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Argomento presente: « I cinghiali di Portici »
ID: 3750  Discussione: I cinghiali di Portici

Autore: Veronica Mari  - Email: veronicamari@libero.it  - Scritto o aggiornato: lunedì 10 luglio 2006 Ore: 03:06

I CINGHIALI DI PORTICI

Ho lavorato a questo film con la imprescindibile collaborazione della comunità “Il Pioppo” di Somma Vesuviana e della Società Sportiva Arzano Rugby. Se, come spero, sono riuscito a trasferire su pellicola qualche frammento di verità, lo devo a tutti questi ragazzi, alla loro forza, ai loro occhi, ai loro cuori, alla fortuna di averli incontrati.”

Interpreti: Diego Olivares Ninni Bruschetta, Carmine Borrino, Carlo Caracciolo, Vito Colonna, Michele Gente, Carmine Paternoster, Vincenzo Pirozzi, Claudio Russiello, Pasquale Sangiovannini, Antonia Truppo, Alessandra Borgia, Donato Saviano, Stefano Severino, Gigio Morra Cesare Accetta Giogiò Franchini Antonio Farina Zabrinski Donatella Palermo per A.S.P. e Vip Media 87’ Italia 2003

Un gruppo di ventenni, ospiti di una struttura per il recupero di ragazzi a rischio alla periferia di Portici, affronta il suo primo campionato di rugby, sport che nessuno di loro ha mai praticato prima.
Tutto comincia per seguire, seppure in maniera svogliata, la passione per il rugby di Ciro, operatore factotum della comunità, capitato a Portici dalla Sicilia, con un passato da giocatore di buon livello. Ciascun ragazzo cerca di far fronte ai disagi quotidiani nella comunità col medesimo spirito sportivo con cui affronta il campionato. Alcuni di essi tacciono, altri raccontano le loro vicende, e su tutte, colpisce la storia di Pasquale, giovanissimo e riluttante a qualsiasi forma di compromesso.

IL REGISTA
Diego Olivares è nato a Napoli nel 1965. Si è laureato in giurisprudenza nel 1991 e ha lavorato come avvocato civilista. Nel 1996 gira il suo primo cortometraggio intitolato “Mimmo X”, cui seguono un altro corto girato nel 1998 dal titolo “Les jeux sont fait” e, nel 2000, un documentario sulla dismissione dell’ospedale psichiatrico Frullane di Napoli. “I cinghiali di Portici” è il suo primo lungometraggio.

NOTE
“La storia de “I cinghiali di Portici” non racconta né di un riscatto, né di un tentato riscatto ma, molto più semplicemente, tenta di raccontare di un tempo che trascorre, probabilmente invano, e di un anno in cui s’è giocato… Senza illudersi… Una storia di sport che diventa di genere anche perché di genere sono le vite che la raccontano…Un racconto di sport sì, ma privo dell’enfasi sportiva, che procede nella costante e malinconica consapevolezza di tutti i protagonisti che basta scavalcare un muro, prendere un treno, allontanarsi solo di pochi metri perché tutto perda nuovamente di senso e i Cinghiali di Portici tornino ad essere soltanto degli animali fuori luogo.

Il film è nelle sale

Diego Olivares

 
 

ID: 3753  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: lunedì 10 luglio 2006 Ore: 03:06

Recensione:

Il rugby è un gioco sporco, duro, bisogna avere una buona dose di volontà e disciplina se si vuole praticarlo. Per i giovani a rischio di una comunità alle porte di Napoli il rugby è uno sport che detiene un'altra valenza, quella del riscatto verso una società che li marchia come tossici, ladri, delinquenti.

Diego Olivares, al suo primo lungometraggio tenta di narrare una storia di riabilitazione attraverso un gioco anomalo, almeno nel nostro paese. Usando degli attori non professionisti, a parte Ninì Bruschetta nella parte di Ciro, l’allenatore di questa sgangherata squadra, cerca di dare voce ad una parte di gioventù che non vede nessun futuro e non ha nessun tipo di ambizione.

Quella che racconta Olivares non è la generazione teledipendente che, per autoaffermarsi, cerca di raggiungere, con tutte le sue forze, un posto di richiamo in un qualsiasi programma televisivo, ma quella che assorbe come una spugna tutte le negatività di un ambiente altamente superficiale e deleterio per l’animo umano.

Girato con un stile sporco, come lo sport che viene messo in scena, Olivares si è avvalso della collaborazione dei giovani della comunità “Il Pioppo” di Somma Vesuviana e della Società Sportiva Arzano Rugby, per la realizzazione del progetto. I ragazzi che interpretano le parti principali sono stati scelti al di fuori della comunità, in vari altri quartieri, e poi fatti insediare all’interno del circolo per integrarsi con gli altri giovani ed imparare come ci si comporta in una data costrizione.

Malgrado Olivares abbia messo in questo progetto tutte queste buone intenzioni I Cinghiali di Portici rimane un film a metà. Il cineasta partenopeo volutamente dribbla i personaggi, li accerchia, non li placca con forza sufficente da approfondirne le radici, appena cerca di scavarne il lato psicologico ecco che questi passano la palla ad un altro e questo a sua volta si lbera dell'ovale perché ha paura di tenerlo troppo stretto.
Olivares si limita a monitorarne i movimenti senza giustificarne le azioni ed allo stesso tempo sembra aver paura di buttarsi in un genere, il cosiddetto sport movie, perché troppo spettacolare, commerciale, forse senza anima ma, comunque, più emotivo.

Questa opera prima lascia così l’amaro in bocca, come se si guardasse una partita nella quale verso il finale la palla, per il volere del regista/tecnico, viene calciata fuori campo senza un motivo valido, mandando in aria tutta la gara. Il risultato: ci si alza dagli spalti dispiaciuti perché la partita stava andando veramente bene.

Marco Massaccesi

Fonte www.p2pforum.it/


ID: 3752  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: lunedì 10 luglio 2006 Ore: 02:59

A LUGLIO 2006 NEI CINEMA UN FILM SUL RUGBY: ''ACCA I CINGHIALI DI PORTICI''

Napoli – Il primo di luglio uscirà nelle sale cinematografiche italiane un film che ha come protagonista assoluto il rugby. Si tratta di ACCA I CINGHIALI DI PORTICI, dove ACCA sta per le porte da rugby ed i CINGHIALI DI PORTICI sono un momento di una bellissima storia che narra la storia di una comunità di recupero per tossicidipendenti che attraverso la pratica del rugby, introdotta da un operatore ex giocatore ( nel film l’attore-regista teatrale Ninni Bruschetta) riesce a motivare e restituire alla società un gruppo di ragazzi.
Il film è l’opera prima del regista napoletano Diego Olivares, è girato fra Napoli e Portici e si avvale dell’interpretazione di 18 attori, dieci professionisti.
Le scene di rugby sono numerosissime perché descrivono dai primi allenamenti alla partecipazione al campionato di serie C. La validità rugbystica delle scene è stata garantita dalla collaborazione offerta ai produttori dal Presidente della Commissione Tecnica Campana della Fir, Dino Borsi.

__________________________________________
Ufficio Stampa e Comunicazione
Federazione Italiana Rugby
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