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Argomento presente: « INEDITI 07_06_2006 » | |||||
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ID: 3392 Intervento
da:
Serena Mari
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sery_mari@hotmail.com
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venerdì 9 giugno 2006 Ore: 11:17
Banca di credito popolare: Filippo Perriccioli è il terzo vice presidente Il consiglio di amministrazione della Banca di Credito Popolare nomina un nuovo vice presidente. E’ il terzo e si tratta di Filippo Perriccioli, consigliere dell’Istituto dal 1992 e membro del Comitato esecutivo. Perriccioli andrà ad affiancare gli altri due vice presidenti, Salvatore Gaglione e Giuseppe Mazza, nella carica rispettivamente dal 2002 e dal 2005. Questo rafforzamento dei vertici nasce dall’esigenza di meglio presidiare la realtà aziendale, tenuto conto dell’ampliamento dell’istituto di credito di Torre del Greco e del conseguente incremento delle attività. La conduzione della banca resta affidata alla presidenza di Antonino De Simone e alla direzione generale di Manlio D’Aponte. |
ID: 3379 Intervento
da:
Serena Mari
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sery_mari@hotmail.com
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mercoledì 7 giugno 2006 Ore: 18:17
Stasera al Teatro Carcano di Milano http://www.beppegrillo.it/2006/06/italia_imbavagl.html ore 21, ingresso gratuito, si discuterà del bene più prezioso insieme all'acqua: dell'informazione. La serata è stata organizzata dagli Amici di Beppe Grillo di Milano. Io ci sarò e mi porterò dietro Travaglio che di mestiere si informa sull'informazione. Io vorrei che questo governo avesse non dico le palle, ma anche solo qualche spermatozoo di Zapatero e facesse piazza pulita dell'attuale sistema radiotelevisivo in cui comandano i partiti, Publitalia e le grandi aziende. Almeno una rete senza pubblicità, senza rappresentanti di partiti, indipendente, che parli ai cittadini di vera informazione, di cultura, senza censura. Ma li avete visti in faccia i direttori delle reti Rai? Possibile che gli inglesi abbiano la BBC e noi la voce del padrone? Prodi e i gemelli GentiloniRutelli si diano una mossa. Un po' di virilità, un po' di senso del pudore... Postato da Beppe Grillo http://www.beppegrillo.it/2006/06/italia_imbavagl.html |
ID: 3378 Intervento
da:
Serena Mari
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sery_mari@hotmail.com
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mercoledì 7 giugno 2006 Ore: 10:25
TERRAZZA DELLE TERME - ERCOLANO Pubblicato Martedi, 6 di Giugno del 2006 (17:44:51) da www.informarte.org La statua, che si trovava sulla terrazza all’ingresso delle Terme Suburbane, è stata ricostruita ricomponendo la testa e la base, ritrovati 65 anni fa da Amedeo Maiuri, con il corpo rinvenuto invece quaranta anni dopo, durante gli scavi dell’antica spiaggia. L’originale sarà in mostra per tutto il mese di giugno, dalle ore 14 alle ore 18, nel Padiglione della Barca all’ingresso degli scavi. La copia sarà invece definitivamente collocata, esattamente nella stessa posizione di duemila anni fa, sulla terrazza di Marco Nonio Balbo, dove sono stati restaurati sia l’altare funerario, sia la base con l’iscrizione dedicatoria. Fonte: SAP |
ID: 3377 Intervento
da:
Serena Mari
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sery_mari@hotmail.com
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mercoledì 7 giugno 2006 Ore: 10:15
Tra gli espositori l’Istituto d’Arte di Torre del Greco e Antonino De Simone srl di Torre del Greco. Coralli segreti. Immagini e miti dal mare tra Oriente e Occidente Pubblicato Martedi, 6 di Giugno del 2006 (17:19:46) da informarte http://www.informarte.org 21 giugno - 30 ottobre 2006 Potenza, Museo Archeologico Nazionale della Basilicata “Dinu Adamesteanu” L’esposizione, organizzata dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata - con la cura scientifica di Salvatore Bianco, Alfonsina Russo e Marcello Tagliente - rappresenta un evento culturale di straordinario rilievo tanto per l’importanza e l’eccezionalità delle collaborazioni quanto per la varietà e il fascino dei reperti in esposizione. Trai i principali partners dell’iniziativa - resa possibile grazie al contributo della Regione Basilicata e dell’Azienda di Promozione Turistica della Basilicata ed alla collaborazione con l’Amministrazione Comunale della Città di Potenza – si ricordano i Musei di Scienze Naturali delle Università di Napoli e Palermo, il Museo Oceanografico del Principato di Monaco, il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma, le Soprintendenze per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico della Basilicata e delle Province di Bari e Foggia, l’Ufficio Beni Culturali dell’ Arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsiconuovo, l’Istituto