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Argomento presente: « RIFLESSIONI A MARGINE » | |||||
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ID: 1831 Intervento
da:
Vera Paola
- Email:
virnapaola@hotmail.com
- Data:
lunedì 9 maggio 2005 Ore: 21:04
Scusate il ritardo, siamo Paola e Vera, entriamo per democrazia, per par condicio visto che le donne si guardano bene dall'entrare nel forum come se si trattasse del terzo girone dell'inferno. E qui dobbiamo dare ragione a Monica che fin'ora ci era un po' antipatica per il proprio esibizionismo. Ogni tanto compariamo in punta di piedi. Il forum ha acquistato consistenza, questo non si può negare, anche se oramai sembra un concorso letterario dove ciascuno sfoggia la propria "erudizione". Grazie al sig. Mari abbiamo imparato la differenza che passa tra erudizione e cultura. Non vogliamo sembrare ruffiane con l'amministratore, ma tra tanto sfoggio di sapere, solo il sig. Mari ci sorprende perché quando leggiamo i suoi messaggi non abbiamo l'impressione, come succede con gli altri, di leggere cose risapute, comunque già dette da altri. Anche se i post del sig. Mari spesso sono lunghi e pallosi. Quando leggiamo i messaggi dell’amministratore quasi sempre troviamo delle frasi che ci fanno correre un brivido dietro la schiena, lo sentiamo come un padre affettuoso ed amorevole, poi leggiamo che qualcuno lo critica o lo snobba, ma vorremmo sapere il perché. I messaggi del sig. Mari sono tutti poetici, pieni d’amore e di fratellanza. Sembra un discorso architettato apposta, ma possiamo anche dirlo di persona, se occorre. La professoressa Busiello parla di fuggire dal forum perché ci sono allusioni. Noi non abbiamo avuto mai disturbi del genere, incominciamo a credere che noi donne in questo paese siamo piene di pregiudizi, più dei maschi e dove ci sono pregiudizi è difficile che si possa progredire. Quando si vuole cambiare un paese bisogna fare sacrifici di persona, bisogna rinunciare all’orgoglio, cedere anche parte di quello che teniamo accaparrato, per il bene comune. Sembra che tutti predichiamo bene e razzoliamo male e ciascuno rimane nella propria posizione. Dice il nonno di Vera: il torrese tiene una mano lunga e una mano corta. Quando si tratta di avere quella lunga è già pronta ad afferrare, quando si tratta di dare quella corta rimane al suo posto. Abbiamo l’impressione che questo accade pure con le cose astratte come l’invidia e come l’amore. Da questo forum tutti vogliono cogliere qualcosa ma sono pochissimi quelli che danno di vero cuore, anche un semplice gesto sincero, una parola d’amore, di altruismo, di solidarietà. Come si può essere avari pure con le parole? Caro sig. Mari, ripeto le parole del nonno di Vera: non c’è riuscito il Vesuvio e Gesù Cristo a cambiare i torresi, come può riuscirci lei ammesso che abbia la facoltà e il diritto e la capacità di farlo, ammesso, cioè, che sia nel giusto, perché questo non siamo capaci di stabilirlo. Tutto quello che possiamo dire con certezza è che quando leggiamo i suoi post ci annoiamo sì a morte, ma a tratti sentiamo un benessere strano che ci sale fino a colorirci le gote. Stranamente succede, ad entrambe noi, un senso materno di voler stringere al petto un bambino nella sua innocenza. Adesso siamo ragazze spensierate, pensiamo alla disk music, alle festicciole, difficilmente facciamo a spintoni per vivere, ma abbiamo paura di crescere in un ambiente ostile e falso, abbiamo paura di diventare in seguito ipocrite ed egoiste per sopravvivere. Paola e Vera |
ID: 1796 Intervento
da:
nicola scognamiglio
- Email:
nicoscogna@libero.it
- Data:
sabato 7 maggio 2005 Ore: 17:16
Amici tutti del forum, i turni del mio lavoro non mi consentono di inviare più messaggi. Vorrei rispondere a tutti i messaggi di Lugi Mari e di Monica e ad altri interessanti di D'agostino, della Prof. Busiello, ecc., che sono pregni di interesse specie per ciò che riguarda il mio lavoro ti terapeuta ed educatore. E compimementi vivissimi al Giudice Gennaro Francione per la grossa mole di lavoro culturale che cura personalmente come scrittore, commediografo, ecc. Davvero una persona eccezionale. Degno figlio di Torre. Simpatica la diatriba tra il Dott. Raimondo e Monica, se ne potrebbe stendere un canovaccio teatrale, ha ragione il Dott. D'Agostino, questo forum ha tutte le prerogative per alimentare le rotative tipografiche che negli ultimi ani rotolano un po' meno per i motivi che conosciamo. Il dialogare di Luigi è assiomatico, infatti non viene contraddetto, ma solo protestato per sconcerto, per turbamento. Le riflessioni di questa discussione 1779 sono di una evidenza unica. Nessuno risponde ad un messaggio con un concetto logico di aderenza o contrapposizione, ma ci si allinea con un altro logos simile o addirittura diverso. Non per questo il forum sia meno interessante. Pur se i suoi iscritti viaggiano tutti solo e nient'altro che le proprie gambe, indirettamente, chi legge fa mentalmente i legamenti e vienne a delle determinazioni che sicuramente sono più logiche e vere delle risposte intonate che putrebbero essere purgate dall'ingerenza di giudizio dell'opinione dei lettori. Sto in attesa di un breve periodo di ferie arretrate e saro più presente. Sono amareggiato per l'assenza nel forum del Dott. Langella e dell'Ing. Argenziano per motivi di impegno col sito Vesuvioveb (come ho letto in un messaggio di questo forum) che ho visitato con piacere, è sicuramente di buon livello di progettazione ma sembra asettico senza vibrazioni, troppo schematico con pochi elementi. Mi scusino i signori ideatori, questa mia modesta osservazione vuol'essere uno sprono e non una critica. So bene che i "folli" come il caro Mari sono pochi. "Ille terrarum mihi praeter omnes angulus ridet". Quell'angolo di terra di più di ogni altro a me ride. Orazio Vedete, ho impatato a metterer la traduzione dietro consiglio di Luigi e di Ciccio. E quell'angolo di terra mi sorride ogni giorno qui a Milano, attraverso Torreomnia. Un abbraccio a tutti i torresi. e sappiamo che: Iliacos intra muros peccatur et extra. Si pecca sia entro le mura di Troia che fuori di esse. Quindi noi altri torresi extra moenia non sempre onoriamo quello che in Torreomnia viene chiamata "la nostra mamma di pietra". Nemmeno questo è un monito o quel che sarebbe peggio, un sermone. Anatole France, l'ho letto nelle "locuzioni" presenti nel forum, disse "Amare non significa solo chiacchierare per contro proprio, ma andare insieme nella stessa direzione". Nicola Scognamiglio |
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