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Argomento presente: « SALUTI DALLA FRANCIA » | ||||||
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ID: 6720 Intervento
da:
Serena Mari
- Email:
info@torreomnia.it
- Data:
giovedì 2 agosto 2007 Ore: 13:27
Caro Cosimo, ![]() Foto a lato: la bandiera italiana un po' ammosciata. Facciamo omaggio alle due bandiere, alla nostra patria e alla patria che ti ospita. Notiamo, però, che garriscono con una certa "rabbia in corpo" si "arrognano" raccapricciata, specie quella italiana. Come è l'emigrazione italòiana in Francia? A livello di popolo non correrebbe buonissimo sangua. Qualcuni lamenta che si è trattati male negli ospedali francesi. Ma a libvello diplomatico: Programma Galileo Italia - Francia Il Programma Galileo si propone di favorire la cooperazione scientifica tra Italia e Francia. In particolare, promuove la costituzione di nuovi rapporti tra gruppi di ricerca italiani e francesi che siano coinvolti in un progetto di ricerca comune, nell'ambito di discipline scientifiche. Sono finanziate esclusivamente le spese di mobilità per la partecipazione a riunioni periodiche di coordinamento e per soggiorni di giovani ricercatori. Per quanto riguarda l'Italia, i progetti potranno essere presentati soltanto da docenti universitari. Link http://www.universita-italo-francese.org/ie/ita/pag/3/index.htm Italia-Francia : i sottili paradossi della prossimità Sala Bramante Palazzo delle Stelline Corso Magenta, 61 20121 Milano Cugini vicini ma differenti. ![]() Foto a lato: la bandiera francese meno preoccupata. I rapporti fra italiani e francesi sono decisamente più ambigui di quanto possano sembrare: un indefinibile melange di ammirazione e fastidio reciproci sta, infatti, alla base dei loro rapporti professionali. Perché il francese si preoccupa quando si sente dire « ci stiamo lavorando » mentre l’italiano é sempre « convinto di farcela »? Perché l’italiano preferisce la strada più tortuosa mentre il francese si impegna sempre a semplificarla? Molte incomprensioni reciproche intaccano il clima di buoni rapporti naturalmente stabilito tra i due partner. Pertanto, italiani e francesi hanno dimostrato di potercela fare a condizione di riconoscere e risolvere le situazioni che li disturbano. A tal proposito, quest’anno, il Forum Francia-Italia propone di scoprire le caratteristiche culturali dell’uno e dell’altro per evitare di subirle. Gli invitati al dibattito ( dirigenti francesi e italiani ed esperti nell’ambito del management interculturale) presenteranno gli studi scientifici di Geert Hofstede il cui compito è di evidenziare i parametri che permettono un paragone tra le differenti culture. camille.kartener@missioneco.org www.chambre.it ![]() Serena Mari della redazione |
ID: 6719 Intervento
da:
la redazione
- Email:
info@torreomnia.it
- Data:
giovedì 2 agosto 2007 Ore: 11:44
La scomparsa del futuro L'Italia un paese in coma Costi, soldi, tfr, scaloni e scalini, sgravi fiscali, contributi. I gioiosi costi della Casta. Il tesoretto, ah il tesoretto. Soldi, costi, costi, soldi. Siamo diventati una nazione di contabili, di miserabili, di ricchi, di classe medio bassa che si vuole emancipare. Di prestiti temporanei, mutui, diminuzione dell’Ici e aumento delle tasse sui rifiuti. Più siamo poveri più pensiamo ai soldi. Più siamo ricchi più pensiamo ai soldi. La Finanziaria, il credito al consumo, il Tan, il Taeg, l’inflazione, il tasso di credito, il tasso variabile, il tasso fisso. I rendimenti bancari, i titoli azionari, i titoli obbligazionari, i future, i derivati. Il debito pubblico che ci sovrasta e annulla ogni discorso politico. Tutto dipende dal debito pubblico. Finanziamenti, pronti contro termine, rifinanziamenti, cessione del quarto, del quinto, del terzo, di tutto. La pubblicità comunica denaro, chiede denaro, offre denaro in cambio di debiti, di altro denaro. Meno tasse, più tasse. Il posto offre il denaro. Il lavoro rischio e impegno. Gli italiani vogliono il posto, il denaro. Il futuro del Paese è scomparso dai dibattiti pubblici, da quelli privati, dalle discussioni al bar. Negli Stati Uniti la prima domanda è: “Quanto guadagni?”. In Italia: “Di quanto sei indebitato?”. Più hai debiti più sei importante. Più ne crei più sei rispettato. Puoi diventare presidente del Consiglio o di Mediobanca. Il debito è il motore della promozione sociale. Chi non ne ha può averne. Evolvere. E’ una scala mobile all’incontrario. Una mercificazione dello Stato, dei partiti, della società, delle famiglie. Un virus che succhia il futuro. Quali sono le priorità del Paese? Lo scalone, l’aumento degli stipendi del pubblico impiego, il partito democratico? O le regioni in mano alle mafie, l’informazione inghiottita dalla casa circondariale delle libertà e dai segretari di partito, l’incapacità di innovare, la ricerca tradita, la fuga dei cervelli? Essere o avere? L’Italia non è e non ha. E’ un ibrido, un incrocio, una chimera. Un Paese in coma che conta gli spiccioli con gli occhiali di un cieco. Fonte www.beppegrillo.it |
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