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Argomento presente: « Francione: La sposa di Corinto »
ID: 1623  Discussione: Francione: La sposa di Corinto

Autore: gennaro francione  - Email: adramelek@tin.it  - Scritto o aggiornato: martedì 19 aprile 2005 Ore: 19:19

Amici,

Copio e incollo notizie di una rappresentazione di un mio testo.

al Circolo Arci Matilda - via lungo canale est, 4 - 55049 Viareggio
martedì 26 aprile ore 22- tel. 0584-383238

http://www.matilda-osteria.com/matilda_home.htm


LA COMPAGNIA SCHERZI D'AMORE

PRESENTA

LA SPOSA DI CORINTO

di GENNARO FRANCIONE

Con: Deborah Massaro
Anna Cetorelli
Stefano Masala
Musiche di Marcello Appignani
Uff. stampa e P. R.: Astrid Agius
Luci: A.T. Promotion
Costumi: Sartoria Pinelli
Regia: Deborah Massaro


La sposa di Corinto, già rappresentato con successo al Teatro dei Contrari
di Roma, è un dramma bucolico-vampiresco in un atto. Partendo dalla omonima
ballata di Goethe, il giudice-drammaturgo Francione racconta del poeta
Amorgo alle prese con Melusina, la moglie vampira, e con le infernali amanti
dei quattro elementi.


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SCHEDA

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LA SPOSA DI CORINTO


di

Gennaro Francione

PERSONAGGI
LO SPOSO AZZURRO: AMORGO
LA SPOSA BIANCA: MELUSINA
LA SUOCERA: ECUBA
LA SALAMANDRA(rosso-fuoco): GONGILA
LA TROLL(terra-nero): AGALLIDE
L'ONDINA(acqua-blu): EURIDICE
LA SILFIDE(aria-verde): CLEIDE


PREFAZIONE

La sposa di Corinto è un dramma bucolico-vampiresco con danza dei quattro
elementi in un atto.
Un giovane poeta greco, Amorgo, ritorna a Corinto, città che vide la
profanazione di una monaca, Melusina, poi diventata sua sposa. Il ritorno
si verifica con lei morta in seguito a una disgrazia inconsciamente
"provocata" e con un drammatico incontro con la suocera Ecuba, le cui
maledizioni aprono lo spiraglio a un susseguirsi di figure spettrali: una
salamandra, una troll, un'ondina e una silfide. Sono le amanti di Amorgo
che, rievocando i tradimenti ai danni di Melusina, ne preannunciano il
finale tragico, quando, in una micidiale danse macabre, la moglie tradita
tornerà e vampirizzerà il marito in un abbraccio fatale di amore e odio
senza fine per trascinarlo seco per sempre nel regno dei morti.
I nomi dei personaggi sono presi dalla tradizione greca; in particolare
quelli delle donne faeries(Gongila, Agallide, Cleide) sono tratti dalla
poesia di Saffo.
La fonte della pièce è l'opera poetica omonima di Goethe, composta nel 1797
e considerata una delle prime opere vampiriche che poi avranno la loro
consacrazione nel romanticismo gotico. La ballata, che ambienta l'azione in
Grecia, riprende da molto vicino l'antica Empusa di Flegone che torna da
una morte prematura per consumare il suo pasto damore.
Empusa, cioè l'essere dalle mille forme, è uno spettro infernale che prende
corpo a suo piacimento, come si vede nelle "Rane" aristofanee, dove il
servo di Dioniso, Xantia, finge di imbattersi in una bestiaccia, un mostro
immane che prende ogni forma: ora è un bue, ora un mulo, ora una splendida
donna, ora una cagna. Tutta la faccia risplende di fuoco. E ha una gamba di
bronzo e l'altra di sterco d'asina. Le uniche armi con le quali è possibile
sconfiggerla sono la parlantina e le invettive retoriche.
La poesia di Goethe, riportata all'interno dell'attuale struttura, insieme
ad altre composizioni dello stesso autore ("Il pescatore", "Davanti al
tribunale", "Il re delle Rane"), determina la connotazione di un dramma
espresso quasi integralmente in chiave di poesia, in cui musicalità si
associa alla danza.
Questa "Sposa di Corinto" non è solo una traduzione in chiave drammaturgica
dell'opera di Goethe ma un suo prolungamento, una rappresentazione in chiave
alchemica, soprattutto ne esplicita una decifrazione del senso in quanto la
primitiva storia si presentava di misterioso esito. Ora la moglie-vampira si
contorna di amanti succhiasangue, collegate ai quattro elementi(salamandra
del fuoco, troll della terra, ondina dell'acqua, silfide dell'aria) per
attuare, in una sorta di rito collettivo femminile, la vendetta catarchica
finale nei confronti del maschio.

