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Argomento presente: « LA PORTA DI BRONZO »
ID: 2144  Discussione: LA PORTA DI BRONZO

Autore: ciccio raimondo  - Email: ciccioraimondo@libero.it  - Scritto o aggiornato: sabato 28 maggio 2005 Ore: 16:30

Sono duemila anni che la famosa Porta di Bronzo, ricordata da Francesco Balzano nella sua opera: L'Antica Ercolano overo la Torre del Greco tolta all'obblio, edita nel 1688, attende paziente di essere ripescata e ammirata da tutti.
Questo reperto faceva parte, secondo il nostro antico concittadino, di un grande tempio forse dedicato al dio del mare, Poseidone ovvero Nettuno.
Era ubicato questo Tempio o proprio in prossimità dell'antico lido a ridosso della Terma di cui vediamo i ruderi o più sopra, verso l'interno, ove furono trovati i tre grandi capitelli di cui parla sempre il Balzano che, trasportati nell'antica parrocchiale di Santa Croce, per una sessantina d'
anni ne fecero parte e furono negli occhi di generazioni di torresi per essere poi distrutti dalla lava nell'eruzione vesuviana del giugno del 1794, assieme alla chiesa.
Lo scrivente ha la fortuna di possedere una copia del libro del Balzano anche se mancante di poche pagine. Essa fu donata a Raffaele Raimondo dal non mai dimenticato Don Luigi Acampora, parroco di Santa Maria di Portosalvo. Esso libro faceva parte della biblioteca del fratello di Don
Luigi, Umberto Acampora, uomo che si interessava di cultura locale e di arte. Come tanti semi gettati questi oggetti vagando un poco di qua e un poco di là se trovano il terreno adatto danno i loro frutti.
Ed ecco che dalle pagine ingiallite del vecchio libro del Balzano la notizia della presenza della Porta di Bronzo nel mare di Torre si insinua nel cervello di Ciccio, che lo stava studiando, e gli fa fare la riflessione che se di tale manufatto dall'epoca del Balzano non si era più saputo nulla esso doveva
stare ancora al suo posto nel mare antistante la nostra costa. Riflessione riconosciuta valida anche dall'amico Flavio Russo, che di archeologia si interessa, e al quale confidò a suo tempo la cosa. Sempre dallo studio di Vico della Croce su sollecitazione di suo nipote, avv. Luigi Massa, che
stava preparando una conferenza per la locale Associazione forense E. De Nicola, partì una sua telefonata per l'amico fraterno Giudice Gennaro Francione per invitarlo a partecipare a tale evento ed ancora allo stesso Ing .Flavio Russo.
L'invito al dott. Aniello Langella fu fatto, da suo nipote nella qualità di componente del locale G. A. T. Gruppo Archeologico
Torrese, di cui il dott. Langella è uno dei fondatori storici. A questo evento culturale tenutosi a villa Campolieto partecipò tra gli altri anche
il vulcanologo Prof. Luongo. Fu poi alla Voce del Mare che nella lietezza del pranzo il dott. Ciccio Raimondo nei discorsi che si tennero su Torre del Greco sulla sua storia, sulla sua bellezza ecc. si ricordò dell'affare della porta di Bronzo e ne fece motivo di discussione. Della presenza di tale
manufatto erano già a conoscenza alcuni dei commensali tra i quali il nostro Nello.
Ma perché non si va a vedere e magari tirarla fuori dal mare, come Venere, questa Porta, fu la proposta di Ciccio accolta con favore da tutti. Si accomiatarono, dopo aver pranzato anche bene presso questo nuovo ristorante, che sarà ricordato per il fatto, con la precisa intenzione di preparare l' impresa e di dare a Torre l'occasione di riguardare al suo passato remoto con rinnovato spirito tramite il ritrovamento della Porta del Tempio. Nello Langella ha lavorato in silenzio come è suo costume ed ora ci annuncia che stiamo prossimi, forse, a vedere realizzata la cosa.
Per Torre del Greco sarà un evento molto, molto importante.

