Puoi anche Tu inserire qui
un nuovo
argomento

  Torna all'indice
Comunità

Puoi anche Tu intervenire a questo argomento o invia un post alle e-mail private

Argomento presente: « Torrese da premio Campiello »
ID: 2557  Discussione: Torrese da premio Campiello

Autore: Carmen Lombardo  - Email: carmenlombardo@hotmail.it  - Scritto o aggiornato: martedì 4 ottobre 2005 Ore: 22:54

Buona sera a tutti.
Mi dispiace contraddire l'amministratore che spesso nei suoi post dice che non vi sono narratori torresi accreditati.
Gli basta una scrittrice torrese che ha vinto il Campiello 2004?

Bisogna uscire dalla scorza cilturale locale per conoscere VALERIA PARRELLA
NATA A TORRE DEL GRECO nel 1974, e da qualche anno vive a Napoli.

Laureata in Lettere Classiche, interprete della Lingua Italiana Segni, lavora all'Ente Nazionale Sordomuti di Napoli. Collabora con la redazione napoletana de La Repubblica e con Marieclaire . Ha pubblicato la raccolta di racconti Mosca più balena nel 2003 per minimum fax, e racconti sparsi in diverse antologie: Pensa alla salute - ancora del mediterraneo, 2003; Bloody Europe - playground, 2004; La qualità dell'aria - minimum fax, 2004. Suoi scritti sono apparsi sulle riviste: Nuovi Argomenti , Origine , Accattone.

Giunto ormai alla nona ristampa, mosca più balena ha vinto il premio CAMPIELLO 2004 - opera prima - ed è stato selezionato per il premio Strega 2004!

mosca più balena ha vinto anche il Premio Amelia Rosselli 2003, il Premio Procida 2003, il premio "Storie di Donne" 2004 e il premio Cocito - Montà d'Alba 2004.

Bibliografia Sintetica
Mosca più balena, Minimum fax, 2003
Per grazia ricevuta, Minimum Fax, 2005
Giovedì 8 Settembre 2005 - Mattina 11 ore 09:00
Circolo Arci Virgilio - Palazzo del Mago
COLAZIONE CON L’AUTORE
conduce Valeria Parrella
Scrittore, brioche e caffè: così inizia la giornata a Festivaletteratura. Tutte le mattine, nei bar del centro, a tu per tu con alcuni degli autori del Festival presentati da Valeria Parrella.

Venerdì 9 Settembre 2005 - Mattina 56 ore 09:00
COLAZIONE CON L’AUTORE
conduce Valeria Parrella
Scrittore, brioche e caffè: così inizia la giornata a Festivaletteratura. Tutte le mattine, nei bar del centro, a tu per tu con alcuni degli autori del Festival presentati da Valeria Parrella.

Sabato 10 Settembre 2005 - Mattina 113 ore 09:00
COLAZIONE CON L’AUTORE
conduce Valeria Parrella
Scrittore, brioche e caffè: così inizia la giornata a Festivaletteratura. Tutte le mattine, nei bar del centro, a tu per tu con alcuni degli autori del Festival presentati da Valeria Parrella.

Domenica 11 Settembre 2005 - Mattina 168 ore 09:00
COLAZIONE CON L'AUTORE
Scrittore, brioche e caffè: così inizia la giornata a Festivaletteratura. Tutte le mattine, nei bar del centro, a tu per tu con alcuni degli autori del Festival presentati da Valeria Parrella

Valeria Parrella
"MOSCA PIU' BALENA" Minimum Fax pag.103
Un'aspirante "signora bene" appena maggiorenne trascorre il suo tempo in compagnia di un camorrista sognando di gestire una boutique in franchising. Un trentacinquenne cocainomane vive con la mamma e organizza sgangheratissime campagne elettorali. Il progressismo "volteriano" di due genitori è costretto a naufragare davanti allo scetticismo della giovane figlia e alle convinzioni di comari, fattucchiere, bidelle.
La Napoli raccontata da Valeria Parrella ha poco della città indolente, statica, incastrata nelle sabbie mobili di un meridione da cartolina. È al contrario un posto vivo, febbrile; un vero e proprio “generatore di storie” che contiene appartamenti di lusso e discariche a cielo aperto, terremoti e conseguenti gare di appalto, concorsi pubblici, le ultime elezioni politiche, centri sociali, concerti, miscugli etnici, storie d’amore. Il tutto raccontato da una penna precisa, veloce, pungente, femminile e molto, molto
Giunto ormai alla nona ristampa, mosca più balena ha vinto il premio Campiello 2004 - opera prima - ed è stato selezionato per il premio Strega 2004!

