Puoi anche Tu inserire qui
un nuovo
argomento

  Torna all'indice
Comunità

Puoi anche Tu intervenire a questo argomento o invia un post alle e-mail private

Argomento presente: « GLORIE TORRESI ANNI 60: GINELLI »
ID: 6978  Discussione: GLORIE TORRESI ANNI 60: GINELLI

Autore: Salvatore Flavio Raiola  - Email: info@torreomnia.it  - Scritto o aggiornato: mercoledì 5 settembre 2007 Ore: 20:09


MARIO GINELLI, EDUCATORE INFATICABILE

Mario Ginelli è stato per molti anni uno dei pilastri dell'Associazione Cattolica "LORETO STARACE" di Torre del Greco. E' stato per anni un ottimo educatore e trascinatore in diversi settori della vita associativa. E' figlio di un autentico gentiluomo di nome Peppino, che lavorava quale dipendente SME ora ENEL con cassa in Via S. Noto.
Molto probabilmente Mario nacque nel 1932 la data esatta non la ricordo, certamente, però mi sono avvicinato con molta cautela. Prima d'approdare alla Loreto Starace "A bbascio Sant'Anna" aveva fatto attività presso la chiesa di Santa Maria delle Grazie.

Nella foto sopra: Il sottoscritto con Mario ginelli

Già allora organizzava un po' tutte le attività ludiche di quella chiesa facendo le varie Kermesses nei locali del vicino Monastero degli Zoccolanti, ove conobbe la famiglia Penza. Una famiglia di artisti di stile antico, fatta di gente seria e culturalmente preparata. In quel contesto conobbe Franco, figlio di Giuseppe che divenne "compariello" del buon Mario. Quando arrivò alla Starace, trovò terreno fertile, perchè c'era già un bel gruppo di attivisti di vero valore, come Michele Cacace, Giovanni Cutolo, Giovanni Schioppa, i fratelli Frendo, i Russo e Gianni Rossiello. Tutti ben preparati intellettualmente predisposti a lavorare per i giovani. Tra questi uomini illustri ancora giovanissimo c’ero anch’io. Dopo la costruzione della Casa del Fanciullo, Mons. Giuseppe Liguoro, Parroco di S. Maria del Principio pensò di fare allestire un bel teatro, con palcoscenico a regola d’arte, per allestire delle rappresentazioni, coinvolgendo tutti gli iscritti. Mario Ginelli fu il primo ad impegnarsi per tale evento e unitamente a Giovanni Tutolo, Raffaele Di Maio ed al sottoscritto allestimmo un bel palcoscenico.

Nella foto a lato: Il sottoscritto con Mario Ginelli al centro.

