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Argomento presente: « ALL'ANGELO MAI SI STA BENE! » | |||||
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ID: 3164 Intervento
da:
Amministratore .
- Email:
info@torreomnia.com
- Data:
sabato 6 maggio 2006 Ore: 00:01
"Processo alle idee: un insolito confronto all’Angelo Mai tra due affascinanti protagonisti della storia: Caravaggio e Pasolini". Di Piera Metallo Giovedi 26 e venerdi 27 aprile 2006, il laboratorio culturale dell’Angelo Mai ha ospitato un evento teatrale di straordinaria intensità ed elevatura intellettuale: il “Processo a Caravaggio e Pasolini” di Gennaro Francione, per la regia di Chiara Pavoni. La chiesa sconsacrata, interna alla struttura del rione Monti, è risultata teatro ideale e altamente suggestivo di un singolare processo a due personaggi del passato, vittime entrambi della morale sociale diffusa nel proprio tempo. L’amore profano e la sessualità “abnorme” tendono ad orientare la Bilancia della Giustizia sotto il peso del pregiudizio, ma la libertà e la forza intellettuale dei due artisti vince il pregiudizio stesso, laddove immortali saranno le loro opere ed il loro pensiero. Fedele interprete delle contraddizioni ed incoerenze di Temi, l’Autore riesce a garantire l’interazione linguistica e antropologica tra personaggi storicamente lontani, ma moralmente e artisticamente paralleli. Aldo Cerasuolo nelle vesti di Caravaggio, ne esprime aggressività ed irascibilità, frutto delle passioni estreme che vi aleggiano nell’animo e che si riversano nelle opere quanto nei rapporti sociali in cui l’istinto prende spesso il sopravvento. Fabrizio Rendina, nelle vesti di Pasolini, pacato, intellettuale incredulo, critico furibondo, si scaglia con forza contro gli attacchi politico-ideologici perpetrati ai danni delle proprie opere cinematografiche – spesso censurate –, vera e propria censura crudele al suo stile di vita, alle sue frequentazioni, alle sue idee. La solidarietà espressa nella condivisione di una condanna sociale, avvicina moralmente e intellettualmente i due artisti, difesi simbolicamente da un unico avvocato (Pierre Bresolin) che, tentando goffamente di pacare gli animi passionali dei suoi assistiti, mostra la propria rassegnazione, dinanzi alla gravità della valutazione giuridica e soprattutto morale dei fatti contestati; ma soprattutto personifica la sottomissione di fronte alla forza del pregiudizio verso idee decisamente rivoluzionarie. La sentenza emerge dalle tenebre dell’animo umano e la leggiadra apparizione della Giudicessa (Chiara Pavoni) dai meandri del Terzo Potere, rende conto di un tormento interiore e di una idea anch’essa immortale: la Giustizia è un fantasma. -- |
ID: 3154 Intervento
da:
gennaro francione
- Email:
adramelek@tin.it
- Data:
venerdì 5 maggio 2006 Ore: 13:22
XVI° INCONTRO DEL TEATRO PATOLOGICO“D’AMBROSI TORNA IN MANICOMIO” (Giornate di riflessione sulla Legge 180) 12 Maggio 2006 S. Maria della Pietà – Ex lavanderie PROGRAMMA Venerdì 12 maggio ore 18,00 Convegno, incontri, dibattito – Camicia di forza Teatri e teatranti nati in manicomioSi presenta e si discute sulle realtà teatrali nate e che nascono negli spazi manicomiali.Saranno presenti artisti da varie parti di Italia per testimoniare la loro esperienza sull’argomento. Inoltre parteciperanno magistrati, medici e operatori nel campo psichiatrico. Per ora ha confermato la sua partecipazione il giudice drammaturgo Gennaro Francione che ha esordito proprio nell’ambito del Teatro di D’Ambrosi con suoi testi sulla