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Argomento presente: « BORRIELLO-BECKETT GENIALI2 » | |||||
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ID: 8685 Intervento
da:
Antonio borriello
- Email:
antonio.borriello@tin.it
- Data:
venerdì 2 maggio 2008 Ore: 23:38
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ID: 7832 Intervento
da:
Antonio Borriello
- Email:
antonio.borriello@tin.it
- Data:
domenica 9 dicembre 2007 Ore: 14:13
In scena al Piccolo Teatro di Milano, 12 – 22 dicembre Come and Go, due delle tre donne sono interpretate da maschi, regia di Brook Borriello sostiene la fedeltà del testo, sempre invocata da Beckett “Ho conosciuto personalmente Peter Brook ed ho immensa stima del suo straordinario lavoro; detto questo, desidero ribadire quanto già affermato in altre occasioni di messinscene beckettiane interpretate in… libertà. Le tre figurine di Va e vieni sono una sorta di Moire o Parche, presenze misteriose e profondamente poetiche; soffi colorati (viola smorto, rosso smorto, giallo smorto), leggiadri, che fluttuano, vanno e vengono; presenze femminili alate, silenziose. Femminili e non di natura diversa. È vero che i volti di Flo, Vi e Ru sono coperti da cappelli con ampie tese che lasciano intravedere solo la bocca e il mento e occultati dalla penombra, condizione che potrebbe giustificare l’interpretazione di un attore maschio. Ma lo spirito attorale, la gestualità, la timbrica vocale e soprattutto il testo di Beckett impongono quanto pensato dall’Autore. Ne sono profondamente convinto. Anzi, ortodosso e ubbidiente. Per il quacchero Samuel Beckett la Parola è di infinto rigore e così i suoi testi perfetti ed intoccabili. Sarò esagerato (di sicuro lo sono) nel rinviare l’opera del grande umile genio del Novecento a quanto scritto nel Libro della Sapienza: “Omnia censura et numero et pondere disposuisti”, ma almeno per me è così”. Prof. Antonio Borriello |
ID: 7808 Intervento
da:
la redazione
- Email:
info@torreomnia.it
- Data:
giovedì 6 dicembre 2007 Ore: 13:37
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