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Argomento presente: « UNICO FORUM SENZA STATUTO? »
ID: 376  Discussione: UNICO FORUM SENZA STATUTO?

Autore: Luigi Mari  - Email: gigiomari@libero.it  - Scritto o aggiornato: sabato 1 gennaio 2005 Ore: 22:26

Miei cari,
i forum in genere, pure quelli sulla letteratura unanistica, ad esempio, rispettano un linguaggio consone all'architettura tecnologica della comunicazione odierna (rete, telefonia, ecc. Si inizia quasi sempre un messaggio con: Ciao Tizio, o Ciao Caio, ed è raro trovare un Caro amico. Insomma è prioritario il tecnocratese. I messaggi sono stringati dove il dettaglio è sfiorato o ineststente. Sigle, acronimi, astrusità. Nullaggini.
Il Forum di Torreomnia è già fuori le riga sul nascere, è casareccio, come il sito che lo ospita, non si è legati a nessuna regola gerarchica, ma soprattutto non si deve e non si può fare politica propriamente detta, se non nella misura dell'opinione sporatica, ma senza prese di posizioni e partitopresismi.
Ma, con tutto il rispetto e la stima che ho per Aniello Langella, Salvatore Argenziano, Antonio Abbagnano, Franco Formicola, ecc. sento l'obbligo e il dovere di mettere le mani avanti e sostenere che il forum non potrebbe e non dovrebbe incrinare lo spirito costruttivo, fraterno e pacifico di Torreomnia, di orientamento prevalentemente socio-culturale al di fuori dei "colori". O, quando capita, necessariamente nella dimensione della par-condicio.
Fortuna, però, che siamo diversi, altrimenti il Forum subirebbe appiattimento.
Salvatore, ad esempio, suggerisce patriarcalità, serenità, equilibrio;
Aniello mette tensione, inquietudine, ma ci scuote dal torpore. Le narcosi sono sempre comode, ma infruttuose, vegetarianti. Ci spinge ad ascoltare il Vate con le sue "virtude e conoscenze", ma sia con più razionalità e serenità, non meno astio e livore.
Antonio Abbagnano sembra stare "in panchina" da buon cultore dello sport, (che rovina la cultura. A.L.). tra l'altro, ma studia la situazione. E' impegnato attualmente nella stesura di una "Storia della politica torrese". Se il nostro non si limitasse solo agli avvenimenti cronologici avremmo di che leggere... altro che eruzione esplosiva...
La poesia che si coglie nel suo ultimo libro "Comete...", la partenopea insostituibile traduzione di "aquilone", lo accredita e lo pone in una buona posizione nel forum, anche se esaspera la "privacy" con quel suo negletto, striminzito "Antonio". Reticenza, modestia o sedicenza, Anto'? Pure il (De Filppo capostipite) si faceva chiamare solo col nome, ma l'Eduardo per antonomasia non suggerisce una spiccata modestia. Sai quanto ti stimo Anto', ma le "compressioni" fermentano le congetture.
Franco Formicola si è appena affacciato. Gradirei i suoi commenti.
Certo, tutti i torresi, da anni, abbiamo molti rospi in corpo mai digeriti, ma, credete, il "donchisciottese" non ha mai approdato a nulla. E sta parlando uno che a Torre ha sempre prediletto solo il Beato Vincenzo ed Enrico De Nicola.
Mai legato a nessuna corrente, credete, col mio idealismo ostinato, ancora, a 60 anni, sgobbo 12 ore al giorno nel palese, vetusto terraneo polveroso, costipato di aggeggi tecnografici da terzo girone, nella domensione di Diogene nella botte.
Attuali uomini cultura, politici affermati torresi, seminaristi corallini hanno varcato la soglia di quella bottega ai tempi dell'Università per usufruire dell'ebbrezza delle prime carte da visita o per consegnari il "pezzo" idealistico e ancora incontaminato, da inserire in quelli che erano i notiziari locali, oggi ridotti a qualche superstite, rimasto solo e nient'altro che "notiziario" farcito oltre le misure di pubblicità.
Oggi questi personaggi sono grossi e grandi, turriti e accreditati (chissà perché nessuno di loro allampanato) Ma so che non hanno distolto la mente dall'eterno "mastro Geppetto tipografo" che per ricusare connivenze e legami di comodo ancora insegna l'alfabeto alle formicole... Lo so, perché quando, raramente, ho interpellato qualcuno di loro, mi confessa di scandagliare Torreomnia, peché ignorarla sarebbe come non conoscere l'esistenza del campanile di S. Croce.
Ciò perché a Torre del Greco non si è mai fatto giornalismo con la G maiuscola, ma il cartaceo (centinaia di testate) o l'etereo (le poche TV libere) hanno fatto solo e nient'alro che cronaca. Non perché mancassero o manchino le menti, ma perché ci si è sempre resi conto che il giornalismo puro, indipendente, alla Montanelli, o come, presumibilmente, i contenuti di Repubblica, sarebbe stato e sarebbe tritolo nel contesto vesuviano conservatore.
Ebbene dove voglio arrivare? In Italia, per fortuna, abbiamo la libertà di espressione, ma abbiamo, chiaramente, la legistazione. Chi vuole fare giornalismo ed inevitabilmente politica è liberissimo, ma deve sottoporsi alla legislazione vigente.
Io sostengo il forum solo a queste condizioni, altrimenti il nostro discorso sociale potrebbe sforare nel qualunquismo facile e gratuito: pur se gli accenni di protesta di Aniello Langella mi attizzano e mi intrigano, non solo, ma li condivido in toto. Aniello Langella è un professionista torrese extra moenia di non poco spessore, e, da quanto ho capito dai suoi primi messaggi, detiene una cultura vasta e poliedrica, ma ha "troppo" dentro, ed il suo veicolo di espressione minaccia di essere "pliniano". Le risposte alle sue "provocazioni" vanno formulate con le molle, ma vanno date, altrimenti rischiamo la politica dello struzzo.
Luigi Mari

