ID: 466  Discussione: LA TORRESAGGINE E' GUARIBILE?

Autore: Luigi Mari  - Email: gigiomari@libero.it  - Scritto o aggiornato: venerdì 7 gennaio 2005 Ore: 03:38

CONSIDERAZIONI A MARGINE DEL MESSAGGIO "CRAMPO ALLA LINGUA DEGLI SCILINGUATI".
Un utente dice nello stesso messaggio:
Torreomnia è "trash" e "kitsch". Sconcerta e confonde, ecc.
Poi conclude: "Inutile dire che siamo di fronte al capolavoro assoluto".

I miei amici, le mie figlie, gli utenti di Torreomnia restano obnubilati di fronte ai caustici "trash" e "kitsch". E discutono, e commentano, e si interrogano soggiogati da una innocente cecità ed afasia innanzi alla seconda frase.
Perché??????????????

Il messaggio di "kikka" alias Francesca Mari, (...state bboni): mia nipote e non mia figlia, è stato scritto nel 2003 e per un anno e mezzo è rimasto lì, negletto e trascurato, insieme alla stringata risposta di "Rafele l'anonimo". Una delle peggiori sfaccettature della rete è l'anonimato. Rafele ha usato i termini per altro molto "vistosi": trash = spazzatura, cosa senza valore e kitsch = appariscente oltremodo, vistoso barocco, eccessivo.
Prescindiamo apriori che Torreomnia detiene, allo stato, oltre centotrentamila presenze effettive. E direbbe il Presidente del Consiglio: questo conta.
In tutto questo tempo ho tentato di contattare Rafele, ma invano. Fu in quel periodo che elaborai il "Leggimi" di Torreomnia dove faccio una chiara relazione del perché della grafica desueta. grossolana e vistosa relativa al "kitsch". Per quello che concerne il "trash" l'aggettivo va diritto ai contenuti e qui si cade nel "blasfemo". Tutti i torresi che hanno scritto e illustrato e documentato Torreomnia sono se non intellettuali propriamente detti ma sicuramente uomini di cultura accreditati.
Ma, dicevo, ho sempre desiderato contattare Rafele, e farei carte false per ottenerlo, per farmi spiegare la inesplicabile antitesi in cui cade, perché conclude la breve risposta con: "Inutile dire che ci troviamo innanzi al capolavoro assoluto". Attenzione: "al" capolavoro non "ad un" un capolavoro; quindi, secondo Lui, capolavori simili a Torre non esistono.
Chi è Rafele è facile intuirlo: è un torrese anonimo. Cos'è Rafele, invece è complesso capirlo. Una duplice personalità o semplicemente un duplice stato d'animo sfociati nell'antitesi? La risposta è una sola: egli ha espresso nello stesso tempo "torresaggine" intesa come spregio dipanato da invidia per la presa di coscienza, con Torreomnia, dei suoi limiti culturali e operativi; B]"torresità" intesa come "napoletanità", cioè campanilismo, amore per le radici, ammirazione per un opera e un autore indiscutibilmente desueti.
Ma non è ancora finita. "'A rareca rarechéa", dicevano i nostri nonni. Quante volte ho commentato con amici torresi questo messaggio, comunque bocciato apriori per l'anonimia; intanto fosse stato uno, compreso in questa sede Antonio Abbagnano, che non si fosse solo concentrato sul morboso desiderio della conferma o della smentita dell'attendibilità o meno del trash e kitsch, ignorando quasi con, starei per dire, innocente cecità la (non a caso) conclusione "Inutile dire che siamo di fronte al capolavoro assoluto".
Quanti anni occorrono ancora per purificarci e redimerci e capire le banali regole della fratellanza? con "L'unione fa la forza" o "L'invidia rode chi la prova", ecc.
Luigi Mari