ID: 6078 Discussione: LE 100 FONTANE CHIUSE IN PRIGIONE
Autore:
salvatore argenziano
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s.argenziano@fastwebnet.it
- Scritto o aggiornato:
lunedì 25 gennaio 2016 Ore: 13:52
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ID: 6114 Intervento
da:
Luigi Mari
- Email:
info@torreomnia.it
- Data:
sabato 23 giugno 2007 Ore: 00:33
Cari amici, credo cada opportuna questa mia testimonianza. Ho incontrato il presidente dell'Associazione Cento fontane Raimondo Balzano più volte in questi ultimi tre giorni; "postulatore" più che promotore della rivalutazione del monumento. Mi è apparso entisiasta di questa proposta di discussione dell'Ing. Argenziano e sta preparando una chiara relazione della situazione (a suo dire). Verbalmente si è espresso confermando che il danaro è stato stanziato e non da poco. Che il "ritardo" della presa dei lavori sia un problema burocratico, politico o quant'altro non è facile capire. Al Balzano, sicuramente in buona fede, sta a cuore la realizzazione del progetto in maniera viscerale, ma si avverte un alone di reticenza. Il danaro c'è. Noi torresi adottiamo molto facilmente la teoria dello struzzo. Oppure alla maggioranza dei nostri compaesani urge, prioritaria, la rosa di problematiche ben note, sofferte in maniera insostenibile dai torresi residenti. Oramai è costume italiano rinunciare alla chiarezza e alla trasparenza per pigrizia, stanchezza o abitudine. Spero che il Balzano si rimbocchi le maniche a costo di scendere in piazza democraticamente e pacificamente per sollecitare la questione. Caro Salvatore, anche l'anno scorso i lavori dovevano iniziare tra giorni). Nun voglio fa' ll'auciello d''u male augurio.
Luigi Mari
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ID: 6113 Intervento
da:
salvatore argenziano
- Email:
salvatore.argenziano@fastwebnet.it
- Data:
sabato 23 giugno 2007 Ore: 00:20
Caro Vincenzo, il lavoro è stato già appaltato e, come ci informa Raimondo Balzano, presidente dell'Associazione Cento Fontane, i lavori inizieranno a giorni. Nu poco 'i pacienza! Salvatore
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ID: 6112 Intervento
da:
vincenzo marasco
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enzomara2@libero.it
- Data:
sabato 23 giugno 2007 Ore: 00:03
Spettabili amici del Forum,
Con grande ammirazione colgo l'occasione di dare una mio ragguaglio in merito all'argomento inoltrato dall'amico Tore, nonchè ingengere Argenziano. A distanza di qusi sei mesi ritorna alla ribalta il caso "Cento Fontane", gia tempo fà fui fautore di uno scritto pubblicato sulla Tofa (Vedi numero 21) inerente alla problematica del monumento torrese che oggi giorno versa ancora in condizioni a dir poco pietose, il fatto stà che se a distanza di tanto tempo dall'ultimo appello le condizioni siano rimaste tali, senza dubbio non è da ecludere una mancanza di interesse nel rivalutare l'area. A questo punto devo dire che l'Ing. Argenziano ha pienamente ragione a risollevare tale problematica e anche non essendo di Torre non posso fare altro che approvare a pieno le interrogazioni dell'amico Tore per quanto riguarda la salvaguardia del monumento cittadino. Ho letto i vari passaggi degli amici del forum è con sconforto ho appreso la notizia di una mancata assegnazione per un appalto per il ripristino dell'area. Ma in merito mi sento di spezzare una lancia a favore di chi ancora spera nella sopravvivenza del monumeto, ma semra il caso di aspettare tanto tempo per dare almeno un aspetto più decoroso dell'area? E se l'assegnazione degli appalti e i l'approvazione dei progetti in merito avessero degli intoppi, l'area rimarrebbe in condizioni tali fino a quando qualcuno non riesponga il problema? Allora bisognerebbe fare appello all'amministrazione locale di sopraggiungere e far si che il monumento, almeno fino al suo restauro definitivo e rivalutzione storica, vivesse questi frangenti di tempo in maniera più decorosa. Attendiamo risposte e soprattutto fatti. Cordialmente saluto, Marasco Vincenzo.
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ID: 6106 Intervento
da:
Raimondo Balzano
- Email:
Raimondobalzano@libero.it
- Data:
venerdì 22 giugno 2007 Ore: 12:01
Ho letto con attenzione il messaggio del Dott. Langella. Sicuramente la sua preparazione storica e paesaggistica è evidente, ma il fattore tecnico strutturale dell'ing. Argenziano è altrettanto importante. Possibile che due cari torresi fuori le mura mostrano più amore ed interesse per la cosa che i torresi residenti competenti? Non appena partoni i lavori si renderà pubblico il progetto, così i dubbi dell'Ing. Argenziano saranno dissipato. Col progetto alla mano sarà più facile emendare e consigliare. Intanto sto preparando una risposta più articolata ed esaustiva.