follia dei magistrati(Il caso Schreber; Doppelganger iudex vincitore del Pirandello in breve) analizzando poi nel ciclo “Le 11 Pietre della Follia” la pazzia delle classi colte(Poeti, Pittori, Musicisti, Re, Borghesi, Scacchisti)In altri comunicati verranno indicati i nomi degli altri partecipanti e i temi dei loro interventi. Ore 20,00Video – Letti di contenzionePresentazione del Documentario “Teatro e Follia” di R. KellerDocumentario realizzato dalla televisione ZDF “Seconda rete nazionale tedesca” dove vi si racconta il metodo di lavoro dell’Associazione Teatro Patologico diretta da Dario D’Ambrosi con ragazzi malati psichici. Ore 21,30 Spettacolo teatrale – Lobotomia“180 Dove devo andare?” Happening teatrale ideato, realizzato e interpretato da Dario D’Ambrosi. Il lavoro teatrale cerca di comunicare le difficoltà che hanno avuto i malati di mente ad affrontare la Legge 180 e D’Ambrosi raggiunge lo scopo improvvisando con il pubblico (vedi scheda allegata).Ore 22,30Film – Elettroshock“Il ronzio delle mosche” un film scritto e ideato da Dario D’Ambrosi con Greta Scacchi, Lorenzo Alessandri, Marco Baliani e Nicolas Vaporidis Un’equipe di medici e scienziati sta lavorando ad un nuovo progetto. Ne fanno parte il Dottor Badii, il dottor Graus e la dottoressa Natalia. L’idea consiste nel prelevare gli ultimi tre folli rimasti sulla terra e portarli in un luogo segreto, studiarli e capire se sia possibile, partendo da loro, far germinare la pazzia, estenderla ad altri al fine di ripristinare quella linea di demarcazione che divide una mente sana da una malata, combattere la noia e la depressione che si sta diffondendo sulla terra, reinserire il sentimento della paura. @@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@ Associazione del Teatro Patologico PresentaD’Ambrosi torna in manicomio in “180 DOVE DEVO ANDARE?” Happening teatrale ideato e interpretato da Dario D’Ambrosi con Lorenzo Alessandri, Paolo D’Agostino, Alessandro Corazzi e Danilo Facco E’ questo il contributo che uno strumento di comunicazione così incisivo come il teatro può dare alle problematiche sociali più scottanti come la legge 180 (Legge Basaglia del 1978) applicata ma mai sviluppata concretamente a favore dei malati e dei loro familiari. In questi 28 anni la politica ha fatto molta demagogia sul problema della malattia mentale senza mai affrontare i veri problemi sorti con l’applicazione della legge 180 e lasciando malati di mente e familiari in balia di grandi “DISCORSI” e “MANCATE PROMESSE”. L’happening creato, diretto e interpretato da Dario D’Ambrosi sarà un momento di grande confronto con quello che ha portato la legge 180 sia nel bene che nel male.Infatti D’Ambrosi interpreta un malato di mente che viene dimesso dall’ospedale psichiatrico in ossequio della legge 180; l’ospedale è aperto, il malato deve mantenere un rapporto con la realtà “esterna”.L’esterno, rispetto al personaggio interpretato da D’Ambrosi, qui sono gli spettatori stessi, coinvolti dall’attore che intende effettuare la catarsi del suo male con il ruolo di “emarginato mentale”.Un ruolo che lo spettatore respinge e accetta con lo stesso sorriso d’imbarazzo e di condiscendenza che si fa per i matti che si incontrano per strada. Ci si rende così conto che la situazione imposta dall’attore D’Ambrosi come finzione scenica corrisponde alla realtà: che veramente coinvolge in modo diretto lo spettatore. 12 Maggio ore 21,00S.Maria della Pietà “ex lavanderie” ASSOCIAZIONE DEL TEATRO PATOLOGICOONLUS ADRAMELEK THEATER: Il TEATRO MAGICO E UROBORICO DI GENNARO http://www.antiarte.it/adramelekteatro/dario_d'ambrosi.htm |
