ID: 3416 Discussione: Nuove sul Vesuvio
Autore:
Salvatore Scala
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Scritto o aggiornato:
lunedì 12 giugno 2006 Ore: 15:05
Parco del Vesuvio: apre un cantiere didattico (da Il Denaro del 7 Giugno 2006)
Venti laureati in ingegneria, geologia, architettura, biologia, scienze naturali e agraria, avranno la possibilità di sperimentare nel parco nazionale del Vesuvio, le tecniche di intervento di ingegneria naturalistica. E' stato inaugurato, infatti, a Terzigno, un cantiere didattico di ingegneria naturalistica realizzato nell'ambito di un master universitario in "Gestione e difesa del territorio".
L'iniziativa è stata organizzata dal Dipartimento di ingegneria agraria e agronomia del territorio dell'università degli studi di Napoli Federico II, diretto dal professor Nunzio Romano. I venti studenti, coordinati da Luigi Menegazzi, responsabile di questo progetto per il Parco Nazionale del Vesuvio, saranno al lavoro all'interno dell'area protetta, ed in particolare lungo il sentiero riservato ai diversamente abili, per l'intera settimana.
Per il presidente dell'ente naturalistico, Amilcare Troiano, confermato nei giorni scorsi anche vice presidente della Federparchi, "il Parco nazionale del Vesuvio si conferma un laboratorio all'avanguardia, per quel che riguarda l'ingegneria naturalistica e le tecniche ad essa collegate".
"Non a caso - aggiunge Troiano - l'università Federico II ha scelto la nostra area protetta per realizzare questa importante iniziativa, che contribuisce a rinsaldare i rapporti con il mondo scientifico. La ricerca è uno dei principali pilastri della nostra attività di tutela dell'ambiente e di salvaguardia del patrimonio naturalistico: collaborazioni prestigiose come quelle messe in campo con il mondo accademico, rappresentano un motivo di grande soddisfazione".
Parco del Vesuvio cinque mesi di lavori su via Panoramica (da Il Mattino del 7 Giugno 2006)
Sono iniziati a San Sebastiano al Vesuvio i lavori di riqualificazione di via Panoramica Fellapane, una delle strade principali della cittadina, varco d’accesso al Parco Nazionale del Vesuvio: l’intervento comporterà inevitabili disagi per la circolazione stradale, ma alla fine la strada, ormai da anni ridotta in pessime condizioni, cambierà completamente volto. Il sindaco Giuseppe Capasso illustra i dettagli dell’intervento: «Non si tratta di un semplice restyling, ma di un vero e proprio progetto di rilancio della cittadina vesuviana, realizzato a costo zero per le casse comunali e finanziato per circa tre milioni di euro dal Parco Nazionale del Vesuvio. San Sebastiano si candida così a diventare la porta d’accesso da Napoli all’area protetta, con ricadute positive sullo sviluppo e sull’economia locale». Il progetto prevede il rifacimento completo della sede stradale e dei marciapiedi, danneggiati gravemente dalle radici dei pini, e la sostituzione dell’impianto di illuminazione, che sarà realizzato con punti luce ad energia solare dotati di accumulatori autonomi. I tempi previsti per il primo intervento prevedono la conclusione dei lavori entro circa due mesi.
