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Argomento presente: « Maestri del gioco d'azzardo »
ID: 2632  Discussione: Maestri del gioco d'azzardo

Autore: Giovanni Raiola  - Email: raiolagiovanni@virgilio.it  - Scritto o aggiornato: mercoledì 28 giugno 2006 Ore: 12:55

Buona notte.
A Torre del Greco non sono nati solo pittori, scultori, scrittori, cuochi, imprenditori, ecc., ma anche grandi maestri di gioco. Nel 1930 Mario Trombetti era primo nel mondo per questa specialità.
Il gioco, purtroppo a Torre del Greco è molto diffuso, ma di qui a pensare che la città avesse avuto un maestro mondiale…
E’ un argomento che si potrebbe approfondire con questa imbeccata. Certo che con la mania di apparire impeccabili che c’è da noi pensate se qualcuno interviene. Già chi deve scrivere di cose lecite si fa venire un crampo nella mano, figuriamoci di vizi e difetti.

GRANDI STUDIOSI DI ROULETTE

MARIO DI TORRE DEL GRECO

Stiamo parlando di un grandissimo esperto italiano (non conosciutissimo): Mario Trombetti. Lo studioso, si firmava con un "nome d'arte", vale a dire, Mario di Torre del Greco.
Egli fu autore di un interessantissimo trattato che, a buon diritto dovrebbe essere inserito nell'elite della produzione nazionale di ogni epoca. Stiamo parlando di: "Roulette, la soluzione del problema" (1930). Il trattato consta di una parte descrittiva (regole, calcolo probabilistico), e di una parte dedicata al particolare sistema di gioco dell'autore.
Più che di un sistema vero e proprio, si tratta di alcuni principi che, se applicati correttamente, secondo l'autore fornirebbero la tanto ricercata "soluzione" al problema roulette.
I principi sono i seguenti:
1. Gioco sulle chance semplici
2. Gioco continuato o, in alternativa
3. Gioco intermittente
4. Gioco plurimo
5. Gioco in differenziale
6. Gioco su serie prestabilite
7. Gioco ridotto
8. Montante a lunghi scaglioni
9. Utilizzo di appropriati schemi di gioco

Nel presente intervento (e nel prossimo), esamineremo criticamente i suddetti principi.

Per chi volesse approfondire questa notizia e conoscere i dettagli della maestria di Mario il torrese copi e incolli:

http://www.rouletteprofessionisti.com/roul/big/mario.htm

Giovanni Raiola

P.S. ll gioco della roulette (e simili) è riservato ai cittadini maggiorenni, in strutture autorizzate. Si declina ogni responsabilità per le conseguenze dirette o indirette derivanti dall'applicazione delle notizie riportate, proposte a titolo informativo.


 
 

ID: 3600  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: mercoledì 28 giugno 2006 Ore: 12:55

Sono un ex giocatore torrese,
ora capisco chi è stato il nostro capostipite del gioco, scusate se vi scrivo in privato, ma se volete mettere la mia testimonianza nel forum fatelo in modo anonimo.
Questo mio messaggio vuole solo dimostrare che si può uscire dal vizio del gioco. Io ho prima perso tutto, casa, conto in banca, mogliie, figli, ma solo nella disperazione più profonda ho avuto la forza di ricominciare e sto recuperando un po' alla volta quello che avevo perduto.
T.C.
Lettera firmata


ID: 2633  Intervento da: messaggio libero  - Email: email@inesistente.00  - Data: martedì 27 settembre 2005 Ore: 01:38

Buona notte,
Parla un torrese che si è rovinato col gioco. Nella zona vesuviana si fa giustamente tanto rumore intorno alla microdelinquenza, alla droga, alla depressione, ma alla piaga del gioco nessuno accenna. Oggi come oggi la droga non si nasconde meno, ma il gioco sì.
Da piccolo, fino al liceo sapevo che l’incertezza e la non prevedibilità del futuro sono regole del gioco della vita, ma il sogno di poter superare questi vincoli ha sempre accompagnato lo sforzo e la fatica dell’uomo nel suo impegno con la realtà; invocare la dea Fortuna per vincere questa sfida non è mai stato, allora, segnale di debolezza.
Chi è predisposto come lo fui io, però, apprende che questo sogno ha nuovi simboli, nuovi sacerdoti, nuovi templi, e soprattutto ha uno strumento magico: il denaro, da vincere con il "colpo grosso": montagne di soldi che dovrebbero arrivare senza fatica, ma grazie a pura fortuna, risolvendo automaticamente tutti i problemi della quotidianità.
E per questo ci sono offerti in abbondanza vecchi e nuovi riti: lotterie, giochi televisivi, sale Bingo, casinò reali e virtuali, bische clandestine non poche nella zona vesuviana e tutto il vecchio e nuovo mondo della "scommessa", sui numeri, sul calcio, sui cavalli, su qualunque cosa su cui si possa tentare di indovinare il futuro: perché deve esserci il sistema perfetto per prevedere il futuro…
Così si assommano due grandi sogni: la voglia di vincere il futuro senza più fatica, senza più impegno, attraverso i "soldi facili", e insieme il brivido del successo nell’aver previsto ciò che sarebbe successo. Ma la cosa paradossale è che l'ebbrazza, la gioia morbosa si prova quando si perde, perché è lì che scatta il meccanismo di rigiocare per ritrovarsi in una spirale senza sbocco.
Chi sognando come me si ammala di gioco, dunque, al punto che non ne può più fare a meno, e si accanisce, perdendo anche il senso e il gusto del sogno, schiavo di un rischio in cui si può solo perdere. In tal modo il gioco patologico, così come altre dipendenze, può diventare catastrofico non solo per la persona, ma per tutta la famiglia, non solo economicamente, ma anche per l’identità della persona, e soprattutto per il sistema di relazioni familiari.
E quando questa sofferenza esplode, magari dopo un lento travaglio, pieno di inganni, di sconfitte, di delusioni e tradimenti, molto spesso noi "malati di gioco" e le nostre famiglie non riusciamo a riconoscere i luoghi e le cure per guarire da questa dipendenza, troppo spesso ritenuta vizio, anziché riconosciuta come vera e propria malattia.
NON GIOCATE MAI! QUEL TEMPO SPENDETELO PER AMARE LA VOSTRA COMPAGNA, I VOSTRI FIGLI, CON IL DANARO DELLE POSTE DI GIOCO FATE LORO DEI REGALI, E SE VI SUPERA QUALCOSA REGALATE AI POVERI. SARETE COSI' RICCHI DENTRO!
Grazie ad una suora di Torre del Greco è un anno che non gioco più.
Alberto


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