Io ero l’ultima ruota del carro. Mario sapeva fare tutto: il falegname, l’idraulico, l’elettricista e perfino ‘o solachianiello!
La prima rappresentazione nel 1950 fu “ALBORI DI FEDE NELLA RADA DI CALASTRO”, una commedia sacra scritta da Mons. Giuseppe Liguoro. Il nostro assistente spirituale era don Salvatore Maglione, uomo di grande ingegno e aperto a tutte le istanze della vita moderna. La nostra Associazione organizzò la sua prima rappresentazione con un cast misto, formato da maschi e femmine. Per quei tempi un avvenimento eccezionale! Nacquero i primi amori tra alcuni soci che dopo anni di attesa divennero marito e moglie.Si fidanzarono,appunto, tra gli altri il nostro Mario Ginelli con Eleonora Suarato, che ebbero la benedizione del Parroco e di Don Salvatore, unitamente a Gennaro Di Lauro e Maria Scognamiglio, che reciteranno sempre con noi. Dopo il trionfo della prima rappresentazione, pensammo di allestire “LA CANTATA DEI PASTORI” di Ugone. Il regista era Giovanni Cutolo, allora presidente della STARACE, che aveva una bella voce di baritono. Non potè fare carriera per mancanza di fondi, ma suo figlio Paolo, seguendo le orme del padre, ha studiato ed ora è tra l’organico del Massimo di Palermo, così ne ho notizia. Suo figlio Franco è scenografo e buon regista ed è a contatto con i migliori artisti napoletani.
Nella cantata dei pastori Mario interpretava SARCHIAPONE. Per me è stato il più grande Sarchiapone della storia, forse, solo Antonio Bigliardi gli poteva fare da controaltare, ma per invenzioni sceniche era impareggiabile ed insuperato. Una volta durante uno sketch, che era sempre con Raffaele Di Maio (Razullo) se ne uscì sopra un carruocciolo, che per lui era un carro armato, imbottito di tricche tracche. L’ingresso in palcoscenico fu trionfale. Poi all’improvviso accese i tricche tracche, Rafele non sapeva dove fuggire e la gente impazziva per le risate! La sala divenne un “fumoir” piena di fumo, ma la gente rideva.
Dopo la Cantata dei Pastori, allestimmo una MORTE E PASSIONE scritta da un carrissimo amico fraterno mio il Dott. STEFANO FERRARO. Una volta, nella scena della crocifissione, quando Gesù esclamò - Ho sete! - nu fetentone prese una spugna, la legò ad una canna, ci urinò sopra e - Bevi, sporco Ebreo! - Ah dimenticavo di scrivere che Gesù lo interpretava Mario Ginelli, che era un pezzo d’uomo e pareva proprio Gesù. Che successe, non lo posso descrivere!
Io facevo S. Giovanni e stavo sotto la croce, Nunzia Paravazzini faceva la Maddalena e mi stava vicino… Tutti gli sputi di Mario, finirono per fortuna, sulla mia parrucca, ma certamente anche sulla Maddalena, che piangeva… piangeva! Quando divenni io Presidente della Starace, incominciammo ad organizzare spettacoli ad un certo livello, scovando tra le commedie di Peppino, Eduardo Scarpetta, Calvino, Thomas ecc.ecc. Poi io scrissi una rivista - Sprazzi di Piedigrotta - e Mario fu sempre tra i protagonisti. In questa rivista feci esibire Renato Roma, che allora aveva solo 6 anni. Attualmente è un attore di grandi risorse espressive.

Nella foto sopra: Le commedie che si rappresentavano alla "Loreto Starace".

Con Mario Ginelli, unitamente ad Alfonso Liguori, che era un giornalista sportivo e scriveva sul Mattino e Sport Sud, organizzammo allo Stadio A. LIGUORI la Settimana dell'Atletica con numerose squadre partecipanti. Una settimana intera dedicata alla regina delle Olimpiadi. Eravamo nel 1958 Contemporaneamente organizzammop IL TROFEO DELFINI (a livello nazionale) vinto da Giosuè Basso, un nuotatore eccezionale, che, successivamente, andò a giocare nel LECCE, unitamente al grande Causio. Sempre con Mario mettemmo su una bella squadra di Calcio, ma veramente eccezionale, sudammo a fare le finali interregionali a Roma allo stadio Flaminio. Avevamo una rosa eccezionale: Pizza, Balzano, Guastaferro, Paolillo, Poeti, Avvinto, i Fratelli Pennino, Osservanza e tanti altri. Avevamo un portiere, che esteticamente non era bello, ma faceva parate eccezionali. Lo chiamavamo: Mortenzen! All'inizio giocava anche Mario come terzino destro, una delle poche cose che non doveva fare!
In una partita di calcio, durante una mischia furiosa un avversario stava per togliermi la palla. Allora Mario mi urlò - Tatò, lascialo venire! - Lasciò la palla. Il portiere non si aspettava che lasciasse e la palla... fu in rete!
A quei tempi andavamo a giocare al Campo Fienga, in Via Nazionale nei pressi di S. Gennariello. Quando si rompevano le scarpe Mario con passione e competenza le aggiustava. TENEVA LE MANI D'ORO! E noi, in mezzo a tutti noi, avevamo un tesoro "chiamato Mario" e non lo sapevamo...

Salvatore Flavio Raiola
Agosto 2007

 
 

ID: 6986  Intervento da: Vito D'Adamo  - Email: Viad37@online.de  - Data: mercoledì 5 settembre 2007 Ore: 20:09

UN GIORNO NEFASTO.