mosca più balena ha vinto anche il Premio Amelia Rosselli 2003, il Premio Procida 2003, il premio "Storie di Donne" 2004 e il premio Cocito - Montà d'Alba 2004.
PER GRAZIA RICEVUTA
racconti
La fine del contrabbando di sigarette e l'esplosione del traffico di cocaina. La vitalità delle famiglie allargate e la solitudine dei nuovi single, la forza d'animo di adolescenti con i genitori in carcere e di madri costrette a farcela da sole: la difficoltà di vivere e di amare in una città, Napoli, in cui l'amore e la vita hanno i denti affilati e non concedono sconti.
Per grazia ricevuta ci regala quattro storie di donne e di uomini in un momento cruciale della loro vita, narrate con ironia ma anche con una passione a volte dolorosa.
Le protagoniste di questi racconti diventano poli di attrazione per una fauna di personaggi indimenticabili: operai fascinosi e quindicenni effeminati, vecchi camorristi e nuovi notabili, tipografi clandestini e amici immaginati. Il tutto sostenuto dalla vitalità, dalla precisione, dalla sensualità di una scrittura che ha consacrato Valeria Parrella come una delle voci più belle delle nostre ultime stagioni letterarie.
Parrella: sei donne a Napoli
In "Mosca + balena" Valeria Parrella racconta storie di forza e rassegnazionedi Wanda Marra

Sono sei racconti - brevi e incisivi - che tratteggiano sei ritratti di donne, descrivono realtà diverse tra loro. Sono storie di lotta per la sopravvivenza, qualsiasi cosa essa significhi. Si tratta di Mosca più balena (Minimum Fax), l'opera d'esordio di Valeria Parrella, napoletana, classe 1974, una laurea in Lettere, tanto "precariato intellettuale", e un lavoro come interprete dei segni.
Una scrittura piena di ritmo, agile, ironica, a tratti dura e sferzante, uno sguardo profondo e al tempo stesso leggero sui fatti della vita, un'immagine di Napoli vitale e assolutamente non convenzionale, una grande capacità di affabulare, di commuovere e persino di denunciare rendono questi racconti dei piccoli capolavori. Che fanno ridere e riflettere.

HO INTERVISTATO VALERIA

D. Valeria, quando hai cominciato a scrivere? E perché?

R. Perché si scrive? Perché si vuole raccontare la realtà o modificarla? Mi ricordo una volta, quando avevo sei anni, ero in prima elementare e mia madre mi accompagnò a scuola. Venivo dall'asilo privato, con il verde, i giardini, mentre nella scuola pubblica il degrado si sente. Quindi quando uscii da scuola raccontai a mia madre che avevo visto una farfalla volare in un cespuglio e una bambina che la inseguiva. Invece non era vero, mi ero inventata tutto. Non c'era né giardino, né cespuglio, né bambina. Quando uno scrive, costruisce la realtà che vorrebbe, che immagina. Prendi spunto da qualcosa che esiste, ma poi devi costruire tanto. Anche perché il lettore se ne accorge se la storia non è costruita bene, se è tutta speculazione psicologica. La storia funziona se c'è qualcosa.

D. Ci racconti la storia di Mosca + balena?

R. Il primo racconto è stato scritto un anno e mezzo fa. Mi è piaciuto e l'ho spedito per posta in casa editrice, alla Minimum Fax. È una specie di leggenda: loro dicono che così non succede mai.
A loro è piaciuto: mi hanno contattato e mi hanno detto che se avessi scritto altro mi avrebbero pubblicato. Quindi ho cominciato e in 6-7 mesi ho scritto gli altri racconti.