 
 

ID: 384  Intervento da: Agnello  - Email: aniello.langella@tiscali.it

Un giorno a Udine in università uno stupido mi chiese con fare rigorosamente da stupido: " senta Dottore ma quando si decide a dirci qual'è il nome e qual'è il suo cognome ? " . Poichè quanche anno fa qui in Friuli più di qualcuno additava il terrone come un qualcosa da esaminare e poi decidere, risposi in maniera enfarita distaccata, graffiante aggiungento lemmi latini condendo il tutto con potenti rissertazioni in materia di etimologia greca ed araba ( mi diletto a leggiucchire qualcosa di quella bellissima lingua ). L'interlocutore privo di sensi non capì . A distanza di anni tuttavia ritengo che abbia capito .
Bene ,... da allora ho ricercato disperatamente le origini del mio nome, ma niente da fare ,... solo ipotesi. La più attendibile è che derivi dal SANTO AGNELLO ( frate di origini orientali ) che finì i suoi giorni molti secoli fa tra le campagne del napoletano.
Mi piace Aniello . E' simpatico sentire il mio nome pronunciato con accento friulano, fà figo .
Cum corde
Agnello


ID: 379  Intervento da: Luigi Mari  - Email: gigiomari@libero.it

Caro Aniello,
dopo l'intervento alla grossa ernia inguinale, eseguita nientemeno che dal compaesano Onorevole Ciro Borriello, ho recuperato un po' (appena una dozzina di once) della "tostaggine" giovanile, perché, credi, non è tutto psicologico. Tu mi insegni che il fattore biologico, tessutale, ormonico, meccanico, influisce sull'avere o meno "le palle". E' anche questione di testosterone e di generosità di madre natura.
Ma cosa vuoi, non poche volte ho pensato che l'essere pacifista ne colpevolizzasse il detentore, per certi versi. Ed essere pacifista un Luigi (non confondere con la codardia) è paradossale, visto che l'origine teutonica del nome si traduce in "guerriero". Sensa ironia, se vuoi, ci scambiamo i nomi di battesimo, perché, senza dubbio hai meno remore e preconcetti di me. Tu vivisezioni gli arti, squarci i tessuti e applichi "pezzi di ricambio", insomma un "fegato" diverso dal mio, che ha solo "digerito" prosa e poesia sin dai tempi dell'apprendistato nella vecchia Tipografia Palomba, tra i testi dell'Università di Agraria di Portici ed i tomi di storia locale come "Il riscatto" di De Gaetano e le ristampe anastatiche di Di Donna e Castaldi.
E meno male che siamo diversi (ancora pochini) tanti quanti ne stiamo su questo forum perciò può uscirne fuori qualcosa di buono. Diceva Oscar Wilde: "Odiamo quelli che ci somigliano". Il matrimonio stesso è basato sulla scelta del partner diverso perché avvenga la compensazione, quindi l'integrità, il presunto connubio. Solo che ciascun coniuge, in realtè, spende inutilmente la sua vita a tentare di convincere l'altro delle proprie idee, che quasi sempre sono semplicemente "fisse".
Sono disposto ad offrirti il mio Luigi = guerriero, ma prima devi spiegarmi il significato di Aniello. Ben due dizionari dei nomi cartacei e venti sulla rete non lo contemplano tra le migliaia.
Ossequioso
Luigi Mari


ID: 377  Intervento da: Dott Aniello LANGELLA  - Email: aniello.langella@tiscali.it

....letto, digerito,....assimilato,.... resto in attesa con affetto,...
ps non ho livori , poco astio ,...ho molto dentro e questo è vero ( non poteva sfuggire al Mari ....che si dimostra psicologo vero ),...le mie sono idee che mi vengono da lontano, vorrei solo che qualcuno MA UNO TOSTO mi risondesse,... "ma torno ad abbracciare aere stingendo le mani due volte al petto..."
cordialmente Aniello


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