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Argomento presente: « L’ATTORE di Franco Penza » | |||||
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ID: 4918 Intervento
da:
Penza Francesco
- Email:
francopenza@interfree.it
- Data:
venerdì 3 novembre 2006 Ore: 14:28
‘O SILENZIO Zitto! Tu nun dicere niente! Nun voglio sentì parole Vacante p’’o viento, stunate, alluccate, jastemmate. Voglio ’o silenzio ‘e ll’uocchie tuie, ‘na lamparella ca s’appiccia, quanno tu me guarde. Zitto! Nun dicere niente! Enrico Penza 80059 Torre del Greco-IV Tr. Martiri d’Africa, 18 Villaggio Libia |
ID: 4889 Intervento
da:
la redazione
- Email:
info@torreomnia.it
- Data:
mercoledì 1 novembre 2006 Ore: 11:11
TERRENO MIRACOLOSO (Ai veri artisti torresi che stimo e rispetto) Mai in vita mia avevo fatto una scoperta così sensazionale, mai avevo svelato, con immensa gioia, qualcosa che per me ha avuto più importanza della scoperta del fuoco e dell'amore dentro di se. Mai, nel definire un dato di fatto, sebbene importantissimo, mi ero sentito così felice da rasentare uno stato di ebbrezza. Sebbene qualche amico mi avesse accennato la cosa, in passato, non ero mai riuscito nemmeno ad accettarla come attendibile. Ora, invece, voglio gridarlo ai quattro venti da questo foglio: il terreno di Torre del Greco è miracoloso! So che è superfluo sottolineare che per terreno miracoloso intendo terreno benedetto. Anche se qualcuno in un primo momento ha pensato a quel terreno ricco cascame di corallo, che nel dopoguerra fu la risorsa di tanti disperatoni. E' superfluo, lo so, dire che terreno miracoloso non sta per terreno ricco o fertile, sebbene, tra l'altro, sia anche tale. Tornato a Torre, dopo anni di peregrinazioni, non sapevo spiegarmi come mai un mio amico, morto di cancro, guarì da tutte le malattie morali non appena fu messo sotto terra. Il terreno di Torre, naturalmente. A questo punto, poiché tutti, avranno modo di costatarne i benefici, so bene che presto verrà gente da tutto il mondo per tuffarsi nel nostro terreno, guazzarre in esso, per scoprirsi artisti, poeti, attori. Naturalmente, è merito del terreno se in questa città c'e una media di artisti del 99 per cento. E' merito del terreno di Torre che infonde sensibilità artistica, forza creatrice al neonato. Sei tonnellate di tele all'anno, 32 tonnellate di colori ad olio ed acquarello, 54 tonnellate di materiale vario occorrono agli artisti torresi per il fabbisogno interiore. L'80 per cento del materiale della media nazionale assorbito solo da Torre del Greco. Un vero primato. Ah, terreno miracoloso! Mai in vita mia, con immensa gioia, avevo scoperto tanti valori nella mia cara città. Oggi che l'arte tradizionale muore per far luogo a nuove tematiche, Torre del Greco, grazie al. suo terreno, tiene alto il vessillo della vera arte. Ma cosa importa se i torresi hanno sbagliato epoca per mettersi a fare gli artisti. E' meraviglioso vedere uomini, donne, bambini, malati dipingere. Qualcuno dice che anche i morti, di notte, si levano dalla tomba e fanno un viaggio in Spagna, a Venezia o a Londra per dipingere. E' tanto bello vedere l'intera città creare tremila, cinquemila, diecimila capolavori al giorno. E' meraviglioso che tutti i torresi, per merito dell'influenza benefica del loro terreno, siano artisti. Mai, come adesso, ho capito che l'arte non è influenza di massa; non è un veicolo come un altro per compensare tutte le proprie debolezze, quindi per essere tra i più in vista, ma un vero dono di... terreno. Mai, come adesso, ho capito che l'arte a Torre del Greco