D. Che vorresti fare "da grande"?

R. Mi piacerebbe vivere in una casa più grande a un piano più alto. Non lo so: vorrei sapere ogni giorno che faccio il giorno dopo.

D. Stai scrivendo qualcos'altro?

R. Sto scrivendo un racconto per una rivista semestrale che si chiama Sud e una altro per un'antologia che uscirà a dicembre per Minimum Fax, dal tema Il mio tempo sulla mia pelle. Sono molto contenta perché per questa antologia scriverà anche Antonio Pascale, che mi piace tantissimo.

D. Nei tuoi racconti c'è molta Napoli. Ma quale Napoli volevi raccontare?

R. La mia, è la Napoli che c'è adesso, che non è quella dell'immagine di Napoli. La mia città è stata rovinata da un'immagine che era necessario creare nel dopoguerra: quella di Ortese, La Capria, che fotografarono lo sfacelo e poi se ne andarono. Adesso è diversa , dopo le due giunte Bassolino e Jervolino. Per esempio, io ho fatto volontariato in periferia e i soldi arrivavano. Il primo problema di Napoli è la camorra, il secondo è l'atteggiamento camorristico anche di chi non è della camorra. È tutto un credere di potercela fare, senza istituzioni. Anche se non siamo più ai livelli in cui c'erano 300 morti l'anno per arma da fuoco. Però, l'altro giorno, uno che stava agli arresti domiciliari, quando sono finiti, la prima cosa che ha fatto ha sparato i fuochi d'artificio. Io comunque farò di tutto per rimanere a Napoli: che fai te ne vai? E come le vedi le cose?

D. E che mi dici delle tue donne?

R. Io ho una vita di donne: i miei sono separati, e ho vissuto sempre con mia madre, mia sorella, mia nonna. Le donne hanno una grande forza unita a una grande rassegnazione: sono due cose strane, perché di solito chi è forte combatte. Queste donne napoletane sono forti e si rassegnano. Io questo negli uomini non l'ho trovato. E comunque non mi interessava raccontare degli uomini, ma delle donne.

D. Qual è il personaggio che ti piace di più? E quello più autobiografico? E il tuo racconto preferito?

R. Il personaggio che mi piace di più è Vera. Ma non è autobiografico: non ho 40 anni e spero di non arrivare a 40 così, di vita automatica. Il mio editore mi chiama Guappetella, quindi forse è quello cui somiglio di più. Il mio racconto preferito è Montecarlo. Scrivendo, ho sperimentato: proviamo la prima persona, la terza, vediamo se controllo i tempi, la lingua.

D. Quali sono i tuoi scrittori preferiti?

R. Il mio scrittore preferito è Erri De Luca, ma mi piacciono anche Pascale, De Silva, Ferrandino. Come unica non napoletana mi viene in mente la Morante, che però ha scritto molto di napoletano. Mi piacciono gli americani, amo soprattutto Carver. Io li leggo solo in traduzione, così la lingua è ancora più pulita.

Per chi vuole saperne di più:

http://www.zam.it/home.php?id_autore=1095
Questo link rivela che è torrese nella sua biografia.

http://www.minimumfax.com/libro.asp?libroID=184
Qui link rivela il Campiello 2004

http://www.festivaletteratura.it/2004/schedaautore2003.php?autid=1033

Carmen Lombardo

 
 

ID: 2676  Intervento da: Amministratore .  - Email: info@torreomnia.com  - Data: martedì 4 ottobre 2005 Ore: 22:54

Una poetessa torrese abbastanza accreditata.

