO - Nelle scuole di giornalismo di tutto il mondo il concetto di notizia viene spiegato con un arguto apoftegma: "Un cane che morde un uomo non fa notizia; ma un uomo che morde un cane sì!" Santa è la saggezza degli antichi!

Però siamo sicuri che nessun docente abbia mai anche solo immaginato lo strano caso di un ragazzino tredicenne, per giunta albino, che derubi (e sbrani) non un singolo animale, ma addirittura un intero branco. E nemmeno di cani, ma di lupi dal pelo grigio. Avete capito bene.

Strano ma vero, è accaduto in pieno centro di Torre Del Greco, alla presenza di una piccola folla di astanti che, secondo alcune testimonianze raccolte da Trascendentale, ha accompagnato gli spasmi delle mascelle assassine del giovanotto con un ritmico battimani.

Ecco come sono andati realmente i fatti. Alle ore 12:00 del 24 novembre scorso, il panico e il terrore si sono diffusi per le strade della placida cittadina campana, allorquando un gruppo di otto lupi della steppa - di provenienza ignota - ha fatto capolino in pieno centro. Dai loro occhi scintillanti, ci ha riferito la signora Concetta, si capiva subito che quegli animali bramavano solo sangue fresco per le loro fauci.

Il sole caliente del nostro focoso sud batteva cocente sui baffi e sui sombreri. Come è noto, è quella l'ora dedicata in tali zone alla siesta pomeridiana. In attesa che il solleone desse un po' di tregua alle roventi sabbie e dune, soltanto pochi serpenti circolavano ancora un po' storditi, in cerca di un fresco riparo. Ecco perché i lupi hanno dovuto girovagare un po' prima di poter trovare una gustosa preda viva. Questa preda era stata individuata in Gennaro Pasquale, di professione assicuratore, che in quel mentre si godeva il sonno dei giusti accasciato sotto una palma.

Per fortuna del signor Pasquale, il branco è stato avvistato prontamente da una vedetta, e ci ha pensato il sacrestano a suonare la campana della sua piccola cappella e a svegliare tutta la città, chiamandola alle armi. Otto lupi sono un guaio per tutti, e anche i più coraggiosi giovani di Torre Del Greco ci hanno pensato cento volte prima di intervenire. "Quei lupi là - ci ha detto il signor Felice, per darci la misura del pericolo - non avrebbe avuto cuore di affrontarli nemmeno un camorrista!"

Quando si dice allora la Provvidenza! Sotto quel sole caliente, in quell'afa infernale come solo la pampa conosce e teme, non un caballero né un pistolero sono giunti a liberare Torre dal pericolo, ma un ragazzino! E per di più albino!

Al trotto come un desperado, il giovane M.P. si è avventato impavido sui lupi, intorpiditi dal caldo, e li ha azzannati uno ad uno alla giugulare fino a prosciugarne i corpi di ogni singola goccia ematica.

Poi, inzuppato di sangue ma osannato come un capotribù, s'è appropriato delle pelli di un paio di animali e, tra un inchino e un bacio alla folla, è tornato nella sua cameretta.

Il fortunato signor Gennaro Pasquale ha espresso in seguito il desiderio di ringraziare il suo salvatore, e i festeggiamenti per quest'atto eroico sono già stati fissati per il prossimo 6 marzo.

A questo punto, come si direbbe in una seria scuola di giornalismo, non resta che rallegrarci e dichiarare sorridenti: tutto è bene quel che finisce bene!

Karol Mondadori

 
 

ID: 3603  Intervento da: Pasquale Zuccarini  - Email: ziccarini2@virgilio.it  - Data: mercoledì 28 giugno 2006 Ore: 15:27

Sono entrato a fare parte della redazione di Torreomnia da un paio di mesi. Non immaginavo, però, quando fosse sorprendente questo forum con i messaggi del secondo semestre 2005.
Questa discussione, altro che trascendentale... Come fa un gruppo Mondadori a scegliere lo scenario di Torre del Greco per un canard giornalistico del genere e lasciarlo in permanenza in rete?

trascendentale.altervista.org/art/albino.htm


ID: 1629  Intervento da: Monica Falanga  - Email: monicafalanga@virgilio.it  - Data: martedì 19 aprile 2005 Ore: 15:12