è arte con la A maiuscola. Ed io posso dirlo, perché sono l'unico torrese che non sappia dipingere. Dapprima me n'ero fatto un complesso, poi venni a conoscenza che dove sono nato non c'è un granellino di terreno buono... Naturalmente, il nostro preziosissimo terreno non serve solo per gli artisti pittori. Oltre che poeti, storici, etc., a Torre abbiamo, sempre grazie al terreno, gli scrittori più bravi del mondo. La loro forza espressiva è, direi, raccapricciante. Senza voler accennare i temi. Essi, a differenza dei temi trattati da tutti gli altri scrittori del mondo, non sono maledettamente soggettivi o addirittura personali, o di parte, ma di interesse generale e trattano problemi veri e profondi atti a migliorare le sorti dell'umanità non solo, ma soprattutto della comunità torrese. E senza accennare alla forma e al contenuto. Essi hanno un'abilità eccezionale nello scrivere milioni di parole in una sola volta. A differenza di altri che sarebbero definiti grafomani, scrivono sì tanto, ma in modo così conciso, ma talmente forbito che riescono con milioni di parole ad avere la capacità di dire tanto poco che qualche maligno e tentato di dire : non dicono nulla. E' chiaro che questa è un'abilità unica al mondo, alimentata logicamente dal magico terreno torrese. E gli scrittori a Torre sono i migliori anche perché sono così pochi, (in linea generale sono tutti pittori). Tuttavia, nonostante ciò, nelle feste religiose, quando il terreno è più miracoloso che mai, riescono a scrivere tanto che, non avendo più dove farlo, serivono per terra, sui muri, sui propri vestiti. Anche essi, come i pittori, s'alzano di notte per andare a scrivere in qualche luogo recondito. E' bello vivere solo di spirito. Naturalmente, a Torre, traboccante di scrittori e pittori, non mancano gli attori. Non voglio dire che i torresi sono tutti attori, anzi; però si recita, si recita tanto. Oggi si recita in tutto il mondo. L'uomo moderno, più che mai, è un discreto attore, ma il torrese, grazie al terreno, recita più di tutti. Le compagnie filodrammatiche nella nostra città sono mumerosissime. A Torre si calcano più tavole di palcoscenico che basalti della strada, tanto che ai miei occhi, ogni cantone di via, ogni piazza, ogni casa, ogni ufficio è un boccascena, attraverso il quale vedo recitare il più delle volte con una greve maschera. Non voglio dire che altrove non ci siano attori abbondanti come nella nostra città, tutto il mondo e un grosso teatro, ma gli attori torresi sono i migliori, grazie al terreno. Mai in vita mia avevo fatto una scoperta così sensazionale. Mai avevo saputo di appartenere ad un popolo così importante. E sebbene, senza falsa modestia, non sia né pittore, né scrittore, né attore, sono orgoglioso di essere cittadino torrese, sono orgoglioso di vivere in una città, dove la fiamma dell'arte affratella tutti. E questa è la cosa più commovente. Ogni artista vanta le opere dei compaesani, tanto meno le critica o le disprezza. Il torrese non è geloso del collega, non fa pettegolezzi, perché fa arte vera e l'arte predispone alla nobiltà d'animo, all'altruismo, alla bontà. Ogni artista talvolta disprezza le proprie tele o le proprie stesure, o le proprie rappresentazioni, calpesta il suo operato quando con immensa gioia vede l'opera di un suo conterraneo. 1970 Luigi Mari |
ID: 4817 Intervento
da:
la redazione
- Email:
info@torreomnia.it
- Data:
mercoledì 25 ottobre 2006 Ore: 17:36