@@@@@@@@@

LA REGISTA

Deborah Massaro, proveniente dall'Accademia di Arte Drammatica "S. D'Amico",
è soprattutto attrice(Io Isabella Morra, Odissea, Teodora ti adoro" etc.)
ma ultimamente si sta lanciando con maestria nella regia. Dopo il successo
di "Saffo, finché in me ci sia respiro", ritorna al Teatro dei contrari in
veste di regista con il Teatro di Poesia di Francione.

http://www.antiarte.it/adramelekteatro/deborah_massaro.htm


@@@@@@@@@@

L'AUTORE

Autore di decine di testi e vincitore di numerosi premi letterari (Premio
per la Cultura della Presidenza del Consiglio e del premio teatrale
"Pirandello in breve" con l'opera "Doppelganger iudex: teatro da camera con
sax per giudice genio e giudice idiota"), Gennaro Francione è un autore
eclettico. Giudice del Tribunale Penale di Roma e Presidente dell'Unione
Europea Giudici Scrittori, Francione è un saggista e romanziere che sa
unire
la precisione della ricerca storica alla poetica della narrazione. Numerose
le sue opere rappresentate in Italia e all'Estero tra le quali
"Domineddracula", dedicato al controverso personaggio di Vlad Tepes-Dracula
(regia di Chiara Pavoni)e "Merimanga"(lett. Ragno; tit. orig. "Il giudice
Fausto e l'avvocato Mefisto. Storia di straordinaria corruzione"),tradotto
in albanese e presentato lo scorso anno al Teatro Petro Marko di
Valona(Albania) dalla compagnia Pirandello. E' stato indicato dalla
Fondazione
Betti come il naturale erede del giudice drammaturgo Ugo Betti.

http://www.antiarte.it/adramelekteatro/gennaro.htm

@@@@@@@@@@@@
Per altre informazioni,foto, immagini del manifesto
http://www.antiarte.it/adramelekteatro/arci_matilda.htm
http://www.antiarte.it/adramelekteatro/la_sposa_di_corinto.htm

GENNARO FRANCIONE


--
 
 

ID: 1634  Intervento da: Gennaro Francione  - Email: azuz@inwind.it  - Data: martedì 19 aprile 2005 Ore: 19:19

Grazie per i complimenti Nicola
Tu scrivi:
"O fortunatos nimium, sua si bona norint, agricolae". E cioè:"Troppo fortunati sarebbero i contadini, se conoscessero i loro beni".
A chi ti riferisci ai contadini torresi... o agli altri... quelli senza campi, senza colture, gl'incolti... :-))
Scherzi a parte. Penso che sia anche una questione di comunicazione e di mancanza generalizzata (non è solo fatto torrese) di passione per il teatro e per l'arte nuova.
Da noi nel 3000 si rappresenterà ancora Eduardo De Filippo. Ma è la stessa politica per cui in TV ci sono sempre le stesse facce...
Intanto sarò felice se tu e tutti quelli del Forum potrere venire a un mio spettacolo. Viareggio è un po' lontano. Pur di portare a Torre il mio teatro mi accontenterei di rappresentare in un ex pidocchetti restaurato, tipo l'Iris.
A presto
Gennaro


ID: 1630  Intervento da: Amministratore .  - Email: info@torreomnia.com  - Data: martedì 19 aprile 2005 Ore: 17:25

Ricevo e pubblico.

Egregio Signor Mari,

grazie anche alla Sua collaborazione da qualche settimana il mio libro
"Balvano 1944" è uscito (edizioni Mursia).

Forse lo avrà già saputo/letto/visto/ascoltato (interviste e presentazioni
del libro sono uscite da parte della Rai, Radio 24, Oggi, Famiglia
Cristiana, Canale 21, Tele Capri e Tele Torre, oltrechè di vari quotidiani
lucani), ma ho visto che nella speciale sottosezione del sito non c'è
nessuna segnalazione.

Avevo provveduto anche a farLe inviare un invito per l'anteprima nazionale
tenutasi a Potenza il 4 marzo scorso.

Le segnalo i link dove può trovare informazioni
http://www.mursia.com/testimonianze/balvano1944
http://treno8017.trenidicarta.it

Le evidenzio (e la prego di segnalare a tutte le famiglie torresi
interessate), che il prossimo 21 maggio, nel pomeriggio presso il Salone di
Rappresentanza della Provincia di Salerno si terrà una presentazione del
libro, con la mia partecipazione mia e di altri storici, nonchè con
proiezione di una breve ricostruzione della tragedia.

Spero di poterlLe stringere la mano in tale occasione e se desidera
organizzare anche qualcosa a Torre con la mia presenza disponga pure (se mi
fa avere gli indirizzi di tutti gli interessati farò in mondo che venga
loro recapitato l'invito.

Vivissime cordialità

Avvocato Gianluca Barneschi (06 8840689 - 06 8841417)

L'amministratore


ID: 1626  Intervento da: nicola scognamiglio  - Email: nicoscogna@libero.it  - Data: martedì 19 aprile 2005 Ore: 12:04

Caro Gennaro Francione,
grazie ai link di "antiarte" promosse da Mari ho letto alcuni Tuoi testi, sono sorprendenti, farò in modo di poter assistere ad una Tua rappresentazione.
Complimenti Giudice Francione.
Torre del Greco vanta parecchie cime culturali. Peccato che...
"O fortunatos nimium, sua si bona norint, agricolae".

Nicola


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