Torna all'indice Comunità |
|||||
Puoi anche Tu intervenire a questo argomento o invia un post alle e-mail private |
|||||
Argomento presente: « Spigolature di Franco Penza » | |||||
|
ID: 2680 Intervento
da:
Penza Francesco
- Email:
francopenza@interfree.it
- Data:
mercoledì 5 ottobre 2005 Ore: 15:18
APPUNTI DI VIAGGIO – LA NOTA DEL SALUMIERE Agosto, tempo d’evasione, gara fra gli italiani a cercare un posto al sole e tuffarsi nell’acqua inquinata. Oggi tutti hanno bisogno di dimostrare agli altri i propri complessi. Marina, una dolce creatura, ed io ci partiamo da Napoli e, dopo vari cambi di treni, eccomi a Sibari, antica colonia della Magna Grecia sul mare Ionio, presso la foce del fiume Crati. Siamo ospiti di Don Gerardo Battigaglia. Là conosciamo un simpatico personaggio, sedicente comunista, Don Giovanni Novello, che si fa apprezzare, oltre che per le doti di bontà, anche come bravo pittore. Al mattino ci accompagnano alla spiaggia, immensa, libera, acqua trasparente. Ci tuffiamo, ci rituffiamo da mattina a sera, sino alla noia, che non t’assale mai. Siamo al tramonto. Gli ultimi raggi del sole ci baciano, mentre due ragazzi s’accarezzano prima sulla sabbia rovente e poi nel mare limpido, dimenticando per pochi attimi le convenzioni sociali degli esseri mortali sentendosi incontaminati, come gli elementi naturali, che ci circondano. Torno a casa dopo pochi. giorni, che porteremo scolpiti per sempre dentro di noi per la genuinità del luogo. Note di trent’anni fa, ma sempre attuali: dimentichiamo i nostri posti campani, senza togliere i meriti a nessuna regione d’Italia, ammettendo che gli altri sappiano gestirsi il poco o il molto che hanno. E dopo trent’anni mi ritrovo tra le mani la nota del salumiere, in altre parole l’elenco dei medicinali che il paziente chiede su carta oleata. Spontaneamente alla mente viene la domanda: “Quo vadis, medico?” La tecnologia ha complicato la vita umana per noi del secolo passato. La burocrazia, creata dai non addetti ai lavori, ha completato il discorso, dando più importanza alle carte. Il medico di base distribuisce farmaci ed incarichi agli specialisti: il paziente esigente, con la personale richiesta, non permette di visitarlo, perché sa tutto di sé e degli altri. Da qui la difficoltà del medico, che, seduto, offre ricette come un salumiere.Per non avere prescritto un farmaco, un giovane paziente ritornò in ambulatorio con un carabiniere… Non si può cambiare immediatamente, ma, come si stabiliscono le regole in alto, in basso dire all’utenza che bisogna tornare all’antico per non vanificare l’intervento di medicina. Il paziente bussa, entra con il braccio rigido e scoperto e chiede la misurazione della pressione arteriosa, che già ha controllato dal farmacista più volte nella giornata. Si tira a campare, dimenticando che stiamo parlando della salute dell’uomo. Nell’Azienda sanitaria nel discorso prevale a logica dei costi a danno della salute. Il problema resta la progressiva trasformazione della medicina in industria della salute, dove il mercato diventa sempre più dominante. Occorre un nuovo codice della professione capace di rispondere alla domanda etica della società, che è a rotoli o all’avanguardia del progresso, dipende da quale punto di vista ci poniamo. L’industria bellica dona soltanto morte o risorsa monetaria e quali sono gli indirizzi? La TV è l’Università della medicina? Lasciamo stare. Godiamoci il sole malato. Un po’ d’umiltà del paziente migliorerebbe le cose. Buone vacanze. Dott. Franco Penza |
Puoi anche Tu intervenire a questo argomento o invia un post alle e-mail private |
Ogni
risposta fa saltare la discussione al primo posto nella prima pagina
indice del
forum. L'ultima risposta inviata, inoltre, che è la seconda in alto a questa
pagina "leggi", aggiorna sempre pure data e ora
della discussione
(cioè il messaggio principale), |
|
|
T O R R E S I T A' |
Autore unico e web-master Luigi Mari |
TORRESAGGINE |
|