Grazie di cuore
Raimondo Balzano
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ID: 6095 Intervento
da:
salvatore argenziano
- Email:
salvatore.argenziano@fastwebnet.it
- Data:
giovedì 21 giugno 2007 Ore: 13:42
Sento la necessità di ritornare sull’argomento “A Funtana” per precisare il senso e lo scopo del mio post iniziale. Ora che posso riferire nei giusti termini la motivazione della Soprintendenza, potrò essere più esplicito. “Il manufatto denominato “Le cento Fontane” riveste interesse storico-etnoantropologico ”. La Soprintendenza accentua il valore “storico-etnoantropologico ” del manufatto, ignorandone l’aspetto artistico e, a mio parere, anche il valore strettamente “storico”. Condivido questa impostazione etnoantropologica del problema, ai fini del restauro del manufatto ed eviterei scivolamenti ed accanimenti storiografici ad esso legati. A Funtana ha importanza per quello che è stata nel secolo scorso per i torresi ed è solo per questi valori che vale la pena occuparsi del suo restauro. Per quanto ci dice il presidente Balzano, facciamo presente che i documenti di gara e di appalto e il progetto di restauro, sono documenti pubblici e per questo motivo che insisto nelle mie richieste di chiarimenti. Se fossi a Torre farei domanda all’Amministrazione per consultare “le carte” ma da lontano non posso fare altro che chiedere spiegazioni a chi in prima persona segue l’operazione. Penso con preoccupazione ad altri scempi e interventi “modernisti” perpetrati a Torre, come quello del tufo nei giardinetti di Piazza Santa Croce. A tal fine ripeto le domande: 1 - Resteranno i segni di generazione di sciuliarelle nei bordi dei gradini? 2 - Saranno messi in opera materiali lapidei vesuviani, basolati, nel disegno e con le tecniche del passato? 3 - Saranno evitate fioriere e alberature, una volta inesistenti, nella zona strettamente di competenza del complesso? 4 - Saranno evitati materiali acrilici o vinilici per le tinteggiature?
Con amore, Salvatore.
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ID: 6092 Intervento
da:
Peppe D'Urzo
- Email:
Peppedurzo7@virgilio.it
- Data:
giovedì 21 giugno 2007 Ore: 12:02
Cari amici, interessante questa discussione sulla fontana. Io non ho capacità ingegneristiche come il caro Argenziano, né competenze archeologiche come il provetto Dott. Langella, io sono un cantastorie, prendo i sentimenti vivi e lancinanti dal cuore dei torresi e li narro a modo mio. Forse la parte aneddotica mi compete?
Storie vere:
Il cardinale Assalesi soggiornò a Torre ospite in una delle nostre ville vesuviane. Aveva problemi ai reni, poverino. I “luminari” locali non risolvevano un bel niente. Una vecchietta consigliò all’alto prelato di bere per sette giorni l’acqua della nostra fontana dalle 100 cannelle. Il cardinale guarì subito per merito del fiume Dragone con la mano di Nostro Signore.
I ragazzi col carruocciolo con i cuscinetti a sfera nel dopoguerra piroiettavano lungo la discesa del “vavracane” (Barbacane). Vinceva chi superava la strada nell’incrocio e volava sul terreno scosceso fino alle cento cannelle, spesso storzellandole tra le grida delle massaie.
Sempre nel dopoguerra non esistevano i pannoloni per le vecchie incontinenti, così vigeva l’abitudine del “sotto il vestito niente” delle ultrasettantenni. Così a gambe aperte si liberavano del bisogno (atto piccolo) ora sotto un portone, ora dietro un cantone di vicolo. Molto spesso usavano le cannelle come lavastoviglie o come lavatoio per i panni per ore. Quando veniva il momento di urinare non si trattenevano e... le “cannelle” si moltiplicavano… erogando liquido organico con forza esplosiva. La protesta dei vicini ragazzi, che si sentivano schizzare le gambe mentre bevevano, era iraconda.
Un giorno una camionetta di tedeschi si fermò adiacente la fontana. I soldati reclutarono in fretta pochi astanti i quali videro un soldato montare un cavalletto sul mezzo. Imbiancarono in viro convinti di un a fucilazione sommaria, Ma sul treppiede fu montata una telecamera per filmare il monumento con qualcuno che attingeva acqua. Sparita la camionetta i poveretti dovettero far uso della fontana a causa di un improvviso scioglimento di corpo.
Peppe D’Urzo
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