Francesca Di Nola è nata il 1° novembre 1977 a Torre del Greco (Na), ma risiede a Vico Equense (Na), di cultura classica e umanistica è laureanda in giurisprudenza. Diventa giornalista pubblicista nel 2004 dopo un'intensa attività di collaborazione con quotidiani e riviste; attualmente collabora con il quotidiano Il Mattino.
E' presente in numerose antologie di premi letterari a cura della casa editrice Montedit tra cui il premio il Giro delle poesie in cornice edizione 1999 ed edizione 2000; premio Vittorio Tolasi, città di Orzinuovi, antologia città di Monza, antologia Il Club degli Autori edizione 2000-2001 e antologia del premio Angela Starace.
E' presente anche in antologie a cura di altre case editrici tra cui il premio città di Castellana Grotte, editrice Vito Radio di Bari; premio Giammario Marrani 2001, edizioni Giovanni Casalotti di Roma; antologia critica per la scuola I mille colori della poesia 2001, Carello editore; premio Beniamino Joppolo 2004, Magi editore di Messina.
Di prossima pubblicazione l'antologia Novecento e oltre a cura dell'Istituto Italiano di cultura di Napoli. Ha conseguito il premio speciale della giuria Città di Pomigliano D'Arco edizione 2002, premio speciale del comitato d'onore Berlinguer, premio Giammario Marrani 2001, premio speciale della giuria Marilianum 2003, primo premio di selezione per il progetto antologia critica per la scuola Carello editore 2001, prima classificata per la sezione estemporaneità poetica a cura dell'associazione Beniamino Joppolo Messina 2004, quarta classificata al concorso internazionale Fonopoli 2001 con conseguente pubblicazione della raccolta di racconti e poesie Petali di Vita; si è classificata al terzo posto nella tappa di Napoli per il premio il Giro d'Italia delle poesie in cornice edizione 1999 e 2000 e quarta alla tappa di Parigi; prima classificata al concorso internazionale indetto dall'istituto italiano di cultura di Napoli per la sezione poesia inedita 2001, premio artistico per il progetto il 300' a Massaquano: la cappella di Santa Lucia.

Per chi volesse approfondire:
http://www.club.it/autori/effettivi/e-l/francesca.dinola/indice-i.html
http://www.club.it/autori/effettivi/e-l/francesca.dinola/poesie.html


ID: 2565  Intervento da: Giovanni Raiola  - Email: raiolagiovanni@virgilio.it  - Data: mercoledì 21 settembre 2005 Ore: 13:28

Buon giorno alla comunità.

Quanti di noi conoscono questa nuova legge in approvazione? Tutti i cultori di Torreomnia sono al corrente di questa grande innovazione? Riavviarsi alle origini significa un ritorno ai vecchi valori sociali ed etici.

Nuova legge: la lingua napoletana, nelle scuole.