Ciccio Raimondo


 
 

ID: 2151  Intervento da: ciccio raimondo  - Email: ciccioraimondo@libero.it  - Data: sabato 28 maggio 2005 Ore: 16:30

Oilà amici del Forum, oilà,Giggino,
mi sembra il caso di iniziare questo mio intervento ricordando un famoso aneddoto riguardante il Nostro Beato Vincenzo Romano. Questi, sul letto di morte, aveva chiesto del nipote Felice. Si presentò a lui un’ altra persona che incautamente gli voleva far credere di essere quest’ultimo. Al che il Beato con voce flebile ma sicura gli rispose che non era suo nipote e gli ricordò nel contempo che quella che egli riteneva forse una “lieve”o pietosa bugia era comunque una bugia. Ecco, la bugia è sempre una, la verità invece è molteplice. Caro Giggino, non ho tentato di staccare nessun orecchio né ho poi offerto alcun caffè. Quest’ultimo lo hai offerto tu a me. Con la tua frase “Non era neppure giusto ecc.” fai capire agli astanti telematici cose diverse dalla realtà. Ripeto ancora una volta, non sono permaloso per natura ma lo divento “naturalmente” dietro gentile richiesta. Ma comunque:Reperita iuvant. Le cose ripetute giovano.Per
questo non mi stancherò, ad ogni occasione che mi sarà data, di sostenere le mie ragioni che sono serie e non di natura tale che si possa farle finire in burletta con tarallucci e vvino o con “nzogn nzogn” e “vutt a past” varie. Chi mi conosce un poco più da vicino, e meglio, sa che la mia natura è di tipo melanconica, seria, se vogliamo, anche severa. Lo so, contrasta con il mio darmi, il mio essere disponibile alla battuta di spirito, al gioioso dialogare. Non tutti, infatti, hanno il dono di saper discernere quando si scherza da quando si fa sul serio e saper riconoscere chi è serio veramente e chi è veramente farenella. Triste condizione umana.
Dopo aver messo in chiaro questo, che non vuole assolutamente essere ulteriore motivo di polemica, mi permetto di rivolgermi direttamente all’amico Nello Langella per confermargli la mia stima, coram populo, al cospetto di tutti, e per augurare a noi TUTTI ed in particolare ai nostri concittadini che questo evento sia motivo di consapevolezza di avere alle nostre spalle un gloriosissimo passato così come ebbi modo di scrivere nella prefazione del libro “Uomini e Fatti dell’Antica Torre del Greco” di Raffele Raimondo già nell’ormai lontano 1986.
Francesco Raimondo









ID: 2149  Intervento da: Luigi Mari  - Email: info@torreomnia.com  - Data: sabato 28 maggio 2005 Ore: 12:25

Caro Aniello,

Dopo Monica Falanga sei la seconda persona che mi chiama "il Mari". Si mette l'articolo davanti al cognome per due motivi:
1) per gergo settentrionale
2) per dare enfasi (importanza) al personaggio."Il Dante", il Tasso, il Petrarca, ecc.
Io colgo la seconda ipotesi. “’U lusingo fa bbene ‘a salute”.
Ma questo mio piccolo intervento vuole solo ricordare che non puoi dire "se mi volete sto qua" in casa Tua. “Il propellente dell’abbrivaggio” che disorienta Abbagnano è un complimento per Aniello, basta sfogliare un dizionario.
Aniello Langella ha fatto per il forum quello che hanno fatto gli altri anche se con forza, più o meno, per il momento, ma il suo entusiasmo iniziale per questo salotto è stato UNICO, trainante, determinante.

Ho ritenuto interessante il messaggio di Raimondo e l’ho pubblicato come egli stesso mi ha invitato a fare se l’avessi ritenuto tale. A mio parere non c’era una sola parola che potesse creare astio, e se c’era non me ne sono accorto, forse perché le frecciate le sente il bersaglio. Non so. Sono stato in buona fede e tollerante, come sempre. Credo nelle redenzioni, nei perdoni, nei “tarallucci e vino” della napoletanità. Non è ingenuità è “speranza ingenua”.
Aniello Langella è molto pudico, pochi hanno capito questo suo aspetto. Il pudore e la riservatezza può essere scambiata per reticenza, per scaltrezza. Ciccio è sanguigno, come papà Raffaele, preferisce la mano nel costato, l’uno più uno fa due.
Ma non era neppure giusto che Ciccio quasi mi staccasse un orecchio con un morso per immediatamente dopo offrirmi il caffè al bar.
Sono certo che ogni tessera prenderà il suo posto in questo “mosaico archeologico” dei ritrovamenti”. Ma sarebbe ora di ritrovare la vecchia amicizia, la vecchia torresità.
Ma ci vogliamo rendere conto (sempre che il Vesuvio si faccia i fatti propri) che noi anta abbiamo ancora solo 7-8000 giorni da vivere, sempre se saremo longevi. Che, sottratto il sonno, l’evacuazione fecale, il “perditempo senile erotico” e il tempo perduto per i mass-media zavorra o demenziali, ce ne rimangono solo la metà?
Una volta tanto spezzo una lancia verso Abbagnano. Tutto sommato siamo i migliori, (rispetto ai padani). E qui cadrebbe a cacio Ciro Adrian:
”aeh, i ppatane cotte ‘nta ‘nzalata. Vott’a pasta vo’ “.