Amici,
chiedo sempre scusa per le mie apparizioni occasionali nel forum. Il lavoro e gli occhi degli assatanati colleghi, mi divorano. Menomale che nel mio ambiente ci sono abbastanza gay. Ho appena terminato la pausa pranzo.
Il forum ha migliaia di lettori, anche sparsi per lo stivale. Molte frasi, concetti, titoli del forum sono stati catturati dai principali motori di ricerca. Cosicché digitandoli nei loro Form si viene introdotti direttamente nel Forum di Torreomnia.
Molti torresi, però, seguono soltanto l'andamento, altri compaiono solo una volta. Ma sappiamo bene che Torre è una città strana. Da noi si mette la testa fuori dal saio solo quando si è impeccabili, quando si è sicuri di non sfigurare. Che banalità. Che dolcezza le gaffe, che tenerezza le imperfezioni, che gioia le incertezze, che candore l’arrossire. Che non orgasmi, od orgasmi asettici, intirizziti, raggiungeranno i perfezionisti, i “perfettini”.
Le donne manco a parlarne. Tutti vengono a ficcare il naso nei fatti del forum, ma nessuno si espone in prima persona, nessuno rischia la “presunta” propria rispettabilità. Che tormentone, che smottatore di zolle di coscienza è questo forum. Nessuno si sarebbe conosciuto davvero nel profondo se non fosse stato per esso. Per anni si è portato addosso, come dice il Mari, le puzze delle proprie inferme percezioni pseude-culturali ed etiche, senza accorgersene del loro incancrenimento, della loro decomposizione alla luce dei tempi moderni, grazie a Dio, liberati dai pregiudizi e dal perbenismo.
Non è il Mari che è grande, ma è questo forum in se che si è rivelato sorprendente perché è lo specchio delle nostre anime dove finalmente è possibile vedere una cosa astratta come la coscienza. Il Mari da solo non ha significato, sarebbe un attore senza pubblico. E’ il Mari insieme agli altri che ha scatenato l’occulta sedicenza, ha soppresso il conclave della mente torrese intorbidita da secoli di ristagno.

Sagaci e divertenti le "trovate" di Paolo di Luca. Inquietante la nota dell'amministratore sul ragazzo che sbrana gli otto lupi. Il sito da cui ha rilevato la notizia è molto provocatorio.

Ma dove li pesca il Mari questi siti? Confessione: l'ho segnalato io al Mari. La trasgressione mi accende. Il peccato mi travolge come un fiume in piena.

http://trascendentale.altervista.org/art/albino.htm

(dateci un'occhiata, specie i bacchettoni pseudo-moralisti torresi).

Checchè si possa pensare di me sono cristiana convinta. So pure che Dio, pur non amando il peccato, ama i peccatori, altrimenti ci fulminerebbe e non ci metterebbe alla prova con il "libero arbitrio". Dio ha figli e non nipoti, come l'uomo. E so pure che si può vivere senza Dio, ma non si può morire senza di Lui. Sorpresi? Una new Maria Maddalena?

http://trascendentale.altervista.org/

La redazione (sono tutti amici miei): Cavalier Gustavo Patrizio Conigliano, James Molay Jr - Aleksandr Vladimirovich Serebriakov - Karol Mondadori - Arminio Olderigo dei Gianfigliazzi - Steve Watson II, fanno capire che il loro sito è internazionale. E perché ambientare proprio a Torre il "fattaccio" dei lupi? Con migliaia di paesi sparsi in tutta Italia, perché proprio Torre?. Credete, non c'è il mio zampino. Karol Mondatori l’estate scorsa visitò Torre e ne rimase scossa.

Al simpatico Paolo di Luca dedico questa notizia: mia nonna, settantacinquenne torrese, è stata stuprata a Torre da un branco di ventenni pervertiti. Solo che all'atto di fornire ai militi dati per un identichit si è rifiutata con una candida, sdentata, trasognante giustificazione:
"Lasciate sta' brigadie', chisà quanno me capita 'nata vota!".

Come è significativo, utile, prezioso il silenzio degli iscritti "imboscati" di questo forum, nascosti dietro i cespugli di una coscienza incerta, fragile, quasi autocommiserante. Che Dio li illumini" Proteggere la propria pelle desquamata dalle cellule morte di un inerte ed asociale istinto di conservazione, con la pomata protettiva dell'astensione, della rinuncia a contribuire a conoscerci per meglio poterci capire, per meglio poterci amare.

Leggiamolo “Vivere, amare, capirsi” dell’italo-americano Leo Buscaglia. 200 milioni di copie, tradotto in tutto il mondo. Ah no, forse meglio non leggerlo, ci vergogneremmo troppo!

Con questo messaggio il Mari si è assicurato un'altra bella fetta di audience.

Monica Falanga



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