d’Arte di Torre del Greco, l’Associazione Italia-Mongolia di Torino e Antonino De Simone srl di Torre del Greco, con il patrocinio dell’AVIS nazionale e delle Ambasciate dell’Irlanda, del Marocco, dello Yemen e del Consolato della Mongolia in Italia. La stretta collaborazione con la Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Promozione del MiBAC ha reso inoltre possibile l’inserimento della mostra all’interno del Progetto Magnifico, che la suddetta Direzione generale sta realizzando per promuovere la conoscenza del Patrimonio culturale italiano e degli eventi culturali presso un pubblico vasto ed eterogeneo, attraverso azioni di comunicazione concertate con l’Associazione Mecenate ’90 e con primarie imprese operanti nel settore dei trasporti di persone e delle infrastrutture per il movimento di persone e merci : compagnie aeree, società di gestione aeroportuale, enti di trasporto ferroviario, compagnie di navigazione, aziende di noleggio auto, tour operator. La mostra - inserita tra le celebrazioni del Bicentenario della designazione di Potenza a città capoluogo della regione Basilicata – trae spunto dalla eccezionale scoperta, sul territorio lucano, di rari e preziosi esemplari databili al IV secolo a.C. ed è incentrata sul fascino del corallo, identificato quale vero e proprio albero di sangue dalla tradizione popolare, a causa del suo inconfondibile colore rosso vivo, la cui natura per gli antichi era ambigua, ed oscillante tra specie minerale, vegetale e animale. Tra gli oltre duecento reperti in esposizione, coralli fossili databili otre 400 milioni di anni fa, coralli naturali, reperti archeologici in corallo del V-IV secolo a.C. rinvenuti nelle colonie greche e nei centri indigeni della Basilicata, gioielli con inserti in corallo provenienti da diverse regioni italiane, dalla Turchia, dalle coste africane del Mediterraneo (Algeria, Marocco), dalle coste del Mar Rosso (Yemen) e dall’Estremo Oriente (Mongolia, Tibet) per la prima volta sono raccolti in un’unica, e pertanto imperdibile, esposizione. Per informazioni MiBAC: 06.6723.2118 |
ID: 3376 Intervento
da:
Serena Mari
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sery_mari@hotmail.com
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mercoledì 7 giugno 2006 Ore: 10:07
CUOCOLO DI VIA CALASTRO a Torre del Greco. Tra i processi memorabili tenuti a Viterbo si ricordano quello alla banda di Salvatore Giuliano degli anni ’50, contro la Mafia siciliana, e quello per l’assassinio, avvenuto cento anni fa nel 1906, dei coniugi Cuocolo tenuto con inizio nel 1911, un processo alla camorra napoletana. Per l’eccezionale evento in una città ancora dal sapore papalino, furono stampate a Viterbo numerose cartoline che vennero messe in vendita nelle tabaccherie.Alcune di esse ritraevano momenti del processo con vari imputati mentre fanno ingresso alla Corte d’Assise, posta nella ex Chiesa dei Santi Teresa e Giuseppe, in piazza Fontana Grande, altre, invece, ritraggono i vari protagonisti, accusati e accusatori, inseriti in appositi oblò a mo’ di attori di Hollywood, sfruttati per darli in pasto al popolo bramoso di sapere quali intrighi fossero dietro all’assassinio dei coniugi Cuocolo. Il “processone”, come venne definito per l’impegno che vi dovette porre la giustizia, durò sedici mesi, infatti, iniziò il 16 marzo 1911 e terminò il 9 luglio 1912.Aveva richiesto ben 282 udienze, la deposizione di 652 testi, che impegnarono i giudici per almeno sette mesi, ventitre avvocati della difesa e vide condannate ventotto persone. I volumi dei verbali del dibattimento furono dieci da 1800 pagine l’uno, tanto da formare insieme una colonna di due metri d’altezza.L’istruttoria era composta di 47 volumi ed il costo del processo ammontò a due milioni.Fulcro di tutto il processo fu Gennaro Abbatemaggio, essere amorale e bugiardo che condusse la giustizia su false tracce, spingendola ad un madornale errore giudiziario. Una curiosità. Dei giurati, che dovevano essere una cinquantina, non se ne presentarono quindici per varie motivazioni, la più curiosa fu quella di un consigliere comunale di Vetralla, che dichiarò di essere soggetto ad invincibili colpi di sonno e che quindi si sarebbe senz’altro addormentato durante le udienze.Fu quindi preso un provvedimento per evitare tale assenteismo, dovuto alla paura, infatti, furono inflitte 800 lire di multa agli assenti ingiustificati. Ma quali i fatti che portarono alla morte i coniugi Cuocolo? La sera del 5 maggio 1906, in contrada Calastro, a Torre del Greco, alcuni individui uccisero Gennaro Cuocolo con 44 coltellate, poco dopo, a Napoli, in via Nardones 25, nell’abitazione dei Cuocolo, fu uccisa anche la moglie di Gennaro, Maria Cutinelli, con diciassette coltellate.Gennaro Cuocolo era di ricca ed onesta famiglia di commercianti, il danaro non gli mancò mai