L’appello per la lingua napoletana è stato accolto con interesse dai numerosi studiosi convenuti intorno alla Tavola rotonda, indetta dall’Aige (Associazione Informazione Giovani Europa) con il patrocinio dell’Amministrazione Provinciale di Napoli, che si è svolta nella sala Corradino di Svevia della scuola “Caduti di Via Fani”.
Dopo il saluto del preside, Carmine Negro, nel suo intervento il giornalista de Il Mattino Pietro Gargano ha suggerito di costituire un’antologia di poeti napoletani da proporre nelle scuole con il contributo di attori dialettali. “Spesso si dimentica – ha aggiunto Gargano - che Napoli, nei secoli è stato un gran regno e ha trasmesso alle altre nazioni una notevole cultura”.
“Credo che uno dei motivi per i quali i giovani non parlano più il napoletano – ha detto nel suo intervento Maresa Galli, direttore de ‘Il Brigante’ – è che spesso le classi borghesi hanno proibito ai figli di esprimersi in dialetto perché considerato una lingua minore”.
L’architetto Mario De Cunzo, il dialettologo Raffaele De Novellis, il grammatico Carlo Iandolo, il magistrato Pietro Lignola, l’attrice Antonella Morea, Rosemary Iadicicco, Fortunato Rossi, Vincenzo Falcone, Anna Oliveri, Betania De Angelis e Gino Giammarino, editore del nostro multimediale, hanno ulteriormente animato il convegno, rilevando la necessità di costituire un’Accademia – l’Accademia della Vicaria Vecchia – che raccolga materiale antico e moderno. Un punto di riferimento, in cui siano elaborati e studiati percorsi formativi e lavorare ad una grammatica e ad un vocabolario. Il dibattito è stato moderato dal direttore di QuestaNapoli, Umberto Franzese che da anni si batte per la custodia delle tradizioni partenopee.
In conclusione dei lavori, il Consigliere provinciale Luigi Rispoli ha anticipato la presentazione di una proposta di legge per l’insegnamento della lingua napoletana nelle scuole medie, in modo da valorizzare il nostro idioma nelle nuove generazioni, come d’altronde è già stato fatto nel Lazio per il dialetto romanesco
“Ci stiamo attivando, con il consenso del presidente della Provincia di Napoli, Dino Di Palma – ha aggiunto Rispoli - per presentare entro luglio questa legge. Purtroppo la lingua napoletana, che per secoli ha prodotto canzoni, testi letterari e teatrali, si sta estinguendo. I nostri giovani non conoscono più il dialetto napoletano”.
A sua volta, il presidente della Provincia, Dino Di Palma - intervenuto alla conferenza stampa di presentazione dell’assise - ha ricordato come “i nostri emigranti, con tutte le contaminazioni dei vari casi specifici, continuano a parlare in dialetto napoletano e non italiano, conservandone la musicalità. E’ auspicabile – ha detto il presidente – coinvolgere anche la Regione per il varo di una legge che vada nella direzione di salvaguardare e tutelare la lingua napoletana”.
La Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici, per il quarto anno consecutivo, ha approvato un piano d’interventi e di finanziamenti per la realizzazione di progetti nazionali e locali nel campo dello studio, delle lingue e delle tradizioni culturali. Rientrano in questo piano, la lingua sarda, friulana, arbereshe, croata, ladina, slovena, germanica, francese-occidentale-franco/provenzale, un ricco patrimonio a rischio estinzione.
L’auspicio degli intervenuti, come per la lingua arabesche che si parla a Greci in provincia di Avellino anche per la lingua napoletana la Regione Campania, la approvi al più presto, per la difesa dell’idioma partenopeo.

Giovanni


ID: 2559  Intervento da: Luigi Mari  - Email: info@torreomnia.com  - Data: mercoledì 21 settembre 2005 Ore: 00:56

Grazie Carmen per la segnalazione.
voglio appena sottolineare un passo del testo che hai proposto. Una lettera di Marotta che conoscevo:
Sconcertante è l’attualità di certe lettere. In una del 1944 Marotta scrive:

“L’umanità sembra impazzita, non si sente parlare che di odio, da nessuna parte si vede una mano tesa, da nessuna parte ci si rende conto che siamo tutti innocenti e tutti colpevoli, che la ragione e il torto non vanno mai separati”.

Dal 1944 a oggi nulla è cambiato.

Luigi


ID: 2558  Intervento da: Arturo Borriello  - Email: borrielloarturo@supereva.it  - Data: martedì 20 settembre 2005 Ore: 23:36

Buona notte,
ho letto il libro di Maffei, Torre del Geco viene citata spesso nelle lettere inedite del Grande Marotta.

Riporto una recensione utile per i torresi che amano la narrativa.

