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Argomento presente: « La storia di Torre del greco »
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ID: 311  Discussione: La storia di Torre del greco

Autore: Dott Aniello LANGELLA  - Email: aniello.labgella@tiscali.it  - Scritto o aggiornato: sabato 19 febbraio 2005 Ore: 09:43

PROPONGO UNA COLLABORAZIONE TRA GRUPPO ARCHEOLOGICO E TORREOMNIA NEL DIFFONDERE VIA WED UNA SORTA DI INCONTRO SERALE DIRETTO A COLORO CHE VOGLIONO CHIEDERE E SAPERE.
IL MIO PROGETTO GIA' IN PARTE ELABORATO CON LA DIREZIONE DEL GAT VUOLE PORTARE ATTRAVERSO LA WEBCAM UN MESSAGGIO DI CULTURA.
DA PIU' PARTI MI E' STATO CHIESTO DI PARLARE DI TORRE "DA LONTANO" ATTRAVERSO UNA WEB CAM. SONO D'ACCORDO MA DEVO PROGRAMMAE UNA SCALETTA E PROPORRE ARGOMENTI CHE SIANO ALLARGATI E SEMPLICI.
Cordialmente Dott Aniello Langella
 
 
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ID: 1044  Intervento da: Salvatore Argenziano  - Email: salvatore.argenziano@fastwebnet.it  - Data: domenica 13 febbraio 2005 Ore: 11:16

Condivido l’idea di una storia “minimalistica”, con il dovuto rispetto per i protagonisti e gli eventi stessi, di Torre del Greco.
Riporto uno stralcio di una mia nota pubblicata da “La Torre”, qualche mese fa.
- Scorro velocemente l’elenco degli scrittori torresi e noto, tranne qualche rara eccezione, una prolifica produzione sulla storia di Torre. Le Origini, il Nome, i Baroni, il Riscatto, il Corallo ecc. Sembra quasi che la storiografia torrese intenda limitare la ricerca alla nobilitazione del passato, quasi rincorrendo un blasone araldico da mostrare con orgoglio. Un secolo intero, il Novecento inesplorato, disatteso, “robba vecchia, ca nun vale a pena ‘i tene’ a mmente”. -


ID: 1039  Intervento da: Aniello Langella  - Email: aniello.langella@tiscali.it  - Data: sabato 12 febbraio 2005 Ore: 23:34

Ogni volta che torno a Torre trovo SEMPRE qualche conoscente ( amico non può definirsi ) il quale sapendo che mi interesso della storia della città mi chiede qualcosa in merito. Rispondo sempre. A volte attendo e prendo tempo. Ma con rispetto chiedo sempre di conoscere l'opinione altrui per il semplice gusto di sapre di più. Ognuno tuttavia per proprio conto scive una storia, poi un'altra ed un'altra ancora. Ognuno cerca per proprio conto com'è giusto a mio avviso fare ed ognuno aspira a scrivere una propria storia. Dopo tutto è giusto che la storia sia letta in maniera diversa da ognuno.
Cari amici del forum , vi invito afare una considerazione assieme a me. Ci ispiri in questa breve analisi la saggezza e la comprensione per tutti. Il primo vero storico torrese fu Francesco Balzano ( 1688 ) seguì dopo moltissimi anni il Di Donna . Questi i due grandi. E tutti gli altri ? Onore e meriti a tutti gli Altri , ma i veri padri della storia furono certamente loro due. (Non si offenda nessuno per l'ordine con cui scrivo) Successivamente I Grandi contemporanei Raimondo e De Gaetano. Ma non basta . Abbiamno l'obbligo di citare Camillo Balzano, Stanislao Ascione, Castoldi, Salvatore Loffredo, Raffaele Torrese , Ciro Di cristo,.... e poi ancora Altri autorevoli come Nisida, Procino,.... e poi altri ancora....
Chiediamoci oggi . Oggi chi abbiamo tra i viventi ?
A mio modestissimo avviso solo due . Due soltanto possono ancora reggere il tetsimone dei Grandi della ricerca storica.
I nomi sono , secondo me : CIRO DI CRISTO e FRANCESCO FORMICOLA .
Solo loro due posseggono il materiale , le fonti e l'abilità di poter riscivere la storia della città .
Ho voluto riesumare questo argomento di discussione in quanto vorrei che riaprisse il dialogo con tutti l'amico Franco Formicola. Solo lui ci può correttamente guidare nel comprendere un po' meglio le cose, gli accadimenti storico politici della città nella sua evoluzione storica. Non me ne vogliano gli altri ma questa è una mia semplice considerazione che beneficia di possibili errori in quanto mia e quindi soggettiva.
Chiamate nel forum Franco.
Aniello