e forse proprio questa sicura posizione sociale favorì la sua amicizia con la malavita napoletana, tanto da divenire lui stesso un delinquente. Sposò Maria Cutinelli, la quale aveva un passato ignominioso, insieme concordarono furti e minacciavano denunce ed arresti a tutti coloro che non avessero fatto quello che loro desideravano. Furono uccisi perché i loro simili erano stanchi di subire continui ricatti. Grande accusatore durante il processo fu Gennaro Abbatemaggio, detto “o cucchieriello”, egli nel processo raccontava con gran minuzia i fatti, tanto da confondere la verità e ingannare i giudici che condannarono ventotto innocenti.Solo il 9 maggio 1927, Abbatemaggio, in una confessione scritta, affermò che i condannati nel processo Cuocolo erano tutti innocenti; il fascismo cercò di sottacere la verità per coprire l’enorme errore giudiziario e non cadere nello scandalo.Tra gli avvocati viterbesi che presero parte al processo furono Felice Battaglia e Giuseppe De Nichilo. Fonte: http://www.tusciaweb.it/notizie/2006/giugno/6_3cuocolo.htm Potete scaricare foto |
ID: 3375 Intervento
da:
Serena Mari
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sery_mari@hotmail.com
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mercoledì 7 giugno 2006 Ore: 09:34
Riceviamo e pubblichiamo CULTURA E MODA Per chi avesse del tempo disponibile e volesse finalmente addentrarsi nei meandri della nuova moda culturale in campo culinario, che negli ultimi tempi ha preso prepotentemente piede nel nostro Paese, vogliamo offrire dei suggerimenti che senz'altro porteranno giovamento sia nel corpo che nello spirito. Cominciamo Innanzitutto dall'aperitivo,che andrà preso esclusivamente a Pessione di Chieri (To), dove tra un sorso e l'altro si potrà visitare il Museo Martini ,le cui sale sono state ricavate dalle cantine originali della palazzina settecentesca sede dei primi stabilimenti della Martini & Rossi, dove si confezionava il celebre vermouth che tanto piaceva alle Corti Europee. I primi piatti verranno gustati invece nel Museo Nazionale delle Paste Alimentari a Roma, nel bel Palazzo Scanderbeg, vicinissimo a Fontana di Trevi. Non molti sanno della grave offesa che reca l'associare la figura del grande eroe albanese ai maccheroni nostrani, ma non fateci caso: oggi viviamo tempi in cui amministratori cittadini e classe politica se ne fottono di questi piccoli dettagli.Per loro mangiare è prioritario rispetto ad ogni altra cosa. Ma...tornando al nostro discorso, se le pastasciutte vi piacciono piccanti, potrete sempre fare un salto al Museo del Peperoncino nel Palazzo Ducale di Maierà, vicino a Cosenza: lì imparerete tutto sui 6000 anni di storia del rosso "diavoletto", conoscerete una ad una le 150 varietà esistenti, lo vedrete protagonista di quadri e pubblicità nonché potrete investire patrimoni in splendidi oggetti a lui dedicati provenienti da tutto il mondo. Per condire, oltre il Museo del Sale a Nubia (Trapani), non c'è che l' imbarazzo della scelta fra i Musei dell'Olio di Imperia, Castelnuovo di Farfa (Rieti), Forgiano (Perugia), Cisano Bardolino (Varese) e Fasano (Brindisi). Come secondo piatto, consiglieremmo due Musei del Prosciutto; uno a Langhirano nella grande sede dell'ex Foro Boario, l'altro a San Daniele del Friuli; si potrebbero unire anche due fette del Museo del Salame a Felino (PR), dentro l'antico castello. E visto che "la buca l'è mai straca se non la sa de vaca", saranno molto gradite due scaglie di Museo del Parmigiano Reggiano a Soragna (Parma), nell 'antico casello (caseificio) Meli-Lupi, dove si potrà seguire - tramite immagini, foto, stampe e video - la trasformazione del formaggio dall'arrivo del latte al magico momento dell'apertura delle forme. Salumi e cacio vanno obbligatoriamente accompagnati dai Musei del Pane che si trovano a Borore (Nuoro) e a Sant'Angelo Lodigiano, nel Castello Bolognini; e dato che è tutta roba che fa venir sete, saranno anche assai graditi lunghi sorsi di vari Musei del Vino sparsi fra Montecucco (Grosseto), Caldaro (Bolzano), Forgiano (Perugia) e Brescia. Per concludere, serviremmo il Museo della Frutticoltura di Lana (Bolzano), dove vi verrà tolta ogni curiosità riguardante le mele e, sempre ben graditi, i dolci; un morso al Museo del Cioccolato a Norma (Latina), una succhiatina al Museo dei Confetti a Sulmona (Aquila), una spalmatina di Museo del Miele a Tobia Lavarone (Trento), una sgranocchiata al Museo della Castagna di Orignano (Arezzo), una coppetta di Museo del Gelato a Bussana (Imperia) e un digestivo Museo della Liquirizia a Rossano (Cosenza). Infine per cena, visto gli stravizi, suggeriremmo solo una fragrante tazza di Museo del Tè a Raddusa (Catania). W I MUSEI! W LA NUOVA CULTURA CHE AVANZA! Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea Gennaro Francione |
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