SOGNI, DELUSIONI E SCONFITTE
DELLO SCRITTORE NAPOLETANO

“Sogni, delusioni e sconfitte nelle lettere inedite di GIUSEPPE MAROTTA”
(l’ultima pubblicazione realizzata dall’Emeroteca-Bibliotreca Tucci di Napoli, in edizione, come sempre, fuori commercio destinata a biblioteche, istituti culturali e studiosi) viene fuori un documento inedito della Repubblica sociale italiana: il rapporto segreto contro Marotta inviato al ministro Fernando Mezzasoma presso il Ministero della cultura popolare a Salò dal funzionario della direzione generale di Venezia dello stesso Minculpop Cristoforo Mercati, il cui nome d’arte e di collaboratore del fascismo repubblichino era “Krimer” . Di questo Mercati ( nato a Viareggio nel 1888 e morto nel 1977) fino a novembre del 2004 si era saputo ch’era stato soltanto un giornalista, un pittore e uno scrittore. Poi con l’uscita de “Le spie del Regime” di Mauro Canali si era appreso che l’artista toscano era stato anche un informatore della polizia politica fascista. Ma due anni prima, l’Emeroteca-Biblioteca Tucci aveva acquistato presso una libreria antiquaria di Lucca una cartellina gonfia di rapporti, lettere e altri documenti inediti della
Repubblica sociale italiana. Il prezioso materiale era andato ad arricchire il fornito archivio della “Tucci” nella cui sede, presso il Palazzo delle Poste di Napoli, vengono preparate ogni anno circa duecento tesi di laurea e di dottorato di ricerca grazie a un patrimonio di novemila collezioni di quotidiani e riviste degli ultimi cinque secoli, molte delle quali mancanti alle altre biblioteche.
Il carteggio conteneva, però, anche la prova di denunzie occultate per salvare giornalisti a rischio. Valga come esempio la segnalazione inviata dal vicesegretario del Partito fascista repubblicano, Giuseppe Pizzirani, il 20 febbraio 1944 a Tommaso Riccardi, capo della Delegazione di Roma del ministero delle cultura popolare, in cui si affermava che “alla redazione del Popolo di Roma vi sono molti imboscati ostruzionisti: Giorgio Lourier, ex ufficiale
dell’aeronautica sospeso per sei mesi dal grado perché accusato di aver ceduto alla Svizzera segreti militari e assolto successivamente per intervento di alte personalità politiche, Gorresio, redattore capo, figlio di un generale, Di Marzio ufficiale fuggiaso, Scalero Liliana che percepisce elevato stipendio occupando il posto di uomini”. Il Riccardi quella denunzia non la ricevette mai
perché ad occultarla ci pensò Gustavo Gatti, un ex redattore del “Messaggero”, divenuto funzionario del Minculpop. Egli fece sparire anche altre segnalazioni.
All’ufficio romano del ministero che governava giornali e radio, il ministro Ferdinando Mezzasoma aveva da Salò inviato per urgenti indagini il rapporto nr. 180 del 18 febbraio 1944 riguardante Giuseppe Marotta che a quel tempo svolgeva mansioni di condirettore della rivista “l944?, edita a Roma dalla Società Airone. La delazione era firmata da Krimer. Fu lui a rivelare a Messazoma che Marotta dopo il 25 luglio 1943 aveva pubblicato un articolo inneggiante alla
libertà sulla rivista “Film”. Il ministro avviò l’inquisizione e Marotta fu costretto alla latitanza, dopo aver fatto riparare la famiglia in Piemonte.
Questa e altre vicende sono raccontate nel libro di Maffei che contiene un saggio introduttivo di settantacinque pagine seguito da cinquantanove lettere scritte da Marotta tra il 1926 e il 1963 al medico e critico letterario Mario Capocaccia, direttore dell’ospedale San Martino di Genova, alla moglie Pia Montecucco, a Guareschi, Zavattini, Flora, Franciosa, Grana e da undici lettere
scritte a Marotta da Accrocca, Fabretti, Cavallari, Gedda, Ghirelli, Lattuada, Monelli, Patti e Vajro. L’epistolario è arricchito con venti rare fotografie.
Sconcertante è l’attualità di certe lettere. In una del 1944 Marotta scrive: “L’umanità sembra impazzita, non si sente parlare che di odio, da nessuna parte si vede una mano tesa, da nessuna parte ci si rende conto che siamo tutti innocenti e tutti colpevoli, che la ragione e il torto non vanno mai separati”.
Le ampie note di Maffei alle lettere guidano il lettore nel labirinto editoriale della stampa periodica milanese dalla metà degli anni Venti alla fine degli anni Quaranta e nel tormentato mondo del cinema e della musica leggera.

Arturo Borriello



Puoi anche Tu intervenire a questo argomento o invia un post alle e-mail private

 Ogni risposta fa saltare la discussione al primo posto nella prima pagina indice del forum. L'ultima risposta inviata, inoltre, che è la seconda in alto a questa pagina "leggi", aggiorna sempre pure data e ora della discussione (cioè il messaggio principale),
pur se vecchio.

T O R R E S I T A'

Autore unico e web-master Luigi Mari

TORRESAGGINE