Vesuvio, servizi turistici nelle ex sedi della forestale (da Il Mattino del 4 Aprile 2006)
Un piano per recuperare alcune strutture nell'area Tirone Alto per promuovere quelli che qualcuno già definisce «pacchetti Vesuvio»: offerte turistiche che abbiano al centro le visite guidate al vulcano. È l'obiettivo degli interventi di «recupero, restauro e valorizzazione degli immobili a Tirone Alto Vesuvio e delle aree e sentieri collegati» il cui bando di gara è stato pubblicato ieri sul bollettino della Regione. Interventi per un importo di oltre 780mila euro che riguardano la ristrutturazione di una serie di edifici già esistenti appartenuti alla guardia forestale: «Si tratta di una decina di piccoli immobili - afferma Amilcare Troiano, presidente dell'Ente Parco Vesuvio - che un paio di anni fa sono diventati di nostra proprietà». Strutture che, dopo la riqualificazione, saranno destinate punti di ricezione turisti e servizi. «L'area del Tirone Alto - prosegue Troiano - è assai ampia. Parte da Torre del Greco per toccare Ercolano, fino all'ingresso posta a quota mille, e sono comprese Trecase, Boscotrecase, San Giuseppe Vesuviano e Ottaviano». Quasi 1.100 ettari. Tra pochi mesi l'area, tra le più importanti e antiche del Parco (è stata istituita nel 1972) sarà quindi al centro degli interventi: «Si parte - sottolinea Troiano - da due fabbricati a ridosso dell'ingresso a quota mille del Parco. Questi interventi rientrano nel progetto di spostare a quota 800 il parcheggio bus. L'obiettivo, infatti, è quello di far scendere i visitatori a quota mille e lasciare andare i pullman nell'area parcheggio che, una volta terminata la visita guidata, tornerebbero a quota mille per prelevare i turisti». Nei fabbricati da risistemare rientrano anche l'ex rifugio Imbò (un «centro visite») e una baracca per servizi parcheggio.
«L’area di San Vito entri nel parco del Vesuvio» (da Il Mattino del 5 Marzo 2006)
(di Emanuela Sorrentino) Valorizzare l'area di San Vito dal punto di vista ricettivo e modificare così il piano del Parco del Vesuvio che esclude la zona da ogni eventuale sviluppo turistico. La richiesta, che verrà formalizzata nei prossimi giorni, arriva dai soci dell'Astre, l'associazione per lo sviluppo turistico e ricettivo della città che aderisce a Medimpresa. Nel 2001 albergatori e ristoratori della zona racchiusa tra via Vesuvio e via Osservatorio, con accesso sia da Torre del Greco che da Ercolano, avevano chiesto invano di partecipare alla redazione dello strumento urbanistico. E ora, a pochi giorni dall'istituzione, tornano a far sentire la propria voce visto che le aspettative sono state disattese. «Stando al piano del Parco - dice Anna Stasi, titolare de ”I giardini di Cesare” - il mio locale rientra nell'area agricola e solo l'ingresso è nella zona ricettiva. Un paradosso. Bisogna apportare modifiche a studi fatti solo sulla carta». E così oltre venti imprenditori presenteranno al presidente del Parco, al sindaco di Ercolano e al redattore del piano l'architetto Carlo Gasparrini, un dossier con tanto di planimetria in cui si chiede di estendere la zona ricettiva D3 con la parte alta dell'antico borgo di San Vito. «Avevamo già chiesto nel 2001 - spiega Nello Sorrentino, presidente Astre - la nascita di un polo ricettivo secondo le caratteristiche ambientali e rurali pensando ad esempio alla riconversione di strutture che avrebbero potuto trasformarsi in aree alberghiere. Invece il piano riconosce questa zona come un'area agricola, in cui non sono previsti cambi di destinazione d'uso». Dello stesso avviso Rosario Scialò, vicepresidente di Medimpresa: «Chiediamo di poter esporre le nostre considerazioni e far sì che il piano possa riunire le aree turistiche inserendo anche la zona compresa tra via San Vito raggiungibile dal casello autostradale di Ercolano e via Vesuvio raggiungibile da Torre del Greco». «Lungo queste strade - sottolinea l'architetto Antonio Marino, consulente dell'Astre - ci sono esercizi che potrebbero beneficiare del turismo ecocompatibile con un'idonea pianificazione dell'ente parco. L'esclusione non soddisfa le richieste degli operatori avanzate cinque anni fa e blocca le aspettative di una zona in cui non si verrebbero a creare flussi turistici a carattere stanziale, come aree attrezzate per tende o camper». «Vorremmo - conclude Giuseppe Iovinelli, titolare di ”Villa Dora” - la valorizzazione del borgo di San Vito che potrebbe riconvertire a fini turistici l'attuale destinazione residenziale delle abitazioni esistenti e contribuire alla politica di evacuazione dalla zona rossa. L'area prospiciente al borgo sembrerebbe non essere stata presa in considerazione, mentre invece potrebbe fare da apripista a un turismo legato agricolo».
Salvatore Scala