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Argomento presente: « Multisala comunicanti »
ID: 4047  Discussione: Multisala comunicanti

Autore: Veronica Mari  - Email: veronicamari@libero.it  - Scritto o aggiornato: domenica 30 luglio 2006 Ore: 03:02

CINEMA MULTISALA CORALLO

Strano incontro tra una realtà associativa no-profit ed una inequivocabilmente commerciale, 50/cinquanta nasce dalla collaborazione tra CODICE EAN, Associazione per l’arte contemporanea di Napoli, e ZORBA, società di gestione del Multicinema Corallo di Torre del Greco. Viale Villa Comunale 13 (80059)
+39 0818494611

Il luogo cinema si trasforma. Gli spazi abitualmente destinati a mettere in comunicazione una sala con l’altra, da semplici luoghi di passaggio divengono anch’essi luoghi di visione, di sguardo, di scambio, di proposta. Il tentativo quello di avvicinare due pubblici: quello del cinema e quello dell’arte contemporanea. Ma anche di proporre fuori dal centro eventi che riducano le distanze culturali tra città e periferia. Obiettivo finale la creazione di una nuova collezione di arte contemporanea, inizialmente privata, ma, che, ci si augura divenga, alla fine del lungo percorso appena iniziato, nuova concreta stabile opportunità per la collettività.
Otto gli appuntamenti previsti per il 2005, artisti invitati: Angelo Ricciardi, Nello Teodori, Betty Bee, Antonio Picardi, Coco Gordon, Gabriele Di Matteo, Vincenzo Rusciano, Antonio Izzo.
Ciò che Betty Bee ha creato site specific per il Multicinema Corallo, risponde a una lettura perversamente inquieta. Quante volte avrà desiderato di andare al cinema da bambina, con gli occhi trasognati di chi vuole, almeno per due ore, vivere nella dimensione della fiaba, allontanando la cruda realtà? Quante volte avrà dovuto rinunciare, perché le emergenze erano altre, iniziando così la lunga sequenza di scelte e privazioni che la vita le ha imposto?
Betty Bee artista, donna. Sono questi due aspetti, spesso sovrapposti e fraintesi, che s’impadroniscono di lei. Il candore di Betty si scontra col falso ed esagerato esporsi, provocare, azzardare fino al limite. Ciò che si manifesta in pittura, in video, in fotografia, contraddice la forza, la determinazione apparente di un individuo dalle profonde voragini interiori, che ha continue richieste d’attenzione e interiorità. Ma che profondità hanno raggiunto, nel corpo di Betty, gli abbandoni, le omissioni, le assenze, gli sfinimenti? L’amore dato, donato, mai corrisposto, genera una forma di essiccamento interiore: non conosce più l’ansia dell’attesa, della “corrispondenza d’amorosi sensi”. Betty Bee si denuda per mortificarsi, si traveste per disorientarsi. L’arte è il mezzo più immediato per dar vita ai mostri del passato, per esorcizzarli, per continuare a convivere con la loro essenziale violenza. La Sindrome di Stoccolma costringe la vittima a fidarsi esclusivamente del proprio carceriere-carnefice.
E’ ciò che è successo a Betty Bee. Ancora oggi, crede di essere stata la causa del male che l’ha travolta. Se il lavoro è per lei una forma di purificazione, tutto ciò che produce è un atto di genuflessione, di penitenza. E’ il canto di una creatura sola, che ha imparato a contare solo su se stessa. Ma è anche la dimostrazione che ogni opera è la visualizzazione di un intimo colloquio: è lei che chiede, è lei che risponde. Le domande sono quelle che scaturiscono dal cuore ormai blindato. Le risposte sono per immagini: a volte superficiali, nette, colorate, perfino leziose e incantevoli, altre volte sono torbide, dubbiose, profonde, soffocanti, come le atmosfere che riesce a creare.
E’ per questo che l’artista ha deciso di effettuare un’ultima svendita. Le opere che oggi produce non hanno più un valore di mercato, hanno solo un prezzo d’amore. Betty Bee chiede al pubblico, al collezionista, di adottare un’opera, nutrendola ogni giorno per un anno. E’ solo a queste condizioni che Betty Bee cede definitivamente in proprietà il proprio lavoro. Possedere un’opera di Betty, (possedere Betty è la stessa cosa) significa entrare in una sorta di gestazione, un continuo atto d’amore verso la vita.

