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ID: 6397 Discussione: Argenziano torrese da Bologna1
Autore:
Serena Mari
- Email:sery_mari@hotmail.com
- Scritto o aggiornato:
martedì 10 luglio 2007 Ore: 00:21
UN ALTRO VALIDISSIMO COLLABORATORE DI TORREOMNIA:
SALVATORE ARGENZIANO
Tore Argenziano note biografiche in dialetto torrese
è nato â Torre, abbasciammare, quann'era u 1933. È ghiuto â scola media ncoppacristo- forocolombo, û ginnasio aretutriato e û liceo ammiezatorre. Â Torre è rummasto nfi' û 1960, quanno, pigliatase a laurea 'i ngignere, partette pe Milano. Teneva cumpagni turrisi a centenara. "Si me putesse vennere l'amici, sarria miliardario". Ha faticato a Milano, Cagliari, Bologna e Genova. Mo fatica quanto meno po' e se sfizea a scrivere stroppole ncopp'a lenga turrese. Sta 'i casa a Bologna c'a mugliera, Gianna De Filippis, che ha pigliato û 1962. Tene nu figlio e doje niputelle, una 'i tririci e nata 'i tre anni ca però, peggio pe lloro, nun canoscono u tturrese. Traduzione: è nato a Torre del Greco, abbasciammare, nel 1933. Ha frequentato le Medie ncoppacristoforocolombo, il Ginnasio aretutriato e il Liceo Classico Gaetano De Bottis, ammiezatorre. A Torre è rimasto fino al 1960 quando, laureato in ingegneria, è partito per Milano. Ha avuto amici torresi a centinaia. Si me putesse vennere l'amici, sarria miliardario. Ha svolto la professione a Milano, Cagliari, Bologna e Genova. Attualmente ha ridotto al minimo l'attività professionale e si diverte a scrivere stroppole sulla Lenga Turrese. Vive a Bologna con la moglie torrese, Gianna De Filippis, sposata nel 1962. Ha un figlio e due nipotine, di tredici e di tre anni che però, peggio pe lloro, non conoscono il torrese. La foto è di Giugno 2001, quando è nata la piccola.
COPERTINA DE " A LENGA TURRESE"
Introduzione a: A Lenga Turrese di Salvatore Argenziano:
Per chi come me non ha più frequentazione quotidiana con la lingua napoletana, il suono di molte parole assume un potere evocativo che va oltre il significato stesso del termine. Sentire stuppaglio mi riporta a momenti di gioventù con gli amici torresi, quando ci divertivamo ad esplorare le espressioni più caratteristiche e barocche della nostra parlata popolare. I grandi raccoglitori (forse anche inventori) erano Saverio, Michele, Mario e fu uno di loro a riferire l’augurio di una popolana di miezo a Santa Maria, alla quale avevano rubato della biancheria spasa ad asciugare nel vicolo. Se ne pozzeno fa tutt’ stuppagli pa’ fessa. E così mi è sempre capitato di leggere i dizionari della lingua napoletana, non per necessità di interpretazione lessicale ma per ritrovare nei termini stessi momenti della mia gioventù e, più ancora, della mia adolescenza vissuta nel popolare quartiere di abbascio a mare. Anche le differenze di pronuncia tra gli abitanti dei diversi quartieri (quelli di abbasciamare e quelli di ncapatorre o quelli di ncoppaddanuie) e tra la lingua torrese e quella napoletana mi affascina per le sottili differenze esistenti. Una sera andavo in treno da Genova a Chiavari. A Brignole salirono due giovani soldati di marina, che parlavano tra di loro ma senza marcato accento regionale. Una volta sistematisi ripresero a parlare dei fatti loro e, evidentemente in viaggio di licenza, già pregustando il ritorno a casa, abbandonarono la lingua per gli stranieri, rituffandosi nella parlata casalinga. Bastarono poche frasi, e con vero piacere, sentii odore di libeccio di vasciammare e capii che erano di Torre del Greco...
Argenziano pargolo
FILMATI DI REPERTORIO PER CAPIRE DOVE VIVE UN TORRESE DOC FUORI LE MURA;
BOLOGNA
BOLOGNA DALL'ALTO - IL DECOLLO DURA 30 SECONDI, DOPO SI VEDE TUTTA BOLOGNA PALMO PALMO DALL'ALTO
Grazie per il gentile omaggio alla città che mi ospita da oltre quarant'anni. Il mio tifo, però, resta per la Turris e per il Napoli. C'aggio 'a fà? U sango nunn è acqua.
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