ID: 2661  Discussione: Le tre giornate della CGIL

Autore: loffredo Carlo  - Email: carloloffredo@hotmail.it  - Scritto o aggiornato: martedì 4 ottobre 2005 Ore: 00:07

Caro Mari,
sono interessato a che questo pezzo venga inserito nel forum. La 3 giornate che si è conclusa ieri con Gragnaniello ai Mulini Marzoli. Veditelo Tu.

Torre del Greco, “IERI OGGI E DOMANI” con la Cgil
30 settembre, 1 e 2 ottobre: queste le date della terza edizione della manifestazione politico-culturale organizzata dalla Cgil e Giovani in movimento nel complesso degli ex Molini Meridionali Marzoli di Torre del Greco.
Un incontro a cui la città sembra aver mostrato scarso interesse, data la bassa affluenza, nonostante siano state toccate delle tematiche delicate, come quella della libertà, troppo spesso calpestata. Ed è proprio questa la situazione in cui versano gli immigrati, clandestini e non, di cui si è discusso al tavolo del convegno di sabato 1 ottobre. L'immigrazione, il cui tasso ha avuto un aumento esorbitante negli ultimi 30 anni, è davvero un problema che preoccupa tutti gli stati europei ed in particolare l'Italia, che per la sua situazione geografica sembra costituire un passaggio obbligato per tutti gli espatriati.
"Quando si parla di immigrazione - dichiara l'avvocato Annarita Balzano, responsabile dello sportello rosa Cgil -, si parla di fenomeno. Fino a quando sarà così anche le leggi avranno sempre e solo quel carattere di intervento d'urgenza. E' importante capire, invece, che gli immigrati vanno considerati parte della nostra società".
Si fa portavoce degli obiettivi e azioni dell'amministrazione regionale il dottor Massino Angrisani, responsabile delle politiche dell'immigrazione. "L'integrazione è un concetto dispari - afferma Angrisani -, perchè un emigrato per dirsi inserito nella società che lo ospita deve accettare usi e costumi di questa. Non lo considero giusto, e per questo la nostra politica vuole puntare alla convivenza".
La libertà, che ha fatto da filo conduttore alla serata, è stato il tema dello spettacolo "Niente libertà", tenuto dalla compagnia di ricerca etnica "Ditirambo". Nicola Di Lecce e la sua band, con la passione e l'entusiasmo che da sempre li accompagna, ha intrattenuto il pubblico accorso con danze e musiche del folk napoletano, raccontando con i suoni le drammatiche storie di martiri, di coloro che hanno combattuto per la libertà, dalle donne a Masaniello, fino all'unificazione d'Italia e la venuta degli americani. La mirabile maestria nel passare da note allegre a quelle drammatiche ha incantato, meravigliato, entusiasmato giovani e non.
E così tra una programmazione povera e dibattiti senza pubblico, sembra che le musiche di Di Lecce siano state la sola nota positiva.

Barbara Falanga - Fonte Ephemerides