ID: 3110 Discussione: Ultimo saluto a Leonardo
Autore:
Francesca Mari
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Scritto o aggiornato:
venerdì 28 aprile 2006 Ore: 14:58
Ieri alle ore 16:00 nella parrocchia di S. Croce si sono tenuti i funerali di Leonardo Scognamiglio, il ventiduenne torrese, militare del battaglione di S.Marco, morto sabato notte per un tragico incidente con la moto in Via Diego Colamarino.
La piazza era gremita. Erano presenti, dilaniati dal dolore, parenti, amici, folte rappresentanze di forze dell’ordine e tantissimi cittadini i quali, sebbene non conoscessero il ragazzo, sono accorsi sconvolti a porgergli l’ultimo saluto.
“Che ne fai l’Immacolata!” ha sussurrato qualcuno nel vedere scendere dallo scalone della parrocchia la candida bara a cui facevano scudo alcuni esponenti della Marina Militare.
E poi una lunga processione per le strade del centro e una sosta nel punto dell’incidente, il muretto laterale del circolo Uccem, di fronte alla Chiesa “Madonna delle Grazie”, diventato una sorta di altare alla sua memoria perché invaso da fiori, lettere e omaggi per Leonardo.
“Volevi volare- recita il biglietto di un amico- ed ora hai messo un bel paio di ali bianche”.
Ancora non è chiara la dinamica dell’incidente, stanno ancora indagando gli agenti della polizia stradale di Napoli e del Commissariato di Torre del Greco. Ma l’assurdo destino di Leonardo sembra aver coinvolto quasi tutta Torre, a giudicare dal folto numero di persone che in ogni momento della giornata si ferma nel punto dell’incidente, dove i paletti a ridosso del circolo sono sradicati, e cerca di capire cosa è successo…
Era passata da poco l’una di notte di sabato 22 aprile. Torre andava rincasando, tra le ultime luci e fervori della Notte Bianca. Pure Leonardo, dopo aver festeggiato su una spiaggia di Via Litoranea il compleanno della sua fidanzata Marzia Sorrentino, aveva deciso di rincasare “E’ tardi!” aveva detto agli amici, ed era salito a bordo della sua potente Honda Cbr 600 con la sua ragazza, inconsapevole di andare incontro ad un atroce destino.
E in Via Colamarino il tragico impatto: forse per l’eccessiva velocità, forse per scansare una macchina spuntata improvvisamente da Via Madonna del Principio, la moto di Leo sbatte violentemente contro i paletti del Circolo Uccem, addirittura arrampicandosi sulle inferriate dei giardinetti. Leonardo muore sul colpo e Marzia fa un salto di 20 metri battendo la testa.
Ora la ragazza è in prognosi riservata al Cardarelli di Napoli e, contrariamente alle voci che girano sul suo conto, è fuori pericolo.
Leonardo,invece, che amava volare sulla sua adorata moto è volato al cielo. E dopo il polverone di questi giorni rimarrà in quel punto fatale di Via Colamarino solo una mazzetto di fiori, portati ogni mattina dalla mamma e sui verbali della polizia un’altra crocetta per incidente stradale a causa di “elevata velocità e mancanza di casco”.
Io ho visto coi miei occhi quel corpo esanime sul selciato e non riesco a fare a meno di pensarci. Non riesco a fare a meno di pensare a quanto tutto sia effimero, scivoli dalle mani e la vita in primo luogo. Di quanto noi uomini spesso ci crediamo onnipotenti, crediamo di poter sfidare tutto e invece un niente può annullarci.
Nessun processo, nessun giudizio, non ne abbiamo il diritto. Solo rispetto e ricordo per un nostro coetaneo che in un tonfo ha dissolto i suoi sogni, i suoi progetti, le sue speranze.
Ma certo un monito alla riflessione…
Inizialmente ho taciuto qui di questa vicenda perché viverla, in un certo senso, coi miei occhi mi ha resa come più responsabile di un maggiore ossequio nei suoi confronti, sebbene non lo conoscessi.
Ma adesso ho deciso di parlarne più approfonditamente perché faccia davvero riflettere…
Perché spesso sentir dire “indossate il casco e non correte” sembra uno scherzo, ma vedendo un corpo giovane, senza vita sul selciato che potrebbe essere il tuo ti fa capire “dentro” che uno scherzo non è…
Francesca Mari