Simona Barucco

courtesy Changing Role, Napoli

Fonte:
www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp/idelemento/18146
 
 

ID: 4050  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: domenica 30 luglio 2006 Ore: 03:02

COBEGAS TORRE DEL GRECO AD UN PASSO DALL' A2

Tennis maschile, il Cobegas Torre del Greco
domenica 28 affronta Vicenza
nell’incontro d’andata dello spareggio
che vale la promozione in A2

Il Cobegas Torre del Greco, squadra maschile del Garden Vesuvio 1972, è ad un passo dalla promozione in serie A2 di tennis. Domenica, infatti, la formazione del presidente Andrea Palumbo affronterà la prima delle due partite che valgono il salto di categoria. Di fronte, sui campi in terra rossa di via Del Monte, i torresi si troveranno Vicenza, una delle squadre che ha vinto i quattro gironi di serie B. Un risultato mancato al sodalizio corallino, che ha chiuso il proprio raggruppamento al secondo posto, alle spalle dell’Eur Roma. Per questo il Cobegas Torre del Greco, prima di disputare la doppia sfida decisiva (il ritorno è in programma domenica 4 giugno a Vicenza) ha dovuto superare Treviglio. Un successo netto, con i torresi che hanno vinto 5-1 la sfida a gara unica giocata domenica scorsa a Torre del Greco. Grossa soddisfazione per la formazione del presidente Palumbo, che fa leva sui due argentini Pastorino e Tarantino, che bene si stanno comportando nei tornei internazionali in giro per l’Italia. Ma non sono solo i due giocatorisudamericani che possono portare il Cobegas in A2. Finora ha ben impressionato anche il giovane Capone, come hanno dato un apporto importante Ruocco e Cannavacciuolo. Confida in una grande prova dei suoi Carmine Palumbo, direttore tecnico del Garden Vesuvio 1972: “Possiamo giocarci alla pari con Vicenza le chance promozione – dice –. Molto dipenderà dalla prima gara, quella che giochiamo in casa. Un buon risultato domenica potrebbe aprirci le porte al grande risultato nel ritorno di Vicenza”.

Fonte: www.ilbrigante.com


ID: 4049  Intervento da: Serena Mari  - Email: sery_mari@hotmail.com  - Data: domenica 30 luglio 2006 Ore: 02:54

Torre del Greco Coral & Cameo Award
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Ben 322 designer di tutto il mondo si sono iscritti al concorso ''Torre del Greco Coral Cameo Award'' bandito da Assocoral, in collaborazione con IED Moda Lab di Milano, con il sostegno di ICE e della Camera di Commercio di Napoli.

Le domande di partecipazione portano nella maggior parte (67%)la firma di designer indiani, coreani, giapponesi, brasiliani, messicani e sud africani. Anche l'Europa ha fatto la sua parte con una massiccia adesione di italiani, 105 partecipanti, e di tedeschi e francesi.

''Volevamo dare al concorso una forte connotazione internazionale e ci siamo riusciti appieno - dichiara Mauro Ascione, Presidente Assocoral - il grande riscontro da parte di designer stranieri è estremamente gratificante, soprattutto perché parliamo di materie tipiche della produzione made in Italy''.

''Ma al di là del successo dei numeri, il risultato delle adesioni al concorso va letto in maniera più sostanziale - continua Ascione - in India il corallo ha un valore molto importante nella credenza popolare; in molte regioni di quel Paese, infatti, è diffusa l'usanza che l'uomo deve avere indosso almeno un pezzetto di corallo. La Corea invece da sempre vanta un gran numero di giovani interessati allo studio del design legato alla moda e al gioiello. Non a caso, ogni anno, un cospicuo numero di giovani coreani viene a studiare in Italia presso istituti accreditati. Le opportunità di business in questi Paesi - e sono solo due esempi - sono realmente e concretamente enormi''.

Fonte: www.orodiroma.com


ID: 4048  Intervento da: Veronica Mari  - Email: veronicamari@libero.it  - Data: domenica 30 luglio 2006 Ore: 02:39

"Turrise, gnuvise e punzise uno pe paise".

Questo vecchio proverbio fu coniato quando Ferdinando di Borbone assegnò la zona di Le Forna a diverse famiglie provenienti da Torre del Greco a seguito di una devastante eruzione del Vesuvio.

Insomma i cittadini di questi tre paesi: Torre del Greco, Ponza e Genova non possono stare insieme. Uno solo per ogni "paise"...

Repertorio su Ponza.
Ponza è la più grande delle isole pontine con circa sette chilometri quadrati di superficie e 41 di coste frastagliate. Dispone di spiagge magnifiche e grotte, molte delle quali visitabili in barca. I primi abitanti furono, come descrive Tito Livio, i Volsci intorno al 313 a.C. e successivamente i Romani che vi edificarono diverse ville ed acquedotti, i cui resti, ancor oggi, sono visibili in alcune località dell'isola. Per un lunghissimo periodo fu utilizzata come esilio, confino ed infine prigione del Regno Borbonico. Subì diverse colonizzazioni, quelle avvenute in epoca moderna risalgono alla metà del 1700, quando Re Carlo di Borbone affidò i terreni dell'isola ai coloni provenienti da Ischia e successivamente Ferdinando di Borbone a sua volta assegnò la zona di Le Forna a diverse famiglie provenienti da Torre del Greco. Nonostante l'esiguità del suolo l'agricoltura era fiorente specialmente nella produzione di vino, ma l'attività prevalente era la pesca, infatti il mare che circonda l'isola è stato sempre particolarmente pescoso. Oggi Ponza è a pieno titolo una località turistica di fama, ove naturalmente il mare e la natura pressocchè incontaminati assurgono ad elemento essenziale dell'offerta turistica.


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