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Argomento presente: « VESUVIO 8 e 9 settembre 2005 »
ID: 2479  Discussione: VESUVIO 8 e 9 settembre 2005

Autore: Mario Fusco  - Email: fuscotono2@virgilio.it  - Scritto o aggiornato: martedì 13 settembre 2005 Ore: 10:18

ULTIMISSIME NOTIZIE DEL VULCANO PIU' TREMENDO DEL MONDO SUI QUOTIDIANI

Rischio Vesuvio, bufera sul nuovo piano
(da Il Mattino del 9 Settembre 2005)

(di Daniela De Crescenzo) Levata di scudi contro il nuovo piano Vesuvio annunciato mercoledì dal capo della Protezione Civile nazionale, Guido Bertolaso. L’assessore regionale Luigi Nocera, quello provinciale, Domenico Moccia, il presidente della scuola della Protezione Civile, Nello Di Nardo, sottolineano la necessità di consultazioni approfondite sul tema. Consultazioni che, a quanto pare, in questo caso non sono avvenute.
E già per questo avevano protestato molti sindaci della zona rossa. Ma Bertolaso replica: «Quella che ho presentato, come ho già sottolineato è solo la prima bozza del piano che verrà poi discussa con tutte le parti che istituzionalemnte ne devono condividere i contenuti».
L’assessore Nocera, però, ha annunciato di essere pronto a chiedere un incontro a Bertolaso: «Non voglio fare polemiche su una questione che investe la sicurezza dei cittadini, ma credo che, pur nel rispetto delle diverse competenze, ci vorrebbe un minimo di coordinamento. E anche io non sapevo assolutamente niente dei progetti del capo della Protezione Civile».
La cosa appare tanto più grave perché accade nel momento in cui si parla di devoluzione di determinati poteri alle Regioni. Perciò, ribadisce Nocera «non si può presentare un piano che riguarda la Campania e gran parte della popolazione del nostro territorio senza investire la politica e la protezione civile regionale che ha già dimostrato ottime capacità nelle varie emergenze che ci hanno colpito».
Netta la conclusione: «Sto per telefonare a Bertolaso: gli chiederò un incontro per chiarire le rispettive posizioni». Ancora più duro Nello Di Nardo: «Da dove nasce il nuovo piano? Con chi è stato organizzato? Noi non ne sappiamo niente. Eppure, come Campania, abbiamo partecipato a un concorso europeo e lo abbiamo vinto con il progetto Vesuvio 2006, elaborato insieme con il professore Franco Barberi.
Abbiamo esaminato gli scenari di rischio e le possibili vie di evacuazione. Ci stiamo confrontando anche con gli esperti europei che verranno a Napoli nel gennaio 2006». E Di Nardo contesta anche il merito della proposta. Bertolaso parla di una «fascia di attesa» in Campania e in qualche città confinante, per evitare l’esodo forzato verso le altre, più lontane regioni «gemellate», prima che sia confermato l’allarme-eruzioni.
Ma Di Nardo non ci sta e rilancia: «La nostra idea è quello di evitare spostamenti in altra regione, e non solo in via provvisoria». Di Nardo sollecita anche i sindaci che, a parere dell’onorevole, non partecipano abbastanza alle vicende della Protezione Civile: «In sede locale i responsabili della Protezione Civile sono i primi cittadini che dovrebbero tenere aggiornata la popolazione sui comportamenti da tenere nel caso di calamità naturali che oggi sono tutte prevedibili, tranne i terremoti».
Di «piena collaborazione» dalla Provincia con Bertolaso parla l’assessore all’Urbanistica, Domenico Moccia. Ma anche lui sottolinea «la necessità di un serio approfondimento circa il sistema delle vie di fuga e del dispositivo di evacuazione». «Parlare di piani di evacuazione è giusto - aggiunge l’assessore - ma è altrettanto importante individuare le azioni di lungo periodo che garantiscano un miglioramento della vita dei cittadini di quei comuni che condividono ogni giorno il peso di un rischio eruzione».
Ed è proprio in questa ottica che la Provincia di Napoli sta già lavorando: «Da tempo studiamo, con un gruppo di esperti dell’università di Napoli Federico II e in collaborazione con tutti i sindaci dei 18 comuni della zona rossa, un piano integrato di azioni per la mitigazione del rischio Vesuvio», spiega l’assessore. La Provincia ha chiesto a tutti i Comuni di proporre progetti dettagliati perché entro sei mesi si possa avere un piano integrato completo. «Sono stati individuati e segnalati - spiega Moccia - tutti i fattori di rischio che gravano sull’area vesuviana e le azioni che ne possano garantire una più attenta gestione».
Ora si tratterà di elaborare un piano strategico operativo, Pso, (come previsto dalla legge regionale) in linea con il nuovo piano della protezione civile.