Trovo in ID: 6979 – Intervento da Pasquale Zuccarini - una valida testimonianza al mio indagare circa il bombardamento alleato su Torre del Greco del 13 settembre 1943:

Riporto: “I1 13 Settembre 1943 un sanguinoso bombardamento vide distrutta la sede col sacrificio del bidello Zio Natale, dei giovani Gaglione e D’Orlando, mentre altri due il vice Presidente Mario Maglione e il fratello capo gruppo Raffaele morivano in un vicino ricovero. Altri cinque soci seppelliti dalle macerie della Associazione si salvarono miracolosamente col subitaneo intervento dei soccorritori”

Sono particolarmente interessato alle vicende di quel giorno, in cui avvenne la distruzione, tra l’altro, del lato sinistro, guardando dalla strada, del caseggiato di Corso Vittorio Emanuele, n° 36, con l’appartamento al primo piano, occupato dalle famiglie Lerro e Cirillo. L’appartamento del primo piano a destra, ov’ero nato nel marzo del 1927 e ove fui battezzato il 5 maggio del medesimo anno dal Rev. Bernardino Ascione, padrino il Rev. canonico Giuseppe Lipartiti (o Lippariti), era stato abitato dalla mia famiglia, trasferitasi nei primi anni del 1930 in Via Roma, e successivamente in Via Purgatorio, 19.

Ho attinto dai ricordi autobiografici del Parroco di Santa Maria del Popolo, don Filippo Eredità, che con l’occasione affettuosamente saluto, augurandogli la realizzazione di tutti i beni spirituali, che egli merita, invitandolo a partecipare alle discussioni del presente Forum:

“I miei 50 anni di sacerdozio”, Torre del Greco 1992;
“I miei 50 anni in Santa Maria del Popolo”, Torre del Greco, 1997;
“I miei 60 anni di sacerdozio”, 30 maggio 1942/2002, Torre del Greco 2002.

In Santa Maria del Popolo una lapide, che amerei vedere qui riportata, ripete i nomi delle vittime, reputo d’appartenenza parrocchiale, di quel sanguinoso giorno di Settembre.

Sollecitando un seguito alla presente discussione, Nonnovito saluta tutti con cordialità.

Testo originale – HK, 05.09.07.


ID: 6979  Intervento da: Pasquale Zuccarini  - Email: pakopaz@alice.it  - Data: mercoledì 5 settembre 2007 Ore: 13:28


Cenni storici della ”LORETO STARACE ”

Tratto da un libretto di una dozzina di pagine intestato: Parrocchia S. Maria del Principio - Torre del Greco. Stampa G. Trampetti - Napoli, in cui non vengono citati autore e data.

Con l’erezione a Parrocchia della Chiesa di S. M. del Principio il giorno 8 Maggio 1936, per volontà del nuovo Parroco Rev. Giuseppe Liguori e con la con la collaborazione del Rev. Gnofrio Mazza fu costituita il giorno 8 Maggio 1937 1’Associazione Giovanile di A. C. intitolata ” Loreto Starace ”. La Presidenza Centrale con deliberazione del 1 Gennaio 1938 ammise la suddetta Associazione nella Gioventù Italiana di Azione Cattolica.
Il primo presidente fu il giovane Ciro Cirillo che si distinse nella direzione di molteplici attività, con cui i primi soci animatori si rivelarono apostoli laboriosi. Negli anni 1938, 1939 e 40 fu organizzata una squadra sportiva che conquisto molteplici vittorie, tante da essere considerata una delle migliori squadre della Città. Con la presidenza del giovane studente nautico Michele Iuliano la sede dal palazzo n. 96 in Via Vittorio Emanuele passo in un nuovo locale più bello e più attrezzato nella medesima Via n. 94.
In questo periodo, il più burrascoso e nello stesso tempo il più attivo, vide come presidente negli anni 1942, 1943, 1944 il giovane studente in legge Armandino Maglione. Quest’anni furono anni di ansie, di limitate attività di sacrifici, furono anni di guerra. Partirono nostri giovani soci per il fronte; andarono via altri con le proprie famiglie sfollate in zone meno pericolose e quei pochi che restarono limitarono le loro attività alla Messa sociale e alla Cultura Religiosa sotto la guida solerte del giovane Assistente P. Onofrio Mazza, a cui si aggiunge come vice il seminarista studente in Teologia Don Salvatore Maglione.
Furono organizzate gite, fu formato un gruppo di piccoli cantori e di chierichetti, ad ogni buon aspirante fu affidato un soldato col compito di pregare per lui e mettersi in corrispondenza.