ID: 3142 Intervento
da:
Serena Mari
- Email:
sery_mari@hotmail.com
- Data:
giovedì 4 maggio 2006 Ore: 13:58
Riceviamo dal giudice torrese Gennaro Francione e pubblichiamo. "Processo alle idee: un insolito confronto all’Angelo Mai tra due affascinanti protagonisti della storia: Caravaggio e Pasolini". Di Piera Metallo Giovedi 26 e venerdi 27 aprile 2006, il laboratorio culturale dell’Angelo Mai ha ospitato un evento teatrale di straordinaria intensità ed elevatura intellettuale: il “Processo a Caravaggio e Pasolini” di Gennaro Francione, per la regia di Chiara Pavoni. La chiesa sconsacrata, interna alla struttura del rione Monti, è risultata teatro ideale e altamente suggestivo di un singolare processo a due personaggi del passato, vittime entrambi della morale sociale diffusa nel proprio tempo. L’amore profano e la sessualità “abnorme” tendono ad orientare la Bilancia della Giustizia sotto il peso del pregiudizio, ma la libertà e la forza intellettuale dei due artisti vince il pregiudizio stesso, laddove immortali saranno le loro opere ed il loro pensiero. Fedele interprete delle contraddizioni ed incoerenze di Temi, l’Autore riesce a garantire l’interazione linguistica e antropologica tra personaggi storicamente lontani, ma moralmente e artisticamente paralleli. Aldo Cerasuolo nelle vesti di Caravaggio, ne esprime aggressività ed irascibilità, frutto delle passioni estreme che vi aleggiano nell’animo e che si riversano nelle opere quanto nei rapporti sociali in cui l’istinto prende spesso il sopravvento. Fabrizio Rendina, nelle vesti di Pasolini, pacato, intellettuale incredulo, critico furibondo, si scaglia con forza contro gli attacchi politico-ideologici perpetrati ai danni delle proprie opere cinematografiche – spesso censurate –, vera e propria censura crudele al suo stile di vita, alle sue frequentazioni, alle sue idee. La solidarietà espressa nella condivisione di una condanna sociale, avvicina moralmente e intellettualmente i due artisti, difesi simbolicamente da un unico avvocato (Pierre Bresolin) che, tentando goffamente di pacare gli animi passionali dei suoi assistiti, mostra la propria rassegnazione, dinanzi alla gravità della valutazione giuridica e soprattutto morale dei fatti contestati; ma soprattutto personifica la sottomissione di fronte alla forza del pregiudizio verso idee decisamente rivoluzionarie. La sentenza emerge dalle tenebre dell’animo umano e la leggiadra apparizione della Giudicessa (Chiara Pavoni) dai meandri del Terzo Potere, rende conto di un tormento interiore e di una idea anch’essa immortale: la Giustizia è un fantasma. Gennaro Francione (La moderatrice) |
ID: 3129 Intervento
da:
virnapaola mari
- Email:
virnapaola@hotmail.com
- Data:
sabato 29 aprile 2006 Ore: 18:55
caro franco penza le "nuove leve" sarebbero liete di avere tra i forumisti persone dotate di maggiore esperienza come te Fatti vivo se ti va |
ID: 3127 Intervento
da:
Penza Francesco
- Email:
francopenza@interfree.it
- Data:
sabato 29 aprile 2006 Ore: 18:04
Cari amici, complimenti al Giudice Francione per queste notizie che altrimenti non appureremmo mai. Buon successo all'Angelo Mai! Peccato che non posso essere presente. Complimenti, caro Gigi, per aver riaperto il Forum. Ricordati che se ti gratifica, continua, ma se ci intossica giriamo le spalle. Oggi c'è in giro troppa megalomania a buon mercato. La tuttologia ha invaso il mondo... Franco Penza |
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