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Argomento presente: « Mai più strade di serie B » | |||||
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ID: 2404 Intervento
da:
Paolo Di Luca
- Email:
paolodiluca1@freemail.it
- Data:
venerdì 12 agosto 2005 Ore: 13:50
Buon giorno, desidero ringraziare pubblicamente Luigi Mari per i numerosissimi libri e le stampe di Torre che ha offerto al Comitato di quartiere S. Gaetano. Inoltre per il CD multimediale relativo alla festa di S. Gaetano che ha realizzato in tempo record di tre giorni ed offerto gratuitamente, perché prenderà il suo meritato riposo di una manciata di giorni. Paolo Di Luca. |
ID: 2380 Intervento
da:
Carlo Boccia
- Email:
carloboccia@virgilio.it
- Data:
venerdì 5 agosto 2005 Ore: 21:43
Sono Carlo Boccia, l'autore dell'area in questione in Torreomnia. Mmiez' Sangaitano. Il borgo di Torre: Mmiez' Sangaitano La festa organizzata dal nostro valido collaboratore di Torreomnia e consulente sportivo Paolo Di Luca è degna di nota. Si mobiliterà tutta Torre domani e domenica. Suggerisco un mio testo su questa strada. chi vuole vedere le foto vada su Torreomnia: http://www.torreomnia.it/localita_contrade/sgaetano/set_fra_gaetano.htm E’ una delle strade più antiche di Torre del Greco. Se ne hanno notizie fin dal ‘400; il suo nome era Via Borgo, ora, è Corso Umberto I, in onore del re d’Italia. Dai torresi, però, sarà sempre chiamata " ‘mmiez san Gaitan ", tale nome deriva da un’edicola votiva, dedicata al Santo, posta sulla facciata del palazzo dei Soprano, divenuto poi, nel 1898, proprietà dei Mennella (panificio al centro del Corso). Non si hanno notizie certe di chi l’abbia commissionata, né quando sia stata costruita; certamente fu costruita dopo il 700, quando Fra Rocco, per risolvere i problemi dell’illuminazione di notte a Napoli, istituì delle edicole di santi, poste sulle facciate dei palazzi, che venivano illuminate attraverso i ceri posti dai fedeli. Quest’edicola fu commissionata per un’importante grazia ricevuta. Fino a qualche tempo fa, nella prima domenica di settembre, si svolgeva una gran festa, molto sentita nel quartiere, tanto che la strada prese, nella parlata comune, il nome del Santo; si faceva, lungo la via, una tavolata per i poveri del quartiere con le tavole della pizzeria Fornito; san Gaetano è il Santo della Provvidenza. Oggi, sembra che questa tradizione si stia riprendendo per opera di alcuni giovani della contrada. (...) (...) Negli Anni Cinquanta-Sessanta, nel dopoguerra, questa strada è stata il centro del commercio torrese. (Da non credere! n.d.r.) "Ncopp ‘a guardia", il luogo dove inizia la strada, era così chiamata perché alla fine dell’Ottocento c’era, nei pressi, un posto di guardia formato da ex soldati borbonici. La via iniziava con il caffè "nott e jiuorn" di Pasquale Romito (oggi c’è la Merceria di Vincenzo Trotti), e proseguiva con un susseguirsi di negozi importanti, ne ricordiamo, qui, alcuni. Sul lato destro, numeri civici dispari, la Merceria Cimmino (Mariuccia) ed il Bancolotto (ora, c’è la Banca di Credito Popolare di T/Greco), la rivendita n.9 di Sali e Tabacchi con i Buonandi passata poi di fronte, sul lato dei numeri pari verso il 1960, quindi la ditta Luigi Di Gennaro che nel 1898 la prelevò da Giovanni Annunziata, esistente nel 1800, dove lavoravano ricami ad uncinetto e maglia ai ferri, l’ottica Reccia (trasferitosi poi, in via Roma), la macelleria A. Cirillo detto lo scafatese esistente dal 1920 ed attualmente condotta da Carillo Luigi, la merceria Borriello, il "Bianco" di A. Boccia con lo slogan ‘vesto le bambole’ e i versi "se non sei elegante e non sei attraente di Antonio Boccia non sei cliente, la gioielleria "Turris"di F.Ferrara, il panificio dei Mennella esistente dal 1898, la pasticceria Ignarra, la Tessilmoda dal 1960 di Rosa Ondeggia gestita, ora, da Antonietta Miele sua figlia (...). (...) Questa strada nata intorno al XIV-XV sec., a ridosso del centro di Torre, consentiva i collegamenti commerciali, da Napoli verso il Sud; tale strada, che è parte della s.s.18, incorporata nel centro urbano, oggi, caduta un po’ in degrado, ha visto momenti migliori. I negozi potevano contare su più ambienti e le abitazioni erano formate da ampi vani, le architetture edilizie, anche se oggi non sono in forma smagliante, lasciano ancora intravedere il loro splendore originario. Possiamo notare un bellissimo stemma di famiglia, un leone rampante, al portico Vico del Pozzo dove abitava l’attore torrese Elio Polimeno (10.8.43-7.1.98) e il vicino palazzo con la facciata in bugnato e piano nobile a tempio colonnato; al civico 82, un bellissimo balcone di piperno lavorato con ringhiera di ferro battuto lavorato a mano, il palazzo De Marco con scala a chiocciola, il Vico Bufale dalla famiglia Del Bufo che porta al vecchio livello stradale del 1700. (...) (...) Dal Fosso San Gaetano, con entrata dal civico 39, possiamo ancora vedere alcune caratteristiche case, che facevano parte dell’antico borgo, non colpite dalla lava del 1794, le quali sono sottoposte al livello stradale. Nella zona compresa tra il 1°, 2° e 3° Vico Orto Contessa, nel 1400, abitava la contessa Lucrezia D’Alagno, amante del Re Alfonso D’Aragona. Sulla strada, tra Vico Pizza e Vico Cirillo, c’è il calzaturificio Spagnuolo Salvatore, classe 1926, figlio di Agostino che aveva aperto il negozio nel 1917 con la vendita di piatti e bicchieri, come suo padre Peppino ‘o piattaro. Al termine di Corso Umberto I, sulla sinistra, c’è l’antica chiesetta del SS. Rosario, dei padri domenicani, che apre al pubblico, tra l’altro, ogni 3 febbraio, per venerare, san Biagio, il Santo protettore della gola. La via fa parte dei caratteristici rioni popolari di Torre ed è rallegrata da voci, usanze e tradizioni. Fra queste ricordiamo un personaggio molto noto nel quartiere, Ciro Festevole, detto ‘a pizzaiola che si guadagna da vivere facendo il gioco del panariello che consiste nel vendere i novanta numeri della smorfia, con cartelle già stampate, alle massaie e ai passanti della zona, altri novanta sono stampati su dei bussolotti contenuti nel panariello. S. Gaetano nacque a Vicenza dalla nobile famiglia dei Thiene nel 1480, e fu battezzato con il nome di Gaetano, in ricordo di un suo celebre zio, il quale si chiamava così perché era nato a Gaeta. Laureatosi a Padova in materie giuridiche a soli 24 anni, si dedicò allo stato ecclesiastico. Trasferitosi a Roma nel 1506, divenne subito segretario particolare di papa Giulio II, ed ebbe l’incarico di scrittore delle lettere pontificie. Carlo Boccia |
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