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Argomento presente: « IL BEATO 18-19-20 novembre » | |||||
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ID: 2851 Intervento
da:
messaggio libero
- Email:
email@inesistente.00
- Data:
giovedì 17 novembre 2005 Ore: 18:38
Buona sera a tutti del Forum, all’amico Giovanni Raiola che ha curato questa nutrita biografia riguardante il Nostro Beato Vincenzo Romano voglio ricordare che anche Raffaele Raimondo ne ha scritto una biografia. Essa si trova in “Uomini e fatti dell’antica Torre del Greco” edizione postuma del 1986. Dal momento che non l’ ha inserita in queste notizie bibliografiche devo arguire che non sapesse di questo voluminoso libro. Ne consiglio perciò la lettura. In esso tra le altre interessanti notizie biografiche ve ne è una scritta con intelligenza e sentimento che ci presenta un Beato, io direi Santo, nella sua cornice storica ed umana sullo sfondo di una natura in rivolta con l’eruzione vesuviana e con altrettanta società in crisi con rivoluzione e controrivoluzione. Decisamente una bella biografia. Francesco Raimondo |
ID: 2850 Intervento
da:
Luigi Mari
- Email:
info@torreomnia.com
- Data:
giovedì 17 novembre 2005 Ore: 11:17
A proposito del Beato, estrapolo da Torreomnia un racconto di Antonio Abbagnano che ha a che fare con la santità del Nostro Beato. Il fischio alle orecchie Erano ormai più di venti giorni che Salvatore era afflitto da un terribile sibilo alle orecchie, che, specialmente di notte, quando i rumori esterni si placavano, diventava insopportabile. Appena poggiava il capo sul cuscino questo fischio diventava assordante e salvatore incominciò ad avere problemi psicologici. Non voleva più sentire questo rumore, che violentemente si inseriva nel suo cervello e non potendo rifiutarlo, si sentiva violentato nell’anima, nella sua libertà di sentire quello che voleva, inibito nel suo libero arbitrio. Ateo, comunista, libero pensatore, salvatore era disperato ! Era andato ad un comizio del compagno Aniello Cuciniello, grande avversario dei democristiani per la carica di sindaco di Torre, ma non riuscì a concentrarsi, non esultò non alzò al vento la bandiera della camera del lavoro, come abitualmente faceva, non cantò emmeno "andiera rossa"in coro cogli altri. Passò per piazza Santa Coce, ove l’On. Crescenzo Mazza stava ultimando il suo comizio tra un tripudio di bandiere bianche scudocrociate e non sentì nemmeno gli scherni dei presenti che lo beffeggiavano vedendolo passare con la bandiera sulle spalle. Tornò a casa e si decise a chiamare il famoso otorinolaringoiatra che un amico medico gli aveva consigliato; famoso e purtroppo carissimo per le proletarie tasche di Salvatore. La mattina dopo prese il tram di fronte al bar di "Porpettone" ed arrivò alla riviera di Chiaia dove era lo studio del medico. "Subì" una visita accuratissima e poi fu fatto entrare in una cabina per la misurazione audiometrica. Alla fine la diagnosi fu spietata: "Egregio don Salvatore, sentenziò il dottore, lei e’ affetto da un’infezione interna al condotto auditivo ed al momento ha soltanto il trenta percento delle capacità auditive. Tra un mese perderà completamente l’udito ed andrà via anche il fischio che adesso la tormenta. Purtroppo è destinato alla sordità e non ci sono rimedi farmaceutici. Quando fa sera, tenga sempre accesa una radio per evitare problemi psicologici dovuti al fischio". Salvatore da quel giorno si chiuse completamente in se stesso e prese l’abitudine di camminare tutto il giorno, fare chilometri e chilometri, per arrivare a sera e crollare nel sonno per la stanchezza. "Don salvatore come state ?" Gli chiese don Peppino Sequino, vedendolo passare mogio mogio davanti al suo negozio "ce’ qualcosa che non va?". "..eh, lasciatemi stare", rispose don Salvatore …..e gli racconto’ la storia del fischio e della diagnosi spietata. "Ma come tu sei di Torre e non sai