Giggino


ID: 2146  Intervento da: Aniello Langella  - Email: aniello.langella@tiscali.it  - Data: sabato 28 maggio 2005 Ore: 00:26

Cari amici, la forza di questo forum al quale partecipai mesi orsono sta nel fatto che alla discussione partecipavamo tutti. E tutti assieme discutevamo delle problematiche storiche archeologiche della città.
Vorrei a proposito della porta bronzea fare delle precisazioni assolutamente PERSONALI e quindi opinabili. Sono riflessioni pesate che poggiano su studi che da anni compio in "traversata solitaria".
Francesco Balzano , CON TUTTO IL RISPETTO, non era il detentore dello scibile umano, al punto tale da aver CONFUSO Torre del Greco con Ercolano. Non era nemmeno bravo in matematica e nel computo semplice. La storia e l'archeologia si fanno sui fatti e non sui supposti!.
A Torre del Greco le prime VERE RIFLESSIONI archeologiche le abbiamo fatte al GAT e ciò è assolutamente indiscutibile per documenti , conferenze pubbliche , mappature, fotografie ecc. Fatti e non chiacchiere !!
La porta bronzea, se esiste, poteva far parte di un qualsivoglia edificio. Certo è , che se la sua mole era così grande e poderosa ( nel peso ) doveva appartenere ad un ambiente di dimensioni considerevoli. A questo punto fate voi,... sguinzagliate e liberate la fantasia !!
Tempio ? Oppure aula posta a fianco della sezione termale? OPpure nei pressi del porto? Fate voi.
Io non credo al Balzano. Lui descrive spesso cose tramandate e non viste e spesso nel suo testo si contraddice, come spesso hanno fatto alcuni storici a Torre. Per me lo studio della stroria si fonda sui fatti . Io vedo, elaboro, e poi scrivo. La sperimentazione di idee è tipica dell'epoca nella quale venne scritto il testo. Iperboli letterarie, riccioli lessicali,....
L'archeologia è una cosa seria .
Voglio ringraziare i miei amici che mi hanno sempre supportato in questo forum ( Salvatore, Antonio, Ciro e Franco).
Ora vi dirò le ULTIME NEWS SULLA PORTA , poi vi saluto, e ci risentiremo SOLO quando mi chiederete di rientrare.
Le ultime notizie ( Flavio Russo a parte ) sono le seguenti:
1) tra circa 20 gg circa la nave ( Coopernaut Franca ) sarà a Torre
2) mi avvertiranno una settimana prima
3) Comandante Giacalone
4) A bordo ci saranno tecnici e archeologi tra cui le Dottoresse Sanna e Giacobelli
5) L'equipe desitenerà un congruo numero di ore di lavoro
6) Scopo di Archeomar è quello di lavorare in silenzio senza dare grandi notizie ed anteprima. Gli studi devono essere sedimentati , duscussi e poi pubblicati.
7) Non penso quindi si potrà fare tanta pubblicità
8) Per questo ritengo che se QUALCUNO aspetta l'occasione per avere visibilità, ha sbagliato appuntamento. Il Progetto Archeomar è uno studio destinato alla mappatura dei fondali. Lo scopo è censire le presenze archeologiche sub e quindi rispettare il segreto dei luoghi.
Pensate che sia utile diffondere in giro le coordinate di un relitto ? E del suo carico ? Archeomar vuole secretare le mappe per tutelare il patrimonio e non per consentirne il saccheggio . L'archeologia è una cosa seria!
9) Sulla nave ci sarà certamente il Capitano di Vascello Michele Langella.
10) Io penso che il solo fatto di sapere che la porta c'è sia un gran traguardo. Ciò basterà magari a porre le basi per un possibile recupero.

Ho terminato.
Sono stato felice di stare ancora una volta con voi ospite di questo
SPLENDIDO FORUM DELLA CITTA' DI TORRE DEL GRECO. Io credo in questo spazio di libero scambio culturale.

Avrei anche terminato .
Se mi volete ancora con voi potete chimarmi.
Vi ringrazio ancora e tra tutti ringrazio il Mari con la sua grande pazienza .
Dott Aniello Langella





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