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Argomento presente: « Nuovo cartaceo a Torre » | |||||
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ID: 5165 Intervento
da:
Giovanni Raiola
- Email:
raiolagiovanni@virgilio.it
- Data:
mercoledì 29 novembre 2006 Ore: 14:22
Caro Dott. Franco Penza, credo che Mari abbia ragione. Guardiamo cosa c'è in giro, solo per la zona Vesuvio-mare: www.torreomnia.com/servizi_rete/giornali/set_fra_serv_rete_igiornali.htm www.torreomnia.com/link.htm www.torreomnia.com/Vesuvio/link_vesuvio/set_fra.htm Giovanni |
ID: 5164 Intervento
da:
Luigi Mari
- Email:
info@torreomnia.com
- Data:
mercoledì 29 novembre 2006 Ore: 14:10
Caro Franco, Incomincio a temere di avvertire i primi sintomi collettivi di una punizione divina già accaduta secoli or sono. Da noi la cosa calzerebbe per antonomasia perché già siamo "Torre" da secoli. "Babelica" è incominciata a profilarsi con le problematiche post sessantottine fino alla degenerazione odierna. "Torre di Babele corallina!"! Che bello! Ciascuno parla, parla e va per conto suo. Il dialogo è morto. Non si assimilano più i messaggi, i concetti sia materiali che astratti rimbalzano tra gli interlocutori. Si impone la tuttologia e qualsiasi piattaforma culturale diventa una passerella per esibire virtuosismi, per soggiogare, presi da una morsa irrefrenabile egemonica e intimidatoria da sindrome di primo della classe. Un vecchio adagio dice: "Tutto ciò che disgrega e deteriora denota mancanza di amore". L'umanesimo è morto e sepolto. Il linguaggio tecnicistico ha allargato le sue metastasi. Qualcuno emula i vecchi canoni del cartaceo astrusi e obsoleti. Con infinite e sorprendenti soluzioni multimediali in contesti artistici, letterari, visivi, vomitati gratuitamente in sovrabbondante saturazione ancora si sogna sul cartaceo locale. Ancora si agogna l'ottavo o il 16° in folio con l'effluvio di pigmento e nerofumo di seraiana memoria. In un oceano di informazioni ancora si parla di "soci sostentori" e di abbonamenti. (Discorso generale, beninteso). Già, dici "con troppi galli a cantare non "schiara" mai giorno!" Proprio perché ciascuno canta per conto suo. Portare di nuovo in auge la Tua antica testata "L'Infinito" è semplice e realizzabilissimo dal punto di vista materiale. Non ci sono gli uomini, purtroppo! Un ottavo o 16° sia pure in bianco e nero, sia pure confuso tra l'oceano mediatico richiede impegno e costanza. Chi vuoi che, in un era pragmatica e tornacontista, si impegni gratis et amore dei. Una volta le messe non si cantavano gratis, oggi pure l'aria che si respira ha un costo. Si è stravolto il concetto del dono. Anche un messaggio su un forum, se non strova un qualsivoglia tornaconto o se non offre un minimo di garanzia non viene speso. Così leggiamo espressioni come: "Ma chi me lo fa fare". Andiamo avanti così. Un giornalino, locale tra l'eccesso mediatico, negletto e tapino circola nelle quattro mura di provincia e finisce per incartare caldarroste. Un blog, se fatto bene, e se spazia senza remore e provincialismi, ha respito planetario. (Vedi Beppe Grillo). Ma se ci sono gli uomini "L'infinito" cartaceo dal punto di vista materiale parte. Luigi Mari |
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