che il Beato Vincenzo Romano toglie il fischio dalle orecchie?" Il compare Martorelli ha avuto anch’egli questo problema ed il Beato glielo ha risolto. Vai nella "Parrocchia", parla col Beato, digli che pure tu sei di torre e se ha tolto il fischio al compare Martorelli, che abita al Ponte Della Gatta, lo deve togliere anche a te, torrese di via Piscopia, a quattro passi dove abitava Lui" Salvatore, come già detto ateo e miscredente, accennò un sorriso di cortesia e continuò il suo girovagare. Quando la sera tornò a casa, ne parlò alla moglie Rosaria, con tono quasi di scherno ed andò a dormire esausto e con la radio accesa. L’indomani la stessa storia, la stessa interminabile camminata con la faccia a terra, il ritorno a casa. Radio accesa per dormire e non sentire il fischio. Verso le tre del mattino, balzò in mezzo al letto, gridando "Rosaria, non ho più il fischio, non l’ho sento più. Parla, parla, voglio vedere se sono diventato sordo". "Lo sapevo che non avresti più avuto il fischio, rispose la moglie, "stamane sono stato dal Beato a pregare, gli ho acceso una candela e lui mi ha sorriso". Salvatore la guardò, commosso da tanta fede e finalmente pianse, pianse tanto che per un istante si fermò temendo di aver risentito il fischio, che invece non tornò mai più. Due anni dopo, Salvatore incontrò Pasquale d’Angelo, un amico di vecchia data di Marano. Salutandosi affettuosamente, Pasquale gli raccontò della sua disperazione dovuta ad un maledetto fischio che aveva alle orecchie e che lo stava distruggendo psicologicamente e fisicamente….. E naturalmente Salvatore gli raccontò della sua esperienza. Il giorno dopo, alle sei di mattina, il cattolicissimo Pasquale d’Angelo partì con la sua 850 scassata da Marano ed alle sette arrivò nella parrocchia di Santa Croce. Si inginocchiò davanti al Beato e restò lì fino a sera tardi. Benché non fosse di Torre del Greco, non ebbe mai più fischi alle orecchie. Antonio Abbagnano |
ID: 2849 Intervento
da:
Giovanni Raiola
- Email:
raiolagiovanni@virgilio.it
- Data:
giovedì 17 novembre 2005 Ore: 11:04
BIBLIOGRAFIA Il “ministero della parola” e il “Vangelo della carità” sono le basi della sua attività pastorale, aveva una predicazione fluente, non ampollosa, facile a capirsi e i fedeli accorrevano ma soprattutto seguivano e mettevano in pratica ciò che ascoltavano. La generosa gente di Torre del Greco ha sempre risposto positivamente alle sollecitazioni dei loro parroci, oggi come allora, ed è stata sempre un serbatoio continuo di vocazioni sacerdotali. Introduce a Torre la cosiddetta “sciabica”, una strategia missionaria tesa ad avvicinare con il crocifisso in mano, capannelli di persone o singoli passanti, improvvisando sul momento una predicazione, salvo poi ad accompagnarli se consenzienti alla più vicina chiesa od oratorio per pregare insieme. Tiene scuola per i bambini, divisi in classi, nella sua casa. Si fa mediatore dei contrasti sorti fra gli armatori delle ‘coralline’ ed i marinai che affrontano i rischi e la fatica della pesca del corallo. Gira con infaticabile zelo a sorprendere covi di delinquenti per smorzare i loro loschi intenti malavitosi. Cerca di riscattare i torresi caduti in schiavitù dei corsari barbareschi. Faro di esempio sacerdotale e pastorale per i parroci di Napoli e d’Italia. Il suo corpo riposa in una artistica urna nella stessa Basilica di s. Croce. E’ stato beatificato il 17 novembre 1963 da Paolo VI. Bibliografia: -Garofalo Salvatore - Un parroco sugli altari: Beato Vincenzo Romano, Editrice Ancora, Milano 1963, 2 ed.; -Romano Vincenzo, Le lettere, a cura di Francesco Russo, Napoli 1986; -Romano Vincenzo, Istruzioni catechistiche, a cura di Michele Sasso, Napoli 1987; -Sasso Michele – Vincenzo Romano. Il Vangelo della carità, Cinisello Balsamo, Edizioni San Paolo 1995, Collana “I Protagonisti” 24; Giornale Mensile “Il Notiziario” dal 1981 ad oggi, articoli su Vincenzo