Piano Vesuvio, evacuazione in tre giorni
(da Il Mattino del 8 Settembre 2005)

(di Franco Mancusi) Piano Vesuvio, si cambia. Coglie la prestigiosa passerella universitaria, il capo della Protezione Civile nazionale, per annunciare «importanti novità» sul fronte della prevenzione nell’area a più alto rischio vulcanico d’Europa. «Garantire la sicurezza di seicentomila abitanti non è facile, negli ultimi dieci anni sono cambiate tante cose, il vecchio piano della zona rossa va perciò aggiornato e migliorato», spiega Guido Bertolaso alla platea di ricercatori e amministratori locali intervenuti, nel centro congressi della «Federico II», a Napoli, per un seminario sui sistemi magmatici del Vesuvio e dello Stromboli.
Entro la fine dell’anno le conclusioni del gruppo di lavoro insediato all’interno del dipartimento della Protezione Civile. Tre i punti d’attacco fondamentali: la creazione di una «fascia di attesa», in Campania e in qualche città confinante, per evitare l’esodo forzato verso le altre, più lontane regioni «gemellate», prima che sia confermato l’allarme-eruzione; poi il potenziamento del sistema di trasporti, con l’impiego immediato di 172mila mezzi (gran parte pullman) per trasferire, nel giro di soli tre giorni, tutti gli sfollati al sicuro; infine la delimitazione stessa della zona rossa, che potrebbe essere allargata con l’inserimento di Castellammare di Stabia o di qualche altro Comune nel perimetro dell’area a rischio.
«Ancora per qualche tempo il Vesuvio non dovrebbe crearci problemi. - dice Bertolaso - Abbiamo i margini per organizzare una buona difesa territoriale, guai però ad abbassare la guardia. Vogliamo creare meno disagi alle comunità locali: una volta definite le nostre scelte, perciò, ci confronteremo con i sindaci e i rappresentanti della società civile. Presto lanceremo anche una campagna informativa (la precedente fu varata dalla Regione, n.d.r.) come quella già messa in campo a Stromboli dopo l’onda anomala di due anni fa. Nessun allarmismo, ma è nostro dovere insistere sulla necessità di comunicare, di rendere consapevoli i cittadini dei rischi che si corrono vivendo in una zona ad alto rischio ambientale. E al più presto saranno riprese le esercitazioni di massa: prove tecniche di fuga dal fronte della possibile, per il momento remota eruzione».
La sortita del capo della Protezione Civile apre un nuovo vivace fronte di polemiche. Protestano i sindaci, per la mancata consultazione preventiva. Perplesso si dichiara il responsabile della Protezione Civile regionale, Ernesto Calcara («Senza coordinamento fra i diversi livelli istituzionali, non faremo molta strada: questo i cittadini devono saperlo»). Diverso riconoscimento sollecita il presidente del Parco, Amilcare Troiano («Negli ultimi tempi il nostro contributo si è rivelato decisivo per la difesa del territorio vesuviano»). Buone nuove arrivano dal versante della ricerca scientifica, sempre più impegnata per la corretta conoscenza dei vulcani.
Dal rapporto sugli ultimi progetti europei emerge un quadro di sostanziale stabilità. «Nessun segnale precursore turba i nostri sonni», conferma Enzo Boschi, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. «Per il momento siamo tranquilli, grazie al sistema di sorveglianza garantito dai nostri ricercatori, sia nell’area vesuviana che sulla sponda dei Campi Flegrei». Posizione ribadita dal rettore della «Federico II», Guido Trombetti, dal direttore dell’Osservatorio Vesuviano Gianni Macedonio, dai protagonisti del convegno europeo: Giovanni Orsi, Lucia Civetta, John Davidson, Gerard Woerner, Lorella Francalanci.

Mario Fusco

 
 

ID: 2491  Intervento da: Amministratore .  - Email: info@torreomnia.com  - Data: martedì 13 settembre 2005 Ore: 10:18

Gentile Signora,

Poteva rivolgersi a Mario Fusco con più garbo. Il Nostro, in fondo, ci tiene aggiornati sulle news del Vulcano. Non è obbligatorio leggere quei post.
La prego di essere meno caustica la prossima volta e almeno si firmi.
Grazie.

L'amministratore


ID: 2481  Intervento da: messaggio libero  - Email: email@inesistente.00  - Data: domenica 11 settembre 2005 Ore: 17:05

Caro Mario Fusco
ci hai rotto quello che non tengo, tu e il Vesuvio. Ma che cazzo vuoi, provi gusto a mettere l'anzia addosso alle perzone?. Noi già andiamo giusto giusto. Leuro che non ci fa arrivare alla fine del mese, nemmeno le vacanze facciamo piu, i figli piccoli da crescere. e tu te ne esci cantido cantido condicendo (il vesuvio quà, il vesuvio la)
Mariella



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