ID: 346  Intervento da: Francesco Formicola  - Email: francoformicola@virgilio.it

Caro Nello, apprezzo particolarmente la tua disponibilità a trattare, sia pure per sommi capi, la storia della nostra città e spero che tu possa organizzarti in modo da poter offrire il tuo sapere a quanti realmente sono desiderosi di conoscere il sostrato della nostra cultura e delle nostre nobili radici storiche.
A proposito di libri distrutti e/o non più reperibili, c'è qualcuno al Comune che sa indicarci dove attualmente si trova la PLATEA ottocentesca di Torre del Greco?


ID: 313  Intervento da: Dott Aniello LANGELLA  - Email: aniello.langella@tiscali.it

Non è possibile risalire alla provenienza dei volumi. Da dove essi vennero prelevati. Non mi fu possibile sapere di chi erano quei meravigliois testi. Seppi solo che bisognava accantonarli lì in quel luogo per poi trasportarli altrove. Vennni trattato come persona non gradita. Gli ooperai che compivano lo scempio mi invitarono ad andar via . Uno in particolare mi disse che sarebbe stato meglio per me allontanarmi. Ero troppo giovane per capire come si agisce in questi casi. Ogi sfodererei i canini. Dopo tutto la biblioteca di Alessandria, quella di Efeso, quella di antiochia e parte di quella di Istanbul andarono in cenere per gli stessi motivi. L'IGNORANZA E' IL VERO CANCRO DELLA INTERA UMANITA'. SE SOLO POSTESSIMO RIAVERE LE OPERE DISTRUTTE AD ALESSANDRIA D'EGITTO, SE SOLO POTESSIMO LEGERE QUELLE PERLE DELL'ANIMO UMANO OGGI NON CI INTERROGHEREMMO SUI PERCHE' DELLE GUERRE DEI SOPRUSI E DELLE INGIUSTIZIE. Vede caro interlocutore Dio ci dona una macchina biologicamente efficace ed eccifiente, ma siamo noi a non saperla guidare. Il carburante vero ed autentico di questa macchina E' SOLO LA CULTURA QUELLA VERA, QUELLA CHE REGALA GRATUITAMENTE I DONI IMMENSI DELLA CONOSCENZA. Sapere chi siamo è il vero fine.
Mi scriva se vuole
Cordialmente Dott Aniello LAngella


ID: 312  Intervento da: Abbagnano Antonio  - Email: usn123@tin.it

Egr. Dott. Langella, approfitto della sua partecipazione al forum per domandarle se è ipotizzabile che il territorio di Torre del Greco in epoca preromana non esistesse, ad eccezione di qualche rocca e che il mare arrivasse fino alle pendici del Vesuvio.
In rif. all'episodio da Lei citato della distruzione dei documenti nella grotta del Giovanni Mazza, Lei lo data 1973, epoca in cui era sidnaco il Prof. Ciro Ferrer, preside del De Bottis e persona di cultura. Come comprendere il motivo di questo incredibile scempio ?
Se è d'accordo, trovi il modo, se possibile, di raggruppare i suoi interventi così sarà possibile seguirLa più facilmente. Grazie e auguri. Antonio Abbagnano


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