Romano. -L’attualità del carisma di Vincenzo Romano, Torre del Greco, 1997. -Romano Giuseppe, Vita del Venerabile Vincenzo Romano, Preposito Curato di Torre del Greco, Napoli, 1881; -Pica Raffaele, La vita del Venerabile Servo di Dio D.Vincenzo Romano, -Preposito Curato della Insigne Collegiata di S.Croce a Torre del Greco, Napoli 1882; -Balzano Camillo, Il Venerabile Vincenzo Romano Parroco di Torre del Greco, Napoli, 1932; -Garofalo Salvatore, Il Beato Vincenzo Romano, Torre del Greco 1963 - -Garofalo Salvatore, Un Parroco sugli altari: Vincenzo Romano, Milano, Editrice Ancora, 1963 1 ed., 1964 2 ed.; -Borriello Rocco,Vincenzo Romano.L'uomo che ha vinto,Torre del Greco 1982 -Sasso Michele, Vincenzo Romano, il Vangelo della Carita', Cinisello Balsamo, ed. San Paolo, 1995. Convegni -Autori Vari, L'impegno pastorale del Beato Vincenzo Romano nel suo contesto storico, Atti del 1° Convegno Storico su Vincenzo Romano, Torre del Greco, 1983; -Autori Vari, L'attualita' del carisma di Vincenzo Romano, Atti del 2° -Convegno di studi sul Beato Vincenzo Romano, Torre del Greco, 1997. - - Videocassette Ciavolino Nicola, Sulle orme del Beato Vincenzo Romano,1991 -Giannantonio Silvestro, Vincenzo Romano il Parroco Santo, Tutto è - -Prouduction Torre del Greco,2002 Varie -Pignatiello Luigi Maria, Il Beato Vincenzo Romano precursore del nostro progetto pastorale, Torre del Greco, 1984; -Giustiniani Pasquale, Vincenzo Romano: un modello di predicazione eucaristica, 1984; -Giustiniani Pasquale, Natale con il Beato Vincenzo Romano, 1986 -Sasso Michele, Annuncio della fede e solidarieta' nel Beato Vincenzo Romano, 1986; -Majorano Sabatino, Una Chiesa che va al popolo: il Beato Vincenzo Romano e S.Alfonso Maria de Liguori; -Sarnataro Ciro, Il Beato Vincenzo Romano e il Venerabile Mariano Arciero: affinità pastorali e spirituali; -Loffredo Salvatore, L'imparziale carita' del Beato Vincenzo Romano, 1989; -Ciavolino Nicola, Le tavolette votive del Beato Vincenzo Romano, 1994. |
ID: 2847 Intervento
da:
Rosaria Maliardo
- Email:
info@torreomnia.it
- Data:
giovedì 17 novembre 2005 Ore: 10:26
Nell'ambito delle manifestazioni religiose a partire da Torre del Greco. Concerto musicale Venerdì, dopo la Santa Messa, a Pompei, presso il Santuario della Madonna del Rosario, l’Associazione Nazionale (onlus) Amici dell’Arte, in collaborazione con il Rettorato del Santuario, ha organizzata un breve concerto musicale dedicato alla Madonna, con un omaggio a Sua Santità Giovanni Paolo II. In pedana l’ensemble vocale “Salerno Classica”, il soprano Anna Pietrafesa e l’organista Stefania Cucciniello, diretti dal maestro concertatore Luciano D’Elia. L’ensemble “Salerno Classica” – sezione vocale e formato da appassionati dell’Arte musicale, esegue a voce naturale repertori sacri e profani; svolge attività concertistica con formazioni strumentali italiane e internazionali; in prima assoluta, ha inciso l’Inno Nazionale del Corpo dei Vigili del Fuoco e l’Inno a Giovanni Paolo II. Il soprano Anna Pietrafesa, diplomata sia in canto che in pianoforte, svolge un’intensa attività concertistica in qualità di soprano solista e di artista di coro. Stefania Cucciniello, diplomata sia in pianoforte che in clavicembalo, svolge attività concertistica da solista, in formazioni cameristiche e sinfoniche, in duo e di maestro accompagnatore. Il maestro Luciano D’Elia, diplomato in pianoforte e laureato in Lettere Classiche, è professore titolare al Conservatorio Statale di Musica di Salerno, svolge attività concertistica in Italia e all’estero. Vincitore del Premio Pianistico Internazionale di Osimo, ha ricevuto tra l’altro l’Oscar Italiano della Musica. Per il particolare concerto, il repertorio scelto prevede l’esecuzione delle “Ave Maria” di Liszt e Donizetti e “Ioannes Paulus II” di Colangelo e D’Elia. Ad Maiora a tutti i musicisti torresi. |
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