I1 13 Settembre 1943 un sanguinoso bombardamento vide distrutta la sede col sacrificio del bidello Zio Natale, dei giovani Gaglione e D’Orlando, mentre altri due il vice Presidente Mario Maglione e il fratello capo gruppo Raffaele morivano in un vicino ricovero. Altri cinque soci seppelliti dalle macerie della Associazione si salvarono miracolosamente col subitaneo intervento dei soccorritori. Inizia da questo doloroso giorno il calvario della Loreto Starace. Giovani e ragazzi sbandati senza sede, soci dirigenti preoccupati dello sfasciamento della Associazione, bombardamenti continui, giorni senza cibo e senza acqua, giorni di pianto e di dolore.
Il 1 ottobre 1943 con la occupazione delle truppe americane ritornò il sereno, si ricominciò a vivere e a sperare. Bisognava trovare subito una nuova sede, per cui il Parroco Liguori con la collaborazione dell’Assistente e del Presidente Maglione decise di occupare, provvisoriamente la sede dell’officina della Scuola Marittima attigua alla Chiesa Parrocchiale; L’anno 1944 fu un anno duro di lavoro sia materiale per la sistemazione di detto locale rovinato dai bombardamenti e sia organizzativo per la riconquista degli elementi sbandati, dei soci lontani e di nuovi scritti. Ritornavano i soci militari, gli sfollati e per tutti era un dolore la triste storia della Loreto Starace.
Lo zelo apostolico degli assistenti e dei giovani dirigenti fece si che in poco tempo si ripresero tutte le attività in collaborazione delle truppe americane accampate nella zona Scuole all'aperto presso la provvisoria Sede dell’Associazione fu formata una squadra di palla a canestro, che ogni domenica dava prova di capacità e di spirito organizzativo.

Riprese le scuole fu giocoforza cedere la sede ormai, bene attrezzata e pulita alla Scuola Marittima. Fu cosi che nel 1945 l’Oratorio Vincenzo Romano divenne sede provvisoria della Loreto Starace sotto la presidenza del giovane studente in ingegneria Salvatore Gaglione. Quivi la splendida sede, 1’ampio cortile fecero aumentare gli iscritti ed anche te attività, a cui si aggiunse quella filodrammatica. Molte recite furono rappresentate con la partecipazione dei giovani e delle loro famiglie.
La Messa sociale veniva celebrata nella suddetta sede con la quasi totalità degli iscritti, che con frequenza si avvicinavano al Banchetto Eucaristico. Il Mese Mariano, predicato da P. Onofrio, vide giovani e famiglie intorno alla Madonna ricca di fiori e luci. Nel Mese di Gennaio 1946 la Loreto Starace fu di nuovo senza sede propria ne provvisoria, essendo sorte delle questioni circa l’uso di detto locale, costruito per tutti i fanciulli della Città e non per un sola Associazione. Ciò costrinse il Parroco Liguori a ritirare 1’Associazione dall’Oratorio e tale decisione comporto le di missioni del Consiglio Direttivo comprese quelle dell’Assistente P. Onofrio Mazza e del Presidente Gaglione.




A cura di Pasquale Zuccarini


Puoi anche Tu intervenire a questo argomento o invia un post alle e-mail private

 Ogni risposta fa saltare la discussione al primo posto nella prima pagina indice del forum. L'ultima risposta inviata, inoltre, che è la seconda in alto a questa pagina "leggi", aggiorna sempre pure data e ora della discussione (cioè il messaggio principale),
pur se vecchio.

T O R R E S I T A'

Autore unico e web-master Luigi Mari

TORRESAGGINE