Veleni nelle città Da qualcosa bisogna iniziare per fare RESET. Partiamo da ciò che ci circonda ogni giorno nelle nostre città. Dal veleno che respiriamo. Del quale bisogna essere grati ai padroni dei media. Alla loro ossessiva pubblicità di automobili. I giornali e la televisione fanno ormai concorrenza a Quattroruote. Chi detta la linea petrolindustriale ai media? Lo Stato che vive di tasse sul carburante, i petrolieri e i fabbricanti di automobili. I politici, come diceva Mattei, sono solo tassisti che si liquidano con una mancia dopo la corsa. Che fare? Scriviamo un dodecalogo per il dipendente sindaco, chiediamo e pretendiamo un incontro nel quale firma tutti o in parte i punti proposti, o anche nessuno se non è d'accordo. Si potrà filmare l’incontro e sentire le ragioni del dipendente su questo blog. Ho ascoltato dei veri esperti di veleni in città: due mamme con bambini piccoli. Quelli che il tubo di scappamento lo respirano dal passeggino. Quelli che se va bene hanno la tosse cronica e se va male la leucemia. Ecco i loro consigli: 1.Ticket di ingresso per le auto 2.Pista ciclabile che attraversi ogni percorso cittadino 3.Eliminazione progressiva dei parcheggi in città 4.Creazione di zone verdi dove ora ci sono parcheggi 5.Car sharing pubblicizzato e incentivato dai Comuni 6.Autobus e taxi elettrici 7.Diminuzione dell’Ici del 30% al residente che non possiede una macchina 8.Tempo di attesa al semaforo per le macchine doppio rispetto ai pedoni 9.Carico e scarico dalle 5 alle 7 del mattino 10.Mezzi pubblici gratuiti 11.Tassa per l’occupazione di suolo pubblico per le macchine parcheggiate 12.Uffici pubblici di nuova costruzione tassativamente senza parcheggi. Le nostre città sono cimiteri di automobili e discariche di gas. Cambiamole. Ps: Il Corriere della Sera ha oggi pubblicato la classifica di Legambiente-Sole 24 Ore per l’inquinamento nelle città con il vergognoso titolo: ‘Ambiente, la rivincita delle grandi città’. Postato da Beppe Grillo |
ID: 4813 Intervento
da:
la redazione
- Email:
info@torreomnia.it
- Data:
mercoledì 25 ottobre 2006 Ore: 11:56
I cantieri della vergogna Angelo Carotenuto Autostrada sotto accusa: poca sicurezza e lavori in ritardo Due parole d’ordine. Prevenzione e sicurezza. Ecco perché da oggi arrivano gli auto velox sulla A3, tra Napoli e Salerno, l’autostrada dimenticata e degli zig zag fra i cantieri lumaca per la terza corsia. È una campagna dei dipartimenti regionali della Polstrada: avvertire, poi multe a chi sgarra. L’elettronica incrocia l’allarme: l’autovelox andrà a vigilare per cinque giorni proprio l’autostrada squarciata sabato notte dai colpi della pioggia, in un tratto (fra gli svincoli di Torre Annunziata) percorso ogni giorno da 60 mila auto, di cui il 70 per cento pendolari. Due giorni dopo si rincorrono ancora i perché. «È andata bene, poteva scapparci il morto. Quella strada è in condizioni pietose, un Camel Trophy», dice Antonio Coppola, direttore dell’Aci Napoli. Incalza: «La data di chiusura è sempre aggiornata. Mentono sapendo di mentire». Ora si dice 2009. Anche se dalle tabelle dei cantieri è scomparsa. «Dovremmo avere un responsabile dei tempi per sapere con chi prendercela ». Stavolta con la pioggia. Soltanto? Ha ceduto una fogna. I progetti ne prevedono una nuova, destinata a passare esattamente in quel punto, però non è ancora stata ultimata. È in fase di realizzazione. Dicono che manchi l’ultimo allaccio verso il mare. Fosse stata pronta, non sarebbe successo l’inferno tra sabato e domenica, 13 ore di baraonda, chilometri di coda. espresso.repubblica.it/dettaglio-local/A3,%20i%20cantieri%20della%20vergogna/1416408/6 |
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